La Fondazione Giorgio Cini di Venezia festeggia i settant’anni dalla sua istituzione anche facendo viaggiare per il mondo le opere del suo inestimabile patrimonio artistico.
Fino all’11 ottobre il «Doppio ritratto di amici» del pittore toscano Jacopo Carucci detto il Pontormo sarà, per esempio, esposto al Met-Metropolitan Museum of Art di New York nella mostra «The Medici. Portraits and Politics. 1512-1570», a cura di Keith Christiansen e Carlo Falciani, un viaggio nella storia dell’arte fiorentina attraverso i capolavori di Raffaello, Francesco Salviati, Benvenuto Cellini, Pontormo, Agnolo Bronzino, Tiziano, Sebastiano del Piombo. L’opera, acquistata nel 1960 da Vittorio Cini presso l’antiquario fiorentino Giovanni Salocchi, fa parte della donazione di Yana Cini Alliata di Montereale del 1981 ed è esposta permanentemente nella Galleria di Palazzo Cini. La tela, uno dei capolavori della ritrattistica dei primi decenni del Cinquecento, raffigura con sobrietà e sensibilità due giovani patrizi uniti dall'amicizia e dalla cultura umanistica, entrambe evocate dal testo esposto dal personaggio di sinistra, tratto dal «De amicitia» di Cicerone. Superbo esempio di approfondimento psicologico, con componenti che rimandano alla ritrattistica di Raffaello e Sebastiano del Piombo, il dipinto di Pontormo, riconducibile agli anni 1523-1524, seduce per la bellissima tessitura materica, giocata sulla trasparenza delle lacche, per i toni scuri degli abiti e del fondo, sui quali fa risaltare gli incarnati, resi con sottilissime paste date per velature, e le bordure bianche delle camicie.
Dal 10 settembre a Parigi, nella mostra «Botticelli: un laboratoire de la Renaissance» (10 settembre 2021 – 24 gennaio 2022), sarà, invece, possibile ammirare «Il giudizio di Paride» di Botticelli, tavola prestata nell’ambito dell’iniziativa «L’Ospite a Palazzo», che ha portato a Venezia, dal Musée Jacquemart-André, il celebre «San Giorgio e il drago» di Paolo Uccello.
Dal 19 novembre al 27 marzo 2022, inoltre, una ricca e pregevole selezione di opere d’arte antica della Fondazione Cini – inclusi capolavori raramente visibili al pubblico - verrà esposta all’estero, per la prima volta in numero così cospicuo, al Centre d’art Hôtel de Caumont, riferimento culturale e artistico di Aix-en-Provence, nella mostra «Trésors de Venise. La collection Cini», curata da Luca Massimo Barbero, in collaborazione con l’architetto Daniela Ferretti.
Per saperne di più: www.cini.it.
Fino all’11 ottobre il «Doppio ritratto di amici» del pittore toscano Jacopo Carucci detto il Pontormo sarà, per esempio, esposto al Met-Metropolitan Museum of Art di New York nella mostra «The Medici. Portraits and Politics. 1512-1570», a cura di Keith Christiansen e Carlo Falciani, un viaggio nella storia dell’arte fiorentina attraverso i capolavori di Raffaello, Francesco Salviati, Benvenuto Cellini, Pontormo, Agnolo Bronzino, Tiziano, Sebastiano del Piombo. L’opera, acquistata nel 1960 da Vittorio Cini presso l’antiquario fiorentino Giovanni Salocchi, fa parte della donazione di Yana Cini Alliata di Montereale del 1981 ed è esposta permanentemente nella Galleria di Palazzo Cini. La tela, uno dei capolavori della ritrattistica dei primi decenni del Cinquecento, raffigura con sobrietà e sensibilità due giovani patrizi uniti dall'amicizia e dalla cultura umanistica, entrambe evocate dal testo esposto dal personaggio di sinistra, tratto dal «De amicitia» di Cicerone. Superbo esempio di approfondimento psicologico, con componenti che rimandano alla ritrattistica di Raffaello e Sebastiano del Piombo, il dipinto di Pontormo, riconducibile agli anni 1523-1524, seduce per la bellissima tessitura materica, giocata sulla trasparenza delle lacche, per i toni scuri degli abiti e del fondo, sui quali fa risaltare gli incarnati, resi con sottilissime paste date per velature, e le bordure bianche delle camicie.
Dal 10 settembre a Parigi, nella mostra «Botticelli: un laboratoire de la Renaissance» (10 settembre 2021 – 24 gennaio 2022), sarà, invece, possibile ammirare «Il giudizio di Paride» di Botticelli, tavola prestata nell’ambito dell’iniziativa «L’Ospite a Palazzo», che ha portato a Venezia, dal Musée Jacquemart-André, il celebre «San Giorgio e il drago» di Paolo Uccello.
Dal 19 novembre al 27 marzo 2022, inoltre, una ricca e pregevole selezione di opere d’arte antica della Fondazione Cini – inclusi capolavori raramente visibili al pubblico - verrà esposta all’estero, per la prima volta in numero così cospicuo, al Centre d’art Hôtel de Caumont, riferimento culturale e artistico di Aix-en-Provence, nella mostra «Trésors de Venise. La collection Cini», curata da Luca Massimo Barbero, in collaborazione con l’architetto Daniela Ferretti.
Per saperne di più: www.cini.it.
Nella foto: Luca Signorelli (?), Madonna con Bambino, circa 1470-1475, tempera su tavola, 61,8 x 53,3 cm. Venezia, Fondazione Giorgio Cini © Fondazione Giorgio Cini
ARCHIVE ONLINE ACADEMY, ALLA FONDAZIONE CINI DI VENEZIA QUATTRO CORSI SULLA DIGITALIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
Si rivolgono a chi desidera migliorare le proprie competenze nell’ambito della valorizzazione digitale del patrimonio culturale i quattro corsi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia promossi nell’ambito del progetto AOA – ARCHiVe Online Academy.
Gli incontri, gratuiti e a numero chiuso, saranno in programma dal 1° settembre al 20 dicembre. Le lezioni si terranno in diretta sulla piattaforma Zoom e potranno essere seguite anche in differita sul canale YouTube, tramite link riservato, previa registrazione sul sito della fondazione veneziana (per informazioni è possibile scrivere a info.aoa@cini.it).
Il progetto inizierà con otto incontri sulla conservazione, sulla trascrizione e sull’accesso delle fonti orali analogiche (1, 8, 9, 16, 17, 22, 23, 30 settembre 2021), finanziati dal Fondo sociale europeo e curati dal Centro di sonologia computazionale dell’Università di Padova in partnership con il centro ARCHiVe della Fondazione Giorgio Cini, il Digital Humanities Laboratory dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e Mind@ware srl.
Si approfondiranno, quindi, i temi del copyright digitale tra arte, società e mercato (7, 8, 19, 22 ottobre 2021) con Roberto Caso, Ennio Bianco, Domenico Quaranta.
Sarà, poi, la volta del corso «Three-dimensional digitization» (27 settembre; 13, 14, 27, 28 ottobre, 3, 4, 10, 17 novembre), venti ore interamente dedicate alla digitalizzazione di materiali tridimensionali, a cura di Factum Foundation.
Mentre a dicembre si terrà «Manipolazione, digitalizzazione e pubblicazione dei beni librari e documentari» (1, 3, 16, 17, 20 dicembre 2021), con le docenti Giulia Barbero, Miriam Rampazzo, Gaia Petrella, Fiammetta Sabba, Anna Busa, Alberto Campagnolo.
Per saperne di più: www.cini.it.
Si rivolgono a chi desidera migliorare le proprie competenze nell’ambito della valorizzazione digitale del patrimonio culturale i quattro corsi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia promossi nell’ambito del progetto AOA – ARCHiVe Online Academy.
Gli incontri, gratuiti e a numero chiuso, saranno in programma dal 1° settembre al 20 dicembre. Le lezioni si terranno in diretta sulla piattaforma Zoom e potranno essere seguite anche in differita sul canale YouTube, tramite link riservato, previa registrazione sul sito della fondazione veneziana (per informazioni è possibile scrivere a info.aoa@cini.it).
Il progetto inizierà con otto incontri sulla conservazione, sulla trascrizione e sull’accesso delle fonti orali analogiche (1, 8, 9, 16, 17, 22, 23, 30 settembre 2021), finanziati dal Fondo sociale europeo e curati dal Centro di sonologia computazionale dell’Università di Padova in partnership con il centro ARCHiVe della Fondazione Giorgio Cini, il Digital Humanities Laboratory dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e Mind@ware srl.
Si approfondiranno, quindi, i temi del copyright digitale tra arte, società e mercato (7, 8, 19, 22 ottobre 2021) con Roberto Caso, Ennio Bianco, Domenico Quaranta.
Sarà, poi, la volta del corso «Three-dimensional digitization» (27 settembre; 13, 14, 27, 28 ottobre, 3, 4, 10, 17 novembre), venti ore interamente dedicate alla digitalizzazione di materiali tridimensionali, a cura di Factum Foundation.
Mentre a dicembre si terrà «Manipolazione, digitalizzazione e pubblicazione dei beni librari e documentari» (1, 3, 16, 17, 20 dicembre 2021), con le docenti Giulia Barbero, Miriam Rampazzo, Gaia Petrella, Fiammetta Sabba, Anna Busa, Alberto Campagnolo.
Per saperne di più: www.cini.it.
Cini Boeri, Giovanni Gastel, Enzo Mari, Nanda Vigo, Gabriele Basilico e molti altri ancora: sono quarantadue i più importanti maestri della cultura del Novecento al centro del libro «Lassù tra gli dei. Ritratti di personaggi illustri del design e della cultura» (cartonato 17 x 24 cm, 160 pp. con 30 illustrazioni, € 25,90 Codice ISBN: 978-88-6648-531-5), a cura di Enrico Baleri, appena portato in libreria di 24 Ore Cultura.
Attraverso brevi testimonianze e aneddoti vissuti da Baleri in prima persona, i ritratti presenti all’interno del libro regalano al lettore la piacevole sensazione di riuscire a conoscere queste celebrità nella loro sfera più intima. Da illustri designer come Alessandro Mendini, Bruno Munari ed Ettore Sottsass, a celebri architetti tra cui Zaha Hadid e Carlo Scarpa, fino al ricordo di alcuni nomi scomparsi di recente a cui l'autore vuole dare il suo ultimo affettuoso saluto, tra i quali Cini Boeri, Giovanni Gastel, Enzo Mari e Nanda Vigo.
La morte di un maestro è un’occasione per distillare i suoi insegnamenti e il suo pensiero, il primo passo per tramandarlo ai posteri. Con questo spirito Enrico Baleri scrive le sue «Perline», un diario a puntate con brevi racconti dedicati a grandi figure del design e della cultura che ci hanno lasciato; e talvolta a progetti, enti o istituzioni. Seguite da un pubblico di appassionati su Facebook, queste storie prendono ora la forma di un libro, accompagnate da una prefazione dell’autore.
Con uno stile chiaro, talvolta ironico, e sempre modulato sul personaggio che si vuole raccontare, Baleri consegna ai lettori dei piccoli tesori che, insieme, vanno a scrivere un pezzo importante della storia culturale italiana e internazionale.
L’autore non si sofferma solo sui più noti linguaggi artistici e protagonisti, ma decide di raccontare anche storie meno conosciute al pubblico, come quella della fotografia di design, rivoluzionata da Aldo Ballo e dalla moglie Marirosa che con il loro lavoro contribuirono al successo del design italiano. O ancora, la figura di Aldo Coppola, geniale innovatore del mondo della bellezza, il cui salone di corso Garibaldi negli anni ’90 divenne luogo di riferimento per designer, architetti e giornalisti.
Per saperne di più: www.24orecultura.com.
AL MUSEO IN ERBA DI LUGANO UNA MOSTRA PER BAMBINI SU TINGUELY E IL RICICLO CREATIVO
I rifiuti trasformati in arte di Jean Tinguely incontrano il meraviglioso mondo degli oggetti di uso quotidiano nelle interpretazioni di Joseph Cornell, Tony Cragg e Daniel Spoerri: succede al Museo in erba di Lugano, dove dal 1° settembre al 30 gennaio va in scena una nuova mostra per bambini che mette sotto i riflettori il riciclo creativo.
La prima parte dell’esposizione è un viaggio attraverso l’evoluzione artistica di Tinguely. La scelta dei temi privilegia l’aspetto ludico e poetico dell’artista svizzero, con particolare attenzione alle sue «macchine inutili» che, liberate dall’obbligo di avere una funzione, diventano opere d’arte effimere, imperfette, sonore.
La seconda parte presenta, invece, tre artisti che mettono l’oggetto al centro della loro opera: Joseph Cornell con le sue scatole «raccontastorie», Tony Cragg con i coloratissimi collage di piccoli oggetti, Daniel Spoerri con gli insoliti Quadri-trappola.
Con questa esposizione, i bambini non solo verranno avvicinati al linguaggio dei quattro artisti in mostra, ma saranno anche stimolati a coltivare le loro idee e la loro creatività inventando istallazioni con oggetti di recupero che accompagnano la loro vita quotidiana, a casa e a scuola.
Per maggiori informazioni: www.museoinerba.com.
La prima parte dell’esposizione è un viaggio attraverso l’evoluzione artistica di Tinguely. La scelta dei temi privilegia l’aspetto ludico e poetico dell’artista svizzero, con particolare attenzione alle sue «macchine inutili» che, liberate dall’obbligo di avere una funzione, diventano opere d’arte effimere, imperfette, sonore.
La seconda parte presenta, invece, tre artisti che mettono l’oggetto al centro della loro opera: Joseph Cornell con le sue scatole «raccontastorie», Tony Cragg con i coloratissimi collage di piccoli oggetti, Daniel Spoerri con gli insoliti Quadri-trappola.
Con questa esposizione, i bambini non solo verranno avvicinati al linguaggio dei quattro artisti in mostra, ma saranno anche stimolati a coltivare le loro idee e la loro creatività inventando istallazioni con oggetti di recupero che accompagnano la loro vita quotidiana, a casa e a scuola.
Per maggiori informazioni: www.museoinerba.com.
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