Vie, piazze e vetrine dei negozi del centro storico saranno ridisegnate da artisti e illustratori «a colpi di penn(ar)ello», con l'intento di invitare il pubblico a riflettere sull’inaspettato, come dichiara il sottotitolo scelto da Superflùo, per il 2025: «Shit Happens - Oh, capita!». Un tema, questo, che gioca sull’ironia e che «ci ricorda che la vita va presa così com’è, anche se a volte non è quella che speriamo o ci aspettiamo» perché, in un mondo sempre più orientato all’essere vincenti, certe volte «abbracciare l’errore, l’imprevisto, una macchia di colore fuori palette», «l’inchiostro rovesciato sul foglio» può essere un vero elisir di felicità. Lo racconterà bene la mostra collettiva «Sheet happens! L’arte del cavarsela», a cura di Becoming x Art+Sound Collective, aperta fino al 6 luglio alla Biblioteca civica G. Tartarotti.
Tra i protagonisti del festival ci sarà Enrico Pantani, l’artista bibliotecario toscano, classe 1975, che racconta il suo universo quotidiano con disegni evocativi, accompagnati da titoli dissacranti, in «amoreodio, mostra-manifesto di abbracci e scazzottate», aperta fino al 10 agosto (orari: martedì-domenica 16-20 e sabato-domenica 10-12; ingresso libero) alla Sala Iras Baldessari.
Attorno all’immagine ripetuta di un abbraccio tra due esseri umani che, stretti, guardano un orizzonte colorato da tinte forti, le opere della serie «Abbracci» si presentano come una collezione di manifesti – usati o ancora da usare – a sostegno di gesti di fraternità e di unione tra individui. Tra i lavori in mostra emergono anche quelli della serie «Risse» e opere con iconografie sacre calate nella contemporaneità, con santi in tenuta Givova e putti travestiti che minacciamo madri-madonne.
La scanzonata leggerezza dei soggetti raffigurati e la serietà di ciò che raccontano sono la chiave narrativa della pittura di Enrico Pantani, capace, con la sua ironia, di rappresentare le ipocrisie della nostra società occidentale attraverso scene ordinarie di dinamiche emotive molto reali, quelle che – nel bene ma, più spesso, nel male – emergono ogni volta che si agisce, semplicemente, come animali umani.
A «Nuvolette» esporrà anche Camilla Falsini, artista e illustratrice romana dallo stile riconoscibile per le linee nette, le forme minimali e i colori decisi declinati in progetti che spaziano dall’illustrazione editoriale ai murales, dal design ai libri. Per il festival, l'artista ha creato strane figure che osservano i passanti di via Roma nell’installazione originale «Forme comuni, esseri unici», un invito a resistere all’uniformità dei corpi e delle menti. Facce strette o quadrate, corpi allungati, braccia sinuose, gambe corte o piedi enormi rendono visibile – e orgogliosamente esteriore – la bellezza della varietà, che è anche interiore.
Tra le mostre di questa edizione si segnalano anche: «Essenza invisibile», una personale di Aurora Stano sulla scoperta delle proprie fragilità e incertezze; la divertita e divertente esposizione «Di che parleranno i piccioni?», con opere di Filippo Paparelli; e «Shit Happens», rassegna con i progetti degli studenti del terzo anno del corso di computer graphic di Laba Brescia, realizzati sotto la supervisione dei docenti Simone Borioni e Marco Giugliarelli.
Altro appuntamento da non perdere è la collettiva «Suoni urbani. Immagina una città come una sinfonia viva», nata da un progetto visivo e sensoriale che ha trasformato la vicina Trento e i suoi sobborghi in partiture illustrate, in «una sorta di grande orchestra metropolitana.» Dieci artisti – Andrea Bettega, Elio Carollo, Davide Comai, Sara Filippi Plotegher, Anna Formilan, Nadia Groff, Veronica Martini, Michela Nanut, Andrea Oberosler, Giorgia Pallaoro – sono stati invitati da Superflùo a riscoprire e illustrare i dettagli acustici che abbiamo smesso di notare, ma anche a riconoscere quanto i rumori generati dall’essere umano coprano spesso quelli della natura.
Molto atteso è, poi, lo spettacolo «O+< Scritture viziose sull’inarrestabilità del tempo» della Compagnia Abbondanza/Bertoni, che, venerdì 20 giugno, vedrà in scena l’artista visivo Andrea Amaducci con la danzatrice Francesca Pennini della compagnia «CollettivO CineticO» di Ferrara. Il movimento della ballerina, costruito e decostruito in tempo reale, verrà tradotto graficamente dal writer, generando un flusso continuo di feedback tra linguaggi, dove ogni gesto si consuma nell’effimero e nella trasformazione.
Altro appuntamento da non perdere è il concerto del cantautore italo-canadese James Jonathan Clancy, sulla scena underground italiana con vari progetti musicali («Settlefish», «A Classic Education», «His Clancyness»), che presenterà a «Nuvolette» il suo primo album solista: «Sprecato», uscito a febbraio 2024 per la label. Dal disco è nata anche una collaborazione con il fumettista Michelangelo Setola, che ha dato vista a un albo illustrato a fumetti, uscito per Canicola. I due artisti si incontreranno sul palco del festival di Rovereto per una performance di musica e live painting, in programma sabato 21 giugno, che restituirà attraverso la musica e il disegno dal vivo le atmosfere stranianti di un indefinito sud del mondo, tra natura arida e città industriale.
A chiudere il cartellone, che vedrà anche la presenza di Elena Mistrello con una live performance sulla vetrata della caffetteria del Mart e con un incontro dal titolo «Disegnare il reale» alla Biblioteca civica G. Tartarotti, sarà l’evento «La guerra, la pace, l’impegno sociale. Sessant’anni di canzoni, da Dylan agli Idles» alla Campana dei caduti: un salotto all’aria aperta, animato dal giornalista e musicista Giuliano Lott, durante il quale gli artisti del collettivo Becoming X realizzeranno un murale dal vivo. L’evento si chiuderà con i cento rintocchi di «Maria Dolens», la campana sul colle di Miravalle, fatta con il bronzo dei cannoni della Prima guerra mondiale, che fu inaugurata cento anni fa e che, ogni giorno, al tramonto, con il suo suono invita alla convivenza pacifica, un monito oggi quanto mai attuale.
Didascalie delle immagini
1. Locandina di Nuvolette; 2. e 3. Illustrazioni di Camilla Falsini; 4. Illustrazione di Enrico Pantani; 5. Live painting in una passata edizione di Nuvolette
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