Alcuni tra i luoghi più caratteristici del borgo - il Chiostro di Sant’Agostino, il Chiostro di Palazzo Venieri, l’Acquedotto civico, la Porta San Filippo, il Multisala Sabbatini e il Convento delle Clarisse -, sono stati valorizzati da un’illuminazione architetturale, nonché dalla proiezione di immagini e suggestioni in grado di dialogare con le persone in un percorso luminoso e narrativo volto a sensibilizzare la collettività sul tema della sostenibilità ambientale.
I vari interventi sono descritti, lungo il percorso, da pannelli informativi e dall’app «Light for Future».
Le immagini proiettate sono il frutto di una call to action lanciata da Iald e iGuzzini a quattro tra i più importanti studi di lighting design a livello internazionale - Arup, Licht Kunst Licht, Light Bureau e Speirs Major - sull’uso della luce come strumento di innovazione sociale ed elemento di riqualificazione urbana.
I quattro studi hanno lavorato – si legge nella nota stampa - «con proiettori iGuzzini Palco InOut Framer con gobos - apparecchi ad altissime prestazioni in grado di integrarsi armoniosamente nell’architettura e nel paesaggio, la cui molteplicità di accessori ottici permette la realizzazione di scenari luminosi personalizzati e anche dinamici. Inserendo un gobo specifico (disco metallico o in vetro dicroico, con filtri colorati o con forme geometriche) all’interno, la luce è capace di definire nuove espressioni per una città creativa, proiettando nel contesto urbano immagini e suggestioni che dialogano con le persone, dal centro alla periferia. Attraverso un’interfaccia Bluetooth-DALI è inoltre possibile gestire facilmente l’apparecchio con app da remoto e attivare servizi smart, per amplificare l’esperienza visiva».
Il viaggio tra le sei installazioni può partire dalla Chiesa di Sant’Agostino: attorno al pozzo d'acqua presente nel chiostro viene proiettato in pianta l'elemento carbonio, disegnato dallo studio Arup, a simboleggiare come le attività umane stiano danneggiando l'ambiente. Per il campanile della Chiesa, punto più alto della città e celebre per aver ispirato la poesia di Leopardi «Il passero solitario», lo studio Light Bureau si fa, invece, portavoce del grido «Save our Planet» attraverso l’elemento aria. Le proiezioni sono enfatizzate dalla luce architetturale del chiostro che valorizza lo stile medievale esaltandone le volumetrie e conferendo maggiore profondità allo spazio centrale. Arrivando, quindi, in piazzale Pietro Giordani, la Torre dell’Acquedotto suggella il ruolo dell’acqua come fonte di vita per l’umanità, rappresentata dalla silhouette umana stilizzata dello studio Arup, e celebra la natura, rievocata, invece, dalle piante dello studio Speirs Major. Si prosegue, poi, all’interno del rinascimentale Chiostro di Palazzo Venieri, dal cui balcone si può ammirare uno dei panorami più sorprendenti della Riviera Adriatica, dove viene proposta un’installazione di Light Bureau con la proiezione dell’elemento acqua, forza distruttrice e forza creatrice. Il rapporto uomo/natura e la necessità di preservare la biodiversità ricorrono nella Porta San Filippo, dove l’ape di Arup viene proiettata sull’asfalto e diventa simbolo delle specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Procedendo si arriva, poi, al Multisala Sabbatini illuminato in facciata da un fuoco che incendia realizzato da Light Bureau – simbolo, visibile anche da lontano, degli effetti che il mancato intervento umano produrrebbe sul pianeta. Il viaggio attraverso la città si conclude al Convento delle Clarisse, casa natale del celebre tenore Beniamino Gigli, la cui facciata diventa una tela su cui dipingere, con la luce, un’immagine eterea portatrice di un messaggio positivo: le nuvole di Licht Kunst Licht diventano un tutt’uno con il cielo, simbolo della (ri)connessione possibile tra uomo e natura, anche attraverso la creatività. Per un futuro sostenibile.
Il progetto «Light for Future» proseguirà nel 2022 e nel 2023 attraverso l’estensione delle installazioni ad altre aree del centro storico. L’iniziativa è un’ulteriore tappa per la valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale di Recanati con l’obiettivo di aumentarne l’attrattività, anche turistica, e potenziarne l’identità culturale, e porta avanti il percorso avviato nel 2013 quando il Comune di Recanati, tra i primi sul territorio nazionale, si è dotato di un Piano della luce redatto dall’architetto Corrado Terzi per un’illuminazione funzionale e monumentale di qualità.
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