E’ l’idea della trasformazione come motore della ricerca artistica e come capacità di traghettare un’emozione in maniera sinestetica il tema che fa da filo rosso alla settima edizione di «Fenice Nine Arts International Festival», manifestazione che, fino al prossimo maggio, animerà piazze e teatri di Poggibonsi con eventi di danza, letteratura, arti figurative e teatro.
A inaugurare la ricca kermesse, realizzata dall’Amministrazione comunale di Poggibonsi, insieme con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con Vernice progetti culturali srl, sarà «Ballo Pubblico Outdoor», una rassegna di danza contemporanea, ideata da Francesca Lettieri, che, per il terzo anno consecutivo, porterà nella città toscana alcune tra le più affermate compagnie di balletto italiane e internazionali. Incontri, seminari, rassegne di video-danza e interventi coreografici in diversi luoghi della città animeranno il mese di settembre. Tra gli ospiti che scalderanno l’inizio autunno di Poggibonsi ci saranno, per esempio, Paola Vezzosi con la sua ballata «Santissima dei naufragati» (sabato 22 settembre, ore 17.10 – piazza Savonarola), gli italiani Adarte con la performance «Svanisco» (sabato 22 settembre, ore 18.00 e domenica 23 settembre, ore 18.40 – piazza Nagy), il Grupo Tapias con «Solo» del coreografo Rami Levi (domenica 23 settembre, ore 18.15- piazza Nagy) e la compagnia «La Macana» con «Ven» (sabato 22 settembre, ore 18.30 – piazza Nagy e domenica 23 settembre, ore 17.15 – piazza Rosselli), senza dimenticare il dance jay-set con Lucille dj (domenica 23 settembre, dalle ore 19.30 – piazza Rosselli e Politeama Cafè).
Cuore pulsante del settore danza di questa edizione di «Fenice Nine Arts International Festival», che ha preso il via nei giorni scorsi, sarà il progetto «Mex in Dance», nato dalla collaborazione tra i festival europei «Dies De Dansa» di Barcellona, «Ballo Pubblico» di Poggibonsi, «Interferenze» di Teramo e «Dantza Hirian» dei Paesi Baschi, con il «Festival Subterráneo de las Artes Escénicas». Tra le compagnie messicane chiamate a sperimentare, su differenti palcoscenici di Poggibonsi, le relazioni tra il linguaggio del corpo, lo spazio architettonico che lo ospita e il pubblico ci saranno la compagnia «Moving Borders» con la coreografia «Nosostros» di Jaciel Neri (sabato 22 settembre, ore 17.30 – piazza Rosselli e domenica 23 settembre, ore 19.00 – piazza Nagy) e gli «aThOsgarAbaThOs» con lo spettacolo per bambini «Alicia…Alicia» (sabato 22 settembre, ore 16.45 – piazza Nagy).
La danza passerà, quindi, il testimone al fumetto. Da sabato 6 ottobre la trasformazione diventerà, infatti, sperimentazione disegnata con un omaggio a Jean Giraud, universalmente conosciuto come Moebius, maestro del fumetto scomparso lo scorso 10 marzo. Una mostra, curata da Claudio Curcio, offrirà la presentazione in anteprima assoluta delle tavole di uno dei ultimi lavori del disegnatore francese: «Inside Moebius». Insieme alle immagini del libro, pubblicato per la prima volta in Italia, saranno esposte, fino a domenica 4 novembre negli spazi del cinema teatro Politeama, alcune illustrazioni significative della sua enorme carriera artistica, insieme ad alcune foto e interviste video, perlopiù inedite e originali, in particolare foto e testimonianze video della presenza di Moebius a Fenice 2008, in un memorabile incontro con Alejandro Jodorowsky.
Da domenica 4 novembre, «Fenice Nine Arts International Festival» metterà, quindi, l’accento su quelle transizioni che avvengono quando la parole scritte diventano parole lette ad alta voce o recitate. Dall’inchiostro alla voce è, infatti, il tema protagonista della quinta edizione della rassegna «Le Parole, i Giorni», a cura di Dario Ceccherini.
Sotto il significativo titolo «Scripta Volant» saranno riuniti incontri, reading e conferenze, oltre ad un omaggio a Susi Cecchi D’Amico, che vedranno protagonisti, tra gli altri, Alessandro Bergonzoni, Stefano Bartezzaghi, Alessandro Fo, Vanni Santoni, Fabio Genovesi e Francesco Recami.
Le parole ritorneranno, quindi, ad essere protagoniste con la rassegna «Scaffali d’autore», in programma fino a maggio 2013, un viaggio che si rivelerà molto particolare e che vuole essere di buon augurio in attesa dell’apertura della nuova biblioteca comunale. Alcune personalità del mondo della cultura e delle arti quali Giorgio Giorello, Tanino Liberatore, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Bollani saranno invitati a raccontare al pubblico i libri della loro vita.
Didascalie delle immagini
[fig. 1]Una scena della ballata «Santissima dei naufragati» con Paola Vezzosi. Foto: Simone Falteri; [fig. 2] Uno scena dello spettacolo per bambini «Alicia…Alicia» con la compagnia «aThOsgarAbaThOs»; [fig. 3] Una scena della performance Solo» del coreografo Rami Levi, che vedrà in scena il Grupo Tapias; [fig. 4] Alessandro Bergonzoni sarà tra i protagonisti della rassegna letteraria «Le Parole, i Giorni», a cura di Dario Ceccherini.
Informazioni utili
«Fenice Nine Arts International Festival». Spettacoli, appuntamenti e workshop a ingresso gratuito (er alcuni luoghi potrebbe essere limitato l’accesso in rapporto all’effettiva capienza). Info point (orario di apertura: ore 16.00-20.00): teatro Politeama, piazza Rosselli, 6 – Poggibonsi (Siena) - tel. 0577.985697. Infoline festival: tel. 0577.226406 o 333.1780432. Fino a maggio 2013.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
sabato 22 settembre 2012
lunedì 17 settembre 2012
Una mostra, un convegno e…: Ferrara ricorda Antonioni. A cent’anni dalla nascita
Ferrara celebra uno dei suoi concittadini più illustri. A partire dal 29 settembre la città emiliana rende omaggio a Michelangelo Antonioni (29 settembre 1912 - 30 luglio 2007), uno dei padri della modernità cinematografica.
Testimone tra i più lucidi del Novecento, il regista ferrarese ha sondato l'animo umano con sguardo innovatore, radiografando le inquietudini del mondo contemporaneo. La sua opera, la cui attualità è oggi più forte che mai, ha superato i confini della settima arte, esercitando un notevole ascendente in diversi ambiti culturali: dalla pittura al teatro, dalla fotografia alla musica.
In occasione del centenario dalla nascita dell’artista, Ferrara propone un articolato calendario di iniziative, che culminerà nella grande mostra «Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti», in programma la prossima primavera negli scenografici spazi di Palazzo dei Diamanti.
Le manifestazioni inizieranno nella mattinata di sabato 29 settembre, giorno del compleanno di Michelangelo Antonioni, con la scopertura di una targa in via San Maurelio 10, sul prospetto della casa dove il regista abitò dal 1918 al 1929. Nella stessa giornata si svolgerà la cerimonia di intitolazione al cineasta del piazzale antistante il conservatorio musicale «Frescobaldi».
Ci si sposterà, quindi, alla Galleria d’arte moderna e contemporanea, dove Ferrara Arte e il quadrimestrale «Rifrazioni. Dal cinema all'oltre» proporranno «Antonioni Zoom», un evento che prende le mosse dall'omonimo dossier dedicato al regista, contenuto nel numero dieci della rivista (settembre 2012). A partire da questo speciale, nel quale pensatori e artisti hanno ‘zoomato’ sull’opera del regista a partire dalla prospettiva del proprio fare creativo, si articolerà un’insolita tavola rotonda che vedrà la partecipazione della compagnia teatrale Fanny & Alexander, della coreografa Simona Bertozzi, dell'autore e regista Carlo di Carlo, dell'autrice di libri per bambini Federica Iacobelli, della scrittrice e documentarista Maria Pace Ottieri e del musicista Alfonso Santimone. Al termine dell’incontro, si sposteranno al cinema Apollo, in piazza Carbone, dove si terrà la proiezione, a ingresso gratuito, del film «L'eclisse».
Il cinema Apollo farà da scenario anche alla proiezione della copia personale di Michelangelo Antonioni del film «Professione: Reporter» (1975), uno dei capolavori della sua maturità del regista. Ad introdurre la serata, che anticiperà la rassegna cinematografica completa dei film del maestro, in programma dal 10 ottobre al 12 dicembre 2012 presso il cinema Boldini (via Previati 18, ingresso gratuito), sarà Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque française e curatore della mostra «Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti».
Alla rassegna filmica seguirà un convegno internazionale di studi, promosso dall’Ateneo ferrarese, che nelle giornate dall’11 al 13 dicembre vedrà in città tutti i più importanti studiosi di storia del cinema.
A chiudere la programmazione sarà una mostra al Palazzo dei Diamanti, realizzata da Ferrara Arte e dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea, con la collaborazione della Cineteca di Bologna. La rassegna, la prima dedicata al cineasta emiliano, ripercorrerà la sua parabola creativa alla luce del suo rapporto con le arti figurative, con le quali il regista strinse un intenso e fecondo rapporto. In un allestimento di grande fascino, il prezioso patrimonio di opere, oggetti e documenti relativi alla vita e al lavoro di Michelangelo Antonioni (oggi di proprietà del Comune di Ferrara) verrà accostato a opere di grandi artisti del Novecento, come Rothko, Pollock, De Chirico, Morandi, Burri e Vedova, offrendo un inedito e suggestivo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia. Ad emergere con forza sarà il ritratto a tuttotondo di uno dei massimi artisti del secolo scorso, una testimonianza viva della sua forza creativa e dell'intramontabile attualità della sua poetica che, come ha scritto Martin Scorsese, ha offerto al «cinema possibilità sorprendentemente illimitate».
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Antonioni sul set di «Zabriskie Point» © foto Bruce Davidson / Magnum Photos / Contrasto; [fig. 2] Alain Delon e Monica Vitti nel film «L’eclisse» di Michelangelo Antonioni, 1962; [fig. 3] Kim Rossi Stuart nel film «Al di là delle nuvole» di Michelangelo Antonioni, 1995
Testimone tra i più lucidi del Novecento, il regista ferrarese ha sondato l'animo umano con sguardo innovatore, radiografando le inquietudini del mondo contemporaneo. La sua opera, la cui attualità è oggi più forte che mai, ha superato i confini della settima arte, esercitando un notevole ascendente in diversi ambiti culturali: dalla pittura al teatro, dalla fotografia alla musica.
In occasione del centenario dalla nascita dell’artista, Ferrara propone un articolato calendario di iniziative, che culminerà nella grande mostra «Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti», in programma la prossima primavera negli scenografici spazi di Palazzo dei Diamanti.
Le manifestazioni inizieranno nella mattinata di sabato 29 settembre, giorno del compleanno di Michelangelo Antonioni, con la scopertura di una targa in via San Maurelio 10, sul prospetto della casa dove il regista abitò dal 1918 al 1929. Nella stessa giornata si svolgerà la cerimonia di intitolazione al cineasta del piazzale antistante il conservatorio musicale «Frescobaldi».
Ci si sposterà, quindi, alla Galleria d’arte moderna e contemporanea, dove Ferrara Arte e il quadrimestrale «Rifrazioni. Dal cinema all'oltre» proporranno «Antonioni Zoom», un evento che prende le mosse dall'omonimo dossier dedicato al regista, contenuto nel numero dieci della rivista (settembre 2012). A partire da questo speciale, nel quale pensatori e artisti hanno ‘zoomato’ sull’opera del regista a partire dalla prospettiva del proprio fare creativo, si articolerà un’insolita tavola rotonda che vedrà la partecipazione della compagnia teatrale Fanny & Alexander, della coreografa Simona Bertozzi, dell'autore e regista Carlo di Carlo, dell'autrice di libri per bambini Federica Iacobelli, della scrittrice e documentarista Maria Pace Ottieri e del musicista Alfonso Santimone. Al termine dell’incontro, si sposteranno al cinema Apollo, in piazza Carbone, dove si terrà la proiezione, a ingresso gratuito, del film «L'eclisse».
Il cinema Apollo farà da scenario anche alla proiezione della copia personale di Michelangelo Antonioni del film «Professione: Reporter» (1975), uno dei capolavori della sua maturità del regista. Ad introdurre la serata, che anticiperà la rassegna cinematografica completa dei film del maestro, in programma dal 10 ottobre al 12 dicembre 2012 presso il cinema Boldini (via Previati 18, ingresso gratuito), sarà Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque française e curatore della mostra «Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti».
Alla rassegna filmica seguirà un convegno internazionale di studi, promosso dall’Ateneo ferrarese, che nelle giornate dall’11 al 13 dicembre vedrà in città tutti i più importanti studiosi di storia del cinema.
A chiudere la programmazione sarà una mostra al Palazzo dei Diamanti, realizzata da Ferrara Arte e dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea, con la collaborazione della Cineteca di Bologna. La rassegna, la prima dedicata al cineasta emiliano, ripercorrerà la sua parabola creativa alla luce del suo rapporto con le arti figurative, con le quali il regista strinse un intenso e fecondo rapporto. In un allestimento di grande fascino, il prezioso patrimonio di opere, oggetti e documenti relativi alla vita e al lavoro di Michelangelo Antonioni (oggi di proprietà del Comune di Ferrara) verrà accostato a opere di grandi artisti del Novecento, come Rothko, Pollock, De Chirico, Morandi, Burri e Vedova, offrendo un inedito e suggestivo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia. Ad emergere con forza sarà il ritratto a tuttotondo di uno dei massimi artisti del secolo scorso, una testimonianza viva della sua forza creativa e dell'intramontabile attualità della sua poetica che, come ha scritto Martin Scorsese, ha offerto al «cinema possibilità sorprendentemente illimitate».
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Antonioni sul set di «Zabriskie Point» © foto Bruce Davidson / Magnum Photos / Contrasto; [fig. 2] Alain Delon e Monica Vitti nel film «L’eclisse» di Michelangelo Antonioni, 1962; [fig. 3] Kim Rossi Stuart nel film «Al di là delle nuvole» di Michelangelo Antonioni, 1995
venerdì 14 settembre 2012
Anversa, la «Pietà» di Michelangelo secondo Jan Fabre
E’ una meditazione su temi universali quali vita, morte, metamorfosi e pensiero ciò che l’eclettico artista, regista, coreografo e scenografo belga Jan Fabre (Anversa, 1958) propone con il progetto espositivo «Pietas», curato da Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Gamec di Bergamo, e da Katerina Koskina, presidente dello State Museum of Contemporary Art di Salonicco.
L’esposizione, presentata in anteprima all’ultima Biennale d’arte di Venezia (giugno-novembre 2011), nella scenografica navata della Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, è attualmente ospitata nella città natale dell’artista fiammingo, Anversa, presso gli spazi del Parkloods al Park Spoor Noord, un parco urbano, con campi sportivi, piste ciclabili e spazi per mostre e spettacoli teatrali, costruito sul sito di un vecchio deposito ferroviario.
Cinque grandi sculture in marmo puro e in marmo statuario di Carrara compongono l’installazione, resa nota per la discussa opera «Sogno compassionevole (Pietà V)», singolare rivisitazione, in scala 1:1, della «Pietà» michelangiolesca, nella quale la Madonna è uno scheletro, con un teschio al posto del volto, e dove il Cristo morto presenta le fattezze dell’artista, vestito in abito da sera, a piedi nudi e ricoperto da simboli del suo immaginario creativo quali lumache, scarabei, farfalle e larve, mentre con la mano sinistra regge un cervello, riprodotto nei minimi dettagli anatomici.
La scultura, per la quale si è parlato anche di blasfemia, non intende, in realtà, essere irriverente nei confronti della fede cattolica, ma vuole piuttosto invitare a una riflessione sul dolore, legittimo, di una madre che vuole sacrificarsi al posto del figlio e sul fatto che la sofferenza per una perdita è più in chi rimane che in chi viene a mancare.
Quest’opera, di straordinaria raffinatezza estetica e di grande potenza scenica, chiude un percorso espositivo di rigorosa geometria prospettica e di coinvolgente atmosfera mistica, scandito da quattro cervelli giganteschi, sormontati da croci, trafitti da chiodi, popolati da alberi bonsai e da animali (quattro tartarughe, una lumaca e un ragno). «Strumenti di terrorismo poetica (Pietà I)», «Tomba vivente (Poetà II)», «Fontana della vita imitante la forma e lo stile della miniatura (Pietà III)» e «Ascesa delle pietre oracolari (Pietà IV)», i titoli dei lavori.
Queste sculture, realizzate con la precisione maniacale tipica dell’antica scuola fiamminga, sono collocate, insieme con «Sogno compassionevole (Pietà V)», sopra una grande base riflettente, in lamina dorata, alla quale si accede solo dopo aver calzato delle pantofole di feltro, come avviene in un tempio buddista o induista, a sottolineare la sacralità del percorso. Ogni cervello simboleggia il paganesimo, le religioni universali e l’idea di empatia.
Gusci di scarabeo, animale simbolo della rinascita secondo gli antichi egizi, completano l’installazione, che stabilisce un palpabile contatto tra visibile e invisibile, tra corpo fisico e spirito, tra sacro e profano.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Jan Fabre, «Sogno compassionevole (Pietà V)», particolare, 2011, 190 x 195 x 110 cm Base 270 x 40 x 180 cm, Marmo bianco di Carrara, Courtesy: Angelos - Jan Fabre, Photo: Pat Verbruggen, Copyright: Angelos; [fig. 2] Jan Fabre, «Tomba vivente (Poetà II)», particolare, 2011, 128 x 180 x 105 cm Base 150 x 40 x 150, Pure white marble, Courtesy Angelos - Jan Fabre, Photo: Pat Verbruggen, Copyright: Angelos.
Informazioni utili
«Jan Fabre. Pietas». Parkloods, Park Spoor Noord, Damplein 31-37 - Anversa (Belgio). Orari: martedì-domenica, ore 10.00-18.00, chiuso il lunedì 2 sabato 15 settembre 2012. Ingresso: intero € 8,00 anziani e gruppi € 6,00, ragazzi dai 12 ai 26 anni € 1,00, gratuito bambini fino ai 12 anni. Catalogo: disponibile in mostra (in lingua inglese e olandese, € 25,00). Informazioni: In Italia - Gamec di Bergamo, tel. 035.270272. Sito web: www.antwerpen.be/musea. Fino al 23 settembre 2012.
L’esposizione, presentata in anteprima all’ultima Biennale d’arte di Venezia (giugno-novembre 2011), nella scenografica navata della Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, è attualmente ospitata nella città natale dell’artista fiammingo, Anversa, presso gli spazi del Parkloods al Park Spoor Noord, un parco urbano, con campi sportivi, piste ciclabili e spazi per mostre e spettacoli teatrali, costruito sul sito di un vecchio deposito ferroviario.
Cinque grandi sculture in marmo puro e in marmo statuario di Carrara compongono l’installazione, resa nota per la discussa opera «Sogno compassionevole (Pietà V)», singolare rivisitazione, in scala 1:1, della «Pietà» michelangiolesca, nella quale la Madonna è uno scheletro, con un teschio al posto del volto, e dove il Cristo morto presenta le fattezze dell’artista, vestito in abito da sera, a piedi nudi e ricoperto da simboli del suo immaginario creativo quali lumache, scarabei, farfalle e larve, mentre con la mano sinistra regge un cervello, riprodotto nei minimi dettagli anatomici.
La scultura, per la quale si è parlato anche di blasfemia, non intende, in realtà, essere irriverente nei confronti della fede cattolica, ma vuole piuttosto invitare a una riflessione sul dolore, legittimo, di una madre che vuole sacrificarsi al posto del figlio e sul fatto che la sofferenza per una perdita è più in chi rimane che in chi viene a mancare.
Quest’opera, di straordinaria raffinatezza estetica e di grande potenza scenica, chiude un percorso espositivo di rigorosa geometria prospettica e di coinvolgente atmosfera mistica, scandito da quattro cervelli giganteschi, sormontati da croci, trafitti da chiodi, popolati da alberi bonsai e da animali (quattro tartarughe, una lumaca e un ragno). «Strumenti di terrorismo poetica (Pietà I)», «Tomba vivente (Poetà II)», «Fontana della vita imitante la forma e lo stile della miniatura (Pietà III)» e «Ascesa delle pietre oracolari (Pietà IV)», i titoli dei lavori.
Queste sculture, realizzate con la precisione maniacale tipica dell’antica scuola fiamminga, sono collocate, insieme con «Sogno compassionevole (Pietà V)», sopra una grande base riflettente, in lamina dorata, alla quale si accede solo dopo aver calzato delle pantofole di feltro, come avviene in un tempio buddista o induista, a sottolineare la sacralità del percorso. Ogni cervello simboleggia il paganesimo, le religioni universali e l’idea di empatia.
Gusci di scarabeo, animale simbolo della rinascita secondo gli antichi egizi, completano l’installazione, che stabilisce un palpabile contatto tra visibile e invisibile, tra corpo fisico e spirito, tra sacro e profano.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Jan Fabre, «Sogno compassionevole (Pietà V)», particolare, 2011, 190 x 195 x 110 cm Base 270 x 40 x 180 cm, Marmo bianco di Carrara, Courtesy: Angelos - Jan Fabre, Photo: Pat Verbruggen, Copyright: Angelos; [fig. 2] Jan Fabre, «Tomba vivente (Poetà II)», particolare, 2011, 128 x 180 x 105 cm Base 150 x 40 x 150, Pure white marble, Courtesy Angelos - Jan Fabre, Photo: Pat Verbruggen, Copyright: Angelos.
Informazioni utili
«Jan Fabre. Pietas». Parkloods, Park Spoor Noord, Damplein 31-37 - Anversa (Belgio). Orari: martedì-domenica, ore 10.00-18.00, chiuso il lunedì 2 sabato 15 settembre 2012. Ingresso: intero € 8,00 anziani e gruppi € 6,00, ragazzi dai 12 ai 26 anni € 1,00, gratuito bambini fino ai 12 anni. Catalogo: disponibile in mostra (in lingua inglese e olandese, € 25,00). Informazioni: In Italia - Gamec di Bergamo, tel. 035.270272. Sito web: www.antwerpen.be/musea. Fino al 23 settembre 2012.
Iscriviti a:
Post (Atom)