ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 12 giugno 2013

Venezia, alla Guggenheim un progetto di studio su Jackson Pollock

Dalla tela «La donna luna» («The Moon Woman») del 1942 all’olio «Foresta incantata» («Enchanted Forest») del 1947: sono undici le opere di Jackson Pollock (Cody, 28 gennaio 1912 – Long Island, 11 agosto 1956), il padre fondatore dell’Espressionismo astratto, conservate presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
A questi lavori, che documentano in prevalenza la stagione antecedente all’utilizzo della tecnica del «dripping» («sgocciolamento»), iniziata dall’artista americano nell’inverno del 1946, è dedicato il nuovo progetto di ricerca del museo lagunare. In questi giorni, un team internazionale di esperti sta, infatti, valutando, con il coordinamento di Luciano Pensabene Buemi e Carol Stringari, la tecnica pittorica e la stato di conservazione delle opere pollockiane inserite nella raccolta del settecentesco Palazzo Venier dei Leoni: dieci oli su tela, tra i quali «Circoncisione» («Circumcision») e «Movimento gracidante» («Croaking Movement») del 1946, e un guazzo e pastello su carta dello stesso periodo.
Oltre allo staff della Collezione Peggy Guggenheim, sono presenti in museo curatori, conservatori e scienziati del Getty Conservation Institute di Los Angeles, del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, del Seattle Art Museum, dell'Opificio delle pietre dure di Firenze, dell’Istituto di scienze e tecnologie molecolari e dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr - Consiglio nazionale delle ricerche e del Centro Smaart di Perugia.
In questa prima fase di indagine, saranno al lavoro i tecnici del laboratorio mobile MoLab, con il Centro di diagnostica di Spoleto. Dopo aver indagato opere come la «Vergine delle Rocce» alla National Gallery di Londra, la «Lamentazione su Cristo Morto» di Bronzino al Musée des Beaux Art et Archeologie di Besançon o la «Pala Baglioni» di Raffaello alla Galleria Borghese di Roma, gli esperti dell’ateneo perugino e del Cnr porteranno sul Canal Grande le loro sofisticate attrezzature per indagini non invasive sui capolavori d’arte.
«Il MoLab -spiega Costanza Milani- impiegherà strumentazioni per l’analisi elementare (fluorescenza a raggi X) e molecolare (spettroscopia Raman, Ftir, fluorescenza Uv-vis), puntuale e di imaging, di pigmenti e leganti, riflettografia multispettrale Vis-Nir con lo scopo di caratterizzare la tecnica pittorica dell’artista e lo stato di conservazione delle opere».
L’iniziativa, che potrà essere osservata anche dagli occhi curiosi dei visitatori del museo, si rivela di notevole importanza perché Peggy Guggenheim ha sempre considerato il sostegno dato a Jackson Pollock il traguardo più importante mai raggiunto durante la propria carriera di gallerista e collezionista. Fu, infatti, questa donna estrosa e colta, amica di Samuel Beckett ed Ernest Hemingway, a commissionare all’artista americano numerosi dipinti, a organizzargli personali, a vendere e donare molte delle sue opere a collezionisti e musei internazionali, tra i quali la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e il Museo d'arte di Tel Aviv.
Fu sempre Peggy Guggenheim a portare Jackson Pollock alla Biennale del 1948 e ad organizzargli, nel 1950, la prima mostra in Europa; ad ospitarla fu l'Ala napoleonica del museo Correr, in piazza San Marco a Venezia. Per queste ragioni, le opere che la mecenate americana ha scelto di tenere per sé e per la propria collezione personale hanno un valore aggiunto.
Ora, grazie a questa ricerca, si potranno scoprire anche alcune curiosità sul mondo di lavorare dell’artista americano: fu, per esempio, usato, come ipotizzano alcuni studiosi, lo smalto negli oli «Occhi nel caldo» («Eyes in the Heat») del 1946 e «Alchimia» («Alchemy») del 1947? La risposta la daranno i ‘dottori’ del MoLab, un’eccellenza tutta italiana della quale andare fieri. (sam)

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Jackson Pollock, «La donna luna» («The Moon Woman»), 1942. Olio su tela, 175,2 x 109,3 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 76.2553 PG 141; [fig. 2] Jackson Pollock, «Senza titolo», 1946 c..Guazzo e pastello su carta, 58 x 80 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 76.2553 PG 147; [fig. 3] Jackson Pollock,«Alchimia» («Alchemy»), 1947. Olio, pittura d'alluminio (e smalto?) e spago su tela, 114,6 x 221,3 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 76.2553 PG 150

Informazioni utili
Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 14.00; ridotto convenzioni € 12.00; ridotto senior 65 € 11,00, studenti fino ai 26 anni € 8.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405411, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.

lunedì 10 giugno 2013

«Art in Progress», Cosenza diventa un «cantiere del contemporaneo»

È tutto pronto a Cosenza per la seconda edizione di «Art in Progress. Cantieri del contemporaneo». Da martedì 11 giugno a sabato 28 settembre, la galleria d’arte provinciale Santa Chiara, il Museo dei Brettii e degli Enotri e molti altri spazi espositivi della città calabrese faranno da scenario a mostre, concerti, incontri con gli artisti.
Ad inaugurare la rassegna, promossa dall’Amministrazione provinciale di Cosenza, con la Soprintendenza regionale per i beni storici, artistici ed etno-antropologici e il Comune di Marano Pincipato, sarà il laboratorio «Urban Superstar Toys», due giorni per imparare a realizzare pupazzi pop con Davide «Diavù» Vecchiato.
L’eclettico artista e cartoonist laziale, curatore di Muro – Museo Urban di Roma e ideatore del progetto artistico «MondoPop», sarà di nuovo protagonista di «Art in Progress» nella serata di venerdì 14 giugno con l’inaugurazione, presso la galleria d’arte provinciale Santa Chiara, della mostra «City of Women», da lui curata nell’ambito della quinta edizione del festival «The Urban Superstar Show».
L’immagine disegnata nel 1980 da Andrea Pazienza per la locandina dell’omonimo film di Federico Fellini, raffigurante il primo piano di una ragazza dalla pelle blu e dai lunghi capelli neri mossi dal vento, farà da filo conduttore alla rassegna, aperta fino a venerdì 19 luglio, il cui intento è quello ridisegnare il centro storico di Cosenza, trasformandolo in un’immaginaria città delle donne attraverso il linguaggio dell’estetica pop e della cultura underground.
«The Urban Superstar Show» prevede, sempre nella serata di venerdì 14 giugno e alla galleria d’arte provinciale Santa Chiara, anche la vernice della mostra «Suggestivism - The New Horizon», a cura di Nathan Spoor, che racconta attraverso trentadue firme della giovane arte contemporanea i nuovi traguardi della corrente pop surrealista.
Le due preview saranno accompagnate dalla video-performance «Canzoni Invisibili», un progetto nato dalla sinergia tra Lagash, bassista dei Marlene Kuntz, e Alex Cremonesi, che hanno scritto i testi e le melodie di dieci canzoni liberamente ispirate ai titoli di altrettante opere di Italo Calvino. L’esperimento creativo, realizzato con la partnership di Moleskine e di Letterature - Festival internazionale di Roma, ha coinvolto, nella fase visual, quella che si vedrà al Chiostro di Santa Chiara (venerdì 14 giugno, ore 21), anche l’artista multimediale Claudio Sinatti. Un appuntamento, dunque, con la musica sperimentale quello proposto da «Canzoni Invisibili» nell’ambito di «Art in Progress», rassegna che prevede anche un tributo alla complessa ricerca del compositore statunitense John Cage (sabato 15 giugno, ore 21 e venerdì 21 giugno, ore 21), un live set sonoro con lo street artista Jim Avignon (giovedì 13 giugno, ore 22) e la performance musicale «I sogni di Fellini», con gli allievi del conservatorio «Stanislao Giacomantonio» di Cosenza  (sabato 15 giugno, ore 20).
A chiudere l'iniziativa calabrese sarà, in autunno, il convegno «Paesaggio e arte contemporanea. Dalla progettazione alla valorizzazione» (sabato 28 settembre, ore 10.30), che avrà per scenario il parco della Sila, ma giugno riserverà agli amanti della contaminazione tra generi e linguaggi un altro appuntamento interessante: la mostra «Arte=Vita», a cura di Dores Sacquegna (sabato 15 giugno-venerdì 19 luglio), con opere, tra gli altri, di Ugo Nespolo, Vito Acconci, Matteo Basilé e del Living Theatre, che svelano come l'esistenza di tutti i giorni, la nostra quotidianità possano offrire stimoli creativi. (sam)

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Locandina del progetto «Art in Progress. Cantieri del contemporaneo»;  [Fig. 2] Locandina disegnata da Andrea Pazienza per il fim  «City of Women» di Federico Fellini, 1980;  [Fig. 3] Matteo Basilè, «Alice in the Temple», 2009. Opera esposta nella mostra «Arte=Vita», a cura di Dores Sacquegna; [Fig. 4] Xiao Lu, «Dailogue», 1979. Opera esposta nella mostra «Arte=Vita», a cura di Dores Sacquegna

Informazioni utili 
«Art in Progress. Cantieri del contemporaneo». Cosenza - sedi varie. Sito internet: www.artinprogress.it. Da martedì 11 giugno a sabato 28 settembre 2013. 

venerdì 7 giugno 2013

Dalle Pussy Riot ad Ai Weiwei: tutta l’arte del «Biografilm Festival»

«Look Forward», «Guarda avanti». È un invito alla fiducia quello che lancia il «Biografilm Festival – International Celebration of Lives», rassegna cinematografica dedicata alle biografie dei grandi protagonisti di cinema, teatro, musica, letteratura, arte e fotografia, in programma fino a lunedì 17 giugno a Bologna. «Look Forward» è, infatti, il claim scelto per questa nona edizione del festival felsineo: «un augurio e un imperativo –spiega il direttore artistico Andrea Romeo- per una generazione e un Paese che sperano di vedere la fine di una crisi, che ha profondamente minato tutte le certezze e che chiede urgentemente l'individuazione di nuovi punti cardinali».
Ad aprire il sipario sulla rassegna, della quale è madrina Ornella Vanoni, sarà l’attesa anteprima italiana del documentario «Searching for Sugar Man» di Malik Bendjelloul, vincitore del premio Oscar 2013. La storia, sui grandi schermi dei cinema Odeon e Lumière nella serata di venerdì 7 giugno, racconta il caso di Sixto Rodriguez, cantautore folk cresciuto nella Detroit degli anni Sessanta, scoperto in un club da un produttore della Motown che aveva lavorato con Miles Davis, diventato una leggenda nell’Africa del Sud e poco compreso in America, dove i suoi album «Cold Fact» e «Coming From Reality», rispettivamente del ’70 e del ’71, si rivelarono un fiasco per le vendite, tanto da costringere il musicista ad abbandonare la chitarra e ad andare a fare il muratore.
Dalla storia di Sixto Rodriguez alla retrospettiva sul documentarista Gianfranco Rosi e all’omaggio all’avvocato Giovanna Cau, il programma del festival si rivela ricco e pieno di curiosità. Come da tradizione, ampio spazio sarà dedicato anche al mondo dell’arte, alla scoperta delle biografie avventurose di illustratori, designers, artisti e fotografi, le cui vite sono state vissute nel segno dell’unicità e dell’irripetibilità.
Si inizierà con l’anteprima italiana di «Pussy Riot - A Punk Prayer» di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin (sabato 8 giugno, ore 20.00), una delle dieci pellicole in gara nel concorso internazionale, la cui giuria è formata da Ed Lachman, Alison Klayman, Jane Weiner, Paola Pallottino e Filippo Vendemmiati.
Il documentario, che verrà poi proiettato al Mambo – Museo d’arte moderna di Bologna con tre repliche quotidiane in agenda dal 15 giugno al 14 luglio, racconta la storia delle leggendarie attiviste russe Pussy Riot, divenute famose in tutto il mondo per un video su Internet nel quale interpretavano un brano punk, denso di politica e collera nei confronti di Vladimir Putin, all’interno della chiesa ortodossa più importante di Mosca, la cattedrale di Cristo Salvatore, con il volto coperto da passamontagna colorati.
Sempre nell’ambito del concorso internazionale, sarà possibile vedere «For No Good Reason» di Charlie Paul (domenica 9 giugno, ore 19.30), sulla vita dell’illustratore e caricaturista inglese Ralph Steadman, e «Design is One: the Vignellis» di Kathy Brew e Roberto Guerra (martedì 11 giugno, ore 20.00 - cinema Lumière), film dedicato alle creazioni di design e grafica di Lella e Massimo Vignelli, coppia nella vita e nell’arte, emigrata negli Stati Uniti, alla quale si devono grandi invenzioni come la celebre mappa della metropolitana di New York, che ha imposto il carattere helvetica in tutto il mondo.
Nell’ambito della sezione «Biografilm Italia», verrà, invece, presentato «Come Tex nessuno mai» di Giancarlo Soldi (venerdì 7 giugno, ore 17.15), un’occasione per conoscere da vicino Gianluigi Bonelli, il papà di Tex, personaggio dei fumetti che ha una schiera di ammiratori e discepoli, da Ricky Tognazzi a Bernardo Bertolucci, da Fausto U Giancu a Giuseppe Cederna. Da non mancare sarà anche l’appuntamento con l’anteprima mondiale di «Travelling in(to) Fluxus» di Irene Di Maggio (sabato 15 giugno, ore 17), un work in progress tributo all’omonimo movimento artistico, che negli anni Settanta seppe fondere arte e vita.
Tema artistico avranno anche due appuntamenti della sezione «Biografilm Emilia Romagna», che hanno per protagonisti intellettuali della regione. Si tratta dell’anteprima internazionale del documentario «La passione di Paola» (giovedì 13 giugno, ore 20) che Elisa Satta e il figlio Michele Pompei dedicano a Paola Pallottino, studiosa dell’illustrazione e paroliera per Lucio Dalla, e del progetto «Il coraggio del Boxel» di Andrea Pavone Coppola, sulla vita del bolognese Paolo Pasquini, progettista e inventore di prototipi elettrici, un vero e proprio Archimede dei giorni nostri.
Il «Biografilm Festival – International Celebration of Lives» proporrà, poi, «Never Sorry» (venerdì 7 giugno, ore 18), un documentario di Alison Klayman sull’artista cinese Ai Weiwei, e il film «The Missing Piece: The Truth About Vincenzo Peruggia and the Unthinkable Theft of the Mona Lisa» (sabato 15 giugno, ore 21.30) di Joe Medeiros, che, con ironia e curiosità, va alla scoperta dell’uomo che, nel 1911, rubò la «Gioconda» dal Louvre.
Chiude il cartellone degli eventi d’arte progettati per la nona edizione degli rassegna felsinea, la mostra «Edward Lachman: Exposure Checks» (12-27 giugno) alla galleria Ono arte, che raccoglie una trentina di scatti inediti per l’Italia, nei quali il fotografo statunitense, presidente della giuria internazionale del festival, dà prova di saper illustrare magistralmente situazioni e comportamenti in modo mai scontato, ma al contrario infondendo alle immagini un senso di mistero sospeso, unito a un crudo realismo, più vero del vero.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Una scena di «Ai Weiwei. Never Sorry» di Alison Klayman; Una scena del documentario «La passione di Paola» di Elisa Satta e Michele Pompei su Paola Pallottino, studiosa dell’illustrazione e paroliera per Lucio Dalla; [fig. 3] Un scena di Pussy Riot - A Punk Prayer» di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin; [fig. 4] dward Lachman, Cate Blanchett in «I'm Not There». Prove di esposizione Polaroid per una mostra.  © Lachman ASC  

Informazioni utili 
www.biografilm.it