Dalla «Natività notturna» di Defendente Ferrari (Chivasso, fra il 1480 e il 1485 – Torino, 1540 circa), vero caposcuola della pittura piemontese del Rinascimento, al presepe luminoso e dalle forme astratte fatto in neon e metacrilato da Laura Ambrosi (Soave - Verona, 1959): attraversa più quattro secoli di storia dell'arte e allinea oltre un centinaio di artisti la mostra «#Presepio. L'immagine della Natività dal Medioevo all'arte contemporanea», curata da Guido Curto ed Enrico Pagella per Palazzo Madama e l'Accademia Albertina di Torino.
Capolavori di grandi autori del passato come Gaudenzio Ferrari (Valduggia, fra il 1475 e il 1480 – Milano, 31 gennaio 1546) e Tanzio da Varallo (Alagna Valsesia, 1582 circa – Varallo?, 1633) dialogano con i lavori -alcuni dei quali realizzati ad hoc- di artisti contemporanei prevalentemente attivi in Piemonte, ma conosciuti a livello internazionale, tra i quali si ricordano Mario Airò (Pavia, 1961), Ugo Nespolo (Mosso, 1941) ed Emanuele Luzzati (Genova, 1921-2007).
Parte del percorso espositivo, visitabile fino al 25 gennaio, si sviluppa ai piani terreno e nobile di Palazzo Madama, dove viene raccontata l’evoluzione del tema della Natività attraverso i secoli grazie all’esposizione di opere medievali, rinascimentali e barocche appartenenti alle collezioni del museo come la luminosa «Adorazione dei pastori» dell'olandese Matthias Stomer (n. forse Amersfoort 1600 circa - m. forse in Sicilia dopo il 1650) e una selezione di raffinate ceramiche quattrocentesche della Manifattura di Faenza, messe a confronto con nove realizzazioni contemporanee, tra le quali «Il presepe che non torna» di Richi Ferrero (Torino, 1951) e «Hic et nunc» di Luisa Valentini.
Il dialogo tra epoche diverse prosegue, quindi, nelle sale della Pinacoteca, dove è, tra l’altro, conservata la raffinata «Sacra famiglia» del pittore caravaggista di Bartolomeo Cavarozzi (Viterbo 1590 circa - Roma 1625), e in alcuni spazi dell’Accademia Albertina, straordinariamente aperti al pubblico in occasione della mostra; anche in questo caso l’allestimento scenografico è firmata da Ugo Li Puma.
Tra gli spazi visitabili si segnala il Salone d’onore dove viene presentato il grande «Presepe degli artisti» realizzato nel 1976 da Nino Aimone, Francesco Casorati, Riccardo Cordero, Giacomo Soffiantino e Francesco Tabusso per la chiesa di San Francesco al Fopponino di Milano. Alla Pinacoteca è, poi, visibile anche una sezione interamente dedicata alla tradizione napoletana, con alcuni scogli di presepi popolari selezionati da Mariano Bauduin, e le realizzazioni dalla prestigiosa bottega artigiana dei maestri Ferrigno di via San Greogorio Armeno a Napoli.
In questi giorni Palazzo Madama propone, inoltre, ai suoi visitatori il percorso guidato «Vita da regina», per la sceneggiatura e la regia di Walter Revello, realizzato in collaborazione con l’associazione culturale «Barbari Invasori» di Torino.
Ad accogliere il pubblico nell’edificio progettato da Filippo Juvarra sarà, fino alla prossima primavera, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, la moglie del duca Carlo Emanuele II di Savoia, più conosciuta come la Madama Regina. Un’attrice che interpreterà la parte della regnante seicentesca accoglierà, infatti, gli ospiti lungo lo scalone juvarriano e li condurrà in un percorso che si snoderà nella Sala Guidobono, nella Torre dei tesori, nella Sala Quattro stagioni e, per finire, in quella che nel Seicento fu la stanza della Madama Reale.
Un abito cucito interamente a mano e gioielli realizzati sulla base di due dipinti risalenti al 1665 circa, che ritraggono la donna nei termini più rappresentativi del suo status di regnante, arricchiscono la rappresentazione, che ha visto il coinvolgimento di De Wan, storica manifattura torinese di bijoux da anni impegnata nella creazione di ornamenti preziosi sulla base di quelli posseduti dalle regine di casa Savoia.
Al mondo femminile guarda anche la mostra in apertura a Palazzo Madama nei prossimi giorni: «Affetti personali. Storie di donne e di moda», allestita dal 5 dicembre al 18 gennaio nello Spazio Atelier del museo.
Oltre un centinaio di oggetti tra abiti, scarpe, guanti, cappelli e bijoux, ricevuti in dono da una quarantina di cittadini nell'ambito del progetto «Torino un secolo di moda», raccontano la storia dell’abbigliamento dal 1920 al 1990. Il percorso espositivo traccia anche un ritratto intimo e personale delle donne che hanno indossato i vestiti e gli accessori esposti e disegna una mappa di materiali e colori preferiti nel secolo scorso.
Di abito in abito, emergono, poi, nomi di sartorie torinesi -Pozzi, Badolato, Longo e Comollo-, milanesi e genovesi insieme a quelli di grandi modisterie. Oltre agli oggetti, particolarmente preziose sono le testimonianze raccolte: i racconti diretti di chi in quegli ambienti ha vissuto e lavorato, unitamente ad attrezzi e fotografie di atelier e laboratori, vetrine e sfilate.
Spicca, tra gli oggetti esposti, la vetrina dedicata alle scarpe: con le creazioni in raso di Beltrami datate 1923, con quelle di Bartolomeo Cavallera, autore nel 1954 delle calzature protagoniste del coup-de-théâtre di Ava Gardner nel film «La contessa scalza», e con gli accessori-gioiello di Aldo Sacchetti, creatore di modelli impensabili, come le scarpe fatte solo di suola, con tacco alto, e calza da reggere con la giarrettiera.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Laura Ambrosi, «Come un presepe», 2014. Scultura luminosa, metacrilato inciso a mano, neon, cm 47 x 36 h 35 cm; [fig. 2] Defendente Ferrari, «Natività notturna», 1510. Torino, Palazzo Madama; [fig. 3] Raffaele Mondazzi, «Presepio», 2014; [fig 4] Immagine promozionale del percorso guidato «Vita da regina»; [fig. 5] I coniugi Ferrero; la signora Ferrero indossa un abito Dior.
Informazioni utili
«#Presepio. L’immagine della Natività dal medioevo all’arte contemporanea». Palazzo Madama – Museo civico di arte antica, piazza Castello - Torino. Orari: martedì-sabato, ore 10.00-18.00; domenica, ore 10.00-19.00; chiuso il lunedì e il 25 dicembre; la biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Informazioni: tel. 011.4433501. Sito internet: www.palazzomadamatorino.it.
Pinacoteca Albertina, via Accademia Albertina 8 - Torino. Orari: lunedì-venerdì, ore 10.00-18.00; sabato, domenica e giorni festivi, ore 10.00-19.00; 25 dicembre e 1° gennaio, ore 14.00-19.00; la biglietteria chiude mezz'ora prima. Ingresso: intero € 5,00, ridotto e 2,50. Informazioni: tel. 011.0897370. Sito internet: www.accademialbertina.torino.it. Fino al 25 gennaio 2015.
«Vita da regina». Palazzo Madama – Museo civico di arte antica, piazza Castello - Torino. Orari: martedì-sabato, ore 10.00-18.00; domenica, ore 10.00-19.00; chiuso il lunedì e il 25 dicembre; la biglietteria chiude un'ora prima. Biglietto per la visita guidata: intero € 12,00, ridotto € 10,00, ridotto bambini € 8,00, biglietto famiglia (2 adulti + 2 bambini) € 28,00. Prossime guide: 7-8-14-21-28 dicembre 2014 e 4-6 gennaio 2015, ore 11.00 e 15.00. Informazioni e prenotazioni: Theatrum Sabaudie, 011.5211788. Fino a marzo 2015.
«Affetti personali. Storie di donne e di moda». Palazzo Madama – Museo civico di arte antica, piazza Castello - Torino. Orari: martedì-sabato, ore 10.00-18.00; domenica, ore 10.00-19.00; chiuso il lunedì e il 25 dicembre; la biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Informazioni: tel. 011.4433501. Sito internet: www.palazzomadamatorino.it. Inaugurazione: giovedì 4 dicembre 2014, ore 17.30. Dal 5 dicembre al 18 gennaio 2015.
Nessun commento:
Posta un commento