ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 23 ottobre 2013

Circo, boxe e moda a passo di danza. A Cagliari va in scena il festival «Find»

Sarà la compagnia belga Charleroi Danses ad inaugurare la trentunesima edizione di Find - Festival internazionale nuova danza, che l’associazione culturale «Asmed» e Maya Inc. proporranno da sabato 26 ottobre a venerdì 8 dicembre a Cagliari, presso i teatri Auditorium Comunale, Massimo e Minimax.
Il coreografo Pierre Droulers e i suoi ballerini porteranno in Sardegna lo spettacolo «Soleils», che ha debuttato in modo trionfale al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles e che si configura come un lavoro di ricerca e di esplorazione del movimento in rapporto alle sue articolazioni con l’elemento luce. Fonti di ispirazione di questo progetto coreutico, presentato in prima nazionale al Massimo (sabato 26 ottobre, alle ore 21), sono i versi malinconici di Emily Dickinson e quelli incandescenti di Dylan Thomas, ma anche l’energia dirompente dei rituali pagani e delle vorticose danze brasiliane o, ancora, la gestualità del Bunraku, il teatro giapponese della marionette. Il tutto crea sul palco, anche grazie all’utilizzo di costumi colorati ed esuberanti, un carnevale di luci, in cui i corpi dei noni danzatori in scena si trasformano essi stessi in luce.
La rassegna cagliaritana, da sempre interessata alla pluralità dei linguaggi e attenta alla proposta culturale estera, proseguirà, quindi, con lo spettacolo «Capas» della «Compañía de Circo eia», fondata a Barcellona nel 2010 dagli acrobati Francesca Lissia, Armando Rabanera, Fabrizio Giannini e Celso Pereira, con il musicista Cristiano Della Monica.
L’appuntamento, in programma al teatro Massimo (venerdì 1° novembre, alle ore 21), vedrà le arti circensi e la musica dal vivo combinarsi armoniosamente con la danza. Al ritmo della batteria rock e di canti tradizionali, un armadio gigante si aprirà mostrando i suoi molteplici strati, carichi di poesia e di humor.
Atmosfere spagnoleggianti si respireranno anche con la prima nazionale di «Paso Doble», produzione della compagnia madrilena «4 Gatos Baixochan», in cartellone al teatro Minimax (domenica 3 novembre,alle ore 21).
Il progetto coreografico, firmato da Milagros Galiano e Irene Sequeiros, trae ispirazione dal folklore iberico e dalla boxe, mettendo in scena un combattimento che è anche dialogo e confronto a ritmo  di paso doble (musica tradizionale che accompagna le più importanti celebrazioni spagnole) tra due danzatrici.
Salirà, quindi, sotto i riflettori del Find – Festival internazionale nuova danza la creatività italiana con Caterina Genta e Marco Schiavoni, che proporranno al teatro Auditorium Comunale lo spettacolo «Las Rosas» (sabato 9 novembre, alle ore 21), una performance di teatro-canzone resa in uno stile vicino al cabaret nord-europeo, nel quale musica, videografie e danza si intersecano in un mix inedito di linguaggi espressivi per rendere omaggio al genio di Federico García Lorca.
Francesca Lettieri e Paola Vezzosi si confronteranno, invece, con il talento di Elsa Schiaparelli, maestra di provocazione e di ricercata raffinatezza che, nella Parigi degli anni Trenta, rivoluzionò, col suo anticonformismo, la storia della moda e del costume, contrapponendosi nelle scelte di stili e di colori a Coco Chanel. Ribaltando completamente le idee consolidate sul vestire, la stilista romana inventò impermeabili da sera e abiti in vetro. Fulminò la società per bene con il rosa shocking e con l’uso di accessori bizzarri. Spettacolarizzò le sfilate. Sviluppò il commercio producendo abiti in serie. Scelse, pioneristicamente, materiali come il tweed, il tessuto goffrato e l’uso di fibre artificiali.
Questa vicenda umana e artistica verrà portata in scena, in prima nazionale, da Asmed-Balletto di Sardegna e dalla compagnia AdArte con lo spettacolo «Elsa», nel quale si mostrerà al pubblico il rapporto di complicità che, negli anni, si è instaurato tra la danza, la moda e le arti figurative.
Un'altra prima nazionale è quella che proporrà Marina Loi con «Lo scambio», pièce su testo e per la regia di Senio G.B. Dattena, in cartellone al teatro Auditorium Comunale (venerdì 15 novembre, ore 21). Si tratta del doloroso racconto di una donna che, dopo anni di rimozione, si trova inaspettatamente a fare i conti con il pesante fardello della propria infanzia.
La rassegna sarda proseguirà, quindi, con la compagnia «Aton Dino Verga Danza», che proporrà «Kisetsu No Iro» (sabato 16 novembre, alle ore 21), nuova produzione presentata in anteprima a Praga, nell'ambito del Festival Pro Art, che si propone come momento di incontro privilegiato tra diverse espressioni artistiche: la musica, la danza, la poesia, la vide-oarte.
Lo spettacolo, su composizioni sonore di Tiziano Bedetti, prende spunto dalla lettura di antichi haikai giapponesi sul tema delle stagioni e racconta del loro scorrere come di una metafora della vita e delle umane vicissitudini: primavera come fanciullezza, estate come adolescenza, autunno come maturità e inverno come vecchiaia.
Riflettori puntati, quindi, sulla compagnia «Francesca Selva» di Siena, che porterà in scena «Bitter Orange» (domenica 17 novembre, alle ore 21), coreografia che riflette sui temi della solitudine e della fragilità umana, sul senso di amarezza e di smarrimento generato dalla perdita delle illusioni e dalla caduta degli ideali.
Interrogativi esistenziali verranno affrontati anche da «Io sono figlio», spettacolo di danza, musica e parole per tre danzatori (Lara Guidetti, Francesco Pacelli e Federico Melca) a cura della compagnia «Sanpapiè» di Milano, in agenda, ancora una volta, al teatro Auditorium Comunale (domenica 24 novembre, alle ore 21).
Tratterà, invece, il tema dell’emigrazione e del rapporto di noi occidentali con i migranti lo spettacolo «Naufragio con spettatore», prodotto dalla compagnia siciliana «Zappalà Danza» (sabato 30 novembre, alle ore 21). Sulle note del pianoforte di Luca Ballerini e con l'incantevole voce della soprano Marianna Cappellani a fare da accompagnamento vocale, i ballerini Roberto Provenzano e Fernando Roldan Ferrer proporranno una riflessione sui tragici naufragi raccontati dalla cronaca, a partire da quello di Portopalo del 14 dicembre 1996, e sulle suggestioni pittoriche e letterarie collegate al tema della fuga dal luogo natio.
Toccherà, quindi, salire sul palco del teatro Comunale Auditorium (domenica 1° dicembre, alle ore 21) alla «Versilia Danza» con «Nel tempo di questo infinito minimo», un assolo di Angela Torriani Evangelista ispirato all’opera di Antonio Tabucchi.
Mentre, in chiusura del festival (domenica 8 dicembre, alle 21), la compagnia sassarese «Estemporada» presenterà in prima nazionale «Lo stato della materia», una celebrazione della materia corporea che prende forma e diventa un gioco in cui il movimento, grazie alla forza, si espande creando molecole.
Ricco è anche il cartellone riservato ai ragazzi: sei spettacoli per le scuole in programma nei giorni antecedenti allo spettacolo «Soleils», tra i quali si segnalano «Amore e Psiche. Dagli inferi all’Olimpo», con il Balletto di Sardegna/Asmed di Cagliari, e «Quella meraviglia di Alice», con Movimentoinactor Teatrodanza/Con.Cor.D.A..
Grande novità di quest’anno sarà, poi, il contest di video-danza «Breaking 8», un concorso, in programma domenica 3 novembre al teatro Minimax, che mette a confronto i talenti creativi della danza e della macchina da presa di tutto il mondo, le cui opere circuiteranno presso i festival internazionali partner del progetto: Agite y Sirva (Puebla, Messico), Cinedans (Amsterdam, Paesi Bassi), Loikka (Helsinky, Finlandia), DVDanza (L’Avana, Cuba), Imagen en Movimineto (Bogota, Colombia), Danza 1000 (Madrid, Spagna). Sono, inoltre, in programma importanti opportunità di alta formazione come un master class con tutti gli artisti in scena al Find - Festival internazionale nuova danza e dei laboratori sulle tecniche e i processi creativi, che saranno tenuti da danzatori e coreografi laureati presso l’Università Folkwang di Essen in Germania, sotto la direzione di Pina Bausch.
Dodici spettacoli, tra cui cinque prime nazionali, più di cinquanta artisti in scena e un ricco programma collaterale di eventi per facilitare la diffusione dell’arte coreutica tra i più giovani compongono, dunque, il cartellone della trentunesima edizione di Find- Festival internazionale nuova danza. Un evento che prosegue la mission data nel lontano 1979 dalla maestra Paola Leoni: proiettare lo sguardo sul futuro, coltivare un pubblico giovane offrendo una sezione dedicata ai ragazzi ed elaborare una riflessione sull’individuo e sui suoi sentimenti attraverso la lente complice del lavoro coreografico contemporaneo.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] La compagnia belga Charleroi Danses nello spettacolo «Soleils» del coreografo Pierre Droulers; [fig. 2] La «Compañía de Circo eia» di Barcellona nello spettacolo «Capas»;[fig. 3] La compagnia «4 Gatos Baixochan» di Madrid nello spettacolo «Paso Doble»; [fig. 4] La compagnia siciliana «Zappalà Danza» nello spettacolo «Naufragio con spettatore» 
[Si ringrazia Benedetta Boggio di 369GRADI centro diffusione cultura contemporanea per le fotografie]

Informazioni utili 
Festival internazionale nuova danza 2013 - XXXI edizione. Cagliari, sedi varie. Programma:  Ingresso: € 14,00/€ 5,00 (i biglietti sono reperibili presso il Box Office in via Regina Margherita, 43 – Cagliari). Informazioni: tel. 070.8568719 o info@festivalnuovadanza.it. Sito internet: www.festivalnuovadanza.it. Dal 26 ottobre all’8 dicembre 2013. 

lunedì 21 ottobre 2013

«Serata Egri», un omaggio a una grande signora della danza

È il 19 aprile del 1953 quando Susanna Egri si conquista la copertina del settimanale «Radiocorriere», facendosi ritrarre in equilibrio su un’antenna televisiva con le sue amate scarpette da ballo. Ha poco meno di trent’anni e, dopo essere stata prima ballerina per la compagnia della Biennale di Venezia e per il teatro Comunale di Firenze, si appresta ad iniziare una nuova avventura nella città di Torino, dove è andata a vivere dopo la morte del padre, Ernest Egri Erbstein, il mitico commissario tecnico che fece vincere cinque scudetti al Grande Toro, la squadra leggendaria e invincibile, sconfitta solo dal fato e dal cielo, a Superga, il 4 maggio 1949.
All’ombra della Mole, la talentuosa e volitiva Susanna Egri, che vanta studi nella natia Ungheria e che è stata allieva di Ferenc Nadasy all’Opera di Budapest, incomincia a collaborare con la Rai e apre la sua scuola di danza.
Da allora sono passati sessant’anni e Torino si appresta a celebrare questa dinamica e tenace ballerina e coreografa, che è stata presidente italiana dell’Unesco Danza e che vanta in curriculum anche una collaborazione con Gianfranco De Bosio per l’«Aida» dei record, quella che rimase in cartellone per ben tredici stagioni all’Arena di Verona.
Sabato 26 ottobre, alle 21, nella splendida cornice del teatro Carignano andrà in scena, nell’ambito della stagione «Ipuntidanza 2013/2014», la «Serata Egri», uno spettacolo particolare che ripercorre l’intera carriera della ballerina ungherese di nascita e torinese d’adozione: dal 1953, anno in cui venne presentato «Istantanee», primo balletto contemporaneo apparso in Italia, al 2013, che sta vedendo la nascita della coreografica «Lezione di cucina», su musiche di Gioachino Rossini.
Fra queste due date è stato estrapolato, dal ricco catalogo di creazioni con le quali la compagnia ha fatto il giro del mondo, un titolo famoso, quel «Mandarino meraviglioso» creato da Susanna Egri nel 2001 su commissione del Budapest Spring Festival.
Ad aprire l'omaggio sarà «Istantanee», spettacolo che debuttò al teatro Alfieri di Torino, con l’orchestra diretta dall’autore Paul Arma, discepolo e sodale di Bela Bartok. Il grande coreografo Aurel Milloss parlò per questo lavoro, assolutamente innovativo per il tempo, di «Aforismi danzati», che richiedono al pubblico un’inconsueta velocità di percezione. La coreografia è, infatti, strutturata in trentuno brevissimi flash, sapientemente raggruppati in tre sezioni -«Figure nello spazio», «Solitudine» e «Rapporti»-, nelle quali vengono utilizzati linguaggi espressivi diversi. Nel primo quadro vediamo, per esempio, delle figurazioni astratte, prive cioè di un contenuto premeditato, ma destinate solo a realizzare un disegno plastico nello spazio e nel tempo. Nel secondo gruppo domina, invece, l’elemento espressivo poiché vengono presentati stati d’animo dell’uomo, alle prese con il proprio io; mentre nella terza sezione si ‘parla’ di rapporti interpersonali.
Totalmente diverso è l’assetto del «Mandarino Meraviglioso» di Bela Bartok, nel quale Susanna Egri, pur rispettando sostanzialmente l’azione tracciata dal libretto originale, quello di Menyhert Lengyel, del quale vennero proibite le repliche dal 1926 per lo scandalo suscitato tra il pubblico, ha dato un ulteriore rilievo alla violenza e al degrado metropolitano raccontati. La prostituta del libretto è, per esempio, stata sostituita con un ragazzo a sua volta oggetto di violenza, obbligato a vestire panni femminili per fungere da esca nel covo dei malviventi.
Lo spettacolo, che si avvale delle scenografie di Emanuele Luzzati, fu presentato per la prima volta a Budapest, nell’ambito del «Festival dei Mandarini», insieme ad altre dieci versioni realizzate da altrettante compagnie europee, ottenendo il beneplacito degli eredi Bartók, che rigettarono le altre, vietandone la rimessa in scena. Un importante successo, questo, per Susanna Egri, che sta ora lavorando a «Lezione di cucina», breve «’esercizio di stile’ (alla Queneau?) in cui il pretesto culinario, condito da un sottile filo di humour, diventa -si legge nella nota di presentazione- metafora di altri ‘cucinamenti’, anche in senso autoironico». La coreografia, presentata in prima assoluta, chiuderà la serata al Carignano di Torino. Una serata interamente affidata alla straordinaria versatilità dei ballerini-artisti che compongono la compagnia EgriBiancoDanza, grazie ai quali sarà possibile rivivere la storia di una delle grandi signore del balletto italiana, di una delle indimenticabili protagoniste della vecchia televisione, quella che faceva cultura con la c maiuscola.


Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Una scena dello spettacolo «Istantanee», per la coreografia di Susanna Egri; [fig. 2] Una scena dello spettacolo «Mandarino meraviglioso»,  per la coreografia di Susanna Egri; [fig. 3] Locandina della serata per Susanna Egri promossa nell'ambito della stagione «Ipuntidanza 2013/2014» [Si ringrazia Paola Varallo per le immagini fornite]

Informazioni utili 
«Serata Egri». Teatro Carignano, piazza Carignano, 6 – Torino. Ingresso: intero € 25,00, ridotto € 20,00. Informazioni e prenotazioni:cell. 366.4308040 o info@egridanza.com . Sito internet: www.egridanza.com. Sabato 26 ottobre 2013, ore 21. 

venerdì 18 ottobre 2013

«Maravee Anima», racconti d’arte sulla Grande guerra, sulla montagna e sulla spiritualità

Sarà un video-mapping sulla Grande guerra, realizzato dagli studenti del liceo artistico «Sello» di Udine, ad accogliere il visitatore al Castello di Susans, maniero friulano scelto come location per «Maravee», progetto culturale ideato dodici anni fa da Sabrina Zannier, che coinvolge teatro, danza, design, moda e cucina.
Filmati storici del primo conflitto bellico, forniti dalla Cineteca del Friuli, e fotografie dei primi del Novecento, concesse dal Museo della Grande guerra di Ragogna, verranno rielaborati in chiave contemporanea e scorreranno sulla facciata dell’incantevole fortezza di Majano, introducendo il pubblico al tema scelto per questa nuova edizione della rassegna: «Maravee Anima - La spiritualità dalle vette al quotidiano in memoria della Grande guerra».
Il progetto filmico, in programma nella serata di sabato 19 ottobre, è solo uno dei tanti eventi ideati per la vernice di questo nuovo appuntamento friulano, realizzato grazie al sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, dei Comuni di Pordenone e Majano, e con la prestigiosa partnership dell’azienda Gervasoni.
L’attrice e regista Rita Maffei presenterà, per esempio, la performance «Anima belli»: un dialogo frontale tra anima e guerra, con testi tratti da Ranier Maria Rilke e dal libro «Gli ultimi giorni dell'umanità» di Karl Kraus, nel quale saranno in scena anche l’attore Emanuele Carucci Viterbi e il musicista Franco Feruglio. Marta Bevilacqua e Valentina Saggin, ballerine della compagnia «Arearea», proporranno, invece, la performance itinerante «Il costo dell’anima»; mentre Claudia Contin sarà protagonista a Majano con «La grande guerra del poeta», un’azione teatrale per la regia e la drammaturgia di Ferruccio Merisi, nella quale si incontreranno, virtualmente, due artisti che sono stati anche soldati: il poeta Giuseppe Ungaretti e il pittore Egon Schiele.
È, dunque, un insieme di proposte scenografiche di varia natura quello di «Maravee Anima», che, nella sua complessità, intende «evocare in modo partecipativo –si legge nella presentazione del progetto- la bellezza della spiritualità e le sofferenze della guerra depurando quest’ultime dalle ambientazioni fredde e didascaliche con le quali solitamente si connotano le sue celebrazioni».
Nella stessa direzione si muovono le cinque mostre in agenda, che ‘parleranno’ non solo della guerra, ma anche del complesso tema di una spiritualità tesa fra sacro e profano. «Fra Terra e cielo», allestita nell’ampio salone al secondo piano del castello, proporrà, per esempio, un suggestivo percorso tra fotografie, disegni, pitture e installazioni, suddiviso in due sezioni tematiche. L’omaggio alla bellezza della montagna, simbolo di riflessione mistica e d’incontro con il sé, si sposerà, infatti, con scene quotidiane intrise di religiosità, dove protagoniste saranno sia la tradizione ebraico-cristiana sia quella buddista e induista.
Alla tematica religiosa guarderà anche l’opera «The last supper» di Brigitte Niedermair, nella quale viene rivisitata l’iconografia dell’«Ultima cena» virandola al femminile e ammiccando all’universo della moda in nome della bellezza che unisce corpo e anima.
Dell’artista meranese sarà in mostra anche la serie fotografica «The present», dove il simbolico passaggio dall’oscurità alla luce è generato dalla tecnologia contemporanea. Mentre Sebastiano Mauri proporrà «Good versus aliens», progetto espositivo che interpreta il tema dell’anima affrontando il rapporto con il diverso, inteso come identità aliena, e con il simbolismo religioso. Piccole sculture, poste sotto una campana di vetro, racconteranno di un fantastico arrivo di alieni nel nostro mondo, che qui scoprono l’identità e la cultura umana attraverso immagini della nostra quotidianità, anche legate alla religiosità del mondo occidentale e orientale, come il Cristo, il Buddha e Ganesh, una delle rappresentazioni di dio più conosciute e venerate nell’induismo.
Non mancherà di incuriosire il pubblico la mostra «L’anima del soldato», resa possibile grazie alla collaborazione di Enzo Barazza, Renato Scuterini e Francesco Simonci, nella quale saranno esposti dei models, soldatini da collezione realizzati a scopo ludico-culturale sul finire degli anni Settanta del Novecento. Connotati da un virtuosismo esecutivo capace di tracciare nelle miniature dei volti e nelle posture dei corpi i più diversi stati d’animo, questi oggetti mettono in scena tragici avvenimenti della Grande guerra, la quotidianità della vita in trincea, uniformi indossate come simbolo della dignità e dell’onore, modi d’interpretare la gerarchia militare, sentimenti e caratteri di soldati semplici e personaggi famosi.
A fianco dell’esposizione, sarà presentata l’installazione ambientale «Diario di una prigioniera» di Belinda De Vito: una sorta di dedica a tutti i soldati che, dal fronte o dalla prigionia, pregavano per la pace, pur orgogliosi di battersi per la patria, e che, dai luoghi di battaglia, scrivevano ai familiari attendendo, con ansia, le loro risposte. Ad ispirare questo lavoro è stata la storia di Valentino Simonetti, avvocato di Moggio Udinese che, nell’ottobre 1917, si trovava nei pressi di Caporetto con i gradi di tenente del Regio esercito italiano e che, fatto prigioniero, scrisse dal campo di Plan, in Boemia, un diario rivolto alla sua amata. Ritrovato e fedelmente trascritto nell’antica casa di famiglia da Valentino Missoni, questo testo verrà pubblicato nel 2014 dall’editore Gaspari in un volume che affiancherà la scrittura a cartoline d’epoca.
Ammiccando alla spazialità della trincea, in tal caso costruita con sacchi di juta che ricordano quelli della posta in tempo di guerra, l’installazione della De Vito trasforma il castello di Majano in un luogo della memoria epistolare, dove immagini d’epoca sono messe a confronto con quelle, attuali, dei sentieri che furono di guerra, in un suggestivo rimando tra ieri e oggi.

Vedi anche
«L’Ultima cena» di Brigitte Niedermair 
Claudia Contin in «La grande guerra del poeta»

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Eelco Brand, «Sky», 2008. Pigmented print, 60x205 cm. Courtesy Studio La Città, Verona, [fig. 2] Giacomo Costa, «Landscape 1_7_3», 2013. C-print sotto plexiglass, 35x50 cm. Courtesy Galleria Guidi&Shoen, Genova; [fig. 3] Sebastiano Mauri, «Gods Versus Aliens», 2013, Mixed media, 35x35x35 cm. Courtesy Galleria Otto Zoo, Milano; [fig. 4] Antonio Riello, «Vatican Air Force», 2008. Modello in legno e metallo dipinto con colori acrilici, 180x150x15 cm. Courtesy dell’artista; [fig. 5] Claudia Contin in «La grande guerra del poeta». Foto di Renato Patat

Informazioni utili 
Maravee Anima. Castello di Susans - Majano (Udine). Orari: martedì-domenica, ore 15.00-19.00; chiuso il lunedì. Ingresso libero. Informazioni e prenotazioni visite guidate per gruppi e scolaresche: tel. 0432.948090 o info@progettomaravee.com. Sito web: www.progettomaravee.com. Dal 19 ottobre al 17 novembre 2013.