ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 22 dicembre 2016

Da Vivaldi a Sottsass: il 2017 della Fondazione Giorgio Cini

Sarà dedicato a Vittorio Cini, di cui nel 2017 ricorrono i quarant’anni dalla morte, il nuovo programma delle attività culturali della Fondazione Giorgio Cini. Sei nuovi importanti progetti espositivi, diciannove appuntamenti tra convegni, giornate di studio e seminari, oltre venti concerti, ma anche borse di studio, pubblicazioni e un premio per la traduzione poetica intitolato alla memoria di Benno Geiger compongono il cartellone degli eventi ideati dall’istituzione veneziana per il nuovo anno.
Nel 2017 la Fondazione Cini celebrerà, inoltre, altri due importanti anniversari: i settant’anni alla costituzione dell’Istituto italiano Antonio Vivaldi e i dieci anni del Centro studi per la ricerca documentale sul teatro e il melodramma europeo.
Per celebrare il primo appuntamento la fondazione veneziana organizzerà dal 7 al 16 luglio, con la Akademie für Alte Musik Bremen della Hochschule für Künste Bremen, una settimana di studi interamente dedicata al repertorio vivaldiano.
Tra i convegni in cartellone si segnalano, inoltre, «Le opere veneziane di Monteverdi: nuove proposte di lettura e messa in scena – Monteverdi’s Venetian Operas: Sources, Performance, Interpretation» (16-18 giugno), ma anche i due appuntamenti promossi dal Centro studi del vetro dedicati rispettivamente a Vittorio Zecchin (14 marzo 2017) ed Ettore Sottsass (25 maggio 2017).
Accanto a queste iniziative, la fondazione porterà avanti nel nuovo anno anche la valorizzazione del patrimonio immobiliare, mobiliare, materiale e immateriale custodito sull’Isola di San Giorgio Maggiore, promuovendo lo studio dei suoi archivi, grazie all’erogazione di borse di studio.
Grande protagonista della nuova stagione sarà lo Squero. Oltre al Quartetto di Venezia, che consolida quanto iniziato nel 2016, divenendo quartetto in residenza, il nuovo auditorium della Fondazione Cini vede nuove prestigiose collaborazioni e propone un vero e proprio cartellone dedicato alla musica classica. La stagione si aprirà con un grande nome, Mario Brunello, che eseguirà il primo di sei concerti dedicati a Bach (21 gennaio, 4 marzo, 8 aprile, 28 ottobre, 18 novembre, 2 dicembre). Il Quartetto di Venezia e l’associazione Asolo Musica proporranno, invece, un nuovo ciclo di otto concerti che vedrà anche la partecipazione di solisti importanti, come Alessandro Carbonare e Oscar Ghiglia (28 gennaio, 25 febbraio, 22 aprile, 27 maggio, 22 luglio, 16 settembre, 14 ottobre, 16 dicembre). Entrano in gioco, poi, con quattro date anche i Sonatori de la Gioiosa Marca (11 febbraio, 25 marzo, 9 settembre, 21 ottobre) e I Solisti della Fenice (24 settembre e 11 novembre).
Tra gli appuntamenti fuori cartellone si ricorda, infine, il «Concerto per cinque pianoforti e sei voci», evento conclusivo della nona edizione della Solti Peretti Répétiteurs Masterclass, incentrato sul repertorio del bel canto (20 aprile).
Per quanto riguarda le mostre si segnala la riapertura, dal 21 aprile al 15 novembre, della Galleria di Palazzo Cini a San Vio, con due appuntamenti. Il programma inizierà in primavera con la rassegna Afterglow: Pictures of Ruins dell’artista e fotografo brasiliano Vik Muniz, curata da Luca Massimo Barbero; mentre in autunno, per iniziativa del Centro studi teatro, è previsto un progetto espositivo dedicato all’attrice Lyda Borelli, moglie di Vittorio Cini, nel quale saranno esposti materiali originali come quadri, fotografie, locandine, documenti autografi e memorabilia.
In occasione della cinquantasettesima Biennale d’arte la Fondazione ospiterà, inoltre, una mostra su Alighiero Boetti (dal 12 maggio al 30 luglio) e «Yesterday/Today/Tomorrow», installazione dell’artista irlandese Bryan Mc Cormack (dal 12 maggio al 13 agosto).
Importanti anche i progetti in cantiere a Le stanze del vetro iniziativa per lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria veneziana del Novecento nata dalla collaborazione tra Fondazione Cini e Pentagram Stiftung. Si inizia con la mostra «Ettore Sottsass: il vetro» (10 aprile – 30 luglio), a cura di Luca Massimo Barbero, che prende in esame in maniera esaustiva, attraverso l’esposizione di circa duecento pezzi, la produzione dell’architetto italiano dedicata al vetro, un materiale che lo interessa fin dagli anni Quaranta, quando presenta alcuni oggetti alla Biennale del 1948.
In autunno ci sarà, invece, la rassegna «Vittorio Zecchin 1921-1926: l’eleganza del vetro trasparente» (10 settembre 2017 - 7 gennaio 2018), curata da Marino Barovier, che metterà in luce l’attività vetraria di Vittorio Zecchin a partire dal 1921, con la sua direzione artistica della V.S.M. Cappellin Venini & C., per la quale propone forme di notevole eleganza che si contraddistinguono subito dalle coeve realizzazioni muranesi, spesso connotate da eccessivi virtuosismi.

Informazioni utili 
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia, tel. 041.2710357, fax 041.2710221. Sito internet: www.cini.it.

mercoledì 21 dicembre 2016

Berenice Abbott e Pablo Picasso: due artisti alla Peggy Guggenheim di Venezia

«Quando ero a Parigi Berenice Abbott mi aveva chiesto di prestarle cinquemila franchi per comprarsi una macchina fotografica. Disse che voleva metter su uno studio di fotografia e per ripagarmi in qualche modo [..] fece delle bellissime foto a me, Sindbad e Pegeen: non avrebbe potuto ripagarmi in maniera migliore». Così Peggy Guggenheim ricorda, nelle sue memoria, il primo incontro con la celebre fotografa americana che iniziò la propria carriera, tra il 1923 e il 1925, nello studio di Man Ray dedicandosi inizialmente ai ritratti, e immortalando personaggi famosi, tra cui Max Ernst e la stessa Peggy.
Non stupisce, dunque, che la Fondazione Solomon R. Guggenheim abbia voluto arricchire la propria raccolta acquisendo, per la sua sede veneziana, sei preziose stampe in bianco e nero di Berenice Abbott (1898 – 1991), che nel 1942 immortalò la pionieristica galleria-museo newyorkese «Art of This Century», progettata dall’architetto di origini austriaco-rumene Frederick Kiesler e composta da alcuni spazi espositivi innovativi che la rendono fin da subito il luogo più stimolante per l’arte contemporanea della Grande Mela.
Qui Peggy espone la propria collezione di arte cubista, astratta e surrealista e organizza mostre temporanee dei maggiori artisti europei e di autori americani allora poco noti al grande pubblico come Robert Motherwell, William Baziotes, Mark Rothko, Richard Pousette-Dart, Clyfford Still e Jackson Pollock.
Le opere, il design e l’allestimento rivoluzionario sono ancora oggi un punto di riferimento nei manuali di museologia e attestano lo spirito avanguardistico di Peggy come gallerista, mecenate e collezionista.
La notorietà di Art of This Century fu in gran parte dovuta anche alle fotografie che Berenice Abbott scatta tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre di quell’anno, poco dopo l’apertura dello spazio. Gli scatti sono diventati negli anni sinonimi della galleria-museo newyorkese.
Le sei stampe acquisite oggi dal museo veneziano sono un importante documento storico di Art of This Century dei suoi principali spazi espositivi: la Galleria surrealista, quella astratta e la cosiddetta Biblioteca delle opere d'arte. La veduta della Galleria surrealista mostra i dipinti non incorniciati montati su bracci mobili appesi alle pareti concave di legno, mentre le sculture sono appoggiate su strutture cosiddette correaliste progettate da Kiesler. Le sei foto appartennero originariamente a Kiesler, una provenienza che ne enfatizza ulteriormente il valore storico.
In questi giorni la collezione Peggy Guggenheim sta facendo parlare di sé anche per il ritorno nei suoi spazi dell’opera «Lo Studio (L’Atelier)» di Pablo Picasso, recentemente sottoposta a restauro grazie ai fondi della banca BSI, Institutional Patron del museo dal 2001.
«Quel bianco incredibile ha finalmente recuperato la sua luminosità» sostiene il conservatore del museo, Luciano Pensabene Buemi, che ha eseguito il restauro sul lavoro, in mostra fino a metà gennaio a Venezia, prima di essere esposto nella mostra newyorkese «Visionaries: Creating a Modern Guggenheim». «Si possono adesso distinguere i due bianchi utilizzati da Picasso per dare profondità differenti agli elementi della composizione. Inoltre la pulitura ha messo in evidenza come l’artista abbia voluto sperimentare una diversa superficie materica dei bianchi creando alcune figure con impasti ricchi di colore e altre con stesure che lasciano intravedere il grigio della preparazione. Gli altri colori presenti nel dipinto, il rosso, il verde, i gialli, il grigio sono ora più vividi e saturi».
Decisamente innovativo, nell’ambito di questo intervento, è stato l'utilizzo sperimentale della nanotecnologia e l’applicazione di nanogel selettivi che hanno permesso di rimuovere lo sporco accumulatosi nel tempo e le vernici non originali. Il lavoro di ricerca e di restauro si è di fatto inserito all’interno del progetto europeo Nanorestart (NANOmaterials for the REStoration of works of ART) finanziato dalla Commissione europea, che ha come obiettivo lo sviluppo di nanomateriali per la pulitura selettiva delle opere moderne e contemporanee. Il progetto è stato presentato, in anteprima, lo scorso 25 novembre alla Tate Britain di Londra durante il simposio «Picasso, Picabia, Ernst. New perspectives».

Informazioni utili 
Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 14.00; ridotto convenzioni € 12.00; ridotto senior 65 € 11,00, studenti fino ai 26 anni € 8.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405411, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.

martedì 20 dicembre 2016

«Dal segno al suono»: concerti, masterclass e incontri musicali in scena a Treviso

Sarà il celebre liutista svedese Jakob Lindberg a inaugurare, nella serata di sabato 28 gennaio, la rassegna «Musica antica in casa Cozzi», organizzata a Treviso dalla Fondazione Benetton e da almamusica433, con la direzione artistica del maestro Stefano Trevisi. Il concerto inaugurale, preceduto da una lezione-concerto nella giornata di martedì 24 gennaio, ripercorrerà le pagine di due maestri della musica barocca, Sylvius Leopold Weiss e Johann Sebastian Bach, che hanno reso il liuto lo strumento protagonista di pagine intense e importanti, al limite di vere e proprie opere aperte ante litteram.
Nel mese di marzo protagonista assoluta del programma sarà Emma Kirkby, soprano inglese icona della musica antica, che sul finire dell’inverno, dal 17 al 20 marzo, sarà per la prima volta a Treviso per quattro intense giornate che la vedranno coinvolta in una conferenza, un concerto e una masterclass. Gli appuntamenti prenderanno il via con una conversazione pubblica in cui l’artista racconterà lo straordinario percorso che, dal coro di Oxford, l’ha portata a diventare ambasciatrice di un genere musicale che sta sempre più conquistando generazioni di musicisti e pubblico. In occasione del recital che la vedrà protagonista sabato 18 marzo, Emma Kirkby sarà affiancata dal liutista Jakob Lindberg in un viaggio nel mondo della song rinascimentale inglese nei suoi rapporti con la musica spagnola e l’aria italiana: da Dowland a Caccini, passando attraverso le pagine suggestive di Mudarra e Merula. Mentre nei due giorni successivi i due artisti saranno in residenza a casa Cozzi, docenti del corso di alto perfezionamento, rispettivamente di canto e liuto.
Spazio, quindi, al progetto «Bach eMotion» di Xavier Díaz-Latorre e della coreografa slovena Tanja Skok, in programma sabato 1° aprile. Il liutista catalano torna per il secondo anno consecutivo a Treviso e propone uno spettacolo-concerto in cui, dall’esecuzione delle «Suite per liuto» di Bach, prenderanno vita in scena i gesti barocchi della danza.
La stagione si chiuderà venerdì 28 aprile con il concerto di Friederike Heumann alla viola da gamba. La celebre interprete tedesca racconterà l’evoluzione dello strumento, che, inizialmente apprezzato negli ambienti della nobiltà perché «facile da suonare», diventa una delle voci sonore a cui i grandi maestri Sainte Colomb, Bach e Abel decidono di affidare pagine tra le più significative per la storia della musica.
L’esibizione sarà preceduta da una lezione-concerto a cura di Stefano Trevisi, in programma giovedì 20 aprile. Inoltre, il 29 e il 30 aprile, Friederike Heumann condurrà una masterclass di viola da gamba a casa Cozzi.
Il programma della stagione concertistica si completa con tre conferenze, fra febbraio e giugno 2017, che coinvolgeranno Guido Mambella, che presenterà il suo lavoro «Gioseffo Zarlino e la scienza nella musica del ‘500, dal numero sonoro al corpo sonoro» (IVSLA editore, 2016), Paolo Da Col, con un approfondimento sul tema della pittura musicale e simbolica del linguaggio musicale, e Carlo Boccadoro, con un contributo sul segno e sul suono nella musica antica e contemporanea. È questo l’argomento scelto come filo conduttore della rassegna veneta, intitolata «Mimesis», a partire da un’opera del filologo tedesco Erich Auerbach, prima riflessione in cui viene affrontata la realtà rappresentata nella letteratura medievale e rinascimentale. «Anche la musica, come la scrittura e la pittura, vive – spiegano gli organizzatori- di segni che traducono i suoni. Gli artisti e i musicologi che si avvicenderanno nei diversi momenti del programma ci aiuteranno a capire quanto fondamentale sia la conoscenza del segno per ricostruire il suono della pagina musicale, quanto questo segno silenzioso possa essere spazio e terreno di molteplici interpretazioni».
Come nella tradizione del progetto, un’attenzione particolare verrà dedicata alla formazione attraverso corsi di alto perfezionamento, laboratori per le scuole e un progetto didattico in residenza finalizzato a una produzione concertistica e a un’incisione discografica. Dopo la produzione dello scorso anno su Guillaume Du Fay si è scelto di continuare il lavoro sulla trilogia del compositore franco-fiammingo con un laboratorio sulla Missa «L’homme armé», composta tra il 1459 e il 1460.

Informazioni utili
«Mimesis: dal segno al suono». Spazi Bomben, via Cornarotta, 7 – Treviso | Casa Luisa e Gaetano Cozzi, via Milan, 41 – Zero Branco - Treviso. con Ingresso: abbonamento a quattro concerti - intero € 60,00, ridotto € 45,00 (under 24 e over 65); biglietto - intero € 20,00, ridotto € 15,00 (under 24 e over 65) | prevendita negli spazi Bomben (via Cornarotta, 7 – Treviso), dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00. Informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422.5121. Sito web: www.fbsr.it o www.almamusica433.it. Da gennaio a giugno 2017.