È la commedia romantica «In guerra per amore» di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ad aprire la nuova sezione della rassegna «Mercoledì d’essai – Stagione 2016/2017», promossa dal cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio nell’ambito del progetto «Sguardi d’essai – Sale cinematografiche culturali a Busto Arsizio».
Dal 25 gennaio al 26 aprile, accanto alla consueta programmazione settimanale di prime visioni, la sala di via Calatafimi offrirà, infatti, al suo pubblico una nuova serie di appuntamenti con il cinema di qualità e di autore. Dodici i titoli in agenda, attenti anche a tematiche di argomento sociale, per i quali si terrà una doppia proiezione: alle ore 16.00 e alle ore 21.00. Quasi centodieci gli abbonati complessivi alla rassegna cinematografica.
Nel film «In guerra per amore», Pif racconta con garbo e humor leggero una pagina importante, ma poco conosciuta della nostra storia recente, quella descritta nel cosiddetto rapporto Scotten, un documento in cui un militare statunitense denunciava al proprio governo come l’avanzata degli Alleati fosse stata agevolata dai boss della mafia. È, infatti, questo il quadro storico che fa da sfondo alla storia tra Arturo (Pif), giovane e squattrinato lavapiatti nella New York degli anni Quaranta, che per sposare Flora (Miriam Leone), promessa sposa a un altro uomo, deve ottenere il sì del padre della sua amata che vive in un paesino del Sud Italia. Il viaggio, però, è costoso e l’unico modo per raggiungere l’isola è arruolarsi nell’esercito statunitense che sta per prepararsi allo sbarco in Sicilia.
Di tutt’altro genere è il secondo film in cartellone: «Al posto tuo» di Max Croci, con Luca Argentero, Ambra Angiolini e Stefano Fresi. La commedia, in agenda nella giornata di mercoledì 1° febbraio, gioca, infatti, sul tipico cliché dei buddy movies, narrando la storia di due uomini diversi per carattere e stile di vita, ma con il comune obiettivo di diventare direttore creativo della stessa azienda, costretti per una settimana a vestire i panni l’uno dell’altro. «Alla proiezione serale -ha svelato Marco Bianchi, presidente del cinema teatro Manzoni, in conferenza stampa- dovrebbe essere presente il regista Max Croci, che è di Busto Arsizio».
Mercoledì 15 febbraio sarà, invece, la volta del film «La famiglia Fang» di Jason Bateman, basato sull'omonimo best seller di Kevin Wilson, pubblicato in Italia da Fazi editore e adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore e premio Pulitzer David Lindsay-Abaire. Protagonista di questa singolare commedia drammatica, che segna il ritorno sul grande schermo di Nicole Kidman, è una famiglia disfunzionale e sui generis, nella quale il padre e la madre sono due affermati artisti al centro di performance scioccanti per il pubblico, ma graditissime dai critici d'arte.
Il cineforum del Manzoni proseguirà, quindi, nella giornata di mercoledì 22 febbraio con «La ragazza del treno», thriller psicologico di Tate Taylor, tratto dall'omonimo romanzo giallo di Paula Hawkins, nel quale l’attrice Emily Blunt racconta la storia di una caduta nell’alcol e nella paura.
Mercoledì 1° marzo la sala di via Calatafimi ospiterà, invece, la proiezione del film «Lettere da Berlino», tratto dal romanzo «Ognuno muore solo» di Hans Fallada, «il libro più importante -secondo Primo Levi- che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo». Al centro della storia realmente accaduta, che si avvale della regia dello spagnolo Vincent Perez, vi sono due «antieroici eroi», interpretati con straordinaria intensità e misura da Emma Thompson e Brendan Gleeson: i coniugi Otto e Anna Hampel (ribattezzati nella finzione cinematografica Quangel), giustiziati dalla Gestapo nel 1943 per aver inondato Berlino di cartoline contro il Führer.
Seguirà, quindi, nella giornata di mercoledì 8 marzo la proiezione del film «7 minuti», una riflessione sulla precarietà del mondo lavorativo raccontata attraverso gli occhi di undici donne, che si avvale della regia di Michele Placido e che vede nel cast importanti artiste italiane come Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Violante Placido e Fiorella Mannoia. «Entrambe le repliche in agenda del film «7 minuti» -spiega ancora Marco Bianchi- saranno proposte in collaborazione il Patronato Acli di Busto Arsizio, che animerà il successivo dibattito».
Mercoledì 15 marzo al cinema Manzoni di Busto Arsizio si proietterà, invece, «Sing Street» di John Carney, «il film dell’anno», stando alla definizione di Beppe Severgnini, che racconta la nascita di una band musicale giovanile nella Dublino degli anni Ottanta.
A seguire, nella giornata di mercoledì 29 marzo, la sala di via Calatafimi avrà in agenda «Free State of Jones» di Gary Ross, con Matthew McConaughey: la storia vera del coraggioso contadino Newt Knight e della sua ribellione armata contro l'esercito confederato ai tempi della guerra di secessione americana.
Spazio, quindi, al cinema italiano con il nuovo film di Luca Miniero, in cartellone mercoledì 5 aprile: «Non c’è più religione», commedia incentrata sull'incontro-scontro fra diverse etnie e relative confessioni, che vede nel cast Claudio Bisio, Alessandro Gassmann e Angela Finocchiaro.
Mercoledì 12 aprile il cartellone del Manzoni permetterà ancora di riflettere sulla storia della Seconda guerra mondiale, questa volta attraverso il film «Il viaggio di Fanny» di Lola Doillon, vincitore dell'ultimo Giffoni Film Festival, nel quale si racconta la storia vera di Fanny Ben-Ami, oggi 86enne, che nel 1943 riuscì a portare, senza adulti, un gruppo di bambini come lei dalla Francia alla Svizzera, fuggendo all’esercito tedesco.
Spazio, quindi, nella giornata di mercoledì 19 aprile al grande favorito della prossima notte degli Oscar, accolto con successo all’ultima mostra del cinema di Venezia e vincitore di numerosi premi ai recenti Golden Globe: «La la land» di Damien Chazelle, con Ryan Gosling ed Emma Stone. «La storia -si legge nella sinossi- è quella di due sognatori che cercano la fama a Los Angeles, si incontrano e si innamorano: sono un'aspirante attrice che si sente sola nella città caotica e un carismatico e sfacciato pianista jazz che impara a sue spese la difficoltà di conciliare una relazione amorosa e la carriera».
A sorpresa il film che chiuderà la stagione 2016/2017 di «Mercoledì d’essai» nella giornata di mercoledì 26 aprile. Due le proposte al vaglio degli organizzatori della rassegna: la commedia «Mister Felicità» di Alessandro Siani e «Un sacchetto di biglie» di Christian Duguay, tratto dall’omonimo romanzo storico di Joseph Joffo, nel quale si racconta la storia di due fratelli, di credo ebraico, che si trovano a vivere l’occupazione tedesca in Francia e che, con una dose sorprendente di malizia, coraggio e ingegno, riescono a sopravvivere alle barbarie naziste.
L’abbonamento per la seconda sezione della rassegna cinematografica «Mercoledì d’essai – Stagione 2016/2017» ha un costo complessivo di 30,00 euro; mentre il biglietto per ogni singola proiezione, in vendita anche on-line, è fissato a € 5,00.
Tutte le proiezioni saranno corredate da schede di approfondimento; all’appuntamento pomeridiano, pensato specificatamente per il pubblico della terza età, seguirà sempre un momento conviviale con tè e dolci.
Le schede e i trailer di tutti i film in programmazione sono consultabili sul sito www.cinemateatromanzoni.it, da poco rinnovato nella grafica e migliorato nell’usabilità grazie alla professionalità dell’azienda Crea Informatica Srl di Milano.
Per maggiori informazioni sulla programmazione cinematografica della sala è possibile contattare lo 0331.677961 (in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.
Informazioni utili
Il cartellone: www.cinemateatromanzoni.it/manzoni/cineforum.php
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
lunedì 23 gennaio 2017
venerdì 20 gennaio 2017
«Guggenheim Art Classes», otto incontri per altrettanti «nuovi sguardi» su Venezia
È un corso di storia dell’arte sui generis quello che la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha ideato, con il sostegno di Garage San Marco Spa, per il 2017. Da sabato 28 gennaio il museo lagunare esce, infatti, per calli e campielli della città veneta con la quarta edizione di «Guggenheim Art Classes», otto appuntamenti a cura di Alessandra Montalbetti della Pinacoteca di Brera.
«Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi»: è la frase, di Marcel Proust, scelta come filo conduttore delle visite guidate in cartellone. L’invito che la collezione veneziana fa, ai suoi concittadini (ma anche ai turisti), è, infatti, quello di avere «occhi pronti a riscoprire -si legge nella nota stampa- ciò che, per la nostra vita quotidiana, abbiamo dimenticato, ma che ci circonda, senza che noi ci accorgiamo».
«Guggenheim Art Classes» sarà così un vero viaggio alla scoperta di tesori nascosti che si celano a Venezia, la città -raccontano ancora gli organizzatori- «dove viviamo, camminiamo, e dove non abbiamo mai tempo per una sosta». Eppure basterebbe davvero poco per accorgersi delle meraviglie silenti, e da sempre presenti, che accompagnano i passi di chi cammina per calli e campielli, «come le amate «pietre di Venezia» di Ruskin, -spiegano ancora dalla collezione Guggenheim- intriganti abitanti di una città che Calvino aveva definito «Smeraldina» e dove non una retta, ma un suadente zigzag che si ramifica in tortuose varianti, ci conduce alla meta della dispersione».
Il corso sarà diviso in due cicli (gennaio/aprile e settembre/dicembre) e prevede, per ciascun incontro, due gruppi di partecipanti, uno mattutino e uno pomeridiano. L’iscrizione è aperta a tutti, con riduzioni speciali per i soci del museo, i possessori di Guggenheim Young Pass e gli insegnanti di ogni ordine e grado, ed è obbligatoria in quanto il numero dei posti è limitato. Le iscrizioni al primo ciclo sono già aperte, mentre quelle per il secondo ciclo si apriranno dal 31 maggio.
Ad aprire la rassegna sarà l’incontro «La scultura abbandona la propria casa», che farà tappa nelle sale monumentali della Biblioteca Marciana e a Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa. Ci si sposterà, quindi, nella giornata nell’11 febbraio alla Basilica dei Frari e a Palazzo Albrizzi a San Polo. L’incontro successivo, in agenda il 18 marzo, sarà ambientato, invece, tra la Chiesa di San Giorgio dei Greci, la Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni e Chiesa di San Giovanni Battista del Sovrano Militare Ordine di Malta. Mentre a chiudere il primo ciclo di «Guggenheim Art Classes» sarà un viaggio a Vicenza, a Villa Valmarana Ai Nani e a Villa Almerico Capra detta La Rotonda, in programma il 1° aprile.
Gli incontri riprenderanno il 9 settembre con una visita guidata alla Basilica dei Santi Maria e Donato a Murano e la Chiesa di Santa Maria Assunta a Torcello. La Basilica dei Santissimi Giovanni e Paolo e la Scuola Grande di San Marco saranno le protagoniste di un incontro sulla «Golden Age veneziana», in agenda il 28 ottobre. Mentre l’appuntamento «L’illuminata tradizione del mecenatismo a Venezia», previsto per il 18 novembre, farà tappa alla Basilica di San Giorgio Maggiore e alla Fondazione Giorgio Cini. A chiudere gli incontri sarà, nella giornata del 15 dicembre, un incontro sui mosaici alla Basilica di San Marco.
Informazioni utili
Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 10.00; ridotto € 8.00; studenti € 5.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405440/429, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it o membership@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.
«Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi»: è la frase, di Marcel Proust, scelta come filo conduttore delle visite guidate in cartellone. L’invito che la collezione veneziana fa, ai suoi concittadini (ma anche ai turisti), è, infatti, quello di avere «occhi pronti a riscoprire -si legge nella nota stampa- ciò che, per la nostra vita quotidiana, abbiamo dimenticato, ma che ci circonda, senza che noi ci accorgiamo».
«Guggenheim Art Classes» sarà così un vero viaggio alla scoperta di tesori nascosti che si celano a Venezia, la città -raccontano ancora gli organizzatori- «dove viviamo, camminiamo, e dove non abbiamo mai tempo per una sosta». Eppure basterebbe davvero poco per accorgersi delle meraviglie silenti, e da sempre presenti, che accompagnano i passi di chi cammina per calli e campielli, «come le amate «pietre di Venezia» di Ruskin, -spiegano ancora dalla collezione Guggenheim- intriganti abitanti di una città che Calvino aveva definito «Smeraldina» e dove non una retta, ma un suadente zigzag che si ramifica in tortuose varianti, ci conduce alla meta della dispersione».
Il corso sarà diviso in due cicli (gennaio/aprile e settembre/dicembre) e prevede, per ciascun incontro, due gruppi di partecipanti, uno mattutino e uno pomeridiano. L’iscrizione è aperta a tutti, con riduzioni speciali per i soci del museo, i possessori di Guggenheim Young Pass e gli insegnanti di ogni ordine e grado, ed è obbligatoria in quanto il numero dei posti è limitato. Le iscrizioni al primo ciclo sono già aperte, mentre quelle per il secondo ciclo si apriranno dal 31 maggio.
Ad aprire la rassegna sarà l’incontro «La scultura abbandona la propria casa», che farà tappa nelle sale monumentali della Biblioteca Marciana e a Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa. Ci si sposterà, quindi, nella giornata nell’11 febbraio alla Basilica dei Frari e a Palazzo Albrizzi a San Polo. L’incontro successivo, in agenda il 18 marzo, sarà ambientato, invece, tra la Chiesa di San Giorgio dei Greci, la Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni e Chiesa di San Giovanni Battista del Sovrano Militare Ordine di Malta. Mentre a chiudere il primo ciclo di «Guggenheim Art Classes» sarà un viaggio a Vicenza, a Villa Valmarana Ai Nani e a Villa Almerico Capra detta La Rotonda, in programma il 1° aprile.
Gli incontri riprenderanno il 9 settembre con una visita guidata alla Basilica dei Santi Maria e Donato a Murano e la Chiesa di Santa Maria Assunta a Torcello. La Basilica dei Santissimi Giovanni e Paolo e la Scuola Grande di San Marco saranno le protagoniste di un incontro sulla «Golden Age veneziana», in agenda il 28 ottobre. Mentre l’appuntamento «L’illuminata tradizione del mecenatismo a Venezia», previsto per il 18 novembre, farà tappa alla Basilica di San Giorgio Maggiore e alla Fondazione Giorgio Cini. A chiudere gli incontri sarà, nella giornata del 15 dicembre, un incontro sui mosaici alla Basilica di San Marco.
Informazioni utili
Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 10.00; ridotto € 8.00; studenti € 5.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405440/429, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it o membership@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.
giovedì 19 gennaio 2017
Da Tobey a Picasso: il 2017 della Guggenheim di Venezia
Si chiude con un record di visitatori il 2016 della della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Per la prima volta dalla sua apertura, avvenuta nel 1980, l’istituzione lagunare ha, infatti, raggiunto le 413.499 presenze durante i trecentoquindici giorni di attività, con una media giornaliera di 1.313 ospiti. A questa eccezionale cifra si aggiungono le 8.495 persone che hanno visitato la collezione in occasione di inaugurazioni, visite speciali, eventi istituzionali e privati.
Prosegue, nel frattempo, la grande retrospettiva su Tancredi Parmeggiani, a cura di Luca Massimo Barbero, che sta riscuotendo enorme successo di pubblico con oltre 65.000 visitatori.
Il 2017 vedrà Palazzo Venier dei Leoni fare da palcoscenico a un ricchissimo programma espositivo che con ben quattro mostre spazierà dall’arte surrealista della pittrice danese Rita Kernn-Larsen al linguaggio tutto astratto dell’americano Mark Tobey, per passare al tema della spiaggia nelle opere di Pablo Picasso e giungere al Simbolismo mistico dei Saloni de la Rose+Croix a Parigi.
Al programma si aggiunge la grande installazione collettiva frutto della quinta edizione del progetto Kids Creative Lab.
Le mostre saranno allestite non solo nella consueta area dedicata alle esposizioni temporanee, ma anche nelle due nuove sale espositive del museo, le Project Rooms, ovvero spazi destinati ad accogliere progetti raccolti e mirati, finalizzati ad approfondire il lavoro di un artista o specifiche tematiche legate alla produzione artistica di un determinato interprete del XX secolo, legato alla collezione di Peggy Guggenheim.
Le Project Rooms verranno inaugurate in occasione dell’apertura, il 25 febbraio, della mostra «Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti», a cura di Gražina Subelytė: un inedito approfondimento che il museo veneziano dedica all’artista danese con un’esposizione, intima e raccolta, che riunisce una preziosa selezione di dipinti della pittrice, tuttora poco nota al di fuori dell'ambiente danese e scoperta dalla mecenate americana che la espone nella galleria londinese Guggenheim Jeune nel 1938.
Dal 30 marzo al 17 aprile largo ai più piccoli: Palazzo Venier dei Leoni ospiterà l’installazione conclusiva di Kids Creative Lab, il progetto su scala nazionale ideato dalla Collezione Peggy Guggenheim insieme a Ovs, che nel corso delle sue cinque edizioni ha coinvolto milioni di bambini in tutta Italia. Dedicato quest’anno al tema della sostenibilità, dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente, Kids Creative Lab vede la prestigiosa collaborazione con Lucy + Jorge Orta, artisti di fama internazionale che insieme al dipartimento di educazione del museo hanno ideato e sviluppato il laboratorio creativo «SostenArt», il cui risultato finale sarà esposto nelle sale delle mostre temporanee.
Dal 6 maggio al 10 settembre il museo veneziano ospiterà la mostra «Mark Tobey. Luce filante», a cura di Debra Bricker Balken. Con oltre sessanta opere, l’esposizione, organizzata dalla Addison Gallery of American Art, Phillips Academy, Andover, Massachusetts, si annuncia come la maggiore retrospettiva degli ultimi quarant’anni dedicata al percorso artistico, peculiare e originale, di Tobey, ed è volta a mettere in luce molti degli aspetti più caratteristici del suo intrigante lavoro, che fu fortemente influenzato dall’arte orientale. Il percorso espositivo non mancherà di contare le due opere dell’astrattista americano appartenenti al museo, «Spazio tremolante» (1961) e «Cammino della storia» (1964).
Dal 26 agosto, giorno del compleanno di Peggy, al 7 gennaio 2018, gli spazi delle Project Rooms ospiteranno «Picasso sulla spiaggia», progetto espositivo a cura di Luca Massimo Barbero.
Nata dalla collaborazione con il Musée Picasso di Parigi e il Musée des Beaux Arts di Lione, la mostra presenta una selezione di disegni e dipinti realizzati dall’artista tra il febbraio e il dicembre 1937 e si snoda intorno al suo capolavoro «Sulla spiaggia» (1937), proprietà della Collezione Peggy Guggenheim, esplorando così il tema della spiaggia, tema ricorrente nella produzione dell’artista spagnolo.
Infine, in autunno, dal 28 ottobre al 7 gennaio 2018, il museo celebra il Simbolismo e i suoi protagonisti, con la mostra «Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892–1897», a cura di Vivien Greene. Si tratta della prima esposizione museale mai svolta sui Saloni de la Rose+Croix organizzati dall’eccentrico critico e scrittore rosacrociano Joséphin Péladan (1859-1918). Questi erano dedicati al Simbolismo, con artisti quali Antoine Bourdelle, Jean Delville, Henri Martin, Armand Point, Georges Rouault, Carlos Schwabe, Alexander Séon, Jan Toorop, Ville Vallgren e Félix Vallotton. In mostra verranno approfondite tematiche come il ruolo di Orfeo, l’adulazione dei Primitivi italiani e il dualismo delle femme fragile e femme fatale, sottolineando così i differenti, e talvolta opposti, concetti che caratterizzavano il Simbolismo negli anni ’90 del XIX secolo.
Un anno ricchissimo di mostre, dunque, che vedrà inoltre il fedelissimo gruppo di Guggenheim Intrapresæ spegnere venticinque candeline. Un traguardo molto speciale quello del progetto di corporate membership del museo, nato nel 1992, che da allora sostiene con coinvolgimento ed entusiasmo tutte le attività della Collezione, dalle mostre temporanee ai progetti speciali quali l’ampliamento del museo.
Informazioni utili
Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 10.00; ridotto € 8.00; studenti € 5.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405411, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.
Prosegue, nel frattempo, la grande retrospettiva su Tancredi Parmeggiani, a cura di Luca Massimo Barbero, che sta riscuotendo enorme successo di pubblico con oltre 65.000 visitatori.
Il 2017 vedrà Palazzo Venier dei Leoni fare da palcoscenico a un ricchissimo programma espositivo che con ben quattro mostre spazierà dall’arte surrealista della pittrice danese Rita Kernn-Larsen al linguaggio tutto astratto dell’americano Mark Tobey, per passare al tema della spiaggia nelle opere di Pablo Picasso e giungere al Simbolismo mistico dei Saloni de la Rose+Croix a Parigi.
Al programma si aggiunge la grande installazione collettiva frutto della quinta edizione del progetto Kids Creative Lab.
Le mostre saranno allestite non solo nella consueta area dedicata alle esposizioni temporanee, ma anche nelle due nuove sale espositive del museo, le Project Rooms, ovvero spazi destinati ad accogliere progetti raccolti e mirati, finalizzati ad approfondire il lavoro di un artista o specifiche tematiche legate alla produzione artistica di un determinato interprete del XX secolo, legato alla collezione di Peggy Guggenheim.
Le Project Rooms verranno inaugurate in occasione dell’apertura, il 25 febbraio, della mostra «Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti», a cura di Gražina Subelytė: un inedito approfondimento che il museo veneziano dedica all’artista danese con un’esposizione, intima e raccolta, che riunisce una preziosa selezione di dipinti della pittrice, tuttora poco nota al di fuori dell'ambiente danese e scoperta dalla mecenate americana che la espone nella galleria londinese Guggenheim Jeune nel 1938.
Dal 30 marzo al 17 aprile largo ai più piccoli: Palazzo Venier dei Leoni ospiterà l’installazione conclusiva di Kids Creative Lab, il progetto su scala nazionale ideato dalla Collezione Peggy Guggenheim insieme a Ovs, che nel corso delle sue cinque edizioni ha coinvolto milioni di bambini in tutta Italia. Dedicato quest’anno al tema della sostenibilità, dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente, Kids Creative Lab vede la prestigiosa collaborazione con Lucy + Jorge Orta, artisti di fama internazionale che insieme al dipartimento di educazione del museo hanno ideato e sviluppato il laboratorio creativo «SostenArt», il cui risultato finale sarà esposto nelle sale delle mostre temporanee.
Dal 6 maggio al 10 settembre il museo veneziano ospiterà la mostra «Mark Tobey. Luce filante», a cura di Debra Bricker Balken. Con oltre sessanta opere, l’esposizione, organizzata dalla Addison Gallery of American Art, Phillips Academy, Andover, Massachusetts, si annuncia come la maggiore retrospettiva degli ultimi quarant’anni dedicata al percorso artistico, peculiare e originale, di Tobey, ed è volta a mettere in luce molti degli aspetti più caratteristici del suo intrigante lavoro, che fu fortemente influenzato dall’arte orientale. Il percorso espositivo non mancherà di contare le due opere dell’astrattista americano appartenenti al museo, «Spazio tremolante» (1961) e «Cammino della storia» (1964).
Dal 26 agosto, giorno del compleanno di Peggy, al 7 gennaio 2018, gli spazi delle Project Rooms ospiteranno «Picasso sulla spiaggia», progetto espositivo a cura di Luca Massimo Barbero.
Nata dalla collaborazione con il Musée Picasso di Parigi e il Musée des Beaux Arts di Lione, la mostra presenta una selezione di disegni e dipinti realizzati dall’artista tra il febbraio e il dicembre 1937 e si snoda intorno al suo capolavoro «Sulla spiaggia» (1937), proprietà della Collezione Peggy Guggenheim, esplorando così il tema della spiaggia, tema ricorrente nella produzione dell’artista spagnolo.
Infine, in autunno, dal 28 ottobre al 7 gennaio 2018, il museo celebra il Simbolismo e i suoi protagonisti, con la mostra «Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892–1897», a cura di Vivien Greene. Si tratta della prima esposizione museale mai svolta sui Saloni de la Rose+Croix organizzati dall’eccentrico critico e scrittore rosacrociano Joséphin Péladan (1859-1918). Questi erano dedicati al Simbolismo, con artisti quali Antoine Bourdelle, Jean Delville, Henri Martin, Armand Point, Georges Rouault, Carlos Schwabe, Alexander Séon, Jan Toorop, Ville Vallgren e Félix Vallotton. In mostra verranno approfondite tematiche come il ruolo di Orfeo, l’adulazione dei Primitivi italiani e il dualismo delle femme fragile e femme fatale, sottolineando così i differenti, e talvolta opposti, concetti che caratterizzavano il Simbolismo negli anni ’90 del XIX secolo.
Un anno ricchissimo di mostre, dunque, che vedrà inoltre il fedelissimo gruppo di Guggenheim Intrapresæ spegnere venticinque candeline. Un traguardo molto speciale quello del progetto di corporate membership del museo, nato nel 1992, che da allora sostiene con coinvolgimento ed entusiasmo tutte le attività della Collezione, dalle mostre temporanee ai progetti speciali quali l’ampliamento del museo.
Informazioni utili
Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 10.00; ridotto € 8.00; studenti € 5.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405411, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.
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