Che cosa vuol dire sentirsi rifiutati ed essere costretti ad abbandonare il proprio Paese, i propri affetti e la propria cultura, per confrontarsi con una nuova realtà e ambientarsi in una nuova situazione? Prova a rispondere a questa domanda «Anna, una bambina nella Shoah», laboratorio teatrale per bambini dai 6 ai 12 anni ideato da «Culturando», con il cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio, in occasione della Giornata internazionale della memoria 2017.
L’appuntamento, inserito nel cartellone delle iniziative cittadine per commemorare il settantaduesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, è proposto nell’ambito del progetto «Il cantiere delle arti», nuova scuola multidisciplinare di teatro, danza, musica e scrittura creativa per bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, articolata nei corsi «Attori in erba» e «I giovani artisti», che vede tra i propri insegnanti gli attori Davide De Mercato e Gerry Franceschini, la coreografa Elisa Vai, la giornalista Annamaria Sigalotti e il giovane animatore Stefano Montani.
Venerdì 27 gennaio, dalle ore 17 alle ore 19, il cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio offrirà, dunque, ai più piccoli l’occasione per confrontarsi con il romanzo «Quando Hitler rubò il coniglietto rosa» di Judith Kerr, pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1971 dalla Puffin Books e uscito in Italia nel 1976 per i tipi della Rizzoli - «Bur dei ragazzi», con la traduzione di Maria Buitoni Duca.
Nel libro, in parte ispirato alle vicende realmente vissute dall’autrice tedesca naturalizzata britannica, si raccontano il nazismo e l’odio antisemita attraverso gli occhi di una bambina ebrea berlinese di nove anni, Anna, la cui famiglia fu costretta nel 1933, poco prima della vittoria elettorale di Adolf Hitler in Germania e prima della promulgazione delle leggi razziali, ad abbandonare la sua casa di Berlino e a vivere una vita di profuga in giro per l’Europa, tra Svizzera, Francia e Inghilterra.
In queste pagine, la tragedia dell’Olocausto è raccontata in maniera delicata, solo accennata attraverso la figura dello «zio Julius» che, con le sue visite e le sue lettere spedite dalla Germania, informa degli effetti della dittatura nazista: tutti i beni della famiglia di Anna, compreso l’amato coniglio rosa di pezza, vengono confiscati; i libri del padre della bambina, scrittore e giornalista inviso al regime hitleriano, sono messi all’indice e vengono bruciati insieme con quelli di altri autori famosi come Einstein e Freud. Quello che appare centrale nella narrazione è, però, il racconto di come una situazione difficile e dolorosa quale l’esilio, affrontata con coraggio e fiducia nel futuro, possa anche diventare un’avventura, se si sta tutti insieme, perché -come racconta Judith Kerr- «se non hai una casa tua, allora devi stare con la tua famiglia». Ed ecco così che mentre si scrive una delle pagine più tristi del Novecento, la piccola Anna impara usi e costumi dei posti in cui si trova a vivere, studia le lingue, conosce nuovi amici e -proprio perché si trova a vivere tra disagi e ristrettezze- impara a fare tesoro delle tante cose belle che l’esistenza le regala: il sole nelle strade di Parigi, le paste con tanta panna, un paio di scarpe nuove, un cappotto verde fatto su misura, un premio per un tema in francese.
Il laboratorio al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio proporrà un percorso attraverso la storia raccontata da Judith Kerr: la lettura drammatizzata di alcuni brani del libro, realizzata dai bambini sotto la supervisione degli insegnanti di «Culturando», sarà intervallata da giochi del tempo come mondo e ludo, movimenti coreografici sulle note della canzone ebraica «Gam Gam» e dell’inno francese «La Marsigliese» e disegni con l’intento di offrire anche ai più piccoli un momento di riflessione sulla persecuzione razziale e la Shoah.
Informazioni utili
«Anna, una bambina nella Shoah», laboratorio teatrale per bambini dai 6 ai 12 anni. Cinema teatro Manzoni, via Calatafimi, 5 - Busto Arsizio. Quando: venerdì 27 gennaio 2017, dalle ore 17 alle ore 19. Ingresso: € 10,00 per i bambini della città di Busto Arsizio e dei paesi limitrofi; gratuito per gli iscritti al corso «Attori in erba». Informazioni e prenotazioni: associazione «Culturando», tel. 347.5776656 o info@associazioneculturando.com.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
mercoledì 25 gennaio 2017
martedì 24 gennaio 2017
Cremona festeggia Monteverdi a 450 anni dalla nascita
Musica, arte, masterclass, incontri, convegni: è un programma fitto di appuntamenti quello messo in cantiere da Cremona, con il Ministero dei beni e delle attività culturali, in occasione dei quattrocentocinquanta anni dalla nascita di Claudio Monteverdi. A essere coinvolta in questa grande celebrazione del compositore cinquecentesco, padre del melodramma, sarà l’intera città, dai palazzi storici alle chiese barocche, senza dimenticare giardini e cortili poco conosciuti. Le iniziative prenderanno il via il prossimo aprile e, grazie a una crociera musicale, toccheranno anche le altre due terre amate dall’artista: Mantova e Venezia.
Un capitolo a parte meritano le mostre pensate per rendere omaggio non solo all’autore cremonese, ma anche alla cultura musicale e figurativa di quel periodo. Per l’occasione sarà esposto a Cremona, negli spazi del Museo del violino, «Il suonatore di liuto» di Caravaggio.
La tela originale approderà in Italia dalla Galleria Whitfield di Londra e, dall’8 aprile al 23 luglio, intorno al prezioso dipinto verrà costruito un percorso di applicazioni multimediali che permetteranno interessanti confronti con le altre versioni del quadro. Nella rassegna -intitolata «Monteverdi e Caravaggio, sonar stromenti e figurar la musica» e curata da Fausto Cacciatori, Renato Meucci, Virginia Villa e Clovis Whitfield-, verrà, inoltre, ricostruita l’orchestra de «L’Orfeo», la prima opera della storia, attraverso strumenti originali dell’epoca, selezionati seguendo le indicazioni annotate nelle prime edizioni a stampa del libro, eseguita per la prima volta quattrocentodieci anni fa.
La partitura prevede infatti un organico ben definito: «duoi gravicembali, duoi contrabassi de viola, dieci viole da brazzo, un’arpa doppia, duoi violini piccoli alla francese, duoi chitaroni, duoi organi di legno, tre bassi da gamba, quattro tromboni, un regale, duoi cornetti, un flautino alla vigesima seconda, un clarino con tre trombe sordine». L’elenco non solo testimonia le consuetudini musicali dell’epoca ma anticipa le tendenze del barocco in Italia, con l’affermazione delle viole da braccio su quelle da gamba.
Dal 29 settembre al 6 gennaio la Pinacoteca ospiterà, invece, una mostra dedicata a Luigi Miradori, una delle figure di eccellenza del panorama figurativo del barocco nell'Italia settentrionale. «Genovesino tra le eleganze del barocco e il naturalismo del Caravaggio» è il titolo della rassegna, che metterà in luce aspetti centrali nella produzione dell’artista come l’abilità ritrattistica, il tema della Vanitas e il gusto picaresco.
Chiude il ciclo di mostre ideate in occasione dei quattrocentocinquanta anni dalla nascita di Monteverdi la rassegna «Cremona nel Seicento: a peste, a bello, a fame, a libera nos Domine», in agenda dal 6 ottobre al 31 dicembre al Palazzo comunale.
Ma il cuore degli eventi è senz’altro il Festival Monteverdi, con tanti eventi da segnarsi in agenda. A tenere a battesimo la kermesse sarà, per esempio, «L’Orfeo» dell’Accademia bizantina, diretta da Ottavio Dantone, in cartellone nella serata del 5 maggio al teatro Ponchielli. Nello stesso mese la scena sarà occupata da Jordi Savall con un concerto intitolato «Istanbul». Tra gli appuntamenti da non perdere c’è anche quello con la compagnia Carlo Colla che il 27 maggio metterà in scena la drammatizzazione, con musica, dei lavori «Il ballo delle ingrate» e «Il combattimento di Tancredi e Clorinda». Mentre John Gardiner, il 24 giugno, dirigerà il «Vespro della Beata Vergine» nella cornice unica del Duomo di Cremona. Un’occasione, dunque, interessante quella offerta da Cremona per gettare nuova luce su Monteverdi, un autore che ha influenzato gli artisti suoi contemporanei e dei secoli successivi, ma anche nomi del nostro presente.
Informazioni utili
www.monteverdi450.it
Un capitolo a parte meritano le mostre pensate per rendere omaggio non solo all’autore cremonese, ma anche alla cultura musicale e figurativa di quel periodo. Per l’occasione sarà esposto a Cremona, negli spazi del Museo del violino, «Il suonatore di liuto» di Caravaggio.
La tela originale approderà in Italia dalla Galleria Whitfield di Londra e, dall’8 aprile al 23 luglio, intorno al prezioso dipinto verrà costruito un percorso di applicazioni multimediali che permetteranno interessanti confronti con le altre versioni del quadro. Nella rassegna -intitolata «Monteverdi e Caravaggio, sonar stromenti e figurar la musica» e curata da Fausto Cacciatori, Renato Meucci, Virginia Villa e Clovis Whitfield-, verrà, inoltre, ricostruita l’orchestra de «L’Orfeo», la prima opera della storia, attraverso strumenti originali dell’epoca, selezionati seguendo le indicazioni annotate nelle prime edizioni a stampa del libro, eseguita per la prima volta quattrocentodieci anni fa.
La partitura prevede infatti un organico ben definito: «duoi gravicembali, duoi contrabassi de viola, dieci viole da brazzo, un’arpa doppia, duoi violini piccoli alla francese, duoi chitaroni, duoi organi di legno, tre bassi da gamba, quattro tromboni, un regale, duoi cornetti, un flautino alla vigesima seconda, un clarino con tre trombe sordine». L’elenco non solo testimonia le consuetudini musicali dell’epoca ma anticipa le tendenze del barocco in Italia, con l’affermazione delle viole da braccio su quelle da gamba.Dal 29 settembre al 6 gennaio la Pinacoteca ospiterà, invece, una mostra dedicata a Luigi Miradori, una delle figure di eccellenza del panorama figurativo del barocco nell'Italia settentrionale. «Genovesino tra le eleganze del barocco e il naturalismo del Caravaggio» è il titolo della rassegna, che metterà in luce aspetti centrali nella produzione dell’artista come l’abilità ritrattistica, il tema della Vanitas e il gusto picaresco.
Chiude il ciclo di mostre ideate in occasione dei quattrocentocinquanta anni dalla nascita di Monteverdi la rassegna «Cremona nel Seicento: a peste, a bello, a fame, a libera nos Domine», in agenda dal 6 ottobre al 31 dicembre al Palazzo comunale.
Ma il cuore degli eventi è senz’altro il Festival Monteverdi, con tanti eventi da segnarsi in agenda. A tenere a battesimo la kermesse sarà, per esempio, «L’Orfeo» dell’Accademia bizantina, diretta da Ottavio Dantone, in cartellone nella serata del 5 maggio al teatro Ponchielli. Nello stesso mese la scena sarà occupata da Jordi Savall con un concerto intitolato «Istanbul». Tra gli appuntamenti da non perdere c’è anche quello con la compagnia Carlo Colla che il 27 maggio metterà in scena la drammatizzazione, con musica, dei lavori «Il ballo delle ingrate» e «Il combattimento di Tancredi e Clorinda». Mentre John Gardiner, il 24 giugno, dirigerà il «Vespro della Beata Vergine» nella cornice unica del Duomo di Cremona. Un’occasione, dunque, interessante quella offerta da Cremona per gettare nuova luce su Monteverdi, un autore che ha influenzato gli artisti suoi contemporanei e dei secoli successivi, ma anche nomi del nostro presente.
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lunedì 23 gennaio 2017
Busto Arsizio, al Manzoni dodici «Mercoledì d’essai»
È la commedia romantica «In guerra per amore» di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ad aprire la nuova sezione della rassegna «Mercoledì d’essai – Stagione 2016/2017», promossa dal cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio nell’ambito del progetto «Sguardi d’essai – Sale cinematografiche culturali a Busto Arsizio».
Dal 25 gennaio al 26 aprile, accanto alla consueta programmazione settimanale di prime visioni, la sala di via Calatafimi offrirà, infatti, al suo pubblico una nuova serie di appuntamenti con il cinema di qualità e di autore. Dodici i titoli in agenda, attenti anche a tematiche di argomento sociale, per i quali si terrà una doppia proiezione: alle ore 16.00 e alle ore 21.00. Quasi centodieci gli abbonati complessivi alla rassegna cinematografica.
Nel film «In guerra per amore», Pif racconta con garbo e humor leggero una pagina importante, ma poco conosciuta della nostra storia recente, quella descritta nel cosiddetto rapporto Scotten, un documento in cui un militare statunitense denunciava al proprio governo come l’avanzata degli Alleati fosse stata agevolata dai boss della mafia. È, infatti, questo il quadro storico che fa da sfondo alla storia tra Arturo (Pif), giovane e squattrinato lavapiatti nella New York degli anni Quaranta, che per sposare Flora (Miriam Leone), promessa sposa a un altro uomo, deve ottenere il sì del padre della sua amata che vive in un paesino del Sud Italia. Il viaggio, però, è costoso e l’unico modo per raggiungere l’isola è arruolarsi nell’esercito statunitense che sta per prepararsi allo sbarco in Sicilia.
Di tutt’altro genere è il secondo film in cartellone: «Al posto tuo» di Max Croci, con Luca Argentero, Ambra Angiolini e Stefano Fresi. La commedia, in agenda nella giornata di mercoledì 1° febbraio, gioca, infatti, sul tipico cliché dei buddy movies, narrando la storia di due uomini diversi per carattere e stile di vita, ma con il comune obiettivo di diventare direttore creativo della stessa azienda, costretti per una settimana a vestire i panni l’uno dell’altro. «Alla proiezione serale -ha svelato Marco Bianchi, presidente del cinema teatro Manzoni, in conferenza stampa- dovrebbe essere presente il regista Max Croci, che è di Busto Arsizio».
Mercoledì 15 febbraio sarà, invece, la volta del film «La famiglia Fang» di Jason Bateman, basato sull'omonimo best seller di Kevin Wilson, pubblicato in Italia da Fazi editore e adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore e premio Pulitzer David Lindsay-Abaire. Protagonista di questa singolare commedia drammatica, che segna il ritorno sul grande schermo di Nicole Kidman, è una famiglia disfunzionale e sui generis, nella quale il padre e la madre sono due affermati artisti al centro di performance scioccanti per il pubblico, ma graditissime dai critici d'arte.
Il cineforum del Manzoni proseguirà, quindi, nella giornata di mercoledì 22 febbraio con «La ragazza del treno», thriller psicologico di Tate Taylor, tratto dall'omonimo romanzo giallo di Paula Hawkins, nel quale l’attrice Emily Blunt racconta la storia di una caduta nell’alcol e nella paura.
Mercoledì 1° marzo la sala di via Calatafimi ospiterà, invece, la proiezione del film «Lettere da Berlino», tratto dal romanzo «Ognuno muore solo» di Hans Fallada, «il libro più importante -secondo Primo Levi- che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo». Al centro della storia realmente accaduta, che si avvale della regia dello spagnolo Vincent Perez, vi sono due «antieroici eroi», interpretati con straordinaria intensità e misura da Emma Thompson e Brendan Gleeson: i coniugi Otto e Anna Hampel (ribattezzati nella finzione cinematografica Quangel), giustiziati dalla Gestapo nel 1943 per aver inondato Berlino di cartoline contro il Führer.
Seguirà, quindi, nella giornata di mercoledì 8 marzo la proiezione del film «7 minuti», una riflessione sulla precarietà del mondo lavorativo raccontata attraverso gli occhi di undici donne, che si avvale della regia di Michele Placido e che vede nel cast importanti artiste italiane come Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Violante Placido e Fiorella Mannoia. «Entrambe le repliche in agenda del film «7 minuti» -spiega ancora Marco Bianchi- saranno proposte in collaborazione il Patronato Acli di Busto Arsizio, che animerà il successivo dibattito».
Mercoledì 15 marzo al cinema Manzoni di Busto Arsizio si proietterà, invece, «Sing Street» di John Carney, «il film dell’anno», stando alla definizione di Beppe Severgnini, che racconta la nascita di una band musicale giovanile nella Dublino degli anni Ottanta.
A seguire, nella giornata di mercoledì 29 marzo, la sala di via Calatafimi avrà in agenda «Free State of Jones» di Gary Ross, con Matthew McConaughey: la storia vera del coraggioso contadino Newt Knight e della sua ribellione armata contro l'esercito confederato ai tempi della guerra di secessione americana.
Spazio, quindi, al cinema italiano con il nuovo film di Luca Miniero, in cartellone mercoledì 5 aprile: «Non c’è più religione», commedia incentrata sull'incontro-scontro fra diverse etnie e relative confessioni, che vede nel cast Claudio Bisio, Alessandro Gassmann e Angela Finocchiaro.
Mercoledì 12 aprile il cartellone del Manzoni permetterà ancora di riflettere sulla storia della Seconda guerra mondiale, questa volta attraverso il film «Il viaggio di Fanny» di Lola Doillon, vincitore dell'ultimo Giffoni Film Festival, nel quale si racconta la storia vera di Fanny Ben-Ami, oggi 86enne, che nel 1943 riuscì a portare, senza adulti, un gruppo di bambini come lei dalla Francia alla Svizzera, fuggendo all’esercito tedesco.
Spazio, quindi, nella giornata di mercoledì 19 aprile al grande favorito della prossima notte degli Oscar, accolto con successo all’ultima mostra del cinema di Venezia e vincitore di numerosi premi ai recenti Golden Globe: «La la land» di Damien Chazelle, con Ryan Gosling ed Emma Stone. «La storia -si legge nella sinossi- è quella di due sognatori che cercano la fama a Los Angeles, si incontrano e si innamorano: sono un'aspirante attrice che si sente sola nella città caotica e un carismatico e sfacciato pianista jazz che impara a sue spese la difficoltà di conciliare una relazione amorosa e la carriera».
A sorpresa il film che chiuderà la stagione 2016/2017 di «Mercoledì d’essai» nella giornata di mercoledì 26 aprile. Due le proposte al vaglio degli organizzatori della rassegna: la commedia «Mister Felicità» di Alessandro Siani e «Un sacchetto di biglie» di Christian Duguay, tratto dall’omonimo romanzo storico di Joseph Joffo, nel quale si racconta la storia di due fratelli, di credo ebraico, che si trovano a vivere l’occupazione tedesca in Francia e che, con una dose sorprendente di malizia, coraggio e ingegno, riescono a sopravvivere alle barbarie naziste.
L’abbonamento per la seconda sezione della rassegna cinematografica «Mercoledì d’essai – Stagione 2016/2017» ha un costo complessivo di 30,00 euro; mentre il biglietto per ogni singola proiezione, in vendita anche on-line, è fissato a € 5,00.
Tutte le proiezioni saranno corredate da schede di approfondimento; all’appuntamento pomeridiano, pensato specificatamente per il pubblico della terza età, seguirà sempre un momento conviviale con tè e dolci.
Le schede e i trailer di tutti i film in programmazione sono consultabili sul sito www.cinemateatromanzoni.it, da poco rinnovato nella grafica e migliorato nell’usabilità grazie alla professionalità dell’azienda Crea Informatica Srl di Milano.
Per maggiori informazioni sulla programmazione cinematografica della sala è possibile contattare lo 0331.677961 (in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.
Informazioni utili
Il cartellone: www.cinemateatromanzoni.it/manzoni/cineforum.php
Dal 25 gennaio al 26 aprile, accanto alla consueta programmazione settimanale di prime visioni, la sala di via Calatafimi offrirà, infatti, al suo pubblico una nuova serie di appuntamenti con il cinema di qualità e di autore. Dodici i titoli in agenda, attenti anche a tematiche di argomento sociale, per i quali si terrà una doppia proiezione: alle ore 16.00 e alle ore 21.00. Quasi centodieci gli abbonati complessivi alla rassegna cinematografica.
Nel film «In guerra per amore», Pif racconta con garbo e humor leggero una pagina importante, ma poco conosciuta della nostra storia recente, quella descritta nel cosiddetto rapporto Scotten, un documento in cui un militare statunitense denunciava al proprio governo come l’avanzata degli Alleati fosse stata agevolata dai boss della mafia. È, infatti, questo il quadro storico che fa da sfondo alla storia tra Arturo (Pif), giovane e squattrinato lavapiatti nella New York degli anni Quaranta, che per sposare Flora (Miriam Leone), promessa sposa a un altro uomo, deve ottenere il sì del padre della sua amata che vive in un paesino del Sud Italia. Il viaggio, però, è costoso e l’unico modo per raggiungere l’isola è arruolarsi nell’esercito statunitense che sta per prepararsi allo sbarco in Sicilia.
Di tutt’altro genere è il secondo film in cartellone: «Al posto tuo» di Max Croci, con Luca Argentero, Ambra Angiolini e Stefano Fresi. La commedia, in agenda nella giornata di mercoledì 1° febbraio, gioca, infatti, sul tipico cliché dei buddy movies, narrando la storia di due uomini diversi per carattere e stile di vita, ma con il comune obiettivo di diventare direttore creativo della stessa azienda, costretti per una settimana a vestire i panni l’uno dell’altro. «Alla proiezione serale -ha svelato Marco Bianchi, presidente del cinema teatro Manzoni, in conferenza stampa- dovrebbe essere presente il regista Max Croci, che è di Busto Arsizio».
Mercoledì 15 febbraio sarà, invece, la volta del film «La famiglia Fang» di Jason Bateman, basato sull'omonimo best seller di Kevin Wilson, pubblicato in Italia da Fazi editore e adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore e premio Pulitzer David Lindsay-Abaire. Protagonista di questa singolare commedia drammatica, che segna il ritorno sul grande schermo di Nicole Kidman, è una famiglia disfunzionale e sui generis, nella quale il padre e la madre sono due affermati artisti al centro di performance scioccanti per il pubblico, ma graditissime dai critici d'arte.
Il cineforum del Manzoni proseguirà, quindi, nella giornata di mercoledì 22 febbraio con «La ragazza del treno», thriller psicologico di Tate Taylor, tratto dall'omonimo romanzo giallo di Paula Hawkins, nel quale l’attrice Emily Blunt racconta la storia di una caduta nell’alcol e nella paura.
Mercoledì 1° marzo la sala di via Calatafimi ospiterà, invece, la proiezione del film «Lettere da Berlino», tratto dal romanzo «Ognuno muore solo» di Hans Fallada, «il libro più importante -secondo Primo Levi- che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo». Al centro della storia realmente accaduta, che si avvale della regia dello spagnolo Vincent Perez, vi sono due «antieroici eroi», interpretati con straordinaria intensità e misura da Emma Thompson e Brendan Gleeson: i coniugi Otto e Anna Hampel (ribattezzati nella finzione cinematografica Quangel), giustiziati dalla Gestapo nel 1943 per aver inondato Berlino di cartoline contro il Führer.
Seguirà, quindi, nella giornata di mercoledì 8 marzo la proiezione del film «7 minuti», una riflessione sulla precarietà del mondo lavorativo raccontata attraverso gli occhi di undici donne, che si avvale della regia di Michele Placido e che vede nel cast importanti artiste italiane come Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Violante Placido e Fiorella Mannoia. «Entrambe le repliche in agenda del film «7 minuti» -spiega ancora Marco Bianchi- saranno proposte in collaborazione il Patronato Acli di Busto Arsizio, che animerà il successivo dibattito».
Mercoledì 15 marzo al cinema Manzoni di Busto Arsizio si proietterà, invece, «Sing Street» di John Carney, «il film dell’anno», stando alla definizione di Beppe Severgnini, che racconta la nascita di una band musicale giovanile nella Dublino degli anni Ottanta.A seguire, nella giornata di mercoledì 29 marzo, la sala di via Calatafimi avrà in agenda «Free State of Jones» di Gary Ross, con Matthew McConaughey: la storia vera del coraggioso contadino Newt Knight e della sua ribellione armata contro l'esercito confederato ai tempi della guerra di secessione americana.
Spazio, quindi, al cinema italiano con il nuovo film di Luca Miniero, in cartellone mercoledì 5 aprile: «Non c’è più religione», commedia incentrata sull'incontro-scontro fra diverse etnie e relative confessioni, che vede nel cast Claudio Bisio, Alessandro Gassmann e Angela Finocchiaro.
Mercoledì 12 aprile il cartellone del Manzoni permetterà ancora di riflettere sulla storia della Seconda guerra mondiale, questa volta attraverso il film «Il viaggio di Fanny» di Lola Doillon, vincitore dell'ultimo Giffoni Film Festival, nel quale si racconta la storia vera di Fanny Ben-Ami, oggi 86enne, che nel 1943 riuscì a portare, senza adulti, un gruppo di bambini come lei dalla Francia alla Svizzera, fuggendo all’esercito tedesco.
Spazio, quindi, nella giornata di mercoledì 19 aprile al grande favorito della prossima notte degli Oscar, accolto con successo all’ultima mostra del cinema di Venezia e vincitore di numerosi premi ai recenti Golden Globe: «La la land» di Damien Chazelle, con Ryan Gosling ed Emma Stone. «La storia -si legge nella sinossi- è quella di due sognatori che cercano la fama a Los Angeles, si incontrano e si innamorano: sono un'aspirante attrice che si sente sola nella città caotica e un carismatico e sfacciato pianista jazz che impara a sue spese la difficoltà di conciliare una relazione amorosa e la carriera».
A sorpresa il film che chiuderà la stagione 2016/2017 di «Mercoledì d’essai» nella giornata di mercoledì 26 aprile. Due le proposte al vaglio degli organizzatori della rassegna: la commedia «Mister Felicità» di Alessandro Siani e «Un sacchetto di biglie» di Christian Duguay, tratto dall’omonimo romanzo storico di Joseph Joffo, nel quale si racconta la storia di due fratelli, di credo ebraico, che si trovano a vivere l’occupazione tedesca in Francia e che, con una dose sorprendente di malizia, coraggio e ingegno, riescono a sopravvivere alle barbarie naziste.L’abbonamento per la seconda sezione della rassegna cinematografica «Mercoledì d’essai – Stagione 2016/2017» ha un costo complessivo di 30,00 euro; mentre il biglietto per ogni singola proiezione, in vendita anche on-line, è fissato a € 5,00.
Tutte le proiezioni saranno corredate da schede di approfondimento; all’appuntamento pomeridiano, pensato specificatamente per il pubblico della terza età, seguirà sempre un momento conviviale con tè e dolci.
Le schede e i trailer di tutti i film in programmazione sono consultabili sul sito www.cinemateatromanzoni.it, da poco rinnovato nella grafica e migliorato nell’usabilità grazie alla professionalità dell’azienda Crea Informatica Srl di Milano.
Per maggiori informazioni sulla programmazione cinematografica della sala è possibile contattare lo 0331.677961 (in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.
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