«ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI» IL PICCOLO TEATRO RENDE OMAGGIO A GIORGIO STREHLER
È lo spettacolo italiano più conosciuto e applaudito nel mondo, con le sue oltre tremila repliche. Ha viaggiato dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Finlandia alla Nuova Zelanda, dal Brasile al Giappone, attraversando cinque continenti e cinquanta nazioni. Da settantaquattro anni accompagna la storia del Piccolo Teatro di Milano.Nella stagione che rende omaggio alla lezione di Giorgio Strehler, a cento anni dalla nascita, ritorna in scena nel capoluogo milanese uno degli spettacoli culto del teatro italiano: «Arlecchino servitore di due padroni» (da martedì a sabato, ore 19.30; domenica, ore 16; biglietti da 40 a 32 euro).
Creata nel luglio del 1947 dal regista triestino reinterpretando la tradizione goldoniana, la commedia ha avuto undici edizioni e tre grandi interpreti: Marcello Moretti, Ferruccio Soleri – che per questo ruolo è entrato nel Guinness dei primati – ed Enrico Bonavera. Sarà quest’ultimo a dare vita alla magia irresistibile dell’accoppiata Goldoni-Strehler tornando in cena, dal 12 al 31 ottobre, al Grassi.
Ma qual è il suo segreto di questo spettacolo e della sua longevità sulla scena italiana? Perché la figura simbolo della Commedia dell’arte, con il suo vestito a pezze multicolori e la sua maschera da gatto, continua ad affascinare il pubblico? La risposta ce la dà lo stesso Strehler: «L’Arlecchino è un fatto straordinario nella storia del teatro mondiale. Questo spettacolo ci ha accompagnato per tutta la vita, rinnovandosi volta per volta. Centinaia di attori lo hanno recitato. Ci sono degli spettatori che l’hanno visto nascere, poi, anni dopo, l’hanno visto rinascere; dopo altri, l’hanno riconosciuto in Italia o nel mondo».
«Quest’Arlecchino intramontabile – spiegava ancora Strehler - ha il segno della vita che passa e si rinnova. È sangue che pulsa e scorre nelle vene di un teatro reale e immaginario, come in un corpo umano».
Mentre Enrico Bonavera, che dal 2000 è stato Brighella oltre a essersi sempre alternato con Soleri nel ruolo di Arlecchino, racconta: «Ovunque ho provato la sensazione di respirare insieme alla compagnia, la gioia di uscire, dopo il balletto finale, a prendere gli applausi stringendosi le mani, di essere cioè parte di una meravigliosa comunità, unita dallo stesso, magnifico sogno».
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina www.piccoloteatro.org.
Foto: ©Ciminaghi-Piccolo Teatro Milano
«SELEZIONI», IL MAXXI RICORDA IL RASTRELLAMENTO DEL GHETTO DI ROMA
Il Maxxi ha ricordato la ricorrenza del rastrellamento del Ghetto di Roma, avvenuto il 16 ottobre 1943. Martedì 12, alle ore 18, l’artista Filippo Riniolo ha presentato l’opera performativa «Selezioni».
Curato da Francesco Cascino e Micol Di Veroli, il progetto prende le mosse dall’episodio della selezione ad Auschwitz, raccontato da Primo Levi in «Se questo è un uomo»: i prigionieri corrono davanti a un ufficiale nazista che in pochi minuti decide della loro sorte, semplicemente spostando a destra o a sinistra il foglio che gli viene consegnato. Un atto di banale burocrazia, questo, che traccia il discrimine tra la morte e la sopravvivenza, per far tornare i conti disumani del campo.
A questo gesto - terribile nella facilità in cui si compie – l’artista ha sovrapposto un’altra gestualità, quella contemporanea dell’interfaccia tecnologica dei canali social, con lo scopo di farci sentire emotivamente l’orrore dello sterminio, innestandolo nei dispositivi digitali del quotidiano.
«La dinamica dell’intrattenimento virtuale, la rassicurante ripetizione che scorre sugli schermi – si legge nella nota stampa - risuona nel suo aspetto più sinistro: il progressivo non pensare, l’annullamento dello spirito critico come preludio al male».
La performance è stata preceduta da un talk introduttivo, al quale hanno preso parte Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, e Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah. Introduce l’incontro Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Maxxi.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina https://www.maxxi.art/events/selezioni/.
Il Maxxi ha ricordato la ricorrenza del rastrellamento del Ghetto di Roma, avvenuto il 16 ottobre 1943. Martedì 12, alle ore 18, l’artista Filippo Riniolo ha presentato l’opera performativa «Selezioni».
Curato da Francesco Cascino e Micol Di Veroli, il progetto prende le mosse dall’episodio della selezione ad Auschwitz, raccontato da Primo Levi in «Se questo è un uomo»: i prigionieri corrono davanti a un ufficiale nazista che in pochi minuti decide della loro sorte, semplicemente spostando a destra o a sinistra il foglio che gli viene consegnato. Un atto di banale burocrazia, questo, che traccia il discrimine tra la morte e la sopravvivenza, per far tornare i conti disumani del campo.
A questo gesto - terribile nella facilità in cui si compie – l’artista ha sovrapposto un’altra gestualità, quella contemporanea dell’interfaccia tecnologica dei canali social, con lo scopo di farci sentire emotivamente l’orrore dello sterminio, innestandolo nei dispositivi digitali del quotidiano.
«La dinamica dell’intrattenimento virtuale, la rassicurante ripetizione che scorre sugli schermi – si legge nella nota stampa - risuona nel suo aspetto più sinistro: il progressivo non pensare, l’annullamento dello spirito critico come preludio al male».
La performance è stata preceduta da un talk introduttivo, al quale hanno preso parte Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, e Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah. Introduce l’incontro Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Maxxi.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina https://www.maxxi.art/events/selezioni/.
«GIONA E LA BALENA»: MUSICA, DANZA, PAROLA E ARTI VISIVE PER UN PROGETTO SPECIALE SULLA BIBBIA
Si apre con un progetto multidisciplinare interamente dedicato al Libro del profeta Giona, a cura della compagnia Xe, la stagione 2021/2022 del teatro comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze. Ad aprire il cartellone sarà, nella serata di sabato 16 ottobre (alle ore 21, con replica domenica 17 ottobre, alle ore 18) lo spettacolo «ti sembra giusto adirarti così?», per la coreografia e la regia di Julie Ann Anzilotti, prodotto dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus e da Fabbrica Europa Festival. Sul palco salirà il coreografo e danzatore israeliano Avi Kaiser. Con lui saranno in scena Paola Bedoni e Livia Bartolucci, danzatrici della Compagnia Xe. Le musiche originali saranno eseguite dal vivo dal compositore americano Steven Brown, co-fondatore della leggendaria band cult Tuxedomoon, in collaborazione con il trombettista Luc Van Lieshout. Le scene portano la firma di Tiziana Draghi, mentre i costumi sono di Loretta Mugnai.
Il titolo dello spettacolo - che arriva dopo «…e d’oro le sue piume» (2013), ispirato al Libro dei Salmi, e «C’è un tempo» (2019), tratto dal Libro del Qoelet - riprende la domanda che Dio pone a Giona alla fine del libro: «ti sembra giusto adirarti così? […]. Perché io ho compassione e tu no, perché io perdono anche i più grandi peccati e tu invece vuoi vendetta, punizione, distruzione?». Il mondo interiore del profeta passato alla storia per essere un personaggio riluttante confluisce in uno spettacolo poetico e pieno di suggestioni, che coniuga arti visive, musica, danza e parola.
Steven Brown ritornerà in scena, nell’ambito del progetto «Giona e la balena», nella serata di venerdì 22 ottobre, alle ore 21, con l’unica tappa italiana del concerto «Brown Plays Brown», che vedrà sul palco anche Steven Luc Van Lieshout alla tromba e il chitarrista toscano Mattia Calosci. Al musicista americano è stata affidata anche la conduzione di un seminario di «Musica e movimento», rivolto a danzatori e attori con e senza disabilità, in programma dal 19 al 21 ottobre.
Infine, pittura e animazione si fonderanno in un’opera di videoarte, «Studies for Giona» di Francesco Margarolo, nata da una prima sessione di prove dello spettacolo «ti sembra giusto adirarti così?», che verrà proiettata in occasione del concerto e resterà visibile sul canale Youtube della Compagnia Xe.
I biglietti sono in vendita tramite il circuito TicketOne. Per informazioni è possibile scrivere a compagniaxe3@gmail.com o telefonare al numero 055.8290193.
Si apre con un progetto multidisciplinare interamente dedicato al Libro del profeta Giona, a cura della compagnia Xe, la stagione 2021/2022 del teatro comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze. Ad aprire il cartellone sarà, nella serata di sabato 16 ottobre (alle ore 21, con replica domenica 17 ottobre, alle ore 18) lo spettacolo «ti sembra giusto adirarti così?», per la coreografia e la regia di Julie Ann Anzilotti, prodotto dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus e da Fabbrica Europa Festival. Sul palco salirà il coreografo e danzatore israeliano Avi Kaiser. Con lui saranno in scena Paola Bedoni e Livia Bartolucci, danzatrici della Compagnia Xe. Le musiche originali saranno eseguite dal vivo dal compositore americano Steven Brown, co-fondatore della leggendaria band cult Tuxedomoon, in collaborazione con il trombettista Luc Van Lieshout. Le scene portano la firma di Tiziana Draghi, mentre i costumi sono di Loretta Mugnai.
Il titolo dello spettacolo - che arriva dopo «…e d’oro le sue piume» (2013), ispirato al Libro dei Salmi, e «C’è un tempo» (2019), tratto dal Libro del Qoelet - riprende la domanda che Dio pone a Giona alla fine del libro: «ti sembra giusto adirarti così? […]. Perché io ho compassione e tu no, perché io perdono anche i più grandi peccati e tu invece vuoi vendetta, punizione, distruzione?». Il mondo interiore del profeta passato alla storia per essere un personaggio riluttante confluisce in uno spettacolo poetico e pieno di suggestioni, che coniuga arti visive, musica, danza e parola.
Steven Brown ritornerà in scena, nell’ambito del progetto «Giona e la balena», nella serata di venerdì 22 ottobre, alle ore 21, con l’unica tappa italiana del concerto «Brown Plays Brown», che vedrà sul palco anche Steven Luc Van Lieshout alla tromba e il chitarrista toscano Mattia Calosci. Al musicista americano è stata affidata anche la conduzione di un seminario di «Musica e movimento», rivolto a danzatori e attori con e senza disabilità, in programma dal 19 al 21 ottobre.
Infine, pittura e animazione si fonderanno in un’opera di videoarte, «Studies for Giona» di Francesco Margarolo, nata da una prima sessione di prove dello spettacolo «ti sembra giusto adirarti così?», che verrà proiettata in occasione del concerto e resterà visibile sul canale Youtube della Compagnia Xe.
I biglietti sono in vendita tramite il circuito TicketOne. Per informazioni è possibile scrivere a compagniaxe3@gmail.com o telefonare al numero 055.8290193.
Le fotografie sono di Lucia Baldini