ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 4 aprile 2019

Milano Art Week, dieci appuntamenti da non perdere

Chi passa in questi giorni da Porta Venezia, una delle sei porte principali della cinta urbana di Milano, non potrà non notare che i due caselli daziari sono completamente avvolti da enormi teli di juta. Non si tratta di una copertura per il restauro del monumento, come forse verrà facile credere ai più, ma di una vera e propria opera d’arte voluta dalla Fondazione Nicola Trussardi per la Milano Art Week, il calendario di eventi, coordinato dal Comune di Milano, in occasione della ventiquattresima edizione della fiera internazionale Miart.

L’imponente installazione, intitolata «A Friend», è opera dell’artista ghanese Ibrahim Mahama (Tamale, Ghana, 1987), che si è fatto conoscere in Italia con la sua partecipazione alla cinquantaseiesima edizione della Biennale d’arte di Venezia, quella del 2015, dove, su invito del curatore Okwui Enwezor, aveva presentato «Out of Bounds», foderando con sacchi di juta il lungo corridoio che conduce i visitatori fuori dall’Arsenale.
Con quest’ultimo progetto espositivo per la Milano Art Week, a cura di Massimiliano Gioni, Ibrahim Mahama guarda ancora una volta alla lezione di Christo, l’artista bulgaro noto per gli «impaccaggi» di edifici pubblici, invitando lo spettatore a ripensare alla storia di Porta Venezia, per secoli limite tra il territorio urbano e la campagna, e alla funzione simbolica ed economica dei due caselli daziari, a lungo terreno di scambio commerciale, innescando così una riflessione sul concetto stesso di soglia, quel luogo di passaggio che definisce l’interno e l’esterno, il sé e l’altro, l’amico e il nemico.

L’opera, che sarà visibile anche nei giorni della Design Week (dall’8 al 14 aprile), è da non perdere e rimarrà sicuramente nella memoria dei milanesi e non solo. Ma il calendario degli eventi proposti per questa settimana dedicata all’arte contemporanea, che interessa sia istituzioni pubbliche sia spazi privati, offre molte altre occasioni interessanti e attente all’attualità.
Questa nuova edizione della Milano Art Week (dal 1° al 7 aprile) si propone, infatti, di indagare -si legge nella nota stampa- come tutti i linguaggi della creatività possano «contribuire al dibattito su questioni urgenti come il cambiamento climatico, lo scambio tra culture, l’espansione delle geografie dell’arte, l’impatto delle nuove tecnologie e la riscrittura della storia dell’arte alla luce del contributo della creatività delle donne».

All’universo femminile guarda, per esempio, Pirelli HangarBicocca con la personale di Sheela Gowda (Bhadravati, Karnataka, 1957), una delle maggiori esponenti dell’arte contemporanea in India.
«Remains» -questo il titolo della rassegna, la prima dell’artista in Italia- raccoglie un’ampia selezione di opere, realizzate dal 1996 a oggi, tra cui installazioni, sculture site-specific, stampe e acquerelli, oltre a due lavori pensati appositamente per l’HangarBicocca: «Tree Line» e «In Pursuit of».
Le curatrici Nuria Enguita e Lucia Aspesi restituiscono così al visitatore il volto di un’artista che sperimenta per le sue opere una grande varietà di materiali di uso comune nel suo Paese, come la gomma, il metallo dei barili per il catrame, l’incenso e i pigmenti naturali, fino ai capelli e allo sterco bovino, per raccontare soprattutto il lavoro delle persone che in India vivono ai margini della società e vengono sfruttate.

Una donna alla sua prima personale in Italia è protagonista anche alla Fondazione Carriero. Francesco Stocchi ha curato, infatti, per questa sede espositiva, ubicata all’interno di Casa Parravicini, un omaggio a Lygia Pape (Nova Friburgo, 1927 – Rio de Janeiro, 2004), una delle maggiori esponenti del Neoconcretismo in Brasile.
La mostra sottolinea l’eclettismo e la poliedricità dell’artista, che nei suoi quarantacinque anni di carriera si è confrontata con una molteplicità di linguaggi: dal disegno alla scultura, dal video al balletto, sconfinando nell’installazione e nella fotografia.
Lygia Pape ha fatto propria la lezione del modernismo europeo per presto fonderlo con le istanze della cultura del suo Paese, fino ad arrivare a una personalissima e prolifica sintesi tra le varie pratiche artistiche, dove a predominare sono il colore e la gioia.
Tra le opere esposte, realizzate in un arco di tempo che spazia dal 1952 al 2000, ci sono i «Tecelares», una serie di incisioni su legno in cui si fondono la tradizione popolare brasiliana e le ricerche costruttiviste di origine europea, e «Tteia1», la celebre installazione che racchiude tutta l’indagine dell’artista sui materiali e la tridimensionalità.

Brasiliana (ma italiana di nascita) è anche Anna Maria Maiolino (Scalea, 1942), in mostra al Pac – Padiglione d’arte contemporanea con «O amor se faz revolucionario».
La rassegna, a cura di Diego Sileo, allinea oltre quattrocento opere tra disegni, dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni, che restituiscono i contorni di un’indagine sociale e di una critica alle condizioni storico-politiche del suo Paese, iniziata a partire dagli anni Sessanta, quando era studentessa a Caracas, e ancora oggi vivace e fertile.
A fare da collante tra i vari lavori esposti è il tema dell’amore -quello per le origini, per la famiglia, per la terra d’adozione e per il lavoro-, «un amore che si fa rivoluzionario» e che con la sua energia, libera e contagiosa, conquista lo spettatore, facendolo riflettere sui rapporti umani, le difficoltà comunicative e di espressione, il labile confine tra fisicità e sfera intima e spirituale.

Dal Sudamerica arriva anche Carlos Amorales (Città del Messico, 1970), protagonista della mostra «L’ora dannata», a cura di Gabi Scardi, allestita negli spazi della Fondazione Pini, che invita il visitatore a riflette sulle dinamiche del tempo presente, dalla violenza ai tranelli della comunicazione.
L’artista messicano mette in scena il progetto «Life in the folds», già presentato con successo alla cinquantasettesima edizione della Biennale d’arte di Venezia. E presenta, inoltre, la scenografica installazione «Black Cloud», che porta all’interno dell’istituzione milanese, dallo scalone di ingresso alle sale di rappresentanza, uno sciame di quindicimila farfalle nere di carta, ritagliate in varie dimensioni. Pur nella loro eleganza e leggerezza, questi insetti creano spaesamento nello spettatore, ricordandogli per qualche verso le atmosfere asfissianti del film «Uccelli» di Hitchcock e la naturale paura della preda accerchiata da un branco famelico.

In occasione dell’Art Week guarda al contemporaneo anche il Museo Poldi Pezzoli, con la mostra-dossier «The Mountain of the Muse», nella quale la giovane inglese Anj Smith (Kent, 1978) dialoga con le collezioni permanenti della residenza milanese attraverso una piccola selezione di dipinti e incisioni, oltre alla personale reinterpretazione di tre piatti, due vasi e un trumeau, realizzati grazie all’esclusiva collaborazione con Fornasetti, storico atelier milanese di design e decorazione.

La pratica artistica al femminile sarà protagonista anche al Museo del Novecento, che presenterà due posizioni creative pionieristiche per l’Italia: l’esplorazione dei processi pittorici e dei materiali naturali di Renata Boero (Genova, 1936), attraverso una selezione di opere che spaziano dagli anni Sessanta a oggi come i «Cronoprogrammi» e i «Fiori di carta», e le sperimentazioni di Marinella Pirelli (Verona, 1925- Varese,2009), tra gli anni Sessanta e Settanta, con il cinema, la luce e lo spazio.
Fondazione Prada propone, invece, una grande installazione multimediale realizzata dagli americani Lizzie Fitch e Ryan Trecartin, entrambi classe 1981, che indaga i concetti di «fuga», frontiera e nuova «terra promessa».
«Whether line», questo il titolo dell’opera, prende forma nel podium, nel deposito e negli spazi esterni del museo, immergendo i visitatori in una sorta di paesaggio rurale nel quale ci si potrà muovere liberamente tra costruzioni che suggeriscono uno stato attivo di limbo, tra echi sonori e visivi della natura e della vita quotidiana che si uniscono a distorsioni di spazi familiari come parchi di divertimento, fattorie e fortificazioni.

Nell’anno di Leonardo, di cui ricorre nel 2019 il cinquecentesimo anniversario dalla morte, non poteva, poi, mancare una mostra sulla sua «Ultima cena», capolavoro simbolo per Milano. Alla Fondazione Stelline sei artisti contemporanei, di diversa tradizione culturale, rileggono l’affresco vinciano, in un inedito dialogo tra Occidente e Oriente. Si tratta di Wang Guangyi, Robert Longo, Nicola Samorì, Yue Minjun, Anish Kapoor e dei Masbedo, duo multimediale che, per questo omaggio, ha focalizzato la propria attenzione sulle mani di Pinin Brambilla Barcilon, la restauratrice che ha salvato l’«Ultima cena» leonardesca in oltre ventidue anni di costante e ininterrotto lavoro.

Merita, infine, una visita la mostra «Prospettiva arte contemporanea» alle Gallerie d’Italia, nella quale sono presentate per la prima volta al pubblico le opere acquisite da Fondazione Fiera Milano nell’ambito di Miart.
Una quarantina di lavori selezionati tra gli ottantadue entrati a far parte della raccolta negli ultimi sette anni tratteggiano un ritratto puntuale della varietà di linguaggi che animano l’arte contemporanea, in un percorso che spazia dalla pittura alla scultura, dal film alla fotografia, dal disegno all’installazione.
L’allestimento, a cura di Andrea Anastasio, si snoda come all’interno di una domus immaginaria, un susseguirsi di stanze e rientranze che rivelano e, al tempo stesso, proteggono le opere.
Lungo il percorso espositivo si possono, per esempio, ammirare gli intensi volti femminili dalla natura arcaica di Marisa Merz (1926), i misteriosi personaggi carnevaleschi della tedesca Ulla von Brandenburg (1974), i ritratti scultorei di grandi pensatori del Novecento che l’artista polacca Goshka Macuga (1967) ha trasformato in eccentrici vasi o, ancora, i volti di personaggi famosi parzialmente cancellati da Stefano Arienti (1961) fino a rivelare fisionomie inedite.

Il cartellone dell’Art Week è ancora molto ricco. Tante sono, infatti, le mostre e le installazioni da vedere in città, tutte ben raccontate sul sito ufficiale dell’iniziativa, in attesa del week-end, quando ci saranno due appuntamenti collettivi da non perdere: l’Art Night degli spazi no-profit (sabato 6 aprile) e l’apertura speciale delle gallerie private (domenica 7 aprile). Scarpe comode e programma alla mano -gli opuscoli cartacei sono disponibili in tutti gli spazi; la My Art Guide è scaricabile sia da Google Play che da AppStore- ognuno potrà crearsi il suo itinerario perfetto per vivere alla meglio Milano e il suo tributo all’arte del nostro tempo, avendo bene in mente il motto di questa edizione di Miart: «Abbi cara ogni cosa».

Didascalie delle immagini 
[Figg. 1 e 2] «A Friend», installazione di Ibrahim Mahama ai Caselli daziari di Porta Venezia a Milano. Foto: Fondazione Nicola Trussardi, Milano; [Fig. 3] Sheela Gowda, «Stock», 2011. Collezione Masureel, Belgio. Courtesy dell’artista; [fig. 4] Sheela Gowda, «And that is no lie», 2015. Veduta dell’installazione: Pérez Art Museum Miami, 2015–16. Courtesy dell’artista e Pérez Art Museum Miami. Foto: Oriol Tarridas; [fig. 5] Lygia Pape, «Livro do Tempo», 1965. Vista della mostra «Lygia Pape Neoconcreta» alla Galeria Thomas Cohn Arte Contemporânea, Rio de Janeiro, 1988. © Progetto Lygia Pape; [fig. 6] «Lygia Pape», 2019, Vista della mostra alla Fondazione Carriero, Milano. Ph. Christian Kain. Courtesy Fondazione Carriero, Milano; [fig. 7] Anna Maria Maiolino, «O amor se faz revolucionario», Milano, Pac, 2019. Vista della mostra. Foto: Nico Covre, Vulcano; [figg. 8 e 9] Una vista dell’installazione «Black Cloud» di Carlos Amorales alla Fondazione Pini di Milano. Foto: Andrea Rossetti; [fig. 10] Masbedo, «Madame Pinin», 2016, still da video. © Masbedo; [figg.11 e 12] Prospettiva Arte Contemporanea. La Collezione di Fondazione Fiera Milano. Installation view. ©Emmestudio_Jacopo Menzani; [figg. 13 e 14] Due lavori di Anj Smith per la mostra «The Mountain of the Muse» al Museo Poldi Pezzoli. 

Informazioni utili 
 #«A Friend» - Installazione di Ibrahim Mahama. Caselli daziari di Porta Venezia, piazza Guglielmo Oberdan, 4 – Milano. Orari: 24 h su 24 h. Ingresso libero. Informazioni: Fondazione Nicola Trussardi, tel. 02.8068821, e-mail info@fondazionenicolatrussardi.com. Sito internet: www.fondazionetrussardi.com. Fino al 14 aprile 2019.
# «Remains». Personale di Sheela Gowda. Pirelli HangarBicocca, via Chiese, 2 – Milano. Orari: giovedi-domenica, ore 10.00–22.00. Ingresso: gratuito. Informazioni: tel. 02.66111573, info@hangarbicocca.org. Sito internet: www.hangarbicocca.it. Fino al 15 settembre 2019.
# Lygia Pape. Fondazione Carriero, via Cino del Duca, 4 – Milano. Orari:da martedì a domenica, dalle ore 11.00 alle ore 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso libero. Informazioni: info@fondazionecarriero.org, tel. 02.36747039. Sito internet: www.fondazionecarriero.org. Fino al 31 luglio 2019
#«O amor se faz revolucionario». Mostra di Anna Maria Maiolino. Pac - Padiglione d’arte contemporanea, via Palestro, 14 – Milano. Orari: mercoledì, venerdì, sabato e domenica, ore 9.30—19.30; martedì e giovedì, ore 9.30—22.30 | dal 2 al 7 aprile, tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 22:30. Ingresso: intero € 8,00, ridotto da € 6,50 a € 4,00, ingresso con biglietto mostra speciale a € 4,00 dalle ore 18 durante la Art Week e la domenica, dalle ore 19.00 il giovedì. Informazioni: tel. 02.88446359. Sito internet: pacmilano.it. Fino al 9 giugno 2019. Prorograta fino al 1° settembre 2019.

# «L’ora dannata» - Mostra di Carlos Amorales. Fondazione Adolfo Pini, corso Garibaldi, 2 – Milano. Orari: ore 10.00-13.00 e ore 15.00-17.00 | apertura straordinaria Milano Art week: da lunedì a venerdì, 10.00-13.00 e ore 15.00-19.00; sabato 6 e domenica 7, dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. 02.874502, eventi@fondazionepini.it. Sito internet: www.fondazionepini.net. Fino all'8 luglio 2019
«Anj Smith - The Mountain of the Muse». Museo Poldi Pezzoli, via Manzoni, 12 - Milano. Orari: da mercoledì a lunedì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 7,00. Informazioni: tel. 02.794889 o 02.796334. Sito internet: www.museopoldipezzoli.it. Fino al 12 maggio 2019
# «Kromo-Kronos». Personale di Renata Boero (fino al 23 giugno 2019) e «Luce movimento». Personale di Marinella Pirelli (fino al 25 agosto 2019). Museo del Novecento - Palazzo dell'Arengario, piazza Duomo, 8 Milano. Orari: lunedì, dalle ore 14.30 alle ore 19.30; martedì-domenica, dalle ore 9.30 alle ore 19.30. Ingresso: intero € 10,00, ridotto da € 8,00 a € 5,00, solo mostra Marinella Pirelli € 5,00. Informazioni: tel. 02.88444061 o 02.88444062, c.museo900@comune.milano.it. Sito internet: https://www.museodelnovecento.org. Fino al 25 agosto 2019.
# «Whether line». Fondazione Prada, Largo Isarco, 2 - Milano. Orari: lunedì, mercoledì, giovedì, ore 10.00 – 19.00; venerdì, sabato e domenica, ore 10.00 – 21.00. Ingresso (per i soli progetti temporanei):intero € 10,00, ridotto € 8,00, ingresso gratuito per tutti sabato 6 aprile, dalle ore 19.00 alle ore 21.00; per altre tariffe si consiglia di vedere la pagina fondazioneprada.org/visit/visit-milano/. Informazioni: tel.02.56662611 o info@fondazioneprada.org. Fino al 5 agosto 2019.
# «L'ultima cena dopo Leonardo». Orari: martedì – domenica, ore 10.00-20.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 8,00, ridotto e Milano Art Week (con visite guidate nella serata di sabato 6 aprile, dalle ore 17.00 alle ore 19.00) € 6,00 |biglietti online: http://bit.ly/vivaticketprevendita. Informazioni: fondazione@stelline.it. Sito internet: www.stelline.it. Fino al 30 giugno 2019
# «Prospettiva arte contemporanea». Gallerie d’Italia, piazza della Scala, 6 - Milano. Fino al 7 maggio 2019 Orari: martedì - domenica, ore 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30); giovedì, ore 9.30-22.30 (ultimo ingresso ore 21.30); lunedì chiuso | aperture straordinarie 21-22 aprile (Pasqua e lunedì dell’Angelo), 25 aprile, 1° maggio. Ingresso: intero € 5,00, ridotto € 3,00. Informazioni: numero verde 800.167619; info@gallerieditalia.com. Sito internet: www.gallerieditalia.com. Fino al 7 maggio 2019
#Altre mostre: www.milanoartweek.it

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