Dalle ballerine Porselli alla nuova Fiat 500, passando per la Moka Bialetti, le zeppe di Ferragamo, la vespa Piaggio, la bicicletta Bianchi, l’abito rosso fuoco di Valentino. E, ancora, i peluche di Trudi, i ciondoli Dodo di Pomellato, lo zainetto Prada, il bollitore Alessi e il cappello Borsalino. Sono oggetti cult del made in Italy - disegnati tra il 1778 e il 2007 da grandi firme della moda, della casa e del tempo libero - quelli che vanno in scena nella mostra itinerante 99 icone. Da segno a sogno, a cura di Enrico Baleri e Luigi Baroli, in programma a Bergamo, nelle sale della Gamec e dell’Accademia Carrara.
Obiettivo primario dell’esposizione, che farà poi tappa a Milano e a Torino, è la raccolta di fondi che andranno a finanziare Cesvi (organizzazione umanitaria indipendente fondata nel 1985 e oggi attiva in oltre trenta Paesi nel mondo) e il suo progetto a sostegno della Casa del sorriso di Rio de Janeiro, favela per bambini e ragazzi con attività di formazione, socializzazione, assistenza legale e recupero sociale attraverso le arti plastiche e figurative.
Capi di abbigliamento, accessori, arredi, lampade, gioielli, elettrodomestici, apparecchi radio e televisori, moto e automobili, bigiotteria e accessori moda esposti sono, infatti, tutti in vendita e potranno essere acquisiti in due modi: il visitatore potrà prenotare il pezzo esposto e comprarlo direttamente in mostra attraverso una donazione al Cesvi pari o superiore al prezzo di listino o ritirarlo presso i rivenditori del territorio che hanno aderito all’iniziativa, i quali devolveranno all'organizzazione umanitaria una percentuale del ricavato.
Sullo sfondo della mostra, il genio di grandi maestri della moda e del design, da Bruno Munari a Philippe Starck, da Gianfranco Ferrè a Enzo Mari, da Aldo Rossi a Valentino, da Giorgio Armani a Vico Magistretti, soltanto per citarne alcuni.
Oggetti, dunque, dall’indiscusso valore estetico quelli esposti, ma anche oggetti particolarmente emblematici, poiché, dalla loro nascita a oggi, sono presenti nel mercato internazionale e continuano a fare scuola in tutto il mondo, come testi fondamentali e senza tempo di una cultura italiana aperta all’incessante evoluzione della contemporaneità. Dalla caffettiera La conica di Alessi alla radio TS 502 di Brionvega, dalla cravatta di Marinella alle sneakers di Superga, tutti i pezzi in mostra rappresentano, infatti, «soluzioni originali – si legge nella nota di presentazione - che la creatività e l’imprenditorialità italiana hanno saputo dare a problemi reali, e non gesti gratuiti del disegno; veri e propri bestseller, entrati nell’immaginario e nell’uso collettivo non solo come sinonimi di stile, ma anche come rappresentanti per antonomasia di alcune categorie di oggetti che fanno parte del vivere quotidiano di tutti».
Didascalie delle figure
(fig. 1) Ballerine, Eugenio Porselli / Porselli, 1919; (fig. 2) Abito rosso, Valentino Garavani, Valentino /1950; Camicia bianca, Gianfranco Ferrè, Ferrè /1978; (fig. 4) Moka, Renato Bialetti, Bialetti,1933-Ph. Ballo & Ballo
[Le immagini sono state fornite da Cosmo Comunicazione, ufficio stampa della mostra 99 Icone. Da segno a sogno]
Informazioni utili
99 icone. Da segno a sogno. Gamec, via S. Tomaso, 53 e Accademia Carrara, piazza Giacomo Carrara 82 – Bergamo. Orari: 10 - 13 e 14.30 - 17.30. Chiuso lunedì. Ingresso gratuito. Catalogo: Lubrina editore, Bergamo. Informazioni: tel. 035.215881. Fino al 24 febbraio 2008. La mostra è stata prorogata fino a domenica 30 marzo 2008: tutte le opere sono ora visibili all'Accademia Carrara.
Curiosando nel Web
Cesvi
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