E’ il linguaggio geometrico ed essenziale di Marco Neri (Forlì, 1968) a caratterizzare le due immagini che la città di Rimini ha scelto per i manifesti e i materiali turistici della sua prossima stagione estiva.
Dopo la pittura seducente di Milo Manara, il disegno pop di Jovanotti, il richiamo tribale di Pablo Echaurenn, il gioco di parole di Alessandro Bergonzoni e i lavori di Francesca Ghermandi e Francesco Bocchini, la lunga storia dell’affiche balneare (iniziata negli anni Venti del XX secolo, interrottasi nel secondo Dopoguerra e ripresa nel 2000), si arricchisce, dunque, dei giochi di linee orizzontali e verticali delle opere «La casa delle bandiere» e «Occhio».
Il primo lavoro, scelto per il manifesto, rappresenta un edificio dall’architettura razionalista, sul quale sventolano i colori dell’Italia, della Svizzera, della Germania, della Grecia e non solo. L’opera, dipinta nel 1992, è figlia dell’installazione «Quadro mondiale», una distesa di centonovantadue bandiere per la facciata del Padiglione Italia ai Giardini della Biennale di Venezia, con la quale l’artista romagnolo, da oltre vent’anni residente a Torriana, partecipò nel 2001 all'indimenticabile mostra-evento «Platea dell’umanità», a cura di Harald Szeeman.
Il paesaggio cosmopolita, astratto e reale nello stesso tempo, dell’immagine di Marco Neri –racconta Massimo Pulini, assessore alla cultura del Comune di Rimini, ma anche artista e docente di pittura all’Accademia di Belle arti di Bologna- «ha l'atmosfera aperta e festosa di un villaggio olimpico. Uno sguardo nitido e meridiano fa stagliare un ‘Gran Pavese’ di bandiere su una prospettiva di palazzi che sfidano l'essenzialità del gioco e la forza del simbolo. In ogni vessillo il colore ha il carattere di un distillato storico, ogni campitura è ideogramma di una parte del mondo. Nella puntuale tarsia delle forme con la quale è costruita l'opera emerge una visione limpida e serena, condensata ma quasi senza peso: la pittura stessa sembra essersi concessa una vacanza estiva, alleggerita dalla zavorra dei dettagli e dal rovello dei pensieri».
Per le cartelline e le borse, è stata, invece, scelto l’opera «Occhio», realizzata nel 2009: «un'immagine –prosegue l’assessore Pulini- da titoli di coda o di prologo: stenografia contemporanea di un paesaggio costiero, in cui l'apparizione in lontananza diviene annuncio silente e monocromo di quel che sarà la giostra di luci e suoni». Il soggetto ritratto nel lavoro, che entrerà a far parte della collezione permanente del Museo civico di Rimini, è la visione trasognata di una ruota panoramica, immersa in una velatura atmosferica resa dalla tempera su carta.
Marco Neri, docente di pittura all'Accademia di Belle arti di Ravenna e artista che ha in curriculum mostre in spazi espositivi quali il Rupertinum Museum di Salisburgo, il Museion di Bolzano e il Pecci di Prato, ha presentato al Comune di Rimini anche una terza immagine rimasta fuori dalla comunicazione istituzionale, ma resa pubblica in conferenza stampa per far meglio comprendere il ventaglio interpretativo dispiegato dall'autore per raccontare Rimini a turisti e cittadini: un’essenziale darsena notturna, dipinta quasi in un alfabeto Morse che riduce in forma binaria le luci e i colori.
Visioni differenti e complementari restituiscono, dunque, il volto di una cittadina di mare tra le più amate dai vacanzieri, sinonimo nell'immaginario collettivo di divertimento, relax, vita notturna, prezzi bassi e buona accoglienza.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Manifesto per Rimini 2013, firmato da Marco Neri; [fig.2 e 3] Una scena della conferenza stampa di presentazione del manifesto balneare per l’estate 2013 di Rimini, alla quale hanno partecipato il sindaco Andrea Gnassi, l'assessore Massimo Pulini e l'artista Marco Neri
[Le foto sono state messe a disposizione dall'Ufficio stampa dell'ufficio Turismo del Comune di Rimini]
Per saperne di più
Balnea - Museo virtuale dei bagni di mare e del turismo balneare
Una sirena per il manifesto di Rimini 2010
Bergonzoni firma l’estate 2009 di Rimini
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