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mercoledì 12 marzo 2014

Dal British Museum a Martigny: la bellezza secondo l’antica Grecia

Ci sono le riproduzioni del «Discobolo» di Mirone e del «Diadumeno» di Policleto tra le sculture che il British Museum di Londra ha prestato alla Fondazione Pierre Gianadda di Martigny, pregevole centro culturale svizzero con una ricca collezione di opere dei più grandi maestri del XIX e del XX secolo, in occasione della mostra «La bellezza del corpo nell’antica Grecia», curata da Ian Jenkins.
Fondato nel 1753 e aperto al pubblico sei anni dopo, il museo britannico è senz’altro uno dei importanti al mondo con le sue raccolte costituite da oltre sette milioni di oggetti, ma deve la propria notorietà soprattutto alle ventiquattro stanze che raccontano Roma e l’antica Grecia, all’interno delle quali si trovano manufatti che vanno dall’inizio della preistoria all'età bizantina.
Su espressa richiesta dello stesso British Museum a Léonard Gianadda, presidente dell’istituzione elvetica, una pregevole selezione di queste opere è in mostra, fino al prossimo 9 giugno, a Martigny, cittadina nella valle del Rodano che vanta origini celtiche e che è ricca di vestigia di epoca gallo-romana, a cominciare dai resti del tempietto su cui sorge proprio la Fondazione Gianadda.
Un felice connubio di pietra, bronzo e marmo unirà, dunque, per i prossimi tre mesi la sezione antica di uno dei musei più visitati al mondo con la capitale del Vallese romano, il Forum Claudii Vallensium, e con le sue testimonianze di un passato glorioso, dalla possente testa bronzea del «Toro tricorne» ai due torsi virili, provenienti dal Mediterraneo orientale e usati probabilmente come ornamento di una sala termale, che sono stati ritrovati nel 2011 in occasione della realizzazione di una nuova strada del quartiere delle Morasses. Entrambi i lavori, raffiguranti un «Ercole con mantello leonino» e un «Apollo Citaredo», sono in mostra nelle sale del museo svizzero, accanto a una piccola replica in marmo bianco dell’«Afrodite di Cnido» di Prassitele, trovata anch’essa a Martigny nel 1939. Il cuore della rassegna è, però, rappresentato dalle opere del British Museum, attraverso le quali si celebra la bellezza seguendo il filo rosso di sette temi: la prestanza del corpo maschile e la grazia di quello femminile, lo sport, la nascita, il matrimonio, la morte, l‘amore e il desiderio. Ecco così apparire davanti al visitatore le forme toniche ed eleganti del «Discobolo» di Mirone, raffigurato in una scultura in marmo del II secolo a.C., copia romana di un originale in bronzo, fuso nel V secolo a.C. e oggi perduto.
Ammalia per il suo portamento statuario anche il «Il Diadumeno», opera in marmo databile intorno al 50 a.C. e ritrovata in Provenza nel 1862, che raffigura un giovane atleta con la testa cinta dalla benda della vittoria ai Giochi olimpici dell'antica Grecia e che riproduce la famosa scultura in bronzo realizzata da Policleto nel V secolo a.C..
Nella sezione dedicata al corpo femminile spiccano, invece, una terracotta del 300-200 a.C. con le fattezze di una nobildonna greca, elegantemente abbigliata con una lunga tunica e un ampio cappello, e una statua bronzea del VI secolo a.C., forse di origine spartana, raffigurante «Una giovane donna che corre» secondo gli usi del tempo, stando a quanto scrive Pausania: «capelli al vento, tunica abbassata fin sotto le ginocchia, spalla destra completamente nuda e spogliata fino al seno».
Lungo il percorso espositivo, di cui è stato pubblicato un catalogo a documentazione, si trovano anche un possente Zeus in bronzo del I-II secolo a.C., un’anfora a figure nere di fattura greca con l’effige del dio Dioniso (520 a.C.) e una copia della piccola scultura «Eros mentre tende il suo arco» di Lisippo, databile alla fine del IV sec. a.C..
Fra divinità del passato e corpi tonici, è esposta anche una statuetta in terracotta del II secolo a.C. raffigurante il «tenutario del bordello», uno dei personaggi ricorrenti del teatro greco, con addosso la maschera da anziano e con la testa incoronata da strisce frammentate. Tanti volti, dunque, scorrono tra le sale della Fondazione Pierre Giannada a raccontare la bellezza, quella virtù che Stendhal definiva «promessa di felicità».

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Il Discobolo, Marmo, periodo romano, II sec. d. C . © The Trustees of the British Museum (2014). All rights reserved; [fig. 2] Il Diadumeno, marmo, 50 d.C. © The Trustees of the British Museum (2014). All rights reserved; [Fig. 3] Giovane donna che corre, bronzo, Grecia, VI sec. a. C. © The Trustees of the British Museum (2014). All rights reserved; [fog. 4] Afrodite di Cnido di Prassitele, marmo © Fondation Pierre Gianadda, Martigny 

Informazioni utili 
«La bellezza del corpo nell’antica Grecia». Fondazione Pierre Giannada, Rue du Forum, 59 - Martigny (Svizzera). Orari: ore 10.00-18.00. Ingresso: adulti ChF 15/€ 12,50; terza età ChF 13/€ 11,00, famiglie ChF 35/€ 28,00; bambini oltre 10 anni e studenti ChF 8/€ 6,00. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel.(+41)27.7223978. Informazioni in Italia: tel. 031.269393. Sito internet: www.gianadda.ch. Fino al 9 giugno 2014.

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