Va alla scoperta degli usi e dei costumi di uno dei popoli più affascinanti della Nuova Guinea la nuova mostra del Mudec, il Museo delle culture di Milano. Ha, infatti, da poco aperto le porte «Eravamo cacciatori di teste. Riti, vita e arte delle popolazioni Asmat», primo momento di riflessione in un museo pubblico italiano su uno dei popoli più affascinanti dell’area oceanica.
Il percorso espositivo, che si è avvalso della collaborazione di Paolo Campione, direttore dell’omonimo museo di Lugano, presenta una selezione di circa centocinquanta opere appartenenti alla collezione Fardella-Azzaroli, concessa in comodato all’istituzione milanese, e alla raccolta Leigheb-Fiore, acquisita nel 2015 dal Comune, per incrementarne il patrimonio e colmare la dolorosa lacuna creatasi più di settanta anni fa a causa dei bombardamenti che colpirono il Castello Sforzesco, allora sede delle Collezioni etnografiche.
Attraverso sculture, armi, strumenti musicali, oggetti d’uso e rituali, i visitatori potranno approfondire non solo gli aspetti legati alla vita quotidiana delle popolazioni Asmat nel corso del XX secolo, ma conoscerne anche i complessi rituali e le tradizioni che legano indissolubilmente la pratica scultorea alla dimensione spirituale più profonda di questo popolo. Grazie ai rituali, secondo questo gruppo etnico, gli antenati entrano in contatto con i vivi e tornano alla vita attraverso le figure intagliate.
L’incontro con i popoli occidentali, avvenuto molto tardivamente, principalmente alla metà del secolo scorso, ha fatto conoscere al mondo questa loro straordinaria abilità artistica e di conseguenza il mondo rituale, caratterizzato anche dalle temibili pratiche del cannibalismo e della caccia alle teste, attirando così l’attenzione non solo dei collezionisti d’arte e degli artisti, ma anche di studiosi, antropologi ed etnografi, come il giovane Michael Rockefeller, tragicamente scomparso proprio durante una spedizione tra gli Asmat nel 1961. A tutt’oggi queste popolazioni continuano ad esercitare grande fascino e a suscitare vivo interesse essendo associati, nell’immaginario collettivo, ad un mondo primigenio e incontaminato: Sebastião Salgado ha scelto di realizzare alcuni scatti del suo recente progetto «Genesi», proprio tra queste popolazioni, quali testimoni viventi di un perfetto equilibrio tra uomo e natura.
Gli Asmat custodiscono, infatti, ancora oggi i tratti caratteristici della propria antica cultura, perfettamente adattata al difficile ecosistema in cui vivono, ma hanno anche saputo rinnovarsi e affrontare le sfide della modernità grazie alla mediazione di diversi gruppi missionari e all’avvio, nel 1968 del Fundwi (Fund of the United Nations for the Development of West Irian), uno specifico programma di aiuto allo sviluppo voluto dalle Nazioni Unite.
All’interno di questo programma prese infatti avvio l’«Asmat Art Project», un insieme di iniziative volte al recupero, come mezzo di sussistenza, della tradizione scultorea in parte indebolita dalla proibizione dei violenti rituali relativi al culto degli antenati, ai quali è profondamente legata.
Grande attenzione è riservata lungo il percorso espositivo, che propone anche un documentario e numerose fotografie, a due pali cerimoniali bis, alti più di quattro metri, interamente scolpiti e decorati con pigmenti naturali. Durante lo studio di queste particolari decorazioni sono emerse delle criticità relative allo stato di conservazione di uno dei due pali: la mostra diventa occasione per presentare al pubblico l’importante lavoro di ricerca sui questi temi e consentirà di osservare da vicino il lavoro dei restauratori, grazie ad un apposito allestimento.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Cultura Asmat Provincia Papua, Indonesia Tamburo (em) sec. XX Legno/ scultura, pigmenti naturali 12 Museo delle Culture, Milano Coll. Mariangela Fardella, Giorgio Azzaroli Inv. FARDELLA 0014; [fig. 2] Cultura Asmat Provincia Papua, Indonesia Pannello sec. XX 2 Legno/ intaglio Museo delle Culture, Milano Coll. Maurizio Leigheb Inv. SEA 00155; [fig. 3] Cultura Asmat Provincia Papua, Indonesia Ornamento nasale (bipane) sec. XX 7 Conchiglia/ intaglio, rafia, cera d'api Museo delle Culture, Milano Coll. Maurizio Leigheb. Inv. SEA 00174
Informazioni utili
«Eravamo cacciatori di teste. Riti, vita e arte delle popolazioni Asmat». Mudec – Museo delle Culture, via Tortona, 56 – Milano. Orari: lunedì, ore 14.30-19.30; martedì / mercoledì / venerdì / domenica, ore 09.30-19.30; giovedì e sabato, ore 9.30-22.30. Biglietto: intero 5,00, ridotto € 3,00.Informazioni: 0254917 (lun-ven, ore 10.00-17.00). Sito internet: www.mudec.it. Fino all’8 luglio 2018
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