Proseguono a Venezia gli eventi di «Muve contemporaneo», il programma di eventi promosso dai locali Musei civici in occasione della Biennale d’arte. Al museo del vetro di Murano, nell’affascinante Spazio Conterie, va in scena l’esposizione «Rosslynd Piggott. Garden Fracture / Mirror in vapour: part 2», a cura di Chiara Squarcina, Francesca Giubilei e Luca Berta.
La rassegna, visitabile fino al 3 dicembre, presenta l’articolato percorso dell’artista australiana, che in oltre trent’anni di carriera ha affiancato alla pittura, l’esplorazione di un’ampia gamma di altre tecniche, compresa l’indagine sul vetro, sperimentando supporti come lo specchio, i tessuti, ma anche oggetti antichi e ritrovati, metalli, carta e gioielli.
I primi lavori con il vetro risalgono al 1990. Di quest’anno è l’opera «100 Glasses», una poesia spazio-lineare, composta da cento bicchieri disposti su di una lunga mensola, incisi con parole. La sequenza inizia con nomi di città lontane, storicamente e sentimentalmente pregnanti, «Roma», «Egitto», «Tebe» e «Venezia». Vengono, poi, gli elementi, il sale e l’inchiostro, i sostantivi, le date del passato e del futuro, i nomi di autori come «Marcel» (Proust o Duchamp) e «Virginia» (Woolf), per finire con i quattordici bicchieri senza nessuna incisione che implicano l’apertura, lo spazio non finito.
In questo primo lavoro, Rosslynd Piggott si sofferma sul potenziale metafisico del vetro. Da quel momento questo materiale ha continuato ad essere importante per la sua pratica, in particolare per le sue qualità paradossali: contiene e rivela al tempo stesso, è solido e fluido e ha la capacità di evocare un senso dello spazio multiplo.
Per una pittrice quale Rosslynd Piggott, abituata a lavorare con velature sovrapposte di delicato colore semitrasparente, il vetro si offre come supporto coerente con il suo senso della materia.
L’incontro con Murano avviene nel 2011; in questa occasione l’artista realizza nove vasi con tappi caratterizzati da motivi floreali, contenenti una collezione d’aria, raccolta presso il famoso «Giardino di Ninfa».
Tra il 2012 e 2016 Rosslynd Piggott inizia a lavorare regolarmente sull’isola veneziana con il maestro incisore Maurizio Vidal dello studio Ongaro e Fuga. Questi suoi nuovi lavori sono spesso accompagnati da delicati disegni in cui lentamente la figura si dissolve, fino a sparire, nel bianco assoluto della cellulosa.
I disegni su carta sono la continuazione o il prodromo delle nuove opere su vetro: lievissimi tratti di matita, quasi impercettibili, segnano la continuità con l’affilata rotella di pietra che incide delicatamente il vetro.
La scoperta dell’incisione su vetro e della maestria degli artigiani muranesi la porta a realizzare una serie di lavori composti da una stratificazione insolita e affascinante: lastre di vetro inciso con soggetti botanici, sovrapposte in più strati a piccoli intervalli, e uno specchio sul fondo. La presenza dello specchio come fondale ha la funzione di raddoppiare la stratificazione vegetale, conferendole un carattere quasi vertiginoso, ma anche quella di includere, seppur in maniera ambigua e deformata, il rifesso dell’osservatore nell’opera.
Lo specchio ha un ruolo di primaria importanza nel lavoro di Piggott, in particolare se la superficie è intaccata dal tempo, e l’ossidazione rende più misteriosa e oscura la riflessione. In Australia realizza numerosi specchi deformati, caratterizzati da superfici nebulose e quasi liquide. Anche nelle opere della serie «Garden Fracture/Mirror in Vapour» si scruta attraverso le superfici rifrangenti e riflettenti che fanno rimbalzare lo sguardo, catturato da una miriade di lenti tondeggianti sovrapposte a rami spezzati di glicine, petali di ciliegio in caduta, fori di peonia maturi: visione multipla e moltiplicata di un giardino caotico per staccarsi da sé.
Con questa mostra Rosslynd Piggott ribadisce l’indiscutibile valenza dell’eccellenza muranese, unica capace di tramutare l’idea dell’artista in opera d’arte. È a Murano che l’artista può sfidare la materia e realizzare l’impossibile: i lavori di Piggott catapultano l’osservatore in un mondo senza tempo, uno spazio per l’immaginazione e l’intangibile, per lo stupore e il piacere, dove tutto rinvia alla frattura tra il sé e il non-sé.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Rosslynd Piggott, 100 Glasses, 1991. Installation, 100 handblown and engraved glasses, painted shelf and walls. Variable dimensions; [fig. 2] Rosslynd Piggott, Garden fracture/ Mirror in vapour no. 8, 2016. Engraved clear glass, mirrored Murano glass, slumped and mirrored glass, 53 x 55 x 20cm; [fig. 3] Rosslynd Piggott, Mirror shift- Wisteria bloom, 2016. Engraved mirror, engraved glass with avventurina, wooden shelf. 55 x 150 x 20cm
Informazioni utili
«Rosslynd Piggott. Garden Fracture / Mirror in vapour: part 2». Museo del Vetro, Fondamenta Giustinian, 8 - Murano (Venezia). Orari: tutti i giorni, ore 10.00–17.00; la biglietteria chiude un’ora prima. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 7,50, offerta scuola € 4,00. Informazioni: info@fmcvenezia.it, 848082000 (dall’Italia), +3904142730892 (dall’estero). Sito internet: www.museovetro.visitmuve.it. Fino al 3 dicembre 2017
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