ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 22 maggio 2015

«Mended Cups» e «Unbroken Cup»: una nuova illy Art Collection per Yoko Ono

La tensione verso la perfezione, la passione per il bello e il ben fatto hanno spinto illy ad amplificare il piacere sensoriale dato dal caffè coinvolgendo anche la vista e l’intelletto, attraverso l’arte. Sono nate così nel 1992 le illy Art Collection, celebri tazzine d’artista che hanno trasformato un oggetto quotidiano in una tela bianca su cui, negli anni, si sono cimentati oltre settanta noti e apprezzati artisti di fama internazionale: da Michelangelo Pistoletto a Marina Abramović, da Anish Kapoor a Daniel Buren, da Robert Rauschenberg a Jeff Koons, da Jan Fabre a James Rosenquist, da Jannis Kounellis a Julian Shnabel, da Louise Bourgeois a William Kentridge.
Quest’anno a disegnare le celebri tazze nate, più di venti anni fa, da un’idea di Francesco Illy è Yoko Ono. In occasione della grande mostra in corso fino al 7 settembre al MoMa di New York l’artista presenta, infatti, la serie «Mended Cups», sei tazzine che mostrano delle crepe aggiustate con l’oro, accompagnate da altrettanti piattini, tutti diversi tra loro, che raccontano sei eventi catastrofici che hanno colpito la terra: Nanchino, Guernica, Dresda, Hiroshima, Mai Lai e l'8 dicembre 1980, sotto il Dakota. Alcuni hanno avuto un impatto diretto sulla vita di Yoko Ono, altri solo indiretto, portando la morte a milioni di persone. Ogni piattino riporta la data e il luogo del tragico evento e chiude con le parole «... riparato nel 2015».
La settima tazzina della collezione, denominata «Unbroken Cup», è intatta, senza crepe né riparazioni ed esprime pace e speranza con le parole di Ono scritte sul piattino: «This cup will never be broken as it will be under your protection» («Questa tazza non si romperà mai finché sarà sotto la tua protezione»). Per questa nuova serie, l’artista ha fatto propria la metafora dell’antica arte giapponese del Kintsugi, una tecnica di riparazione delle ceramiche rotte o incrinate che usa l’oro come collante: una filosofia, questa, che concepisce la rottura e la riparazione come parti integranti della storia di un oggetto, un dettaglio prezioso, importante e non un elemento da nascondere.
Lo spirito di questo progetto è stato compreso pienamente da Carlo Bach, direttore creativo di illycaffè, che ha dichiarato ai giornalisti: «Quando ho visto per la prima volta il progetto che Yoko Ono aveva ideato ho sentito un brivido lungo la schiena. Basta avere questa illy Art Collection davanti agli occhi per pensare subito alla fragilità del mondo, alla possibilità del perdono e alla speranza in un futuro migliore che dipende in buona parte dalle nostre azioni».
Il set completo della serie «Mended Cups», in vendita da settembre on-line e nei negozi illycaffè, è composto da sette tazzine da espresso con i relativi piattini, firmate dall’artista e numerate, oltre che da un booklet sulla collezione. Ma già da questa estate la nuova illy Art Collection sarà in vendita nei Design Store del MoMa agli indirizzi 11 e 44 West 53rd Street, e 81 Spring Street. Un’occasione, questa, in più per visitare la mostra americana di Yoko Ono, unone woman show in bilico tra poesia e guerrilla art.


Informazioni utili 
«Yoko Ono: Mended Cups – illy Art Collection». Set completo: € 120,00; sola tazzina «Unbroken Cup» € 25.00. In vendita da settembre 2015. Sito internet: www.illy.com.

giovedì 21 maggio 2015

Milano, al Museo dei Cappuccini una mostra su nutrimento e conservazione

Nutrimento e mantenimento sono i due temi al centro del progetto A.R.T. (Advanced Refrigeration Technology), promosso da Andrea B. Del Guercio, docente dell’Accademia di Belle arti di Brera, con l’intento di focalizzare l’attenzione sulla questione dell'alimentazione e dell'importanza del cibo, concentrandosi sul tema della sua conservazione, condivisione e consumo. Figura iconica centrale della proposta espositiva, che si articola tra Milano e Venezia, è il frigorifero, raccontato attraverso le idee creative di trentasei artisti, tra cui dodici giovani emergenti, coinvolti nell’iniziativa da Banca Sistema, che ha lavorato in collaborazione con Lops ritratti d'arredo e Meson's, leader rispettivamente nel settore dell'arredamento e delle cucine.
In occasione di Expo Milano 2015, il progetto trova casa anche al Museo dei cappuccini, dove martedì 26 maggio, alle ore 18.30, verranno inaugurate due opere, alla presenza di padre Maurizio Annoni, presidente dell’Opera San Francesco per i poveri di Milano, dell’architetto Carlo Capponi, dell’ufficio Beni culturali della Diocesi di Milano, di don Marco Scarpa, del Patriarcato di Venezia, di don Cesare Pagazzi, della Facoltà teologica di Milano e del professor Andrea B. Del Guercio.
Si tratta di «Sant'Acqua» di Luca Ovani (Pesaro, 1995) e di «3 Piani» di Gianmaria Milani (Savigliano – Cuneo, 1995), due frigoriferi che, grazie alla loro singolare realizzazione, fungeranno da conduttori della relazione tra il concetto di cibo materiale e cibo spirituale, connesso con l’attività dei frati cappuccini e con la vicina mensa dell’Opera San Francesco per i poveri.
L’opera di Luca Ovani è rappresentata da un monolite bianco pieno di bottiglie d'acqua sigillate con l’etichetta del brand «Sant'Acqua», creato dall’artista per l'occasione. «Il suo frigorifero –si legge nella presentazione- è una metafora della Chiesa. Come il fedele, desideroso di conforto, apre le porte della Casa del Signore, così l’assetato apre lo sportello del frigorifero e trova bottiglie di Sant’Acqua (ironico rimando a quella benedetta), per dissetarsi e sopravvivere».
«3 Piani» di Gianmaria Milani racconta, invece, come l’elemento tecnologico rappresenti l’evoluzione del genere umano, la sua voglia di governare la natura e riprodurla. Nello specifico, oltre alla conservazione del cibo, funzione principale, di fatto l’elettrodomestico riproduce un elemento climatico naturale: il freddo.
Da qui muove lo studio dell’opera, in cui coesistono tre aree: la sezione inferiore (il congelatore), dipinta di giallo, rappresenta l’energia solare, la luce, fonte di vita. C’è, poi, un frigorifero, un paesaggio martoriato e modificato per mano dell’uomo; il terzo elemento è la scala che unisce le due precedenti sezioni e simboleggia il passaggio da una vita spirituale ad una vita terrena e, contestualmente, l’indomabile voglia dell’uomo di raggiungere vette sempre più alte, fino a voler governare la natura.
Il progetto A.R.T. (Advanced Refrigeration Technology) si va ad affiancare ad un’altra iniziativa in corso in questi giorni al museo: «l’arte nutre lo spirito e il corpo», che permette al pubblico di unirsi ai frati cappuccini nell’impresa di dare nutrimento alle persone più disagiate attraverso una donazione facoltativa di 3,50 euro che sarà devoluta alla mensa di Opera San Francesco per i poveri come offerta per un pasto ai più bisogni.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] «Sant'Acqua» di Luca Ovani - Ph Andrea Sartori. Courtesy Banca Sistema; [Fig. 2] «3 Piani» di Gianmaria Milani - Ph Andrea Sartori. Courtesy Banca Sistema 

Informazioni utili 
Progetto A.R.T. (Advanced Refrigeration Technology). Museo dei Cappuccini, via Kramer, 5 - Milano. Quando: martedì 26 maggio 2015, dalle ore 17.00. Informazioni: tel. 02.77122580. Sito web: www.museodeicappuccini.it.

mercoledì 20 maggio 2015

«Amore Amaro», Francesca Selva al Find Festival con i suoi Romeo e Giulietta

Debutta al Find Festival di Cagliari il nuovo allestimento di «Amore Amaro», spettacolo della compagnia Francesca Selva/Con.Cor.D.A., co-prodotto con il Theatre du Centre-AvignonOFF 2014. L’appuntamento, che reinterpreta in chiave contemporanea e con un inatteso finale la storia di Romeo e Giulietta, è fissato per domenica 24 maggio, alle ore 21, al teatro Auditorium Comunale.
Nella coreografia di Francesca Selva il ruolo dei due sfortunati amanti di Verona è interpretato dai danzatori Andrea Rampazzo e Silvia Bastianelli, che si ritrovano finalmente sposati e costretti a vivere la quotidianità di un amore forte, intenso, a volte feroce, tormentato dalla solitudine interiore e dall'incomunicabilità, attraversato dalla paura della fine che diventa essa stessa già fine.
Nel soggetto ideato da Marcello Valassina, che cura anche la regia dello spettacolo, il cuore degli amanti si spezza all'improvviso. Cade. Precipita in un silenzio assordante. È pesante, ingombrante, eppure non fa rumore. Tace al mondo il suo dolore che si dimena come una bestia in trappola per poi scoppiare in un riso amaro che lo salverà.
Reduce da Avignon Off 2014, dove è stato applaudito e apprezzato dalla critica francese di settore, «Amore Amaro» è una delle produzioni più intense di Francesca Selva, che sintetizza al meglio la sua ricerca coreografica lunga vent’anni.
Dopo aver collaborato con grandi interpreti come Sylvie Guillem e Rudolph Nureyev, l'Operà du Nord di Lille e il Balletto europeo Sab, l’artista ha iniziato a lavorare da sola e ha  portato i suoi lavori nei teatri di New York, l'Havana, Tokyo, Kyoto, Shanghai, Taipei, Budapest, Tirana, Sofia, Nairobi, Istanbul, Limassol, Yerevan, Edimburgo e Avignone. Il suo personalissimo linguaggio, che affonda le radici nella ricchezza del vocabolario classico, viene declinato in chiave contemporanea rivolgendo la propria attenzione agli aspetti più intimi della quotidianità. Ad ispirare Francesca Selva è la vita: la lettura di un testo, la visione di un film, un incontro fortuito in metropolitana, la rottura di una tazzina che cade, una notizia di cronaca locale, da cui nascono spettacoli come «Oppio», «Sulle labbra tue dolcissime», «Le scarpe di Anita», «La vertigine» e «Ferita» che rievocano e mettono in scena stati d'animo e sentimenti appena accennati sublimando emozioni che attraverso il linguaggio del corpo toccano l'animo dello spettatore.

Didascalie delle immagini 
[Figg. 1 e 2] «Amore Amaro».Foto di Alessandro Bottigelli 

Informazioni utili 
 «Amore Amaro». Teatro Auditorium Comunale, piazza Dettori, 8 – Cagliari. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 5,00. Orari: ore 21.00. Informazioni utili 342/7838614 o festivalnuovadanza@gmail.com. Sito internet: www.festivalnuovadanza.it. Domenica 24 maggio 2015.