Basilicata,
Campania,
Toscana,
Molise,
Provincia autonoma di Trento e
Sardegna: sono queste le sei aree geografiche, inserite nella
fascia gialla, che, in base all’ultimo Dpcm, quello firmato il 14 gennaio 2021, potranno riaprire per prime
mostre e
musei.
Ingressi contingentati con
prenotazione obbligatoria,
mascherina,
distanziamento sociale e
apertura nei soli giorni feriali,
dal lunedì al venerdì, sono le regole fissate per questa timida ripartenza dei luoghi della cultura, che vede ancora chiusi su tutto il territorio nazionale teatri e cinema.
Tra i primi musei ai nastri di partenza, dopo oltre due mesi di serrata, a causa delle restrizioni per contrastare il diffondere del Coronavirus, c’è il
Mart di Trento e Rovereto, dove sabato 16 gennaio è stata presentata, in presenza e
on-line, la mostra
«Giovanni Boldini. Il piacere», a cura di
Beatrice Avanzi e
Tiziano Panconi.
Pandemia permettendo, dopo la tappa italiana, l’esposizione volerà in primavera al Petit Palais di Parigi, consentendo anche al pubblico d’Oltralpe di rivivere la storia artistica del pittore emiliano, ma anche di ricostruire i suoi rapporti con il poeta
Gabriele d’Annunzio e con la «divina marchesa»
Luisa Casati, nobildonna colta e trasgressiva, interprete per antonomasia dell’eccentricità del periodo a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento.
Ideata in occasione del novantesimo anniversario della morte dell’artista, uno tra i più celebri ritrattisti della Belle Époque, la rassegna allinea, in ordine cronologico, oltre centocinquanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, molte delle quali appartenenti al patrimonio del
Museo Boldini di Ferrara, chiuso al pubblico dopo il terremoto del 2012.
In questa carrellata di opere, così come nell’intera produzione, l’artista fissa sulle sue tele il fascino senza tempo di una società raffinata ed elegante come fu quella della Parigi
fin de siècle con i suoi caffè mondani, gli abiti da capogiro, l’eleganza della borghesia e le donne dalla femminilità «suprema e irresistibile», ma anche «ingenuamente pudica», come scrissero i cronisti dell’epoca. Tra i tanti volti in mostra, si possono riconoscere i celebri ritratti della
contessa Gabrielle de Rasty, dell’attrice
Alice Regnault, di
Emiliana Concha de Ossa, di
Madame Veil-Picard, della
contessa de Leusse e della
principessa Eulalia di Spagna.
«Dal punto di vista pittorico, -raccontano i curatori - l’artista persegue continue innovazioni e repentine trasformazioni: con i suoi vortici di pennellate lunghe e vibranti, le cosiddette sciabolate, ferma sulla tela immagini simili a fotogrammi. Scatti mossi, ripresi in divenire, fissano la dinamicità del passaggio fra un’azione appena compiuta e un’altra appena cominciata».
Per favorire l’immersione del visitatore nelle atmosfere che resero unica la Ville Lumière con il suo culto per il bello e la sua vita vivace tra Montmartre e place Pigalle, il percorso di visita è accompagnato da una sonorizzazione
site-specific realizzata per il Mart dal pianista e compositore
Cesare Picco e dal violinista
Luca Giardini.
Oltre all’omaggio a Giovanni Boldini riaprirà al pubblico anche la mostra
«Caravaggio. Il contemporaneo», visitata, pur nei limiti del contingentamento, da più di 12mila persone nel primo mese di apertura.
Ideata da Vittorio Sgarbi, l’esposizione offre ai visitatori l'opportunità di contemplare il
«Seppellimento di Santa Lucia», la prima opera siciliana di
Michelangelo Merisi, normalmente collocata a Siracusa, nella chiesa di Santa Lucia alla Badia.
Seguendo il filo rosso delle affinità, viene raccontata anche l’attualità spirituale di Caravaggio. Lungo il percorso espositivo si trovano, infatti, una selezione di capolavori di
Alberto Burri, il grande dipinto «I naufraghi» (1934) di
Cagnaccio di San Pietro, opere dell'artista
Nicola Verlato e del fotografo
Massimo Siragusa, alcune fotografie sulla vita e la morte di
Pier Paolo Pasolini.
La mostra sarà, inoltre, arricchita nei prossimi giorni dall’arrivo di un'importante opera attribuita all’artista: la
«Maddalena in estasi».
«Di questo capolavoro – ha raccontato Vittorio Sgarbi in conferenza stampa - esistono diverse copie, al Mart arriverà da Londra quella che a parere mio e di molti importanti studiosi è l'originale, la più bella versione conosciuta e recentemente ritrovata in una collezione privata».
In contemporanea sono visibili due nuovi progetti
outdoor, ubicati rispettivamente nella piazza ideata da
Mario Botta e nel parcheggio sotterraneo: «Sol Invictus» di
Luciano e Ivan Zanoni e «Twingo Monument» di
Daniele Nicolosi. Proseguono, inoltre, i
focus espositivi dedicati a
Nicola Samorì,
Luciano Ventrone,
Guido Iannuzzi e
Velasco Vitali.
Nei prossimi giorni, il Mart aprirà anche le altre sue sedi: martedì 19 toccherà alla
Galleria civica di Trento, dove è allestita una mostra sull'architetto trentino
Gian Leo Salvotti; da mercoledì 20 saranno, invece, fruibili gli spazi della
Casa d'arte futurista Depero e di
Palazzo delle Albere, dove si inaugurerà una rassegna dedicata all'artista trentino
Umberto Moggioli.
Nonostante la gioia per la riapertura, il Mart è consapevole che gran parte del suo pubblico non potrà recarsi a Rovereto e a Trento, visto il divieto di spostarsi tra le regioni, e che la continuità dell’offerta espositiva è legata alla permanenza in zona gialla e al mantenimento dell’indice Rt sotto l’1 (questo, forse, è il vulnus più grande delle modalità di riapertura scelte dal Governo Conte, insieme con l'obbligo di chiusura dei musei nelle giornate di sabato e domenica).
Proseguiranno, pertanto, le
attività digitali. Per la grande mostra dedicata a Giovanni Boldini è già
on-line l'
audiogiuda gratuita disponibile sulla piattaforma
izi.travel o sull'omonima app. Si tratta di un percorso in dieci tappe che ripercorre la vita del celebre ritrattista ferrarese; la narrazione è intervallata da cinque brani musicali composti per altrettante opere dal pianista e compositore
Cesare Picco e dal violinista
Luca Giardini.
Nei prossimi giorni verrà pubblicata anche una speciale
video visita guidata condotta da Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, e non mancheranno altre sorprese e contenuti culturali.
Da IGTV a Facebook, i
follower del Mart potranno, inoltre, approfondire la conoscenza del museo attraverso la tecnologia di Google Art Camera, dialogando con Alexa, l’assistente vocale di Amazon, o esplorando il museo su Messenger e Telegram. Anche Spotify permetterà di conoscere il Mart in un modo inedito e differente, attraverso
playlist settimanali.
I biglietti di accesso al museo trentino sono acquistabili
on-line sul sito
https://biglietti.mioticket.it/, gli ingressi verranno contingentati, il distanziamento fisico garantito e la temperatura misurata. Sicurezza e bellezza si uniscono, dunque, nelle sale del Mart, uno dei primi musei italiani a riaprire i battenti nella giornata di lunedì 18 gennaio insieme ai
siti archeologici di Pompei ed Ercolano, alla
Reggia di Caserta, alla
rete fiorentina dei Musei civici, al
Museo e Real Bosco di Capodimonte, al
Museo nazionale di Matera, al M
ACTE – Museo di arte contemporanea di Termoli (che propone un nuovo allestimento della sua collezione permanente) e molti altri spazi. Si spera che queste riaperture siano – per usare le parole del ministro
Dario Franceschini- «un primo passo, un piccolo passo» verso la ripartenza dell’intero settore culturale, uno dei più penalizzati dalla pandemia.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Giovanni Boldini, Giovane donna in déshabillé (La toilette), 1880 ca.Collezione privata; [fig. 2] Giovanni Boldini, La treccia bionda, 1891 ca.. Galleria d'Arte Moderna, Milano; [Figg. 3, 4 e 5] Allestimento della mostra su Boldini al Mart di Rovereto. Foto di Jacopo Salvi; [fig. 6] Caravaggio (Michelangelo Merisi), Seppellimento di Santa Lucia, 1608 ca.. Fondo Edifici di Culto, Ministero dell'Interno
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