Il festival avrà il suo cuore pulsante in due hub principali: Base Milano, punto di riferimento per l’innovazione e la contaminazione culturale situato in zona Tortona, e Certosa Graphic Village, nuovo spazio dedicato alla creatività nella zona nord-ovest della città, dove è stato di recente inaugurato un grande murale lungo oltre cinquantasette metri realizzato su progetto dello studio grafico CamuffoLab, dal titolo «Quando la città cambia tu guarda i suoi colori», simbolo di rigenerazione urbana.
Il festival uscirà, inoltre, dai confini di questi due spazi, dando vita a un vero e proprio museo diffuso, che coinvolgerà importanti istituzioni del territorio come l’Adi Design Museum, il Mudec, il Castello Sforzesco, il Muba – Museo dei bambini, la Casa degli artisti, la Società umanitaria, la Fondazione Sozzani, oltre a scuole, studi privati, librerie, archivi e gallerie d’arte.
Più di ottanta appuntamenti fra mostre, incontri, workshop, talk, open studio e performance animeranno, dunque, l’intera città metropolitana, coinvolgendo un ampio pubblico, non solo di addetti ai lavori, ma anche di cittadini, curiosi, appassionati, che verranno guidati - in un’atmosfera di scambio e discussione - alla scoperta del mondo della comunicazione visiva e del ruolo sempre più decisivo che sta assumendo ai nostri giorni quale strumento di cambiamento e rappresentazione della città in trasformazione.
A inaugurare il cartellone sarà, nella giornata del 25 marzo, a Base Milano, «Il paradigma di Wassily. Stati generali delle scuole e università di comunicazione visiva italiane», la prima assemblea di docenti e studenti di ventuno centri di formazione italiani, a cura di Franco Achilli. Sempre nella giornata di apertura, ma al Certosa Graphic Village, live painting di Luca Barcellona, calligrafo di fama mondiale, che realizzerà un’opera dedicata alla città di Milano. Gli appuntamenti proseguiranno sabato 26 marzo, al Castello Sforzesco, con l’incontro «Fissa l’idea», nel quale Leonardo Sonnoli presenterà un lavoro inedito dedicato a Marcello Dudovich, tra le più importanti figure del moderno cartellonismo pubblicitario italiano, le cui opere sono custodite nell’archivio Bertarelli. A seguire, al Certosa Graphic Village, Paola Antonelli, senior curator della sezione architettura e design del Museum of Modern Art di New York, sarà protagonista di un incontro incentrato sul ruolo e le responsabilità dei designer, soprattutto – ma non soltanto – nel campo di quella che una volta veniva chiamata grafica, e che ora è comunicazione visiva, design dell’informazione, delle interfacce e delle interazioni.
Tra i tanti appuntamenti da non perdere - l’intero programma è disponibile sul sito www.milanographicfestival.com - si segnalano anche la lecture «La M con le corna», sull’identità visiva del Mudec di Milano, la presentazione del libro «Identità Olivetti. Spazi e linguaggi 1933-1983» e l’incontro «Instagram e creatività: 10 profili che vale la pena conoscere».
Durante il festival il pubblico potrà, inoltre, vedere una serie di mostre sulla cultura visiva. Negli spazi di Base Milano si terrà, per esempio, «Signs. Grafica italiana contemporanea (Edizione 2022)», a cura di Francesco Dondina, che offre, attraverso le opere di autori affermati e di giovani promettenti, uno spaccato sullo stato della grafica e del design della comunicazione italiana, per mostrare come questo goda di ottima salute, sulla scia della sua grande tradizione storica ma sempre capace di rinnovarsi e confrontarsi con il panorama internazionale. Salvatore Gregorietti, Andrea Rauch, Paolo Tassinari, Paola Lenarduzzi, Silvana Amato, La Tigre, Mario Cresci, Francesco Messina, sono alcuni degli artisti che esporranno, fino al 3 aprile, negli spazi di Base Milano. Qui sarà visibile anche la mostra «Volti, voci e mani», sul lavoro femminile. Al Certosa Graphic Village, nuovo spazio performativo temporaneo di 3.000 metri quadrati dedicato alla creatività contemporanea, sarà, invece, possibile visitare la mostra «Generazione YZ», nella quale dieci designer under 30 lavoreranno a un progetto speciale di grafica urbana. In questi spazi troveranno posto anche alcune mostre sui maestri della grafica come la prima retrospettiva in Italia dedicata al grafico statunitense John Alcorn, incentrata sui lavori realizzati dagli esordi agli anni Settanta, e l’esposizione che racconta il lavoro del designer italiano Albe Steiner attraverso i suoi manifesti più rappresentativi, a cura di Studio Origoni Steiner. Saranno visibili anche una mostra sulla rivista indipendente «Frankenstein Magazine» e l’esposizione «Wired Italia», con le opere che hanno partecipato al contest «Costruire il futuro» per la copertina del numero 100 del magazine.
Mentre all’Adi Design Museum sarà possibile vedere «Campo grafico 1933-1939 – Nasce il visual design», da Sozzani, «Hyperillustrations» di François Berthoud, realizzata in collaborazione con Bulgari, e alla Pasticceria Cucchi «Manifesti poetici» di Moreno Gentili. Tra gli spazi che apriranno le porte in occasione del festival si segnalano anche il Museo collezione Branca e gli archivi di Armando Milano e Origoni Steiner.
Inclusivo e collaborativo, il Milano Graphic Festival si propone, quindi, come un catalizzatore di idee e relazioni sul tema della comunicazione visiva, per generare conoscenza e contaminazione e mettere in contatto il mondo delle imprese con il meglio del settore, il pubblico con un linguaggio che sempre più anima il mondo contemporaneo.
Durante il festival il pubblico potrà, inoltre, vedere una serie di mostre sulla cultura visiva. Negli spazi di Base Milano si terrà, per esempio, «Signs. Grafica italiana contemporanea (Edizione 2022)», a cura di Francesco Dondina, che offre, attraverso le opere di autori affermati e di giovani promettenti, uno spaccato sullo stato della grafica e del design della comunicazione italiana, per mostrare come questo goda di ottima salute, sulla scia della sua grande tradizione storica ma sempre capace di rinnovarsi e confrontarsi con il panorama internazionale. Salvatore Gregorietti, Andrea Rauch, Paolo Tassinari, Paola Lenarduzzi, Silvana Amato, La Tigre, Mario Cresci, Francesco Messina, sono alcuni degli artisti che esporranno, fino al 3 aprile, negli spazi di Base Milano. Qui sarà visibile anche la mostra «Volti, voci e mani», sul lavoro femminile. Al Certosa Graphic Village, nuovo spazio performativo temporaneo di 3.000 metri quadrati dedicato alla creatività contemporanea, sarà, invece, possibile visitare la mostra «Generazione YZ», nella quale dieci designer under 30 lavoreranno a un progetto speciale di grafica urbana. In questi spazi troveranno posto anche alcune mostre sui maestri della grafica come la prima retrospettiva in Italia dedicata al grafico statunitense John Alcorn, incentrata sui lavori realizzati dagli esordi agli anni Settanta, e l’esposizione che racconta il lavoro del designer italiano Albe Steiner attraverso i suoi manifesti più rappresentativi, a cura di Studio Origoni Steiner. Saranno visibili anche una mostra sulla rivista indipendente «Frankenstein Magazine» e l’esposizione «Wired Italia», con le opere che hanno partecipato al contest «Costruire il futuro» per la copertina del numero 100 del magazine.
Mentre all’Adi Design Museum sarà possibile vedere «Campo grafico 1933-1939 – Nasce il visual design», da Sozzani, «Hyperillustrations» di François Berthoud, realizzata in collaborazione con Bulgari, e alla Pasticceria Cucchi «Manifesti poetici» di Moreno Gentili. Tra gli spazi che apriranno le porte in occasione del festival si segnalano anche il Museo collezione Branca e gli archivi di Armando Milano e Origoni Steiner.
Inclusivo e collaborativo, il Milano Graphic Festival si propone, quindi, come un catalizzatore di idee e relazioni sul tema della comunicazione visiva, per generare conoscenza e contaminazione e mettere in contatto il mondo delle imprese con il meglio del settore, il pubblico con un linguaggio che sempre più anima il mondo contemporaneo.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Milano Design Festival, immagine coordinata di Dondina Associati; [fig. 2] CamuffoLab e Signs, Quando la città cambia tu guarda i suoi colori, Milano - Certosa District. Immagine: Silvia Galli; [fig. 3] Salvatore Gregorietti, Manifesto per la promozione scuola alla Rinascente. Foto: Aldo Ballo; [fig. 4] Paolo Tassinari, Trilogia del Parco archeologico del Colosseo, 2009. Courtesy Tassinari/Vetta
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