Riveste, dunque, particolare interesse la grande retrospettiva che il Mambo - Museo d'arte moderna di Bologna dedica, in questi primi mesi del 2015, all'artista di Melbourne, le cui opere sono conservate in spazi quali il Moca di Los Angeles, la Galerie der Stadt Stuttgart di Stoccarda o il Guggenheim di New York.
«Ghost House», questo il titolo della mostra bolognese, racconta un percorso artistico di oltre trent'anni grazie a una sessantina di lavori prodotti dalla metà degli anni Ottanta a oggi, in molti casi mai esposti in precedenza e in alcuni realizzati per l'occasione.
Le opere, selezionate da Gianfranco Maraniello, saranno visibili fino a lunedì 6 aprile; la loro esposizione non segue un criterio cronologico: nell’area destinata alle mostre temporanee sono, infatti, stati creati degli ambienti «costruiti sulla memoria», per usare le parole dell’artista, nei quali «opere di diversi periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto espositivo, nella convinzione -spiegano al Mambo- che un senso possa essere ricercato non solo nei singoli lavori, ma anche nelle relazioni tra di essi, considerati collettivamente e attraverso il tempo, come gli intrecci narrativi di una storia».
Costruendo da sé i telai, come usava fare Giorgio Morandi, Lawrence Carroll sperimenta le diverse possibilità della tela di porsi in relazione con lo spazio e di diventare tridimensionale come una scultura. Forme e volumi diversi, ora concavi ora convessi, interagiscono così con l’ambiente; ad arricchirli ci sono elementi e oggetti di vario genere, che si rivelano come inauditi frammenti poetici: fiori, lampadine, fili elettrici, scarpe, bastoni, stracci di tessuto.
Elemento costante nel lavoro dell’artista è, poi, l’utilizzo del monocromo: una particolare tonalità di bianco, definita dallo stesso a Carroll «off white color», ottenuta tramite strati successivi di pittura che lasciano trasparire imperfezioni, trame, tracce di interventi precedenti.
Si tratta di un panna-avorio lattescente che vuole essere quanto più possibile vicino a quello della tela; l’artista lo sceglie agli esordi senza sapere che diventerà una costante per i successivi trent'anni e a tutt'oggi non ne ha ancora esaurito le possibilità.
Il ricorso al bianco e l’uso di residui di vita quotidiana nelle tele -due, dunque, dei caratteri costanti nella produzione di Lawrence Carroll- creano un’atmosfera di studiata compostezza e di semplicità francescana nelle sale del museo bolognese. Passo dopo passo, il visitatore si trova immerso in un mondo di pura poesia, che è anche un invito a riflettere sulla drammaticità della vita e sulla finitezza di cui ogni uomo è testimone e protagonista. Lo documentano bene tutte le fasi creative dell’artista: dai box paintings ai page paintings, passando per i calendar paintings, gli slip paintings, i light paintings, gli erasure paintings e il più recente freezing painting. Quest'ultimo lavoro, noto per l'uso di novecento litri di acqua ghiacciata, che in qualsiasi momento possono ritornare dallo stato solido a quello liquido, è stato conosciuto dai più in occasione dell’ultima Biennale di Venezia.
Nuovi sono, invece, due dipinti di grandi dimensioni in cui predomina il giallo e altri che incorporano una fonte luminosa, ulteriore tappa, questa, di uno studio sul tema della luce, che ha caratterizzato il lavoro di Lawrence Carroll fin dagli inizi. (sam)
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Lawrence Carroll, Untitled, 1984. Olio su tela, 185,5 x 89 x 5 cm. Collezione dell'artista. Photo credit: Carroll Studio; [fig. 2] Lawrence Carroll, Untitled, 1984. Olio su tela, 254 x 180,3 x 3,8 cm. Collezione dell'artista. Photo credit: Carroll Studio; [fig. 3] Lawrence Carroll, Untitled, 1990. Olio, cera e tela su legno, 91,5 x 147,3 x 30,5 cm. Collezione dell'artista. Photo credit: Carroll Studio; [fig. 4] Lawrence Carroll, «Victory», 2009-2010. Olio, cera, tela, lampadine, fili elettrici, giornali, legno, 291 x 220 x 18 cm. Collezione: Dublin City Hugh Lane Museum. Image courtesy: Dublin City Hugh Lane Museum. Photo credit: Carroll studio
Informazioni utili
«Ghost House» - mostra personale di Lawrence Carroll. Mambo – Museo d’arte moderna di Bologna, via Don Minzoni, 14 – Bologna. Orari: martedì, mercoledì e venerdì, ore 12.00-18.00; giovedì, sabato, domenica e festivi, ore 12.00-20.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 6,00; ridotto € 4,00. Informazioni: tel. 051.6496611 o info@mambo-bologna.org. Sito internet: www.mambo-bologna.org. Fino al 6 aprile 2015.
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