È una storia che si lega a doppio filo quella tra Albe Steiner e Reggio Emilia. La provincia reggiana ha visto la nascita, nella seconda metà dell’Ottocento, del sistema cooperativo e, in seguito, del primo magazzino a libero scambio, ubicato in corso Garibaldi. Alla grafica di questo negozio così come del marchio originale Coop, datato 1963 e poi ridisegnato da Bob Noorda, ha lavorato proprio il designer milanese, che ha così lasciato la propria impronta in una vicenda, come quella del sistema cooperativistico, che da un secolo e mezzo contribuisce a plasmare la storia sociale ed economica del territorio reggiano. Non è, dunque, un caso che la mostra «Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana», già esposta a Milano e Firenze, giunga ora a Reggio Emilia.
A rendere ancora più speciale questa esposizione è, poi, la scelta del luogo nel quale allestirla: l’antica Sinagoga della città, recentemente restaurata dal Comune.
L’edificio ottocentesco di via dell’Aquila –di straordinaria bellezza, dall’interno luminoso e monumentale, decorato con colonne e affreschi – ha riacquistato, con la sua riqualificazione architettonica, le forme pesantemente compromesse da un bombardamento nel corso del secondo conflitto e ora è aperta per eventi di vario genere.
Qui, dall’11 febbraio al 16 aprile, sarà esposta una panoramica sul lavoro di quello che è riconosciuto come uno dei sodalizi professionali e personali più fecondi della grafica italiana, quello formato da Albe Steiner e sua moglie Lica diminutivo di Masal (nome ebraico corrispondente a Matilde).
La mostra, curata da Anna Steiner e progettata dallo studio Origoni-Steiner, presenta la produzione dello Studio Las dai primi lavori del 1939 fino alla Liberazione e al viaggio in Messico (1946-1948), in una narrazione scandita dalle diverse sezioni – ricerca grafica e foto-grafica, editoria, pubblicità e allestimenti, marchi, presentazione di prodotto, manifesti e grafica di impegno civile, formazione professionale – per arrivare infine a toccare anche l’attività di Lica, dal 1974, anno in cui muore Albe, alla sua scomparsa, nel 2008.
La loro storia personale li ha visti così inseparabili da essere chiamati dagli amici i Licalbe, un’unica identità. Il loro lavoro fu caratterizzato da quella che spesso è stata definita una poetica dell’ottimismo, ovvero da una fiducia dichiarata nel presente e nel futuro, animata dall’idea che l’impegno in prima persona, professionale, didattico potesse segnare la differenza e una distanza abissale dal buio della guerra e del fascismo.
Nel 1939 gli Stainer aprirono insieme uno studio di grafica e lavorarono alla stampa clandestina antifascista. Appena terminata la guerra, furono tra i fondatori dei Convitti della Rinascita, curarono due mostre a Palazzo Reale sulla Liberazione e sulla ricostruzione ed ebbero la qualifica di redattori grafici per «Il Politecnico», diretto da Elio Vittorini. Partirono, poi, alla volta del Messico per riunire la famiglia di Lica, e si trovarono a lavorare con muralisti come Siqueiros, Rivera e Hannes Meyer, tra gli esuli della scuola Bauhaus. Rientrarono in Italia per partecipare alle prime elezioni libere del 1948, dove ripresero il loro lavoro professionale.
Gli Steiner furono, senza dubbio, protagonisti e interpreti della rinascita culturale italiana nel Dopoguerra, insieme a intellettuali come Elio Vittorini e Italo Calvino, diffondendo i loro ideali pedagogici e democratici e le loro idee progettuali tutt’oggi innovative.
L’esposizione è l’ultima parte di un progetto di diffusione della vita e delle opere degli Steiner, promosso da Ardaco e sostenuto da Coop, del quale fa parte anche il film documentario «Linea Rossa. Insieme per un Progetto di cambiamento» di Enzo Coluccio e Franco Bocca Gelsi (Ardaco-Orda d’Oro, 2009), visibile in mostra, in cui una intensa Lica ha lasciato la sua ultima testimonianza diretta, insieme a quella di amici, parenti, artisti come Arnaldo Pomodoro e Francesco Leonetti.
Informazioni utili
Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana. Sinagoga, via dell’Aquila - Reggio Emilia. Orari: da venerdì a domenica, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-19.00; da lunedì a giovedì solo per le scuole (su prenotazione). Ingresso: intero € 5,00, ridotto per soci Coop e under 18 € 3,00. Informazioni: tel. 0522.454437/444446 o info@palazzomagnani.it. Dall’11 febbraio al 16 aprile 2016.
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