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martedì 22 dicembre 2020

Un Natale di luci e di alabastro per Volterra, tra le dieci finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022

Sarà un Natale di luci e alabastro quello di Volterra, una delle città entrate nella short list delle dieci finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022. Lo scorso 8 dicembre il centro toscano ha inaugurato, in diretta streaming, l’opera «Arnioni in piazza», uno dei progetti di «22 designer per 22 artigiani», iniziativa curata dalla designer internazionale Luisa Bocchietto, già presidente e ora senator di World Design Organization.
L’opera urbana, pensata per piazza dei Priori, mette al centro la pietra gessosa volterrana, formatasi 6-7milioni di anni fa, unica per la sua conformazione che la vede cambiare aspetto, colorazione e consistenza al variare della composizione chimica del terreno, mostrando diverse venature e trasparenze che rendono ogni oggetto non replicabile.
La storia di Volterra e dell’alabastro ha origini molto antiche: utilizzata già in epoca etrusca per i sarcofaghi e le urne cenerarie, la pietra conobbe una vera e propria riscoperta nel Rinascimento ed ancora oggi rappresenta una delle principali attrattive della città. 
L’alabastro non poteva, dunque, non essere al centro della candidatura di Volterra a Capitale italiana della cultura 2022. Il progetto complessivo, presentato in un dossier dal titolo «Rigenerazione umana», mette al centro il rinnovamento delle persone e delle comunità, ponendosi come esempio di sperimentazione e punto di riferimento per la rinascita dell’Italia, soprattutto dopo questo periodo di pandemia, attraverso i centri di media dimensione e i loro territori.
Accanto alla sapienza artigiana, il dossier trova forza propulsiva nelle esperienze di rigenerazione umana che hanno modellato la città, in particolare quella dell'ex Ospedale psichiatrico, dove si conserva parte del graffito di Fernando Oreste Nannetti, capolavoro dell'art brut, e quella della pluripremiata Ubu, Compagnia della Fortezza, la più importante e longeva esperienza di teatro-carcere nel mondo, condotta da Armando Punzo, che ha creato un innovativo e unico modello di ricerca culturale in continua evoluzione.
L’opera pensata per il Natale nasce dal fascino esercitato su Luisa Boschetto dalle immagini degli «arnioni» liberati in cava dal materiale inerte, per iniziare il loro percorso verso la luce. «Nell’immaginario collettivo dei non addetti ai lavori, estranei alla realtà di Volterra -racconta la designer toscana- si identifica l’alabastro con il marmo, pensando che venga semplicemente cavato da blocchi all’esterno. Non si conosce il percorso di lavorazione del materiale, la sua unicità sul territorio, il suo valore, le sue caratteristiche di trasparenza e modellabilità, che ne fanno un materiale unico e prezioso. In questo senso, piuttosto che realizzare una forma disegnata, è sembrato interessante trovare il modo di evidenziare quest’unicità, con l’obiettivo di valorizzare il materiale e il processo che si svolge a monte della realizzazione dei prodotti, in modo da costruire un racconto d’immediata comprensione». 
Da qui è nata l’idea di portare degli «arnioni» in piazza, con le loro forme «pettinate» a una scala più grande possibile, inserendo della luce al loro interno, per mettere in evidenza la varietà dei colori e delle venature che contraddistinguono il materiale naturale. Ne è nata un’installazione che veicola un duplice messaggio: da un lato la qualità del materiale e la capacità delle imprese locali di lavorarlo per trarne prodotti eccellenti, dall’altro la speranza per un futuro che sia migliore del momento difficile che stiamo vivendo, con la luce come elemento di vita.
Nei giorni di Natale si potranno, inoltre, acquistare lumi portacandele in alabastro realizzati dagli artigiani volterrani, come segno concreto di partecipazione alla candidatura da parte di tutti coloro che vorranno sostenere Volterra. 
Questo Natale la città toscana si racconta, dunque, attraverso un'opera che mette al centro  la luce, simbolo di rinascita, e  la versatilità, la raffinatezza e le mille sfumature di un materiale, l'alabastro, che l'ha resa celebre nel mondo. 

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