ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 28 gennaio 2015

«Kids Creative Lab», ad Expo Milano 2015 con la collezione Peggy Guggenheim

550.000 bambini, 22.000 classi, 2.800 scuole: sono questi i numeri della terza edizione di «Kids Creative Lab», progetto ideato nel 2012 dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, insieme con la catena di abbigliamento Ovs, il più noto retailer di fast fashion italiano di proprietà del gruppo Coin, che quest’anno si avvale della collaborazione del Padiglione Italia a Expo Milano 2015.
L'iniziativa, che ha preso il via in autunno con le iscrizioni delle scuole, ha, infatti, deciso di rinnovarsi e di intrecciare i suoi consueti contenuti di arte e creatività con le tematiche della manifestazione milanese intitolata «Nutrire il pianeta, Energia per la vita»: agricoltura, alimentazione, biodiversità e sostenibilità.
«Arte-Coltura» è, dunque, il titolo del laboratorio di questa edizione del «Kids Creative Lab», che vedrà i partecipanti alla prese con la creazione di un vero e proprio orto.
Grazie all’azienda Fratelli Ingegnoli, sponsor tecnico dell’iniziativa al quale si deve la fornitura gratuita delle sementi, i bambini hanno potuto ritirare in queste ultime settimane il proprio «Kit d’artista» nei negozi Ovs, insieme a un manuale d’istruzioni completo di spunti tematici e approfondimenti multidisciplinari.
I partecipanti potranno ora sperimentare la coltivazione dei semi, in classe o a casa, e osservare la crescita di piante come il girasole, la barbabietola, il cavolo o il pomodoro.
Nel luogo dove verrà piantato il germoglio, i piccoli agricoltori dovranno realizzare una grande forma ben visibile dall’alto utilizzando unicamente materiali naturali quali pietre, rami, foglie, sabbia o erba. Seguendo i canoni della Land art e i principi della prossima esposizione universale, i segni lasciati sul territorio saranno, dunque, a impatto ambientale zero, in quanto realizzati senza alcun materiale di scarto.
Le installazioni create, manifestazione visibile di tutti gli alberi che verranno piantati nell’ambito di «Kids Creative Lab», saranno documentate attraverso uno scatto fotografico e daranno così origine all’«eARTh-DAY», esperimento di arte partecipata realizzato dalle scuole e totalmente inedito in Italia.
Grazie alle soluzioni tecnologiche offerte da Google for Work sarà possibile geo-localizzare su una mappa tutti i diversi progetti che aderiranno all’iniziativa didattica della collezione Peggy Gueggenheim. Non solo, per tutti gli istituti sarà possibile anche utilizzare gli strumenti Google Apps for Education, e in particolare Google Classroom, per favorire la comunicazione e la collaborazione.
Dopo l’enorme successo delle prime due edizioni, che hanno coinvolto complessivamente 3.200 scuole, 19.000 classi e 460.000 bambini in tutta Italia, i «Kids Creative Lab» sbarcano, dunque, ad Expo. Il 1° maggio, in concomitanza con l’apertura dell'esposizione universale, il Padiglione Italia ospiterà, infatti, una grande video-installazione interattiva dove saranno visibili le composizioni realizzate dalle classi nell’ambito del progetto. Congiuntamente al laboratorio, i partecipanti svolgeranno una ricerca linguistico-lessicale su parole chiave legate ai temi dell'agricoltura e dell'alimentazione, che darà vita a un gigantesco archivio-glossario utile per scoprire il mondo di Expo Milano 2015.

Informazioni utili 
«Kids Creative Lab 2015» - «Arte-Coltura». Numero verde: 800172534. Sito internet: http://kidscreativelab.ovs.it

martedì 27 gennaio 2015

«I mondi di Primo Levi» in mostra a Torino

È un vagone piombato uguale a quelli usati per deportare ebrei e prigionieri politici nei campi di concentramento ad annunciare, a chi arriva a piazza Castello, la mostra «I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza» con la quale Torino ricorda, negli spazi della Corte medioevale di Palazzo Madama, lo scrittore piemontese, del quale è in uscita a New York l’edizione completa in inglese della sua opera, e il settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz.
L’esposizione, curata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva, con la consulenza di vari specialisti quali Gianfranco Cavaglià, Anna Rita Bertorello, Roberta Mori e Cristina Zuccaro, si propone di mettere in luce la multiforme personalità di un uomo conosciuto soprattutto per aver consegnato l’orrore dei lager nazisti all’immortalità della pagina letteraria, ma che è stato anche chimico, scultore di esili figure in filo di rame, autore di poesie e scrittore di un libro come «La chiave a stella», nel quale si racconta, ripercorrendo la storia di Tino Faussone, costruttore di tralicci e di ponti in ferro in vari Paesi del mondo, come il lavoro possa costituire una risorsa decisiva per la felicità degli esseri umani.
Illustrazioni inedite, videoinstallazioni, oggetti d’epoca, sculture, audiovisivi, pannelli esplicativi e citazioni offrono così un ritratto a tutto tondo di Primo Levi (Torino, 1919-1987), disegnando un profilo che va oltre la sua testimonianza sugli orrori della Shoah e il suo racconto sui recessi più dolorosi e insondabile del XX secolo espresso attraverso libri quali «Se questo è un uomo» e «I sommersi e i salvati».
L’inesauribile curiosità dello scrittore per l’animo umano, il suo sguardo spesso ironico e sempre lucido sui «vizi di forma» della realtà contemporanea, la sua inesausta ricerca di un dialogo continuo con l’altro, l’attenzione per i vari aspetti del mondo ebraico, l’applicazione della scienza nel quotidiano e l’amore per il lavoro ben fatto emergono, passo dopo passo, in questa bella mostra promossa dal Centro internazionale di Studi Primo Levi, con un occhio rivolto soprattutto alle esigenze educative dei più giovani, e concepita per essere itinerante, facendo tappa in più città italiane e all’estero, dalla Fondazione Fossoli di Carpi a Berlino.
Il percorso-scoperta, visitabile fino al 6 aprile, presenta, nello specifico, fotografie che ritraggono Primo Levi in decine di momenti quotidiani o nel suo lavoro in fabbrica, copertine di libri, videointerviste con le sue idee a proposito della scrittura, microscopi e becher d'epoca provenienti dal museo dell'Università di Torino, tavole illustrate inedite sulla sua «Storia di un atomo di carbonio» e una bellissima farfalla in rame realizzata con scarti di produzione.
A latere della mostra, e per una sua maggiore valorizzazione, è previsto un fitto programma di eventi e iniziative di diversa natura: letture multilingue, convegni e dibattiti, presentazioni di libri, proiezione di filmati, visite guidate per le scuole.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Primo Levi con gli studenti della scuola media  «Rosselli» di Torino, 24 maggio 1979; [fig. 2] Farfalla realizzata da Primo Levi con fili di rame; [fig. 3] Edizione in lingua tedesca del libro  «I sommersi e i salvati»

Informazioni utili 
«I mondi di Primo Levi - Una strenua chiarezza».Palazzo Madama -Museo civico d’arte antica, piazza Castello - Torino. orari: martedì-sabato, ore 10.00 -18.00; domenica, ore 10.00 -19.00; la biglietteria chiude un’ora prima; chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 5,00. Informazioni: tel. 011.4433501. Sito internet: www.palazzomadamatorino.it. Fino al 6 aprile 2015. 

lunedì 26 gennaio 2015

Felice Casorati, un disegnatore dal «pensiero assorto»

La fama di Felice Casorati (Novara, 1883- Torino, 1963) è legata soprattutto alle sue indiscusse capacità pittoriche, frutto di una rigorosa disciplina formale e di un gusto cromatico raffinatissimo, che avevano le loro fonti di ispirazione in pittori del passato quali Piero della Francesca, Andrea Mantegna e Paolo Uccello, ma anche nel linguaggio rivoluzionario del pittore post-impressionista Paul Cèzanne.
Per comprendere l’atteggiamento creativo e operativo dell’artista piemontese è, però, molto utile porre attenzione anche ai suoi disegni, spesso di piccolissime dimensioni, nei quali appaiono già in nuce le indicazioni compositive e distributive della futura opera compiuta, come ben documenta il raffronto tra l’olio su tela «La donna e l’armatura» (1921) e i due suoi schizzi preliminari.
Si rivela, dunque, preziosa la mostra «Il pensiero assorto», a cura di Riccardo Passoni, che la Gam – Galleria d’arte moderna di Torino, depositaria della più ampia collezione al mondo sull’artista, ha allestito nell’ambito del progetto Wunderkammer, ideato da Virginia Bertone con l’intento di valorizzare le collezioni grafiche del museo, all’interno delle quali sono conservati oltre trentamila fogli tra disegni, acquarelli, incisioni e stampe fotografiche di autori che hanno operato tra gli ultimi decenni del Settecento e tutto il Novecento.
L’esposizione torinese, allestita fino a domenica 1° febbraio, nasce a corredo della grande retrospettiva «Felice Casorati - Collezioni e mostre tra Europa e Americhe» che la Fondazione Ferrero di Alba dedica all’artista, a poco più di cinquant’anni dalla sua morte, mettendo in mostra sessantacinque opere, selezionate da Giorgina Betolino, che ne documentano il percorso artistico dalla prima decade del Novecento agli anni Cinquanta.
La proposta in Wunderkammer arricchisce, dunque, la conoscenza sul pittore piemontese focalizzando l'attenzione sul solo disegno, un esercizio che, nel ricordo del figlio Francesco, Felice Casorati raccomandava spesso ai suoi allievi: «ripeteva -si legge nella dichiarazione riportata nel volume «Dipingere il silenzio» del 2007- di fare un ‘insieme’ ogni giorno, il che voleva dire un disegno dal vero con il carboncino di un soggetto qualsiasi, in modo da non perdere quella qual sorta di ginnastica mentale così da obbligare la mano a ubbidire al cervello e a non perdere l’abitudine a comporre in uno spazio delle forme».
Al centro della mostra torinese si trovano, nello specifico, alcuni splendidi fogli di grande formato con morbide volumetrie create dal carboncino e sobrie definizioni di figure umane a matita nera, come lo splendido «Nudo femminile disteso» (verosimilmente della metà degli anni Venti), che testimoniano la sensibilità e le peculiarità delle scelte grafiche casoratiane.
Non mancano, poi, rapidi appunti, spesso di piccole dimensioni, nei quali si ravvisano, tra l’altro, i dettagli di certi esiti scultorei. Proprio in questa ottica di rimando e di confronto, alcune opere tridimensionali dell’artista -che si cimentò in questa tecnica abbastanza raramente, ma con esiti di sorprendente qualità- sono state inserite lungo il percorso espositivo. Tra di esse si ricordano la splendida testina ‘calligrafica’ di «Ada» (1914), il solido «Ritratto della sorella Elvira» (1920), ma anche il bassorilievo della «Mattanza del toro», presentato alla Triennale di Monza del 1927.
Tra i pezzi da vedere si segnalano, infine, il carboncino su carta «Bambina dormiente», acquistato per il Museo civico torinese alla mostra «Amici dell’Arte» del 1927, e due schizzi, a matita su carta, provenienti dalla Fondazione Guido ed Ettore de Fornaris, l'uno che richiama il capolavoro «L’uomo delle botti», l'altro che strizza l’occhio al celebre dipinto «Silvana Cenni» (1922). (sam)

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Felice Casorati, «Bambina dormente», 1927 (fl/89). Carboncino su carta. Acquisto presso la Mostra Amici dell’Arte, Torino 1927; [fig. 2] Felice Casorati, «Bambina seduta a terra», (1915 c.?) (fl/2036). Carboncino su carta. Legato Alberto Rossi, Torino 1956; [fig. 3] Felice Casorati, «Nudo femminile disteso», (1925?) (fl/83). Matita su carta. Legato Alberto Rossi, Torino 1956

Informazioni utili
«Felice Casorati - Il pensiero assorto». Gam - Galleria d'arte moderna, via Magenta, 31 - Torino. Orari:  martedì-domenica, ore 10.00-18.00; giovedì, ore 10.00-22.30; la biglietteria chiude un'ora prima; il museo è chiuso il lunedì. Ingresso (comprensivo della visita alle collezioni) intero € 10,00, ridotto € 8,00,  gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni. Informazioni: tel. 011.4429518. Sito internet: www.gamtorino.it. Fino al 1° febbraio 2015.