Duecento manifesti provenienti in gran parte dalla ricca collezione del museo Salce di Treviso e dalla Raccolta Achille Bertarelli al Castello sforzesco di Milano, oltre a centinaia di guide, pieghevoli illustrati, oggetti vari e un video con materiali di proprietà dell’Archivio storico Luce di Roma ripercorrono, in un allestimento a firma di Emilio Alberti e Mauro Zocchetta, la storia degli strumenti reclamistici con cui è stata raccontata la vocazione turistica di un territorio ricco di cultura e bellezza paesaggistica come quello italiano - già meta del Grand Tour settecentesco delle élite europee -, tra gli anni, eleganti e gioiosi, della Belle époque a quelli, dinamici e confidenti nel futuro, del boom economico, seguito al secondo conflitto bellico.
Fra i pionieri di questa avventura per immagini, che avrebbe accompagnato la nascita del «turismo di massa» degli anni Sessanta, c’è un artista del Liberty come Leopoldo Metlicovitz (Trieste, 1868 – Ponte Lambro, 1944), pittore attivo nell’ambito milanese delle Officine Grafiche Ricordi e cartellonista per il Teatro alla Scala, che, con il suo stile inconfondibile, fatto di linee sinuose e colori piatti e uniformi, ritrae, tra l’altro, il fascino dei laghi della Lombardia e del Piemonte, con i battelli in navigazione tra onde schiumose e ordinate cornici naturali.
Altro protagonista della prima stagione della cartellonistica turistica italiana, probabilmente inaugurata nel 1893 dalla litografia G. Wenk e figli di Bologna con un manifesto per Fano, è Marcello Dudovich (Trieste, 1878 – Milano, 1962), che, con i suoi cromatismi accesi e con le sue atmosfere sognanti, racconta un’Italia di lussi e ozi, di sport e salute. Dell’illustratore triestino è, per esempio, un manifesto memorabile per la storia di Rimini, quello della stagione balneare 1922, scelto come immagine guida della mostra torinese, che raffigura un improbabile delfino-gambero rosso dall’occhio sornione, che si inarca in una capriola, cavalcato da una ragazza sorridente, vestita con un elegante e castigato costume, i cui capelli ramati, mossi dal vento, vogliono essere una citazione colta del Botticelli e della sua Venere.
Ci sono, poi, in mostra anche i lavori di Adolf Hohenstein (San Pietroburgo, 1854 – Bonn, 1928), Ettore Tito (Castellammare di Stabia, 15 dicembre 1859 – Venezia, 26 giugno 1941), Ettore Ximenes (Palermo, 11 aprile 1855 – Roma, 20 dicembre 1926), Galileo Chini (Firenze, 2 dicembre 1873 – Firenze, 23 agosto 1956) e Leonetto Cappiello (Livorno, 9 aprile 1875 – Cannes, 2 febbraio 1942), autori di interpretazioni raffinatissime e solari, dove città e borghi del nostro Paese non sono solo una destinazione di viaggio, ma anche l’occasione per sperimentare un modo di vivere dai ritmi lenti.
Sono esposti a Torino pure i cartelloni di Mario Borgoni, Giovanni Guerrini,Marcello Nizzoli e Virgilio Retrosi realizzati per conto dell'Enit (Ente nazionale per l’incremento delle industrie turistiche), realtà dipendente dal Ministero dell’Industria, Commercio e Lavoro, nata nel 1919 per iniziativa delle Ferrovie dello Stato, che in quegli anni stavano conoscendo un incredibile potenziamento della rete di viaggio, e del Touring Club italiano, a sua volta fondato nel 1896.
È bene ricordare che, nel corso dei primi nove anni della sua attività, l'Enit realizzò oltre 547mila manifesti, distribuiti in Italia e all’estero; questi materiali svolsero un ruolo chiave nel fissare e consolidare l’identità culturale dei singoli luoghi, combinando elementi visivi e simbolici capaci di impressionare il pubblico.
Accanto a Roma, Pompei e Agrigento, che con le loro antichità erano tappe imprescindibili per il Grand Tour di settecentesca memoria, si trovano lungo il percorso espositivo le vedute di Capri e Ischia disegnate da Mario Puppo (Levanto, 1905 – 1977), due luoghi che attraggono l’alta borghesia americana di inizio Novecento, ma anche manifesti con città d’arte come Milano e Bologna, scorci di lidi marini quali Senigallia e Portofino (qui in una raffinata illustrazione di Agostino Luigi Sacchi) e luoghi dove sperimentare sport acquatici o invernali, sempre con il sorriso sul volto, come suggerisce il bel disegno di Gino Boccasile realizzato nel 1940 per la Valle d’Aosta.
Didascalie delle immagini
1. Marcello Dudovich (1878 – 1962), Rimini. Stagione balneare 1922 (giugno-settembre), 1922. Milano, Propr. Artist. Grafiche Baroni & C., cromolitografia su carta, 139,5x100 cm. Treviso, Museo nazionale Collezione Salce, inv. 04123. ©️ Marcello Dudovich; 2. Gino Boccasile (1901 – 1952), Val d’Aosta. Sport invernali, 1940. Milano, Stabilimento Pezzini, cromolitografia su carta, 99x69 cm. Treviso, Museo nazionale Collezione Salce, inv. 05308; 3. Mario Borgoni (1869 – Napoli 1936), Amalfi, 1927 circa. Napoli, Richter & Company, litografia a colori su carta, 103x65 cm. Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, inv. Manifesti A 180; 4. Agostino Luigi Sacchi (1867 – 1940), Portofino Kulm. Panorama verso Ponente, 1905 circa. Milano, S.A.I.G.A. Fratelli Armanino, cromolitografia su carta, 100x70 cm. Treviso, Museo nazionale Collezione Salce, inv. 04870
Informazioni utili
«Visitate l’Italia!». Palazzo Madama, piazza Castello - Torino. Orari: lunedì e da mercoledì a domenica: 10 – 18. Martedì chiuso. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura. Biglietti: intero 12 € | ridotto 10 €. Gratuito per possessori di Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card. Informazioni: palazzomadama@fondazionetorinomusei.it - t. 011 4433501. Sito internet: www.palazzomadamatorino.it. Fino al 25 agosto 2025
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