Sarà Ascanio Celestini, attore, regista cinematografico e teatrale entrato nel cuore e nell’affetto del grande pubblico per le sue qualità di narratore, il testimonial della quarantottesima edizione del «Premio H. C. Andersen Baia delle favole», lo storico concorso letterario internazionale per fiabe inedite, la cui premiazione è programmata per sabato 6 giugno a Sestri Levante.
Il bando della competizione, che rimarrà aperta fino al 31 marzo, è suddiviso in quattro categorie: «Scuola materna» (da 3 a 5 anni), «Bambini» (da 6 a 10 anni), «Ragazzi» (da 11 a 16 anni) e «Adulti» (oltre i 17 anni). Anche quest’anno si potrà partecipare con una fiaba, inedita e mai veicolata nel web, in lingua: inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, cinese e russo gli idiomi ammessi.
La giuria del premio, presieduta da David Bixio, sarà composta da Rosellina Archinto, Elisa Bixio (consigliere delegato alla Cultura del Comune di Sestri Levante), Donatella Curletto (coordinatrice del Sistema bibliotecario provinciale), Caterina Lerici, Maarten Veeger (membro dell’Associazione stampa estera in Italia), Carlo Alberto Bonadies (di Einaudi), i giornalisti Antonio Bozzo, Silvana Zanovello e Silvia Neonato, Andrea Satta (pediatra e voce del gruppo musicale «Têtes de Bois») e Pierantonio Zannoni. Dal 2011 vota per il premio ligure anche Anthony Majanlahti, scrittore e storico, ultimo discendente diretto di Hans Christian Andersen.
Tutti i vincitori riceveranno la «Sirefiaba Andersen», un’opera dell’artista Alfredo Gioventù che raffigura la Sirenetta; i palio per ogni categoria ci sono, poi, dei premi in denaro che variano dai 1.000 ai 3.000 euro. Per la miglior fiaba in lingua straniera si prevede, invece, il dono di un fine settimana per due persone a Sestri Levante. La giuria consegnerà, inoltre, un diploma ad alcune fiabe non premiate nelle categorie ufficiali, ma particolarmente meritevoli per contenuti e originalità.
Ritorna, poi, per il secondo anno «Scatti da favola», concorso realizzato con l’associazione «Carpe Diem» e il quotidiano «Il Secolo XIX», che dal 1° marzo al 15 aprile raccoglierà immagini fotografiche realizzate ispirandosi a fiabe famose come «La principessa sul pisello», «La sirenetta», «Il brutto anatroccolo», «Le scarpette rosse», «La piccola fiammiferaia» e «I vestiti nuovi dell’imperatore».
La cerimonia di premiazione, dedicata alla memoria della scrittrice Sandra Verda, si terrà sabato 6 giugno all’interno della diciottesima edizione dell'Andersen Festival, la grande e ormai nota kermesse internazionale di spettacolo all'aperto, curata da Artificio 23, con la direzione artistica di Leonardo Pischedda, che nelle ultime edizioni ha avuto l'Alto patrocinio della Presidenza della Repubblica ed è stata inoltre insignita della «Targa d'argento».
Per quattro giorni, da giovedì 4 a domenica 7 giugno, Sestri Levante sarà così nuovamente "invasa" da artisti e compagnie di tutto il mondo, che proporranno spettacoli, performance, incontri, concerti per adulti e bambini, nella splendida cornice della Baia del silenzio –con il suo famoso palco sull’acqua- e in altri siti della città.
La ricerca della felicità, diritto umano essenziale come affermavano già Confucio e Socrate e come stabilisce la Costituzione americana del 1797, è tema guida di alcuni degli eventi speciali proposti in questa edizione 2015. Non mancherà, infine, il consueto focus sulle altre «Realtà del mondo», che quest’anno concentrerà la propria attenzione sulla città di Sarajevo, a cento anni dal 1914, ovvero dalla scoppio della Prima guerra mondiale, e a venti di distanza dalla fine dell’assedio più lungo della storia moderna, la guerra civile jugoslava, alla quale pose fine l’accordo di Dayton sotto l’egida americana. Un esercizio di memoria, questo, utile per rendere ancora più chiaro a tutti noi il valore della pace in una singolare coincidenza con la visita di papa Francesco a Sarajevo, che avverrà negli stessi giorni del festival ligure.
Informazioni utili
Premio Andersen - Baia delle favole. Quota di iscrizione: € 20,00 per la sola sezione «Adulti» da versarsi su c/c postale n. 12489167, intestato a Comune di Sestri Levante – Servizio Tesoreria. Data di consegna materiali: settore letterario, fino al 31 marzo 2015; settore fotografico, dal 1° marzo al 15 aprile 2015. Indirizzo per la consegna dei materiali (valido solo per la sezione letteraria: Giuria del Premio Hans Christian Andersen – Baia delle Favole – Sezione (indicare qui la categoria per la quale si concorre), piazza Matteotti, 3 – 16039 Sestri Levante. Sito web: www.andersenpremio.it.m Sito internet per la consegna dei materiali: http://www.andersenpremio.it/it/content/partecipa-al-concorso. Informazioni: Segreteria del concorso, informagiovani@comune.sestri-levante.ge.it e andersen@comune.sestri-levante.ge.it; tel. 0185.458490 (lunedì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; mercoledì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; venerdì, ore 9.00/13.00).
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
mercoledì 11 febbraio 2015
martedì 10 febbraio 2015
«Precious», quando il gioiello è firmato da Picasso o Dalì
Da Salvador Dalí a Marc Quinn, passando per Louise Bourgeois, Damien Hirst, Lucio Fontana, Anish Kapoor e molti altri: è un viaggio attraverso un centinaio di grandi nomi dell’arte moderna e contemporanea, documentati nel loro volto inedito di creatori di gioielli, quello proposto dalla mostra «Precious - da Picasso a Jeff Koons», allestita negli spazi di Palazzo Nani Mocenigo a Venezia, sede del nuovo Vitraria Glass +A Museum.
Dopo aver fatto tappa al musée La piscine di Roubaix, al Mad di New York, al Benaki museum di Atene, all’Istituto Ivam di Valencia, al Bass museum di Miami e all'Hangaram Design museum di Seoul, l'incredibile raccolta di Diane Venet, collezionista parigina di origine e newyorkese di adozione, moglie dell'artista Bernar Venet, arriva, dunque, per la prima volta in Italia.
Centosessantuno gioielli, tra i quali molti inediti, occuperanno fino al prossimo 12 aprile il primo piano del Vitraria Glass +A Museum, situato nel cosiddetto «museum mile» tra l’Accademia e le Zattere, e nato lo scorso settembre con l’intento di indagare il materiale vetro attraverso le contaminazioni con l’arte, il design, l’architettura e le nuove tecnologie, proponendosi anche come piattaforma di incontro e scambio per artisti e industria creativa.
La mostra «Precious», per la curatela di Diane Venet ed Ewald Stastny, rientra, però, nella vocazione «+A» del museo, che già con questo appuntamento esprime la propria volontà di indagare anche l’«altro», investigando, in questo caso, un’arte applicata come l’oreficeria.
I gioielli esposti sono opere firmate dai più grandi artisti contemporanei, spesso pezzi unici, talvolta edizioni limitatissime che rimangono nei tratti distintivi inequivocabili e riconducibili alla cifra stilistica di ciascun autore.
Ogni gioiello, concepito come opera d’arte da indossare, racchiude in sé una storia ed è stato realizzato dall’artista con una particolare persona in mente: è forse proprio questo aspetto «intimo» a renderlo ancora più affascinante.
Il doppio significato di questa mostra inizia proprio dal suo titolo: «Precious» non solo perché si fa riferimento a oggetti d’arte rarissimi e preziosi, ma anche ad opere che custodiscono un contenuto simbolico e personale forte, spesso all’origine della creazione. Basti pensare ai ciottoli raccolti sulla spiaggia da Pablo Picasso e poi dipinti per Dora Maar, o ai pezzi di osso sui cui incise il ritratto di Marie-Thérèse.
È la stessa Diane Venet a raccontare che la sua collezione nacque il giorno in cui suo marito, l’artista francese Bernar Venet, le strinse attorno all’anulare sinistro un sottile bastoncino d’argento come anello di nozze, a cui sono seguiti spille e bracciali, ognuno corrispondente ad un nuovo concetto nella sua attività artistica.
La raccolta è, poi, cresciuta nel tempo, chiamando a raccolta amici e artisti quali César, che ha compresso braccialetti e ciondoli della famiglia Venet per dargli nuova vita, o Chamberlain, che ha donato a Diane il suo primissimo gioiello, una spilla in alluminio accartocciato e verniciato.
A volte gli artisti hanno rifiutato la richiesta di Diane Venet, per cimentarsi nella sfida solo in un secondo momento, come nel caso di Frank Stella, tentato dallo sperimentare il proprio linguaggio su una scala diversa e con vincoli differenti.
Molti gioielli sono arrivati dopo indagini, incontri, viaggi intrapresi per rintracciare pezzi rari. Tutti sono il risultato di un intreccio tra storie di vita e storia dell’arte.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Avish Kehbrehzadeh, «Mashkarah with Dragonfly», 2014.Foto courtesy: Elisabetta Cipriani; [fig. 2] Jean Cocteau, «Madame», 1960.Foto courtesy: Gregory Favre; [fig. 3] Salvador Dalì, «Cuilliere», 1957. Foto courtesy: Philipe Servent
Informazioni utili
«Precious - da Picasso a Jeff Koons». Vitraria Glass +A Museum - Palazzo Nani Mocenigo, Dorsoduro 960 - Venezia. Orari: lunedì-domenica, ore 10.00-17.00. Ingresso: € 10,00; gruppi (min. 3 persone) e studenti fino ai 25 anni € 7,00, gratis per i bambini fino ai 16 anni. Informazioni: tel. 041.0988122. Sito internet: www.vitraria.com. Fino al 12 aprile 2015.
Dopo aver fatto tappa al musée La piscine di Roubaix, al Mad di New York, al Benaki museum di Atene, all’Istituto Ivam di Valencia, al Bass museum di Miami e all'Hangaram Design museum di Seoul, l'incredibile raccolta di Diane Venet, collezionista parigina di origine e newyorkese di adozione, moglie dell'artista Bernar Venet, arriva, dunque, per la prima volta in Italia.
Centosessantuno gioielli, tra i quali molti inediti, occuperanno fino al prossimo 12 aprile il primo piano del Vitraria Glass +A Museum, situato nel cosiddetto «museum mile» tra l’Accademia e le Zattere, e nato lo scorso settembre con l’intento di indagare il materiale vetro attraverso le contaminazioni con l’arte, il design, l’architettura e le nuove tecnologie, proponendosi anche come piattaforma di incontro e scambio per artisti e industria creativa.
La mostra «Precious», per la curatela di Diane Venet ed Ewald Stastny, rientra, però, nella vocazione «+A» del museo, che già con questo appuntamento esprime la propria volontà di indagare anche l’«altro», investigando, in questo caso, un’arte applicata come l’oreficeria.
I gioielli esposti sono opere firmate dai più grandi artisti contemporanei, spesso pezzi unici, talvolta edizioni limitatissime che rimangono nei tratti distintivi inequivocabili e riconducibili alla cifra stilistica di ciascun autore.
Ogni gioiello, concepito come opera d’arte da indossare, racchiude in sé una storia ed è stato realizzato dall’artista con una particolare persona in mente: è forse proprio questo aspetto «intimo» a renderlo ancora più affascinante.
Il doppio significato di questa mostra inizia proprio dal suo titolo: «Precious» non solo perché si fa riferimento a oggetti d’arte rarissimi e preziosi, ma anche ad opere che custodiscono un contenuto simbolico e personale forte, spesso all’origine della creazione. Basti pensare ai ciottoli raccolti sulla spiaggia da Pablo Picasso e poi dipinti per Dora Maar, o ai pezzi di osso sui cui incise il ritratto di Marie-Thérèse.
È la stessa Diane Venet a raccontare che la sua collezione nacque il giorno in cui suo marito, l’artista francese Bernar Venet, le strinse attorno all’anulare sinistro un sottile bastoncino d’argento come anello di nozze, a cui sono seguiti spille e bracciali, ognuno corrispondente ad un nuovo concetto nella sua attività artistica.
La raccolta è, poi, cresciuta nel tempo, chiamando a raccolta amici e artisti quali César, che ha compresso braccialetti e ciondoli della famiglia Venet per dargli nuova vita, o Chamberlain, che ha donato a Diane il suo primissimo gioiello, una spilla in alluminio accartocciato e verniciato.
A volte gli artisti hanno rifiutato la richiesta di Diane Venet, per cimentarsi nella sfida solo in un secondo momento, come nel caso di Frank Stella, tentato dallo sperimentare il proprio linguaggio su una scala diversa e con vincoli differenti.
Molti gioielli sono arrivati dopo indagini, incontri, viaggi intrapresi per rintracciare pezzi rari. Tutti sono il risultato di un intreccio tra storie di vita e storia dell’arte.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Avish Kehbrehzadeh, «Mashkarah with Dragonfly», 2014.Foto courtesy: Elisabetta Cipriani; [fig. 2] Jean Cocteau, «Madame», 1960.Foto courtesy: Gregory Favre; [fig. 3] Salvador Dalì, «Cuilliere», 1957. Foto courtesy: Philipe Servent
Informazioni utili
«Precious - da Picasso a Jeff Koons». Vitraria Glass +A Museum - Palazzo Nani Mocenigo, Dorsoduro 960 - Venezia. Orari: lunedì-domenica, ore 10.00-17.00. Ingresso: € 10,00; gruppi (min. 3 persone) e studenti fino ai 25 anni € 7,00, gratis per i bambini fino ai 16 anni. Informazioni: tel. 041.0988122. Sito internet: www.vitraria.com. Fino al 12 aprile 2015.
lunedì 9 febbraio 2015
Carnevale? «La festa più golosa del mondo». Parola dei Musei civici di Venezia
Sarà il tema dell’alimentazione a fare da fil rouge alla proposta ideata dal Comune di Venezia, in collaborazione con la locale Fondazione musei civici, per il Carnevale. «La festa più golosa del mondo» è, infatti, il titolo scelto per questa edizione della kermesse lagunare che, in linea con il tema portante dell’ormai imminente Expo Milano 2015, intitolato «Nutrire il pianeta - Energia per la vita», proporrà un ricco cartellone di iniziative, itinerari tematici, performance teatrali e musicali ispirato al tema del nutrimento.
Fino al 17 febbraio, sarà, per esempio, possibile scoprire, grazie al lavoro dell’ufficio attività didattiche della fondazione, una ricca scelta di opere, presenti nelle collezioni civiche, correlata all’iconografia del cibo, in un viaggio virtuale che dalla funzione puramente biologica, atta a garantire la sopravvivenza degli esseri viventi, si apre a una dimensione culturale allo scopo di narrare tra visioni del mondo, curiosità, aneddoti, leggende, simboli e rituali, significativi aspetti della storia e della civiltà veneziana.
Il percorso può iniziare al Museo di storia naturale, dove si trova una sezione interattiva di grande interesse dedicata alle differenti strategie di vita legate alla nutrizione, adottate nel mondo animale sempre e soltanto in virtù dell’istinto. Nelle altre sedi dei Musei civici la straordinaria molteplicità di risposte culturali a quel bisogno primario che è il cibarsi diventa, invece, occasione per ripercorrere e riscoprire l’arte, la vita quotidiana, l’organizzazione del lavoro, gli usi e consumi dei diversi ceti sociali, anche grazie alla presenza di schede di approfondimento che propongono al visitatore una lettura ad ampio spettro delle opere esposte, ponendo in relazione diversi piani d’analisi: artistico, storico, antropologico e naturalistico.
Tra i pezzi in mostra si segnalano la tela «La venditrice di frittole» (1750 circa) di Pietro e Alessandro Longhi a Ca’ Rezzonico, le insegne delle corporazioni dei cuochi, dei «fritoleri» e dei «frutaroli» al Museo Correr e «La colazione in villa» (seconda metà del XVIII secolo) della scuola di Pietro Longhi a Casa Goldoni, ma sono tanti altri i lavori da poter ammirare anche tra le sale di Palazzo ducale, Palazzo Mocenigo e Ca’ Pesaro.
Momento clou dei festeggiamenti sarà, come da tradizione, l’ultimo «giovedì grasso» (il 12 febbraio) quando i musei civici verranno coinvolti in una sorta di «maratona» teatrale e musicale durante la quale varie formazioni artistiche realizzeranno una messa in scena di breve durata (di circa venti minuti) di fronte alle opere più significative di ogni specifica collezione.
Le attività saranno proposte più volte nel corso della giornata (con cadenza ogni mezz’ora, dalle 11 alle 16.30, ad eccezione dei laboratori per bambini a Palazzo Ducale e Ca’ Rezzonico, in programma alle 15 e alle 16), offrendo così la possibilità anche ai visitatori dei musei di partecipare alla festa carnevalesca per antonomasia.
Le attività proposte per il «giovedì grasso», alle quali si accederà con il prezzo del biglietto di ogni singolo museo o con il Museum pass del Muve, verranno realizzate in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, cui è stata affidata l’esecuzione di due performance musicali a Palazzo ducale e al Museo Correr, e, per la parte degli eventi teatrali, dalle compagnie Pantakin, Kairós e Arte-Mide.
A Casa Goldoni è, per esempio, prevista una lezione-spettacolo su Arlecchino e le altre maschere della Commedia dell’arte attraverso le innumerevoli scorrerie culinarie di Carlo Goldoni, da «La buona moglie» a «L’uomo prudente», da «Sior Todero» a «Le done de casa soa» e «Il servitore di due padroni». A Palazzo Mocenigo si punterà, invece, i riflettori su Casanova con lo spettacolo «Il goloso libertino», nel quale verrà recitato il menù della seduzione e si parlerà dell'alchimia tra piaceri della tavola e del letto. Mentre a Ca' Rezzonico ci sarà una disfida culinaria fra un una venditrice di frittelle e una cuoca che scodella un tagliere di polenta, piatti rappresentativi della Venezia settecentesca. Vale, infine, la pena di segnalare la performance «Quando el pan cascò dal cielo» a Palazzo Ducale, nella quale gli attori faranno rivivere ai visitatori la grande vittoria dei veneziani contro re Pipino, figlio di Carlo Magno, tra gli anni 809 e 810, grazie a una leggendaria «pioggia di pane».
Durante il Carnevale andrà, inoltre, in scena a Ca’ Rezzonico e a Palazzo Mocenigo lo spettacolo itinerante «Women in love - Ovvero le donne di Shakespeare», una produzione del Teatro stabile del Veneto, in collaborazione con la Fondazione musei civici, nella quale saranno protagoniste tutte le mitiche eroine del grande drammaturgo inglese.Un programma, dunque, molto ricco quello studiato dalla Fondazione musei civici per festeggiare uno dei momenti dell'anno più amati dai veneziani, la stagione che -scriveva Carlo Goldoni- «tutto il mondo fa cambiar. Chi sta bene e chi sta male Carneval fa rallegrar. Qua la moglie e là il marito, ognuno corre a qualche invito, chi a giocare e chi a ballar».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Pietro e Alessandro Longhi, «La venditrice di frittole ». Olio su tela, 1750. Venezia, Ca’ Rezzonico; [fig. 2] Pittore del XIV secolo, «Insegna dell’Arte dei Frutaroli ». Olio su tavola, 1508. Venezia, Museo Correr; [fig. 3] Immagine promozionale del Carnevale 2015 a Venezia; [fig. 4] Marionetta del teatrino da Ca' Grimani ai Servi, XVIII secolo. Venezia, Ca' Centanni - Casa di Carlo Goldoni
Informazioni utili
visitmuve.it
www.carnevale.venezia.it
Fino al 17 febbraio, sarà, per esempio, possibile scoprire, grazie al lavoro dell’ufficio attività didattiche della fondazione, una ricca scelta di opere, presenti nelle collezioni civiche, correlata all’iconografia del cibo, in un viaggio virtuale che dalla funzione puramente biologica, atta a garantire la sopravvivenza degli esseri viventi, si apre a una dimensione culturale allo scopo di narrare tra visioni del mondo, curiosità, aneddoti, leggende, simboli e rituali, significativi aspetti della storia e della civiltà veneziana.
Il percorso può iniziare al Museo di storia naturale, dove si trova una sezione interattiva di grande interesse dedicata alle differenti strategie di vita legate alla nutrizione, adottate nel mondo animale sempre e soltanto in virtù dell’istinto. Nelle altre sedi dei Musei civici la straordinaria molteplicità di risposte culturali a quel bisogno primario che è il cibarsi diventa, invece, occasione per ripercorrere e riscoprire l’arte, la vita quotidiana, l’organizzazione del lavoro, gli usi e consumi dei diversi ceti sociali, anche grazie alla presenza di schede di approfondimento che propongono al visitatore una lettura ad ampio spettro delle opere esposte, ponendo in relazione diversi piani d’analisi: artistico, storico, antropologico e naturalistico.

Momento clou dei festeggiamenti sarà, come da tradizione, l’ultimo «giovedì grasso» (il 12 febbraio) quando i musei civici verranno coinvolti in una sorta di «maratona» teatrale e musicale durante la quale varie formazioni artistiche realizzeranno una messa in scena di breve durata (di circa venti minuti) di fronte alle opere più significative di ogni specifica collezione.
Le attività saranno proposte più volte nel corso della giornata (con cadenza ogni mezz’ora, dalle 11 alle 16.30, ad eccezione dei laboratori per bambini a Palazzo Ducale e Ca’ Rezzonico, in programma alle 15 e alle 16), offrendo così la possibilità anche ai visitatori dei musei di partecipare alla festa carnevalesca per antonomasia.
Le attività proposte per il «giovedì grasso», alle quali si accederà con il prezzo del biglietto di ogni singolo museo o con il Museum pass del Muve, verranno realizzate in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, cui è stata affidata l’esecuzione di due performance musicali a Palazzo ducale e al Museo Correr, e, per la parte degli eventi teatrali, dalle compagnie Pantakin, Kairós e Arte-Mide.
A Casa Goldoni è, per esempio, prevista una lezione-spettacolo su Arlecchino e le altre maschere della Commedia dell’arte attraverso le innumerevoli scorrerie culinarie di Carlo Goldoni, da «La buona moglie» a «L’uomo prudente», da «Sior Todero» a «Le done de casa soa» e «Il servitore di due padroni». A Palazzo Mocenigo si punterà, invece, i riflettori su Casanova con lo spettacolo «Il goloso libertino», nel quale verrà recitato il menù della seduzione e si parlerà dell'alchimia tra piaceri della tavola e del letto. Mentre a Ca' Rezzonico ci sarà una disfida culinaria fra un una venditrice di frittelle e una cuoca che scodella un tagliere di polenta, piatti rappresentativi della Venezia settecentesca. Vale, infine, la pena di segnalare la performance «Quando el pan cascò dal cielo» a Palazzo Ducale, nella quale gli attori faranno rivivere ai visitatori la grande vittoria dei veneziani contro re Pipino, figlio di Carlo Magno, tra gli anni 809 e 810, grazie a una leggendaria «pioggia di pane».
Durante il Carnevale andrà, inoltre, in scena a Ca’ Rezzonico e a Palazzo Mocenigo lo spettacolo itinerante «Women in love - Ovvero le donne di Shakespeare», una produzione del Teatro stabile del Veneto, in collaborazione con la Fondazione musei civici, nella quale saranno protagoniste tutte le mitiche eroine del grande drammaturgo inglese.Un programma, dunque, molto ricco quello studiato dalla Fondazione musei civici per festeggiare uno dei momenti dell'anno più amati dai veneziani, la stagione che -scriveva Carlo Goldoni- «tutto il mondo fa cambiar. Chi sta bene e chi sta male Carneval fa rallegrar. Qua la moglie e là il marito, ognuno corre a qualche invito, chi a giocare e chi a ballar».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Pietro e Alessandro Longhi, «La venditrice di frittole ». Olio su tela, 1750. Venezia, Ca’ Rezzonico; [fig. 2] Pittore del XIV secolo, «Insegna dell’Arte dei Frutaroli ». Olio su tavola, 1508. Venezia, Museo Correr; [fig. 3] Immagine promozionale del Carnevale 2015 a Venezia; [fig. 4] Marionetta del teatrino da Ca' Grimani ai Servi, XVIII secolo. Venezia, Ca' Centanni - Casa di Carlo Goldoni
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