ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 17 novembre 2010

Da Segundo de Chomón a Jacques Tati: Roma accende i riflettori sul cinema restaurato

Cappello in testa, ombrello in mano, pipa in bocca, pantaloni dall'orlo troppo corto e buffi calzini a righe: lo stralunato e maldestro monsieur Hulot mette il suo vestito d'ordinanza e compare sul grande schermo di villa Medici. Quasi in contemporanea con l'uscita nelle sale italiane del film L'illusionista di Sylvain Chomet, ispirato a un soggetto di Jacques Tati (1907–1982), la storica ed elegante sede dell'Accademia di Francia in Roma apre le proprie porte, o meglio la sala cinema Michel Piccoli, a una panoramica filmica dedicata all'autore di Mon oncle (1958) e Playtime (1967), maestro del genere comico-burlesco alla cui lezione hanno guardato, tra gli altri, Jerry Lewis, il primo Woody Allen e Maurizio Nichetti.
In occasione della prima edizione di Re-Visioni, rassegna sul grande cinema restaurato e sul tesori ritrovati del patrimonio cinematografico europeo, in programma nella capitale da venerdì 19 a domenica 28 novembre, gli spazi di viale Trinità dei Monti ospiteranno, infatti, Omaggio a Jacques Tati, iniziativa che ripropone quattro film tra i sei lungometraggi e i tre cortometraggi, realizzati dal regista d'Oltralpe negli anni compresi tra il 1947 e il 1974.
Ad aprire la rassegna sarà la proiezione della pellicola Les vacances de monsieur Hulot (venerdì 19, ore 21.00 e domenica 21, ore 21.00), girata nel biennio 1951-'53 e restaurata nel 2009 grazie alla collaborazione di Groupama Gan e di Technicolor, uniche due fondazioni attive nel settore cinematografico in Francia. In queste sequenze -poetico ed elegante bianco e nero sonoro e non parlato- il cineasta di Le Pecq ironizza sulla ritualità codificata delle vacanze estive vissute dalla borghesia francese negli anni Cinquanta, attraverso la figura del goffo e pressoché taciturno monsieur Hulot. Un tipo fisso, questo, del cinema di Jacques Tati, quasi certamente recuperato dai modelli della comicità muta di Buster Keaton e Charlie Chaplin, che ritroveremo in altre due pellicole in programmazione a Re-Visioni: Mon oncle (sabato 20, ore 19.30 e martedì 23, ore 19.00) del 1958, Gran premio della giuria al Festival di Cannes e Oscar per il miglior film straniero nel 1959, e Playtime (sabato 20, ore 21.00 e lunedì 22, ore 19.00) del 1967.
L'omaggio che l'Accademia di Francia in Roma dedica a Jacques Tati, del quale ogni mattina le scuole potranno scoprire il suo mondo spassoso e pieno di ironia, prevede, inoltre, la proiezione di Jour de féte (domenica 21, ore 10.30 –appuntamento per i più piccoli, dai 6 anni in su- e ore 19.00 e lunedì 22, ore 21.00), film del 1949, premiato alla Mostra del Cinema di Venezia per la miglior sceneggiatura, con il quale il cineasta si fece conoscere al grande pubblico grazie alle esilaranti gag di François, postino di un “paesotto” della provincia francese che, ammaestrato da un cinegiornale sul dinamismo del servizio postale americano, invano cercherà di imitarne la velocità nella consegna delle lettere, ostacolato dal mezzo di trasporto usato: una vecchia bicicletta, con la quale, tra le risate degli spettatori, si ritroverà persino tra i corridori di una gara ciclistica.
Questo film, la cui proiezione sarà anticipata dalla rassegna Una memoria in corto (domenica 21, ore 16.00) con cinque documentari di e su Jacques Tati, verrà presentato nella versione inedita a colori del 1964, il cui restauro è stato realizzato nel 1995 sotto la supervisione di François Ede e Sophie Tatischeff. Un restauro, questo, del quale sarà possibile scoprire tutti i segreti nella tavola rotonda Parlons Tati (sabato 20, ore 16.00), durante la quale Jérôme Deschamps, responsabile di Les Films de Mon Oncle, si confronterà con tre rappresentati di fondazioni che, negli ultimi dieci anni, hanno riportato a nuova vita il lavoro del grande maestro della comicità burlesca: Séverine Wemaere della Technicolor pour le Patrimoine du Cinéma, Gilles Duval della Groupama Gan pour le Cinéma, e Davide Pozzi, direttore dell’Immagine Ritrovata di Bologna.
La prima edizione del festival Re-visioni non terminerà, però, con l'omaggio a Tati e al suo cinema brillante e poetico, intelligente e garbatamente comico, tutto incentrato sui paradossi di una società che si sta modernizzando e che fa fatica a capire la modernità stessa. La rassegna romana prevede, infatti, altre due iniziative: Carta bianca ed Extra. La prima proporrà la visione di cinque grandi opere restaurate del patrimonio cinematografico mondiale, tre delle quali fanno parte degli Archives Françaises du Film, al cui interno sono conservate oltre 10.000 copie appartenenti al patrimonio filmico europeo: Lola di Jacques Demy (martedì 23, ore 21.00 e domenica 28, ore 19.00), Les anges du péché di Robert Bresson (mercoledì 24, ore 21.00 e domenica 28, ore 21.00) e La bandera di Julien Duvivier (giovedì 25, ore 19.00). Le altre due pellicole in programmazione sono, invece, state ristampe in copia nuova e si tratta dei film Il club dei 39 (venerdì 26, ore 19.00) di Alfred Hitchcock e di Serpico (sabato 27, ore 21.00) di Sidney Lumet, con il quale Al Pacino dimostra una prova d’attore che gli vale il premio Donatello come migliore attore straniero e il Golden Globe nel 1974.
Più cospicua la sezione Extra, che propone una vera e propria immersione nelle origini del cinema muto e, più nello specifico, del cinema d’animazione degli inizi del '900, periodo nel quale un pugno di artisti esplorarono le possibilità creative del disegno animato e della sua proiezione. Il primo appuntamento (mercoledì 24, ore 19.00 e venerdì 26, ore 21.00), in programma nel Grand Salon di Villa Medici, è con i pionieri del genere. Durante l'incontro verranno presentati, sulle note del pianoforte di Jacques Cambra, dieci cortometraggi, oggi patrimonio degli Archives Françaises du Film, che sono stati realizzati tra il 1909 e il 1929 da geni creativi quali Émile Cohl, Segundo de Chomón, Robert Lortac, Albert Mourlan, Marius o’Galop. Questi artisti esplorarono diverse tecniche di animazione, dando forma e vita, oltre che al classico disegno animato, a pezzi di carta ritagliata, a marionette, sculture e oggetti vari. E con la loro arte documentarono campagne di prevenzione contro la tubercolosi e la sifilide, per le pubblicità di bevande alcoliche, vetture e sigarette e per la propaganda contro il regime tedesco durante la Grande guerra.
La seconda sezione di Extra sarà, invece, incentrata sulla figura di Segundo de Chomón (1871-1929), regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, pioniere del cinema a colori, costruttore di macchine da presa, creatore di nuovi generi del cinema di animazione, ma soprattutto inesauribile inventore di trucchi e di effetti speciali. La sua figura, ancora poco conosciuta in Italia (il suo nome nel nostro Paese rimane legato solo agli effetti speciali di Cabiria), è fondamentale per scrivere le tappe più importanti dei primi anni della storia del cinematografo: «Chomón –si legge nell’elegante ed esaustivo libretto che accompagna il festival- era a Parigi nel 1895 quando al Grand Cafè nel Boulevard des Capucines i fratelli Lumière tennero la prima proiezione pubblica, era con la Pathé all’inizio del secolo, sperimentando l’opportunità di lavorare nella prima vera industria cinematografica, era nell’Itala Film di Torino con Pastrone a dare corpo al monumentale progetto di Cabiria, era ancora in Francia nel 1926 con Gabel Gance per il suo Napoléon, immenso laboratorio di sperimentazione e ricerca a tutti i livelli della tecnica cinematografica».
Re-Visioni omaggia questa grande figura del cinema muto con L’arte dei trucchi (giovedì 25, ore 21.00) proiezione di otto brevissimi corti ottenuti grazie alla Cinémathèque Française e alla Filmoteca de Catalunya, e con la rassegna I restauri del Museo nazionale del cinema (sabato 27, ore 21.00), presentazione di tre preziosissimi cortometraggi restaurati, con la rimusicazione dal vivo di Emanuele Bultrini: Le spectre rouge, La guerra e il sogno di Momi e Lulù, film realizzati rispettivamente nel 1907 a Parigi, nel 1917 e 1923 a Torino.
A questa epoca straordinaria della cinematografia internazionale guarda anche la città di Milano che, da venerdì 17 a giovedì 16 dicembre, presenta la prima edizione del Gran festival del cinema muto.
Nato da un progetto artistico del direttore d'orchestra Alessandro Calcagnile, della compositrice Rossella Spinosa e della formazione da camera I Solisti Lombardi, questo appuntamento sarà totalmente dedicato alla figura di Charlie Chaplin, del quale verranno presentati, tra l'altro, due film recentemente restaurati: Il circo e Tempi moderni.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Un'immagine del film Les Vacances de Monsieur Hulot di Jacques Tati (1953) © Les Films de Mon Oncle; [fig. 2] Un'immagine di Mon Oncle di Jacques Tati (1958) © Les Films de Mon Oncle ; [fig. 3] Un'immagine del film The 39 steps di Alfred Hitchcock (1935) © AFF; [fig. 4] Un'immagine di Bécassotte à la mer di Marius O'Galop (1920) © GPA
; [fig. 5] Ritratto di Charlie Chaplin.
[Le immagini dalla n.1 alla n.4 sono pubblicate nel volumetto che accompagna il festival Re-Visioni di Roma. Si ringrazia per il materiale Ludovica Scolari dell'ufficio stampa e comunicazione dell'Accademia di Francia a Roma];

Informazioni utili
Revisioni – rassegna di cinema restaurato. Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, viale Trinità dei Monti, 1 – Roma. Ingresso: biglietto singolo € 5,00 (intero) ed € 4,00 (ridotto); abbonamento 4 proiezioni (escluso il cineconcerto e la proiezione per i più piccoli) € 15,00 euro; pass Re-Visioni (valido per tutti gli eventi di re | visioni, tranne che per il cineconcerto di Jacques Cambra e per la proiezione per più piccoli) € 30,00; cinecorto € 10,00 (intero) € 8,00 (ridotto). Informazioni: tel. 06.67611 o cinema@villamedici.it. Sito web con programma: www.villamedici.it. Note: tutti i film sono in 35mm e in versione originale sottotitolata; la sala cinema Michel Piccoli di villa Medici contiene 98 posti. Da venerdì 19 a domenica 28 novembre 2010.


Gran festival del cinema muto. Sedi varie - Milano e provicia. Ingresso: libero; € 5,00 per la proiezione di tempi moderni. Informazioni: EventiCultura, cell. 339.1528836 o contatti@eventicultura.it. Sito web con programma: www.cinemamuto.it. Da mercoledì 17 a giovedì 16 dicembre 2010.

Nessun commento:

Posta un commento