A inaugurare la stagione del muralismo moderno, tradizione che si fa risalire alle prime incisioni rupestri e che vanta anche un manifesto scritto, negli anni Trenta, da Mario Sironi e firmato da Carlo Carrà, Achille Funi e Massimo Campigli, fu, nel 1956, il borgo di Arcumeggia, piccola frazione del comune di Casalzuigno, immersa nel cuore verdeggiante della Valcuvia. In questo lussureggiante angolo del Varesotto, artisti del calibro di Aligi Sassu, Gianfilippo Usellini, Aldo Carpi, Giuseppe Migneco, Achille Funi e molti altri lasciarono la propria impronta pittorica, creando una pinacoteca en plein air che racconta, passo dopo passo, la vita agreste, la storia di emigrazione e le tradizioni, lavorative e religiose, che interessarono gli abitanti del piccolo paese lombardo. L’itinerario artistico porta così il turista a contatto con opere come «Corridori» di Aligi Sassu e «Composizione agreste» di Ernesto Treccani, due degli oltre trenta affreschi che, nei prossimi mesi primaverili ed estivi, saranno al centro di un delicato intervento conservativo predisposto dalla restauratrice Rossella Bernasconi e realizzato dalla Provincia di Varese, grazie al co-finanziamento della Fondazione Cariplo di Milano.
Restando nel Varesotto, il territorio più ricco in Italia per numero di «paesi dipinti», il nostro viaggio tra i «muri d’autore» può fare tappa a Boarezzo, un borgo da favola in Valganna, con case in sasso e viottoli acciottolati tra boschi di faggi, salici e castagni, che vanta una galleria di murales sugli antichi mestieri del luogo, ideata negli anni Settanta dal pittore Mario Alioli e arricchita da opere come «Ul bagatt» (il calzolaio) di Silvio Monti, lo «Scalpellino» di Luigi Bennati, il «Falegname» di Otto Monestier e «La bottega del ceramista» di Albino Reggiori.


L’elenco dei soggetti dipinti in questi borghi è, però, ancora lungo. A Legro, piccola e pittoresca frazione di Orta San Giulio (Novara), è il cinema, per esempio, ad essere stato «messo al muro»: in onore ai tanti registi che hanno scelto questo serafico paesino lacustre come ambientazione dei propri film, sono stati realizzati murales che prendono spunto da lungometraggi quali «Riso amaro», «Una spina nel cuore», «La maestrina», «I racconti del maresciallo» e «Voglia di vincere», sceneggiato televisivo con Gianni Morandi e Milly Carlucci.
Al mondo del cinema strizza l’occhio anche la galleria all’aperto di Conselice, nel Ravennate, dove il pittore Gino Pellegrini ha dipinto sui muri della piazza principale i baffoni di Gino Cervi e il sorriso bonario di Fernandel, gli interpreti televisivi delle storie di Peppone e don Camillo, nate dalla penna di Giovanni Guareschi. Sempre in Emilia Romagna, si trova Coriandoline, quartiere fiabesco alle porte di Correggio (Reggio Emilia), interamente disegnato dai bambini per i bambini, che accoglie i visitatori con un’esplosione di colori e soluzioni abitative curiose come scale-scivolo e lampioni-uccello, alle quali ha dato vita la fervida creatività di Lele Luzzati.
Ai più piccoli piacerà anche Vernante, paesino del Cuneese, i cui muri narrano la storia di Pinocchio attraverso centocinquanta murales, dipinti da Bruno Carlet e Meo Cavallera, o Calvi dell’Umbria, in provincia di Terni, dove si celebra il tema della Natività. A Salza di Pinerolo, nel Torinese, si omaggiano, invece, la musica e i cantautori che hanno suonato tra le vie del borgo. Ecco così sulle pareti del paese affreschi dedicati a canzoni come «L’isola che non c’è» di Edoardo Bennato, «Vecchio frac» di Domenico Modugno e «Vita spericolata» di Vasco Rossi.
Impressi nella memoria dei viaggiatori curiosi rimarranno anche Furore, sulla Costiera Amalfitana, Valloria di Prelà, nell’entroterra di Imperia, il cui museo sono gli usci delle vecchie case, o ancora Vetri sul mare, nel Salernitano, dove disegni e colori sono impressi sulla ceramica che riveste gran parte degli edifici, e Lauro, paese rinascimentale della provincia di Avellino, dipinto esclusivamente da pittori naif, artisti accomunati da un atteggiamento esistenziale ingenuo e primitivo.

La storia dei «paesi dipinti» racconta, dunque, un’Italia ancora poco conosciuta, in cui l’arte diventa arredo urbano, colorando di nuova vita strade e piazze di piccoli borghi, spesso arroccati e abbandonati. Ci fa venire in contatto con un Paese ricco di musei speciali, che non chiudono mai, visitabili in qualsiasi ora del giorno e della notte, senza code e senza pagare biglietto d'entrata, avendo magari per tetto la volta stellata.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] L'affresco «Corridori» di Aligi Sassu per il borgo di Arcumeggia, Varese; [figg. 2 e 3] Uno spaccato di Coriandoline, quartiere di Correggio (Reggio Emilia); [fig. 4] Affresco dedicato al film «Riso amaro» nel borgo di Legro, frazione di Orta San Giulio (Novara); [fig. 5] Un affresco dedicato alle storie di Pinocchio nel borgo di Vernante (Cuneo); [figg. 6 e 7] Esempi di porte dipinte nel borgo di Valloria di Prelà (Imperia)
Informazioni utili
Associazione nazionale paesi dipinti: www.paesidipinti.it
I paesi dipinti del Varesotto: www.vareselandoftourism.it/uploaded/file_struttura/informazioni/pubblicazioni/paesi_dipinti.pdf
Coriandoline, il quartiere disegnato dai bambini: www.coriandoline.it