ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 10 dicembre 2012

Natale d’arte a Palazzo Madama, in mostra Pisanello

Il Natale porta a Torino, nelle sale di Palazzo Madama, un grande capolavoro dell’arte italiana del Rinascimento. Dopo la «Madonna col Bambino» (1525) di Michelangelo, prezioso disegno usualmente conservato alla Casa Buonarroti di Firenze ed ammirato durante le passate festività natalizie da migliaia di torinesi, la città regala ai suoi abitanti un confronto ravvicinato con il «Ritratto di Lionello d’Este» di Antonio Pisano, detto Pisanello, artista tardo-gotico celebre per la propria attività di medaglista e per i suoi disegni con studi dal vero di personaggi e animali, nei quali si evidenzia uno spiccato senso di analisi e di curiosità naturalistica.
L’esposizione, resa possibile grazie al generoso contributo dei visitatori che l’anno scorso hanno donato oltre 16mila euro, si lega al percorso sulla storia del ritratto pittorico, allestito nelle sale espositive del museo in occasione della mostra dedicata a Robert Wilson: un excursus dal Medioevo all’Ottocento, tra pale sacre, medaglie rinascimentali, raffigurazioni per monete, dipinti devozionali, celebrativi o allegorici. Si viene così a creare un dialogo ideale tra opere note come il «Ritratto d’uomo» (1476) di Antonello da Messina o «Il gioco degli scacchi» (1530-1532 circa) di Giulio Campi e il celebre dipinto di Pisanello, restaurato nel 2008 presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e usualmente conservato nelle raccolte dell’Accademia Carrara di Bergamo, ora chiusa per lavori di restauro e la cui riapertura è prevista per il 2014.
La tempera su tela (28x 19 centimetri), tra le opere più celebri della pittura rinascimentale italiana, raffigura il marchese Lionello d’Este, signore di Ferrara dal 1441 al 1450. Il busto di profilo, simile ai ritratti delle monete imperiali romane, si delinea con fierezza contro lo sfondo blu scuro del cielo, in uno spazio reso più profondo dalla siepe di rose che gioca in funzione di quinta ravvicinata. La spalla marca il primo piano con un ricco broccato a fili d’oro e bordure di velluto su cui spiccano grandi bottoni perlacei. Il volto, dall’incarnato chiarissimo, è contraddistinto dall’impasto prezioso del colore, accarezzato dalla luce che si dirama in sottilissime ombre a definire i tratti essenziali, quasi incisi, della fisionomia.
L’opera, citata per la prima volta nei testi «Pro insigne certamine» di Angelo Decembrio e il «De Politia letteraria» di Ulisse degli Aleotti, fu realizzata a Ferrara nei primi sei mesi del 1441, in occasione di una sfida artistica voluta, secondo le fonti del tempo, da Niccolo III d’Este, che fece ‘duellare’ Pisanello, in punta di pennello, con un altro artista veneto del momento, Jacopo Bellini. Quest’ultimo, stando alla testimonianza di Ulisse degli Aleotti, ebbe la meglio (il suo ritratto è, però, andato perduto), ma Pisanello non conobbe, per questo, scarsa fortuna a Ferrara. Sue sono, intatti, alcune delle più note medaglie celebrative di Lionello d’Este, mentre il ritratto realizzato per la contesa artistica rimase, per lungo tempo, nelle raccolte estensi. L’opera approdò, poi, alla collezione Costabili di Ferrara e venne, quindi, acquistata da Giovanni Morelli, che la lasciò, per legato testamentario, all’Accademia di Carrara.
Renzo Chiarelli, nel 1961, elogiò la tecnica del ritratto, che – si legge in uno dei suoi testi- «sembra giovarsi dell'esperienza del bronzo, specie in quei capelli singolarmente trattati e disposti in piccoli ciuffi filiformi e ricurvi che ravvivano plasticamente quella curiosa mezza parrucca, in aderenza al modo di trattare la materia nei corrispondenti particolari delle medaglie». Mentre Licisco Magagnato, nel 1958, paragonò l’opera, per il suo «carico d’energia», ai «ritratti più alti di Piero della Francesca e Antonio del Pollaiolo», facendone così uno dei simboli più eleganti dell'Italia delle corti.

Didascalia delle immagini
[fig. 1] Antonio Pisano, detto Pisanello, (Pisa, circa 1394 – Roma? 1455), «Ritratto di Lionello d’Este», circa 1441. Tempera su tavola, cm 29 x 19,5. Bergamo, Accademia Carrara

Informazioni utili
«Ritratto di Lionello d’Este». Palazzo Madama - Museo civico d’arte antica, Corte Medievale - piazza Castello - Torino. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-19.00, chiuso lunedì. Ingresso libero. Informazioni: tel. 011.4433501. Sito Internet: www.palazzomadamatorino.it. Da mercoledì 12 dicembre a domenica 13 gennaio 2012. 

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