Frutta all’Italia il 5,4% del Pil e dà lavoro a 1milione e 400mila persone, pari al 5,6% del totale degli occupati sull’intero territorio nazionale: è la cultura –stando ai dati della
Fondazione Symbola- il vero volano per la crescita dell’economia nel nostro Paese. Prende spunto da questa riflessione «
Venezia 2019 - Salone europeo della cultura», in programma
da venerdì 23 a domenica 25 novembre nella città lagunare, presso l’
area magazzini Ligabue, complesso costruito negli anni Venti durante la realizzazione dell’area portuale di Santa Marta, per le attività di
catering delle compagnie di navigazione di
Anacleto Ligabue.
Oltre
centocinquanta relatori, più di
cinquanta eventi, una
location nuova nei pressi del
terminal San Basilio, e
quattro sezioni che esprimono, con diversi linguaggi, le nuove tendenze della cultura contemporanea sono i numeri della tre giorni lagunare, vetrina internazionale di beni culturali,
design autoprodotto, nuove tecnologie digitali e restauro, ma anche occasione per presentare la candidatura di Venezia e del nord-est a
Capitale europea per la cultura del 2019. Durante l’intensa manifestazione lagunare è, infatti, in programma anche un
meeting, a cura di
Nordesteuropa e di
Progetto Marzotto, rivolto a operatori culturali, istituzioni e imprenditoria creativa attiva sul territorio, che prevede una sessione plenaria con
Innocenzo Cipolletta e otto
workshop su arti perfomative, contemporaneo, fondi europei per la cultura,
food, grande guerra, musei d’impresa,
makers, tesi a elaborare proposte concrete per la nomina veneziana.
Filo rosso della manifestazione sarà il tema
Venezia#Berlin. Un confronto ravvicinato con la capitale tedesca, protagonista nell’ultimo trentennio di una rinascita che vede nei giovani artisti e
designer i suoi attori principali, animerà, infatti, molti
workshop e dibattiti, nei quali si parlerà anche dell’impatto degli eventi culturali sull’economia, del binomio cultura-turismo, delle sinergie pubblico-privato.
Due iniziative già esistenti, il concorso «Open Design Italia» e il «Salone dei beni e delle attività culturali e del restauro», e due novità assolute, «Nuove tecnologie digitali per la cultura» e «Restauri aperti», sono le quattro anime di «Venezia 2019», che vedrà tra i suoi ospiti
Wolfgang Munchau (vice direttore del «Financial Times»),
Thomas Mayer (
senior advisor di Deutsche Bank),
Alessandro Profumo (presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena),
Giovanni Bazoli (presidente del Consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo), il filosofo
Francesco Botturi, l’antropologo
Christoph Wulf, i giornalisti
Aldo Cazzullo e
Gian Antonio Stella, l’architetto
Hans Kollhof,
Jörg Sϋrmann (direttore del DMY-International Design Festival di Berlino) e
Dieter Haselbach, sociologo e co-autore di «Der Kulturinfarkt» («L’infarto della cultura»), pubblicato in Italia da Marsilio editore. Alla
kermesse lagunare ci saranno anche
Claudio Magris e
Renata Codello, soprintendente dei Beni architettonici e paesaggistici di Venezia, che verranno premiati, insieme con i rappresentanti della
Fondazione Giorgio Cini e del
Palazzetto Bru Zane, con il
Premio Venezia alla comunicazione culturale.

Il «
Salone dei beni e delle attività culturali e del restauro», giunto alla sua sedicesima edizione, ospiterà enti, istituzioni e operatori con l’obiettivo di valorizzare quegli spazi espositivi italiani, europei e internazionali, che evidenziano sinergie tra territori, istituzioni e ambiti della vita culturale. La sezione «
Nuove tecnologie digitali per la cultura», a cura di
Fondazione di Venezia - M9, metterà, invece, in evidenza, in una serie di dibattiti, tutte le nuove forme con le quali la cultura si trasmette e con le quali alla cultura si può accedere e si può farne esperienza. Il pubblico, soprattutto quello dei più giovani, potrà così visualizzare e sperimentare quanto le nuove tecnologie aprano orizzonti nuovi e creino opportunità per un nuovo approccio al sapere umanistico. Mentre «
Restauri aperti», progetto ideato e curato da
Anna Scavezzon, permetterà di conoscere i cantieri più innovativi in città, attraverso una sezione
in all’interno dei Magazzini Ligabue, dove verranno ospitati convegni internazionali e seminari specialistici, e una sezione
off, dove, per la prima volta, giornalisti e addetti ai lavori (architetti, restauratori ed imprenditori) avranno modo di partecipare a visite guidate, a numero chiuso, in sei luoghi al centro di interessanti operazioni di riqualificazione:
Palazzo Papadopoli,
Chiesa dei Gesuiti,
Gritti Palace hotel,
Ca’ Corner della Regina,
Camera di Commercio,
Chiesa dei Tolentini.
Tra le proposte di «Venezia 2019 - Salone europeo della cultura», c’è, infine, «Open Design Italia», un concorso-mostra-mercato che promuove la pratica degli auto-produttori, figure ibride a cavallo fra
designer e artigiani di nuova generazione. La manifestazione, ideata e curata da
Elena Santi e
Laura Succini, sarà la vetrina ideale per una ottantina di artisti provenienti da Italia, Germania, Brasile, Argentina e Hong Kong, selezionati tra oltre duecento, che esporranno le loro creazioni, entrando in contatto diretto con l’utente finale. Ridurre la filiera ha in questo caso un duplice vantaggio: per i visitatori e gli appassionati, la possibilità di acquistare oggetti unici di alto design a prezzi da km zero; per le aziende l’opportunità di ‘sbirciare’ le nuove tendenze e magari individuare un progetto per la produzione su larga scala.
Dagli orologi ottenuti dal recupero di lattine in alluminio alla lampada annaffiatoio, dai gioielli realizzati con le tecnologie digitali alla caffettiera a testa in giù sono tra i più svariati i progetti presentati, tutti raccolti in un catalogo edito da Nordesteuropa Editore, che verranno valutati da una giuria internazionale, composta, tra gli altri, da
Aldo Cibic,
Alessandro Molinari e
Paolo Ulian. Tra le sezioni speciali fuori concorso, si segnala quella promossa dalla Regione Emilia Romagna che vede protagonisti dieci
designer provenienti dalle zone colpite dal sisma.
Nell’era del digitale, comunicare in tempo reale e in maniera diretta è diventato indispensabile. Ecco allora che, per venire incontro anche alle giovani generazioni, questa edizione del Salone europeo della cultura di Venezia verrà resa disponibile a tutti attraverso i principali mezzi di comunicazione on-line. Oltre al
sito internet (
www.venezia2019.eu), disponibile in italiano e inglese, sarà possibile collegarsi alle pagine
Facebook (Venezia2019),
Twitter (@Venezia2019) con gli hashtag #venezia2019 #veneziaberlin e
LinkedIn (Venezia2019 - Salone europeo della cultura) della manifestazione, attraverso le quali seguire gli aggiornamenti in tempo reale sia prima che durante gli eventi, condividere notizie e commenti sui temi trattati, ricevere informazioni utili e molto altro ancora. Un ulteriore apporto informativo verrà fornito dal
blog ufficiale su WordPress (
venezia2019.wordpress.com) e dagli editoriali di «Cultura in rete» su Linkiesta, che avranno il compito di tenere informati i lettori interessati all’evento tramite editoriali,
focus specifici, notizie di colore, approfondimenti, comunicati stampa.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Logo di «Venezia 2019 - Salone europeo della cultura»; [fig. 2] Vista dei Magazzini Ligabue di Venezia; [fig. 3] Claudio Magris, uno dei protagonisti di «Venezia 2019 - Salone europeo della cultura»; [fog. 4] Dieter Haselbach, sociologo e co-autore di «Der Kulturinfarkt» («L’infarto della cultura»), pubblicato in Italia da Marsilio editore, uno dei protagonisti di «Venezia 2019 - Salone europeo della cultura»; [fig. 5] Esterno del Gritti Palace hotel, uno dei cantieri di «Restauri aperti»; [fig. 6] Ca’ Corner della Regina, uno dei cantieri di «Restauri aperti»; [fig. 7] Uno dei progetti della mostra «Open Design Italia»
Informazioni utili
«Venezia 2019 - Salone europeo della cultura». Area magazzini Ligabue (fermata terminal San Basilio) – Venezia. Orari: venerdì 23 novembre, ore 10.00-22.00; sabato 24 novembre, ore 10.00-20.00; domenica 25 novembre, ore 10.18.00. Prenotazioni: tutti gli eventi sono a ingresso libero, fino a esaurimento posti. È consigliata la prenotazione sul sito www.venezia2019.eu. Visite guidate: le visite ai cantieri di «Restauri aperti» sono riservate a giornalisti, architetti, costruttori, restauratori e addetti ai lavori; è necessario accreditarsi, inviando unae- mail a info@venezia2019.eu, specificando nome, azienda di affiliazione, numero di cellulare, indirizzo e-mail, data e orario della visita. Dal venerdì 23 a domenica 25 novembre 2012.