Si respira l’aria di un tempo a Villa Panza, dove è stato da poco ripristinato l’allestimento originale delle collezioni raccolte, con passione e dedizione, dal conte Giuseppe Panza di Biumo nell’arco della sua vita. Era dal 2013 che la residenza varesina, oggi di proprietà del Fai –Fondo per l’ambiente italiano, non si presentava nella sua veste originaria.
I visitatori potranno così, per esempio, tornare ad ammirare le due sale della piccola galleria espositiva che custodisce sette importanti lavori di Ettore Spalletti, scultore e pittore di fama internazionale, esponente dell’area del riduzionismo e del colore unico.
Nella prima stanza, sulle pareti, si trovano due opere realizzate a impasto di colore su tavola, «Rosa Verticale» (1991) e «Tutto Tondo» (1989), che dialogano con altrettanti lavori a tronco di cono collocati sul pavimento, entrambi intitolati «Vaso» e datati rispettivamente 1988 e 1992. Nella seconda stanza si trovano, invece, le opera «Ali Grigio Neutro» (1988), «Vaso» (1989) e «Acquasantiera» (1986), in marmo statuario di Carrara e acqua. Le opere di Spalletti esposte -sculture e quadri coperti da uno strato di gesso colorato– richiamano alla mente i colori degli affreschi del Beato Angelico. Il lavoro dell’artista è completamente astratto, ma possiede un’intima relazione con l’ambiente in cui vive e con l’antica cultura mediterranea fatta di forme di elementare semplicità e colori come rosa, celeste, grigio chiaro, che richiamano alla mente le tonalità degli ulivi argentati, del mare e della luce primaverile.
Torna in Sala Spalletti, sopra il camino, anche «Wax n. 38» (1991), uno dei lavori a olio, cera e legno di Stuart Arends, le cui opere sono visibili anche in tutta l’ala sud al primo piano.
In questa parte della villa sono state anche riallestite le stanze tematiche dedicate a Phil Sims, Winston Roeth, Ruth Ann Fredenthal e Ford Beckman.
Hanno fatto ritorno al primo piano anche quattro superfici a olio e cera su tela di Allan Graham: 1x1 (1989), «See of Dreams» (1988), «Sky Reins» (1990) e «Equally Possibilitie-s Prevail» (1988). Mentre nella sala della veranda che precede i rustici sono state nuovamente collocate le opere «Blind from one side» (1993-1994), «Apology» (1993-1995), «60.000 tears» (1982-1990), «Rory» (1993), «For the return» (1991-1993) di Lawrence Carroll, artista australiano contemporaneo cantore dei margini metropolitani e del mondo invisibile della coscienza. I colori da lui usati sono bianchi, gialli, grigi; le sue opere sono macchie, superfici dipinte su tela attaccata a un supporto di legno, una cassa trovata in strada e adattata a divenire un quadro a tre dimensioni.
Grande rientro anche per Christiane Löhr, l’artista tedesca che nel 2012, a due anni di distanza dalla sua personale organizzata con Giuseppe Panza di Biumo, ha donato due sculture alla villa: «Tre cubi» (2010, 2005, 2010) e «Piccola elevazione, forma d’archi» (2010). Nel suo lavoro troviamo la poesia delle piccole cose, quelle che si possono scovare camminando tra i campi e che rivelano la nostra vera natura: siamo viventi come le erbe dei prati.
Saranno riallestite nell’ala sud anche le opere di Ford Beckman, artista che è stato recentemente ospite dl Vangi Sculpture Garden Museum di Shizuoka in Giappone con una mostra personale a cura di Germano Celant.
Il pubblico potrà, inoltre, ammirare le installazioni site-specific del progetto «Art in Nature», durato tre anni e concluso nel 2015. Si tratta delle opere «A tribute to the Carpinata Gallery» e Embrace» (2013) di Stuart Ian Frost e «The Slope» (2014) di Bob Verschueren, realizzate interamente con materiali naturali e in perfetta simbiosi con la vegetazione, le specie arboree e le geometrie del giardino, alle quali è accostato «Cupressus I» di Peter Randall-Page, un lavoro realizzato nel 2008 con granito ricavato da un masso erratico glaciale in Finlandia e caratterizzata da profonde incisioni con forme esagonali e pentagonali che rimandano alla geometria della natura.
Lungo il percorso espositivo, negli spazi delle Scuderie al piano terra, si potrà, inoltre, «New York, Novembre 8, 2001, I, II, III, IV», l’opera in cinque atti di Wim Wenders dedicata a Ground Zero V, entrata in collezione nel 2015. Negli stessi spazi sono ospitati anche «Varese Scrim 2013» di Robert Irwin e l’ambiente di luce realizzato nel 2013 da James Turrell appositamente per Villa Panza.
La visita alla villa offrirà, inoltre, l’opportunità di contemplare al centro del cortile d’onore l’opera «Cone of Water» di Meg Webster, che è stata esposta nella mostra «Natura naturans. Roxy Paine e Meg Webster (Opere dal 1982 al 2015)», appena conclusa.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Equally Possibilitie-s Prevail, Allan Graham. Foto di Arenaimmagini.it,2013. © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [fig. 2] Ganzfeld Sight Unseen, James Turrell. © Florian Holzherr; [fig.3] Sala Spalletti, Foto di Arenaimmagini.it,2013 © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [fig. 3] Tre cubi, Christiane Loehre. © Wolfgang Burat
Informazioni utili
Villa e collezione Panza, piazzale Litta 1, Biumo - Varese. Orari: ore 10.00-18.00; la biglietteria chiude alle ore 17.15. Ingresso: villa senza Ganzfeld di Turrell - intero € 10,00; ridotto (ragazzi 4 - 14 anni) € 4,00; iscritti al Fai gratuito, studenti (15-26 anni) € 5,00, con carta dello studente (15-19 anni) € 3,00; famiglie (2 adulti + fino a 4 bambini) € 24,00 | ingresso al Ganzfeld di Turrell - intero, studenti e iscritti FAI € 3,00, ridotto (4-14 anni) gratuito se accompagnati dai genitori | Ingresso al solo parco intero €3,00; ridotto (ragazzi 4 – 14 anni) € 1,00; residenti nella città di Varese gratuito tutti i martedì. Informazioni: tel. 0332.283960 o faibiumo@fondoambiente.it. Sito web: www.villapanza.it.
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