Trenta opere straordinarie per un omaggio a una terra, l’Umbria, che sa reagire al terremoto con la forza del suo patrimonio culturale: si presenta così la mostra «Tesori della Valnerina», allestita nelle sale della Rocca Albornoziana – Museo nazionale del Ducato di Spoleto, per la curatela di Marica Mercalli, Antonella Pinna e Rosaria Mencarelli.
Sculture, dipinti, manufatti, oggetti di oreficeria, arredi e volumi sacri tratti in salvo da chiese danneggiate dal terremoto della scorsa estate e dal Museo della Castellina di Norcia, anch’esso chiuso per inagibilità, restituiscono tutta la ricchezza artistica del «cuore verde d’Italia», un territorio che offre al visitatore più di centosettanta siti tra musei, ecomusei e siti archeologici.
Le opere esposte -riportate a nuova vita con l'aiuto e il sostegno dei restauratori dei Musei Vaticani, dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e della Soprintendenza all'Archeologia, Belle arti e paesaggio dell'Umbria- rappresentano i diversi contesti di appartenenza delle zone colpite, così che tutte le comunità della Valnerina possano sentirsi rappresentate, e sono espressione di devozione popolare, tradizione artigiana e natura etnoantropologica.
La presenza, tra gli altri lavori esposti, anche di una campana proveniente dall’Abbazia di Sant’Eutizio di Preci è stata voluta per rappresentare, tra le tante campane ricoverate a Spoleto, gli edifici e segnatamente i campanili distrutti dal sisma, simboli, spesso, di quanto oggi non esiste più come nel caso delle campane di Castelluccio di Norcia.
La mostra, che permette anche di ammirare il frutto di un impegno nella salvaguardia dell’ambiente, cominciato subito dopo le prime scosse, e la professionalità e la competenza dei tecnici chiamati a vario titolo a operare nel campo della tutela e del restauro dei beni culturali, è strettamente legata alla campagna di raccolta fondi aperta per sostenere il restauro di opere danneggiate dal terremoto, a cui si può contribuire attraverso la piattaforma web Starteed (https://valorecultura.starteed.com/it/lightquake).
In occasione dell’esposizione, Sistema Museo ha organizzato, a cadenza settimanale, una serie di visite guidate al Deposito di sicurezza per i Beni culturali di Santo Chiodo di Spoleto, dove sono “ricoverati” oltre quattromilacinquecento beni storico artistici, librari e documenti storici recuperati dai luoghi danneggiati a seguito del recente terremoto nel Centro Italia.
Durante la visita -in agenda fino al 30 luglio, tutti i giovedì, con un doppio appuntamento alle ore 15 e alle ore 16 (prenotazioni obbligatorie ai numeri tel. 0743.224952, cell. 340.5510813 o all’indirizzo e-mail spoleto@sistemamuseo.it; quota di partecipazione € 6,00)- uno storico dell’arte illustrerà il lavoro di recupero delle opere, le funzioni e le caratteristiche del deposito stesso, attraverso riproduzioni di immagini. La visita comprende anche l’ingresso nel laboratorio di restauro dove i restauratori illustreranno loro stessi fasi, tecniche e procedura di questi delicati interventi.
L’evento si inserisce nel programma «Scoprendo l’Umbria», fortemente voluto e promosso dalla Regione per sostenere e valorizzare le attività dei musei, un’esperienza autentica da vivere in oltre centosettanta tra musei, ecomusei e siti archeologici.
Solo una piccola parte dell'Umbria ha avuto danni diretti dal terremoto e, anche se le immagini delle chiese gravemente danneggiate della Valnerina hanno colpito il cuore di tutti, la volontà della comunità umbra è di non farsi piegare dagli eventi e di continuare a valorizzare il proprio patrimonio storico e artistico, la bellezza delle terre del Perugino, di Giotto, del Signorelli e di Burri. Alle ferite del sisma enti e cittadini reagiscono, dunque, invitando tutti gli amanti del «cuore verde d’Italia» a visitare i musei e i monumenti che sono aperti, vitali e offrono uno straordinario spaccato di storia, arte, ambiente e tradizioni.
Il progetto è corredato da un sito internet e da una pagina Facebook ,attiva dal 5 marzo, che è seguita da oltre 4350 fan, con una crescita costante del numero di utenti e dell'interesse suscitato, tanto che con un solo post sono state raggiunte 35mila persone. Il sito internet ha, invece, superato le 6200 visualizzazioni e offre costanti aggiornamenti su centinaia di proposte, itinerari e curiosità in grado di suscitare emozioni intense in chi le vive.
A tutto questo si aggiunge la grande risposta da parte dei musei del territorio regionale: oltre ottanta, infatti, hanno aderito a questo progetto di promozione offrendo sconti sugli ingressi previa esibizione di una card a tema.
Un invito a scoprire e riscoprire testimonianze artistiche che hanno segnato la storia di questa terra e oggi diventano parte viva del contemporaneo.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Orvieto, museo archeologico; [fig. 2] Città della Pieve, Museo civico; [fig. 3] Spoleto, Palazzo Collicola Arti visive; [fig. 4] Magione, Museo della pesca del lago Trasimeno
Informazioni utili
«Tesori della Valnerina». Rocca Albornoziana – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto (Perugia). Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 9.30 alle ore 19.30, lunedì dalle ore 9.30 alle ore 13.30; aperture straordinarie in occasione di eventi speciali, ponti e festività. Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura. Ingresso: intero € 7,50, ridotto € 3,75 (da 18 a 25 anni), gratuito fino a 17 anni, fatte salve le agevolazioni previste dal regolamento di ingresso ai luoghi della cultura italiani, consultabili nel sito web del Mibact; ingresso gratuito la prima domenica del mese; Spoleto Card - Red Card € 9,50, Green Card € 8,00 (+ 65, da 7 a 25 anni, gruppi oltre 15 persone). Catalogo: il 70% del ricavato dalle vendite del catalogo contribuirà al restauro di opere d’arte danneggiate dal sisma. Informazioni e prenotazioni: Sistema Museo biglietteria e accoglienza tel. 0743.224952, cell. 340.5510813, spoleto@sistemamuseo.it. Sito internet: www.scoprendolumbria.it. Fino al 30 luglio 2017. Chiusura posticipata al 5 novembre 2017.
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