Chi varca le soglie di un museo, oggi, non lo fa solo per vedere una mostra, ma anche per bere un caffé, acquistare un oggetto di design, sfogliare un libro d'arte o, magari, comperare gadget con impressa la riproduzione del proprio quadro preferito. Numerosi sono così gli enti espositivi italiani che si stanno attrezzando, sulla scia dei musei del nord e centro Europa, di appositi spazi dedicati al merchandising. Un settore, questo, che diventa ora protagonista di un concorso, Dab-Design per artshop e bookshop, promosso dal Gai (associazione per il circuito giovani artisti), dall'Ufficio giovani d'arte del Comune di Modena, dalla locale Galleria civica, e, a partire da questa edizione, anche dal Progas–ministero per le Politiche giovanili e le Attività sportive e dalla Direzione generale per l’architettura e le arti contemporanee del ministero dei Beni e delle Attività culturali.
Il concorso, promosso nell'ambito del progetto triennale De.Mo., «ha lo scopo –si legge nella nota stampa- di promuovere la progettazione e la produzione di oggetti d'artista e di design, ad opera di giovani artisti italiani, finalizzati alla commercializzazione negli artshop e bookshop dei musei del nostro Paese». Un’occasione, questa, per far conoscere al grande pubblico tanti talenti in erba, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che operano nel campo del design e dell'artigianato artistico, diplomati presso istituti e accademie d'arte, ma anche per dare un aiuto concreto ai numerosi musei italiani che si stanno attrezzando di nuovi spazi dedicati al merchandising, in conformità con la legge Ronchey del 1993, e che avranno sempre più la necessità di qualificare e caratterizzare la loro offerta commerciale in modo vario e originale.
Dab-Design per artshop e bookshop si propone, inoltre, di coinvolgere aziende attive nel settore del merchandising museale, per la successiva produzione e commercializzazione dei prototipi presentati al concorso, nell’ambito della Linea di prodotti DabxGAI.
Le aziende partner di questa edizione saranno ancora una volta la GiGi Medici di Sassuolo e la Misstake di Treviso, che hanno già realizzato alcune delle opere partecipanti alla prima edizione della competizione modenese e oggi in vendita in molti musei italiani, tra cui la Galleria civica di Modena, il Mart di Rovereto, la Galleria d’arte moderna di Roma, il Museo d’arte contemporanea Donna Regina di Napoli e in diversi altri spazi commerciali gestiti da Electa Mondadori.
Al concorso, la cui scadenza è fissata per venerdì 13 giugno 2008, possono partecipare artisti, designer, artigiani-artisti, studenti, aventi un'età compresa tra i 18 e i 35 anni, nazionalità italiana o residenza in Italia da almeno un anno alla data di presentazione della domanda.
I candidati dovranno presentare sia i progetti che le fotografie dei prototipi per il concorso. Prototipi che dovranno essere di libera creazione, contemporanei e originali, e che potranno essere realizzati con i più diversi materiali e tecniche. Tante le aree di produzione in cui i giovani potranno cimentarsi: oggettistica e complementi di arredo, cartoleria e cartapesta, grafica, illustrazione, fumetto, fotografia, scultura, calcografia, gioielleria, lavorazione dei metalli e del vetro, arte tessile, ceramica.
Chi intendesse partecipare a Dab può presentare, presso il Comune di Modena, all’ufficio Giovani d’arte, i seguenti materiali: la scheda d'iscrizione, scaricabile da Internet, compilata in ogni sua parte; il progetto e la foto del prototipo realizzato, sia su supporto cartaceo che su cd; una scheda tecnica con breve presentazione del proprio lavoro, un curriculum vitae e fotografie di precedenti realizzazioni.
Un'apposita commissione, costituita da autorevoli esperti e operatori del settore, selezionerà, tra i candidati, gli autori dei prototipi ritenuti più originali e qualitativamente validi. Le opere parteciperanno a un'esposizione che si terrà a Modena, presso Palazzo Santa Margherita, e saranno pubblicate sul catalogo di mostra.
Accanto a Dab-Design per artshop e bookshop, l'ufficio Giovani d'arte di Modena sta seguendo, in questi giorni, altri due concorsi dedicati a persone dai 18 ai 35 anni, che vivono, lavorano o studiano in Emilia Romagna. Si tratta di A cura di... e Arteinattesa. il primo concorso, in scadenza il 16 maggio 2008, richiede ai candidati la presentazione di un progetto di curatela per una mostra d'arte visiva da realizzarsi nella città di residenza; l'altro, il cui termine per la consegna è fissato al 23 maggio, si rivolge a giovani artisti e sollecita la presentazione di progetti di opere d'arte, che andranno a ornare le sale d’aspetto dei reparti e degli ambulatori, ma anche le pareti degli ingressi e alcuni muri perimetrali dei padiglioni dell'Università Policlinico di Modena. Entrambi i bandi sono scaricabili dal sito: www.comune.modena.it/gioarte.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Lavinia Bolognesi, Bulbo. Vaso per fiori, 2005; (fig. 2) Evelyn Daviddi, Una mucca al mare! e La superscarpa. Shopping bag, 2005; (fig. 3) Valentina Cabri, Corolle. Vassoi in plexiglass, 2005; (fig. 4) Rachel Morellet, Collane e orecchini. 2005, oro e argento [Tutte le opere sono state presentate alla prima edizione del concorso Dab]
Informazioni utili
Concorso Dab. Ente banditore: circuito Gai e Ufficio giovani d'arte del Comune di Modena. Quota di partecipazione: nessuna. Data di consegna: 13 giugno 2008. Informazioni e bando di concorso: Giovani d'arte - Comune di Modena, settore Cultura, via Galaverna 8 – 41100 Modena, tel. 059.206604, fax. 059.206877, e-mail: ocorradi@comune.modena.it. Sito web: www.comune.modena.it/gioarte.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
mercoledì 12 marzo 2008
lunedì 10 marzo 2008
Dalla Siberia a Ferrara: volo speciale per la «Moltiplicazione dei pani e dei pesci» del Garofalo
Giungerà a Ferrara, grazie alla collaborazione del Ministero per le Emergenze russo, la grande tela Moltiplicazione dei pani e dei pesci di Benvenuto Tisi detto il Garofalo (Ferrara, 1481-1559), opera che andrà a comporre, con un'altra sessantina di lavori, il percorso espositivo della prima mostra organizzata da Ermitage Italia presso le eleganti sale del Castello estense, sede di una delle più importanti corti del Rinascimento italiano. Una notizia, questa, di pochi giorni fa che conferma il grande scrupolo scientifico e organizzativo dello State Hermitage Museum di San Pietroburgo, anche nelle sue sedi straniere, da Amsterdam a Londra.
E’ stato, infatti, lo stesso museo sulla Neva, uno dei più prestigiosi al mondo con i suoi ventiduemila pezzi catalogati, a chiedere al Ministero per le emergenze russo di consentire l’utilizzo di un velivolo speciale della propria flotta per il trasporto dalla Siberia a San Pietroburgo dell’opera, realizzata nel 1531 circa, per il perduto convento di San Bernardino, e oggi conservata presso il Museo delle belle arti del lontano Oriente, a Khabarovsk.
La tela, di quasi 3 metri di altezza e 2,5 di larghezza (troppo grande per essere trasportata con un aereo di linea), percorrerà, dunque, ben 15.000 chilometri, 9.000 in aereo e i restanti 6.000 in camion, per giungere nel nostro Paese in occasione della mostra Garofalo. Pittore della Ferrara estense (catalogo Skira editore), curata da Tatiana Kustodieva e Mauro Lucco, con la collaborazione di Michele Danieli e con il contributo di un pregevole comitato scientifico composto da Irina Artemieva, Francesca Cappelletti e Michail Piotrovsky.
L’appuntamento espositivo, in calendario da sabato 5 aprile a domenica 6 luglio, consentirà di rivedere questa bellissima tela, lontana da Ferrara dal 1792, insieme ad altre tre opere del complesso iconografico di San Bernardino, che fecero parte della collezione di papa Pio VI, a Palazzo Braschi a Roma, e che nel 1840 giunsero in Russia per volontà dello zar Nicola I: Le nozze di Cana di Galilea, L’allegoria del Vecchio e del Nuovo Testamento e L’andata al Calvario.
A differenza di queste ultime tele, conservate fin dal 1920 presso lo State Hermitage Museum e sottoposte nel 2007 a un accurato restauro proprio in vista dell’esposizione ferrarese, la Moltiplicazione dei pani e dei pesci fu trasferita al Museo per le belle arti del lontano Oriente nel 1931, dove è sempre rimasta, custodendo anche la presunta effige del pittore che, secondo la critica, si sarebbe ritratto insieme alla Madre Badessa nel gruppo di figure in basso a destra.
Oltre a queste quattro opere, la mostra al Castello estense, già ribattezzata la «prima grande monografica dedicata al Garofalo», allineerà importanti prestiti provenienti da prestigiosi musei internazionali come la National Gallery di Londra, lo Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Museèe du Louvre di Parigi, il Kunstinstorisches Museum di Vienna, i musei capitolini di Roma, gli Uffizi di Firenze e il museo di Capodimonte a Napoli.
Nello specifico, saranno una sessantina le opere di Benvenuto Tisi, detto anche il «Raffaello ferrarese», che giungeranno nella città estense, venti delle quali mai esposte prima d’ora in Italia. Un complesso di lavori, quello in mostra, che consentirà di riscoprire questo artista, in passato sottovalutato dalla critica, ma in realtà già assai apprezzato come «moderno» da Giorgio Vasari, per la sua pittura e per il suo stile di vita, ma che darà anche la possibilità di analizzare i suoi influssi sulla scuola locale nella prima metà del Cinquecento. Il percorso espositivo presenterà, pertanto, una decina di dipinti di assoluta qualità di artisti del Rinascimento ferrarese come Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, Dosso Dossi e Francesco Francia.
E', inoltre, previsto un itinerario cittadino che permetterà di ammirare i capolavori del Garofalo conservati nella Pinacoteca nazionale di Ferrara e i bellissimi affreschi di tema cortese di Palazzo Costabili (ora sede del Museo nazionale archeologico) e del Seminario Vecchio, dei quali si è concluso da pochi mesi un completo restauro finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Castello estense, Ferrara; (fig. 2) Benvenuto Tisi detto il Garofano, Moltiplicazione dei pani e dei pesci. Khabarovsk, Museo delle belle arti del lontano Oriente; (fig. 3) Benvenuto Tisi detto il Garofano, Santa Lucia, post 1529. Olio su tavola, cm 63x44. Roma, Pinacoteca capitolina; (fig. 4) Benvenuto Tisi detto il Garofalo, Allegoria del Vecchio e Nuovo Testamento, 1531-1535. Olio su tela, cm 318x257. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
[Le immagini sono state fornite da Villaggio Globale International, ufficio stampa della mostra Garofalo. Pittore della Ferrara estense]
Informazioni utili
Garofalo. Pittore della Ferrara estense. Castello Estense - Ferrara. Orari: 9.30-19.30. Ingresso: interi € 10,00, ridotti € 8,00 (ultra 65enni, visitatori fino a 18 anni, convenzionati, disabili, altre riduzioni di legge e visitatori con biglietto della mostra Mirò. La terra), gruppi € 8,00 (da 15 a 30 visitatori con 1 gratuità oltre i 15 componenti paganti), scuole € 6,00 (2 gratuità a scolaresca); gratuito per bambini fino a 6 anni e giornalisti con tessera. Catalogo: Skira editore, Milano. Informazioni: call center 199.411.120. Sito web: www.mostragarofalo.it. Dal 5 aprile al 6 luglio 2008.
E’ stato, infatti, lo stesso museo sulla Neva, uno dei più prestigiosi al mondo con i suoi ventiduemila pezzi catalogati, a chiedere al Ministero per le emergenze russo di consentire l’utilizzo di un velivolo speciale della propria flotta per il trasporto dalla Siberia a San Pietroburgo dell’opera, realizzata nel 1531 circa, per il perduto convento di San Bernardino, e oggi conservata presso il Museo delle belle arti del lontano Oriente, a Khabarovsk.
La tela, di quasi 3 metri di altezza e 2,5 di larghezza (troppo grande per essere trasportata con un aereo di linea), percorrerà, dunque, ben 15.000 chilometri, 9.000 in aereo e i restanti 6.000 in camion, per giungere nel nostro Paese in occasione della mostra Garofalo. Pittore della Ferrara estense (catalogo Skira editore), curata da Tatiana Kustodieva e Mauro Lucco, con la collaborazione di Michele Danieli e con il contributo di un pregevole comitato scientifico composto da Irina Artemieva, Francesca Cappelletti e Michail Piotrovsky.
L’appuntamento espositivo, in calendario da sabato 5 aprile a domenica 6 luglio, consentirà di rivedere questa bellissima tela, lontana da Ferrara dal 1792, insieme ad altre tre opere del complesso iconografico di San Bernardino, che fecero parte della collezione di papa Pio VI, a Palazzo Braschi a Roma, e che nel 1840 giunsero in Russia per volontà dello zar Nicola I: Le nozze di Cana di Galilea, L’allegoria del Vecchio e del Nuovo Testamento e L’andata al Calvario.
A differenza di queste ultime tele, conservate fin dal 1920 presso lo State Hermitage Museum e sottoposte nel 2007 a un accurato restauro proprio in vista dell’esposizione ferrarese, la Moltiplicazione dei pani e dei pesci fu trasferita al Museo per le belle arti del lontano Oriente nel 1931, dove è sempre rimasta, custodendo anche la presunta effige del pittore che, secondo la critica, si sarebbe ritratto insieme alla Madre Badessa nel gruppo di figure in basso a destra.
Oltre a queste quattro opere, la mostra al Castello estense, già ribattezzata la «prima grande monografica dedicata al Garofalo», allineerà importanti prestiti provenienti da prestigiosi musei internazionali come la National Gallery di Londra, lo Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Museèe du Louvre di Parigi, il Kunstinstorisches Museum di Vienna, i musei capitolini di Roma, gli Uffizi di Firenze e il museo di Capodimonte a Napoli.
Nello specifico, saranno una sessantina le opere di Benvenuto Tisi, detto anche il «Raffaello ferrarese», che giungeranno nella città estense, venti delle quali mai esposte prima d’ora in Italia. Un complesso di lavori, quello in mostra, che consentirà di riscoprire questo artista, in passato sottovalutato dalla critica, ma in realtà già assai apprezzato come «moderno» da Giorgio Vasari, per la sua pittura e per il suo stile di vita, ma che darà anche la possibilità di analizzare i suoi influssi sulla scuola locale nella prima metà del Cinquecento. Il percorso espositivo presenterà, pertanto, una decina di dipinti di assoluta qualità di artisti del Rinascimento ferrarese come Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, Dosso Dossi e Francesco Francia.
E', inoltre, previsto un itinerario cittadino che permetterà di ammirare i capolavori del Garofalo conservati nella Pinacoteca nazionale di Ferrara e i bellissimi affreschi di tema cortese di Palazzo Costabili (ora sede del Museo nazionale archeologico) e del Seminario Vecchio, dei quali si è concluso da pochi mesi un completo restauro finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Castello estense, Ferrara; (fig. 2) Benvenuto Tisi detto il Garofano, Moltiplicazione dei pani e dei pesci. Khabarovsk, Museo delle belle arti del lontano Oriente; (fig. 3) Benvenuto Tisi detto il Garofano, Santa Lucia, post 1529. Olio su tavola, cm 63x44. Roma, Pinacoteca capitolina; (fig. 4) Benvenuto Tisi detto il Garofalo, Allegoria del Vecchio e Nuovo Testamento, 1531-1535. Olio su tela, cm 318x257. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage
[Le immagini sono state fornite da Villaggio Globale International, ufficio stampa della mostra Garofalo. Pittore della Ferrara estense]
Informazioni utili
Garofalo. Pittore della Ferrara estense. Castello Estense - Ferrara. Orari: 9.30-19.30. Ingresso: interi € 10,00, ridotti € 8,00 (ultra 65enni, visitatori fino a 18 anni, convenzionati, disabili, altre riduzioni di legge e visitatori con biglietto della mostra Mirò. La terra), gruppi € 8,00 (da 15 a 30 visitatori con 1 gratuità oltre i 15 componenti paganti), scuole € 6,00 (2 gratuità a scolaresca); gratuito per bambini fino a 6 anni e giornalisti con tessera. Catalogo: Skira editore, Milano. Informazioni: call center 199.411.120. Sito web: www.mostragarofalo.it. Dal 5 aprile al 6 luglio 2008.
venerdì 7 marzo 2008
«FormA-Azione», in Friuli un convegno sui musei e la loro funzione educativa
«Promuovere riflessioni strettamente correlate alla nuova cultura del museo calato nella dimensione contemporanea e inteso come strumento di formazione e di sviluppo al servizio della scuola, dell'impresa, del territorio e di tutta la collettività»: questo lo scopo del convegno FormA-Azione. Museo-scuola-territorio-impresa, che si svolgerà nelle giornate da venerdì 14 a domenica 16 marzo in due tra le più note sedi espositive d’arte contemporanea del Friuli Venezia Giulia: la villa Manin di Passariano e il Centro d’arti visive Visionario di Udine. La tre giorni di studi, promossa dall’amministrazione regionale, è stata curata da Modidi, associazione locale nata con l’obiettivo di creare un Museo dei bambini e un Centro ReMida di riciclaggio creativo, e gode del sostegno organizzativo dei dipartimenti educativi del Castello di Rivoli e della stessa villa Manin.
Sulla nuova cultura del museo, a partire dalla formazione, si confronteranno numerosi esperti italiani e internazionali, tra cui Michelangelo Pistoletto (artista ed ideatore di Cittadellarte di Biella e Unideee), Jean Tormey (curatrice dei programmi per il pubblico del museo Tate di Liverpool), Fanny Serain (assistente alle relazioni con il pubblico e al servizio programmazione per i giovani del Centro nazionale d’arte e cultura Georges Pompidou di Parigi), Elisabeth Menasse (direttore dello Zoom Kindermuseum di Vienna), Synthia Griffin (Tate Modern education di Londra) e Francesco Bonami (direttore artistico di Villa Manin-Centro d’arte contemporanea di Passariano).
«L’intento della riflessione e del dibattito -spiega Anna Pironti, responsabile capo del Dipartimento educazione del Castello di Rivoli- «è proporre un modello di sviluppo non più incentrato sullo sfruttamento delle risorse, ma sulla qualità della vita, la cultura, la creatività e l’innovazione. Lo sviluppo di un territorio –precisa la studiosa– è strettamente correlato alla crescita del potenziale umano, che andrebbe sostenuto con interventi mirati a creare una speciale sintonia con la dimensione culturale del proprio tempo».
Non di molto diverso il parere di Concetta Giannangeli, presidente di Modidi e responsabile del Dipartimento educazione di villa Manin, che afferma: «considerato nel suo riflesso didattico-operativo, il museo diventa strumento d’innovazione e sviluppo per la scuola, la formazione universitaria, l’impresa, la collettività nella sua accezione più ampia». Un ruolo, questo, che viene posto in evidenza anche in un importante documento siglato dall’Unesco nel 1997: «I musei –vi si legge– offrono un ambiente dove è possibile apprendere anche in modo informale e flessibile, sollecitare interessi e curiosità esponendo i visitatori a una pluralità di stimoli –visivi, sensoriali, emotivi– e soprattutto facilitando il contatto con la propria memoria collettiva o con altre culture».
Il convegno si aprirà venerdì 14 marzo, alle 9.30, presso villa Manin con l’introduzione ai lavori di Concetta Giannangeli e gli interventi di Vittorino Boem (sindaco di Codroipo), Roberto Antonaz (assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia) e Francesco Bonami. Seguirà la prima sessione di studi sul tema La scuola dei musei. Funzione educativa e curricula formativi. Il ruolo di accademie e università, che vedrà nel ruolo di relatori numerosi docenti e ricercatori universitari, tra cui Franco Fabbro, Alessandro Del Puppo, Davide Zoletto, Carmen Lidon Beltran, Cristina Francucci, Carlo Montanaro e Franca Varallo.
Il giorno successivo, sabato 15 marzo, ci si sposterà al Visionario di Udine, dove, a partire dalle 9.30, si terrà una sessione di studi dal titolo Arte, creatività, impresa, introdotta da Enrico Bertossi (assessore regionale alle Attività produttive) e Carlo Faleschini (presidente di Confartigianato Udine), nella quale parleranno, tra gli altri, Catterina Seia (responsabile del progetto UniCredit & l’arte di UniCredit group), Michelangelo Pistoletto, Elena Ciresola (curatore della formazione a C4 di Caldogno), Patrizia Moroso (art director di Moroso) e Cristiano Seganfreddo (direttore di Fuoribiennale).
La sessione pomeridiana, in programma sempre al Visionario di Udine, sarà incentrata sul tema Pubblico e musei ed accoglierà interventi, tra gli altri, di Jean Tormey, Paola Pacetti (direttore dell’associazione Museo dei ragazzi di Firenze), e Sandra Piccinini (presidente dell’istituzione scuole e nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia).
Il convegno si chiuderà domenica 16 a villa Manin di Passariano, con un incontro dal titolo Forme e azioni per i musei dei bambini, cui parteciperanno Anna Casalino, Elisabeth Menasse e Synthia Griffin, e al termine del quale è in programma, intorno alle 15, una grande e spettacolare azione artistica a cielo aperto dedicata ad adulti, bambini e famiglie.
Nel corso della «tre giorni» verranno presentati gli esiti più significativi di esperienze museali italiane e straniere; si parlerà di progetti condivisi con università e accademie di belle arti e si ufficializzerà il documento redatto e sottoscritto da Educ@rte, associazione culturale che ha tra gli obiettivi la promozione e diffusione della nuova cultura del museo: un vero e proprio manifesto, il loro, in cui si attesta che la funzione educativa ha un ruolo specifico e non di servizio per la vita del museo.
Didascalie delle immagini
(fig. 1 e fig. 2) Laboratori didattici al C4 (Centro Cultura Contemporaneo Caldogno) di Caldogno, Vicenza; (fig. 3 e fig. 4) Attività didattiche promosse dall’associazione culturale Modidi di Passariano (Udine)
Informazioni utili
FormA-Azione. Museo-scuola-territorio-impresa. Date e orari: dal 14 al 16 marzo, dalle 9.00. Luoghi: villa Manin di Passariano, piazza Manin 10 – Passariano (Udine); Centro d’arti visive Visionario, via Asquini, 33 – Udine. Informazioni: assocazione Modidi-Centro ReMida, via Cartiera – Passariano (Udine), tel. 0432.900656, fax 0432.913893, cell. 347.0150955.Sito web: www.modidi.it.
Sulla nuova cultura del museo, a partire dalla formazione, si confronteranno numerosi esperti italiani e internazionali, tra cui Michelangelo Pistoletto (artista ed ideatore di Cittadellarte di Biella e Unideee), Jean Tormey (curatrice dei programmi per il pubblico del museo Tate di Liverpool), Fanny Serain (assistente alle relazioni con il pubblico e al servizio programmazione per i giovani del Centro nazionale d’arte e cultura Georges Pompidou di Parigi), Elisabeth Menasse (direttore dello Zoom Kindermuseum di Vienna), Synthia Griffin (Tate Modern education di Londra) e Francesco Bonami (direttore artistico di Villa Manin-Centro d’arte contemporanea di Passariano).
«L’intento della riflessione e del dibattito -spiega Anna Pironti, responsabile capo del Dipartimento educazione del Castello di Rivoli- «è proporre un modello di sviluppo non più incentrato sullo sfruttamento delle risorse, ma sulla qualità della vita, la cultura, la creatività e l’innovazione. Lo sviluppo di un territorio –precisa la studiosa– è strettamente correlato alla crescita del potenziale umano, che andrebbe sostenuto con interventi mirati a creare una speciale sintonia con la dimensione culturale del proprio tempo».
Non di molto diverso il parere di Concetta Giannangeli, presidente di Modidi e responsabile del Dipartimento educazione di villa Manin, che afferma: «considerato nel suo riflesso didattico-operativo, il museo diventa strumento d’innovazione e sviluppo per la scuola, la formazione universitaria, l’impresa, la collettività nella sua accezione più ampia». Un ruolo, questo, che viene posto in evidenza anche in un importante documento siglato dall’Unesco nel 1997: «I musei –vi si legge– offrono un ambiente dove è possibile apprendere anche in modo informale e flessibile, sollecitare interessi e curiosità esponendo i visitatori a una pluralità di stimoli –visivi, sensoriali, emotivi– e soprattutto facilitando il contatto con la propria memoria collettiva o con altre culture».
Il convegno si aprirà venerdì 14 marzo, alle 9.30, presso villa Manin con l’introduzione ai lavori di Concetta Giannangeli e gli interventi di Vittorino Boem (sindaco di Codroipo), Roberto Antonaz (assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia) e Francesco Bonami. Seguirà la prima sessione di studi sul tema La scuola dei musei. Funzione educativa e curricula formativi. Il ruolo di accademie e università, che vedrà nel ruolo di relatori numerosi docenti e ricercatori universitari, tra cui Franco Fabbro, Alessandro Del Puppo, Davide Zoletto, Carmen Lidon Beltran, Cristina Francucci, Carlo Montanaro e Franca Varallo.
Il giorno successivo, sabato 15 marzo, ci si sposterà al Visionario di Udine, dove, a partire dalle 9.30, si terrà una sessione di studi dal titolo Arte, creatività, impresa, introdotta da Enrico Bertossi (assessore regionale alle Attività produttive) e Carlo Faleschini (presidente di Confartigianato Udine), nella quale parleranno, tra gli altri, Catterina Seia (responsabile del progetto UniCredit & l’arte di UniCredit group), Michelangelo Pistoletto, Elena Ciresola (curatore della formazione a C4 di Caldogno), Patrizia Moroso (art director di Moroso) e Cristiano Seganfreddo (direttore di Fuoribiennale).
La sessione pomeridiana, in programma sempre al Visionario di Udine, sarà incentrata sul tema Pubblico e musei ed accoglierà interventi, tra gli altri, di Jean Tormey, Paola Pacetti (direttore dell’associazione Museo dei ragazzi di Firenze), e Sandra Piccinini (presidente dell’istituzione scuole e nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia).
Il convegno si chiuderà domenica 16 a villa Manin di Passariano, con un incontro dal titolo Forme e azioni per i musei dei bambini, cui parteciperanno Anna Casalino, Elisabeth Menasse e Synthia Griffin, e al termine del quale è in programma, intorno alle 15, una grande e spettacolare azione artistica a cielo aperto dedicata ad adulti, bambini e famiglie.
Nel corso della «tre giorni» verranno presentati gli esiti più significativi di esperienze museali italiane e straniere; si parlerà di progetti condivisi con università e accademie di belle arti e si ufficializzerà il documento redatto e sottoscritto da Educ@rte, associazione culturale che ha tra gli obiettivi la promozione e diffusione della nuova cultura del museo: un vero e proprio manifesto, il loro, in cui si attesta che la funzione educativa ha un ruolo specifico e non di servizio per la vita del museo.
Didascalie delle immagini
(fig. 1 e fig. 2) Laboratori didattici al C4 (Centro Cultura Contemporaneo Caldogno) di Caldogno, Vicenza; (fig. 3 e fig. 4) Attività didattiche promosse dall’associazione culturale Modidi di Passariano (Udine)
Informazioni utili
FormA-Azione. Museo-scuola-territorio-impresa. Date e orari: dal 14 al 16 marzo, dalle 9.00. Luoghi: villa Manin di Passariano, piazza Manin 10 – Passariano (Udine); Centro d’arti visive Visionario, via Asquini, 33 – Udine. Informazioni: assocazione Modidi-Centro ReMida, via Cartiera – Passariano (Udine), tel. 0432.900656, fax 0432.913893, cell. 347.0150955.Sito web: www.modidi.it.
Iscriviti a:
Post (Atom)