Realizzata nel 1909 e già esposta nel 1910 alla storica mostra personale di Boccioni a Ca’ Pesaro a Venezia, l’opera - che faceva parte della collezione dell’Istituto Mario Negri di Milano, a cui era stata donata nel 2005 dal professor Giuseppe Mattioli - è stata acquisita nel gennaio di quest’anno della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona nell’ambito di una speciale sinergia tra le due istituzioni che le vedrà accostate anche in un progetto triennale di formazione di un giovane ricercatore.
Secondo la ricostruzione dei passaggi di proprietà, realizzata dalla professoressa Sharon Hecker nel 1916, alla morte di Umberto Boccioni, l’olio su tela (di centimetri 110 x 80, firmato e datato il basso a destra) passa per eredità a sua madre, Cecilia Forlani Boccioni. L’anno seguente l’opera viene acquistata dal ragionier Enrico Bachi di Torre Pellice, che, poco più di una quindicina di anni dopo, lo presta alla mostra che la Galleria d’arte moderna di Milano dedica, nel 1933, al maestro futurista. L’etichetta sul verso del quadro conferma il fatto e riporta le seguenti informazioni: «Civica Galleria d’Arte Moderna. Autore: mostra Boccioni 1933; titolo: l’Attrice; catalogo n. 11. Sig. Bachi rag. Enrico, via Assarotti».
Con l’approvazione in Italia delle Leggi razziali, Enrico Bachi presenta al suo Comune di nascita la denuncia per l’«appartenenza alla razza ebraica». Dalla fine del 1938 non si si trova più traccia di lui nell’Albo dei ragionieri di Torino e nell’ottobre del 1939, secondo i documenti presenti alla Camera di Commercio, il prefetto provvede alla liquidazione della sua azienda e alla confisca di tutti i beni mobili della famiglia presenti nella Villa Bachi di Torre Pellice. Nella scheda di confisca vengono sottolineate a matita le opere d’arte e gli altri oggetti di valore sequestrati come tappeti orientali e orologi. Ma non figura l’opera di Umberto Boccioni, che viene presumibilmente affidata, con altri beni, ad amici di famiglia che la custodiscono sino alla fine della guerra. Nel 1961, alla morte di Enrico Bachi, la tela passa, infatti, per eredità alla moglie Rita, che nel giugno dello stesso anno la vende alla Galleria La Bussola di Torino. Acquistato pochi mesi dopo dal collezionista castellanzese Luciano Pomini, il dipinto entra quindi, nel 1977, nella collezione di Giuseppe Mattioli, che nel 2005 lo cede all’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri con l’intento di supportare la ricerca del Dipartimento di oncologia intitolato alla Fondazione Nerina e Mario Mattioli Onlus.
L’opera di Umberto Boccioni si aggiunge a un’altra recente e preziosa acquisizione esposta a Tortona dallo scorso novembre: «Il cammino dei Lavoratori» (1898-1899) di Giuseppe Pellizza da Volpedo, studio preparatorio de «Il Quarto Stato». Questo lavoro restituisce la tensione sociale ed esistenziale del tempo attraverso un sapiente uso del colore e una composizione teatrale in cui gesti e sguardi si intrecciano in un flusso inarrestabile di figure compatte. L’ocra che pervade la scena accresce il senso di unità del gruppo, che marcia determinato verso una luce simbolo di speranza. Sebbene si tratti di uno studio, la potenza espressiva e la straordinaria resa pittorica lo rendono un'opera autonoma, capace di restituire con immediatezza la visione simbolica di Pellizza.
Con queste due nuove acquisizioni, la Pinacoteca di Tortona rafforza il proprio ruolo di riferimento per lo studio e la valorizzazione del Divisionismo, offrendo al pubblico un viaggio ancora più completo attraverso le sue evoluzioni e influenze sulle avanguardie del primo Novecento. Il museo ospita, oggi, 145 opere dei principali maestri divisionisti, tra cui Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Plinio Nomellini, Gaetano Previati e Giovanni Segantini. Con un allestimento studiato secondo i più moderni criteri museali, il visitatore può esplorare le varie anime del movimento avanguardista: dalle sperimentazioni luministiche ai temi sociali, dal simbolismo alle ricerche paesaggistiche che anticipano il Futurismo e che pongono il Divisionismo come anello di congiunzione tra Ottocento e Novecento.
Didascalie delle immagini
1. e 2. Pinacoteca Divisionismo Tortona, veduta della sala con la nuova acquisizione: La signora Maffi. Una maestra di scena (1909), Umberto Boccioni; 3. Giuseppe Pellizza, Il cammino dei lavoratori, 1898-1899; 4. e 5. Pinacoteca Divisionismo Tortona, veduta di una sala
Informazioni utili
Pinacoteca Divisionismo Tortona. Palazzetto medievale, Corso Leoniero, 6 (ingresso dal cortile interno) - Tortona (Alessandria). Orari: sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00; giorni feriali su prenotazione; chiusura Natale e Capodanno. Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 0131.822965, e-mail: pinacotecadivisionismo@gmail.com. La Pinacoteca online e sui social https://www.ildivisionismo.it
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