ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 12 giugno 2025

#Notizieinpillole, quando l'arte contemporanea onora il passato e racconta un restauro

Tra Roma, Venezia e Milano, tre importanti realtà imprenditoriali - la maison della nautica Sanlorenzo, la società di consulenza Deloitte e l'azienda di costruzioni Ghella - condividono una visione comune: l'arte contemporanea può dare nuova linfa al restauro dell'antico. In quest'ottica sono stati concepiti i progetti di riqualificazione della Loggia dei Vini nella capitolina Villa Borghese, dell'ex chiesa meneghina di San Paolo Converso e di un edificio degli anni Quaranta a Venezia, nel quartiere di Dorsoduro, all'ombra della Basilica di Santa Maria della Salute. 
Una medesima visione conservativa ha mosso il progetto pluriennale «Restituire l’incanto a Villa Medici»,  promosso dall'Accademia di Francia a Roma, che, questo fine settimana, apre eccezionalmente le porte al pubblico per mostrare i recenti interventi di restauro che hanno interessato sei camere per gli ospiti e il Giardino dei Limoni, nuovo scrigno di natura e design.  

A VENEZIA UN NUOVO CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA. APRE CASA SANLORENZO

Venezia ha un nuovo centro dedicato all’arte contemporanea. Nei giorni della Venice Climate Week e nell’ambito della Biennale di architettura, la maison Sanlorenzo, leader internazionale nella nautica di lusso, ha inaugurato, all’interno di una dimora degli anni Quaranta, ubicata all’ombra della Basilica di santa Maria della Salute, in una zona artisticamente ricca del quartiere di Dorsoduro (quella tra Punta Dogana e la Peggy Guggenheim Collection), il suo nuovo laboratorio culturale e creativo: Casa Sanlorenzo.

Restaurato dall’architetto Piero Lissoni con lo studio Lissoni & Partners, il nuovo hub vuole essere «uno spazio di ricerca, dove l’arte non decora, ma interroga. Dove il design non impressiona, ma accompagna. Dove la bellezza non è mai fine a sé stessa, ma portatrice di un’etica». In queste parole di Massimo Perotti, Executive Chairman di Sanlorenzo, c’è tutto il senso di un’operazione culturale - lungimirante e visionaria - che guarda all’arte come motore per il cambiamento della società e che, nel contempo, intende stimolare l’incontro tra gli individui, promuovere le diversità di idee, prestare attenzione alla sostenibilità ambientale.

Il restauro dell’edificio, che era abbandonato dagli anni Quaranta e che ora ospita la collezione d’arte contemporanea del brand Sanlorenzo (con opere che spaziano dagli anni Sessanta ai giorni nostri), ha onorato la sua anima storica: le facciate in mattoni sono state valorizzate e si è provveduto alla conservazione di alcuni elementi originali, come parte dei pavimenti. Materiali della tradizione veneziana, come la palladiana, dialogano, ora, con superfici in cemento, acciaio e vetro creando un elegante equilibrio tra memoria storica e linguaggio contemporaneo. Un sistema di illuminazione adattiva permette di modulare la luce in base alle esigenze delle mostre che verranno ospitate nei mesi a venire, migliorando l’esperienza dei visitatori.

Un elemento chiave della ristrutturazione è, infine, il ponte che collega Casa Sanlorenzo all'area circostante. Realizzata interamente in metallo prefabbricato e già assemblato, la struttura, la cui forma “a schiena d’asino” ricorda i ponti medioevali, presenta una superficie in pietra d’Istria, tipica della città lagunare, e un corrimano in legno lavorato come se fosse un remo, per evidenziare il legame, di Venezia e di Sanlorenzo, con l'acqua.

Per maggiori informazioni: https://www.sanlorenzoyacht.com/

Foto di Federico Cedrone. Courtesy: Sanlorenzo Arts

# MILANO, NELL’EX CHIESA DI SAN PAOLO CONVERSO PRENDE VITA LA GALLERIA DELOITTE 

Ha da poco aperto i battenti a Milano la Galleria Deloitte, un nuovo spazio dedicato all’arte e alla cultura nato dalla riqualificazione della chiesa sconsacrata di San Paolo Converso, in piazza Sant’Eufemia. A tenere a battesimo la neonata realtà culturale è stato Giuseppe Lo Schiavo, ultimo vincitore del prestigioso Premio Cairo, che ha presentato «Liturgica». Si tratta di un’opera creata con l’intelligenza artificiale generativa, che «non celebra – spiega l’artista - l’autonomia della macchina, ma la responsabilità e il potere dell’essere umano nel darle forma, nel dirigerne la rotta, nell’assumersi la paternità del proprio stesso futuro».
L’installazione artistica – racconta ancora il suo autore – si configura come «un viaggio visivo che si sviluppa come un’allucinazione: sequenze che scorrono, si trasformano, si dissolvono, senza inizio né fine. Corpi, animali, materia. Tutto è immerso in un flusso che somiglia all’acqua: viva, imprevedibile, sacra».

Costruita a partire dal 1549 per volere della contessa di Guastalla Paola Lodovica Torelli, la chiesa di san Paolo Converso ospitava originariamente le Madri Angeliche, un ordine religioso voluto da Antonio Maria Zaccaria e dalla stessa contessa Torelli, che venne approvato nel 1535 da papa Paolo III. Nella seconda metà del ’700 il monastero venne chiuso a causa delle soppressioni ordinate dall’Imperatore Giuseppe II. La chiesa, oggi di proprietà della parrocchia di Sant’Eufemia, venne così ridotta a deposito e da allora non fu più adibita al culto. Il suo recupero strutturale risale agli anni Trenta quando il celebre architetto milanese Paolo Mezzanotte compì una completa ristrutturazione comprensiva del restauro degli affreschi.

La galleria è l’ultimo tassello - insieme con Solaria Space, il nuovo hub dedicato all’intelligenza artificiale generativa (GenAI) - a essere stato inaugurato all’interno nuovo Campus Deloitte, 48 mila metri quadri, di cui oltre mille di verde situati, tra via Santa Sofia e Corso Italia, nel complesso immobiliare di proprietà di Allianz che fu progettato negli anni ’50 da Gio Ponti, Antonio Fornaroli e Piero Portaluppi.

Per saperne di più: https://www.deloitte.com/ 

Nelle foto: Giuseppe Lo Schiavo, «Liturgica», 2025, installazione artistica realizzata con la GenAi per la nuova galleria Deloitte alla chiesa di San Paolo Converso a Milano

# ROMA, ALLA LOGGIA DEI VINI DI VILLA BORGHESE LE NUOVE OPERE DI JOHANNA GRAWUNDER E DANIEL KNORR PER «LAVINIA»

Sono Johanna Grawunder e Daniel Knorr a scrivere un nuovo capitolo della storia di «Lavinia», il programma di arte contemporanea pensato per dialogare con il restauro della Loggia dei Vini, originale ed elegante architettura realizzata tra il 1609 e il 1618 all’interno del parco di Villa Borghese a Roma, dove venivano serviti, al riparo da sguardi indiscreti, vini e sorbetti agli ospiti del cardinale Scipione Borghese.

Curato da Salvatore Lacagnina, realizzato da Ghella e promosso da Roma Capitale, con la collaborazione di Zètema, il progetto deve il suo nome a Lavinia Fontana (1552 – 1614) e si sviluppa in parallelo alle varie fasi di ristrutturazione della loggia seicentesca.

Per valorizzare le mura perimetrali che verranno restaurate il prossimo anno, la designer americana Johanna Grawunder (San Diego CA, 1961), cresciuta con i colori e le forme di Ettore Sottsass (con cui ha lavorato a lungo), ha progettato «Wiley a Roma» (2025), un’installazione con una serie di lampade da muro dai colori fluo e luce UV. L’opera vuole esaltare la «pelle» del muro, la sua texture dalle stratificazioni secolari, rispettandone completamente le condizioni e «vestendo di luce» il muro grezzo.

Mentre Daniel Knorr (Bucarest, 1968) ha portato al centro della Loggia la sua riflessione sui processi di industrializzazione e sulle cicatrici del consumismo presentando un’installazione traboccante di objet trouvé che raccontano come i rifiuti siano la «trachea» di una città; ne testimonino il respiro e la vita.

Le due nuove opere site-specific si aggiungono alle sedute di Gianni Politi, alla maniglia per il cancello di ingresso di Monika Sosnowska, alla fontana d’acqua infinita di Piero Golia e alla leggendaria lupa sulla grata di Enzo Cucchi, nonché al sentiero «Dante Desire Line Poetry Path» di Ross Birrell & David Harding, che accompagna i visitatori con le parole dell’Alighieri dentro e fuori lo spazio architettonico. Un approfondimento su queste opere è presente al link: http://bit.ly/456BTIg.

Per saperne di più sul progetto: www.laviniaroma.com.

Nella foto: Installation views, LAVINIA secondo gusto, Roma, 2025. Ph. Eleonora Cerri Pecorella e Daniele Molajoli, courtesy Ghella

# ROMA, PER UN WEEK-END VILLA MEDICI SVELA I SUOI SPAZI RESTAURATI 

Solo per due giorni, sabato 14 e domenica 15 giugno, l’Accademia di Francia a Roma apre le porte per far scoprire al pubblico gli spazi restaurati della sua sede, nell’ambito del grande progetto pluriennale «Restituire l’incanto a Villa Medici».

Nel 2025 la campagna di riqualificazione, iniziata nel 2022, ha interessato sei nuove camere per gli ospiti, che hanno visto all’opera, tra gli altri, Sébastien Kieffer e Léa Padovani, Zanellato/Bortotto e lo studio Ggsv. Ogni stanza offre, ora, un dialogo raffinato tra storia e creazione contemporanea, tra intonaci decorativi e legno intagliato, tra luce naturale e volumi armonizzati.

Nell’ultimo anno è stato completato anche il restauro del Giardino dei limoni, frutto della visione del paesaggista Bas Smets e dell’architetto dei monumenti storici Pierre-Antoine Gatier. In questo spazio segreto, tra piante di agrumi e pergolati di limoni Lunario, nasce un paesaggio che unisce storia medicea, ricerca botanica e design contemporaneo. Il giardino ospita anche la nuova collezione di arredi per esterni «Cosimo de’ Medici», ideata dal duo Muller Van Severen e prodotta da Tectona, in armonia con le geometrie del luogo e con una palette di colori che fa risplendere l’ambiente.
Davanti alla loggia della villa, il parterre ridisegnato ospita, ora, venti alberi di limone in vasi d’artista, realizzati da Natsuko Uchino con terracotta modellata e decorata con frammenti di resti romani. Le basi in peperino, scolpite da Daniele De Tomassi, recano parole incise che formano una poesia originale di Laura Vazquez, premio Goncourt per la poesia 2023.

Durante il fine settimana, i visitatori potranno anche esplorare le sale restaurate nel 2022 e nel 2023, ovvero le stanze dei ricevimenti, ridisegnate sotto la direzione artistica di Kim Jones e Silvia Venturini Fendi, e le camere reinterpretate da India Mahdavi, che ha trasformato gli appartamenti cardinalizi in spazi colorati e vibranti, tra geometrie e arredi del Mobilier National.
Un’occasione unica dunque, questa due giorni, per scoprire un vero laboratorio del presente che onora il passato.

Informazioni e prenotazioni: https://villamedici.it

 Foto di Sebastiano Luciano

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