ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 23 maggio 2013

Venezia, ritorna «Tactile Guggenheim»: quattro incontri per scoprire l’arte attraverso il tatto

Scoprire l’arte di Robert Motherwell, Jackson Pollock, Lucio Fontana e Jean Dubuffet attraverso il tatto: ecco quanto propone «Tactile Guggenheim», ciclo di quattro laboratori didattici organizzato dalla Collezione Peggy Guggenheim, in collaborazione con l’associazione BarchettaBlu di Venezia, centro di ricerca che progetta e realizza servizi e iniziative per bambini e famiglie.
A partire da domenica 26 maggio, i piccoli di età compresa tra i 4 e i 10 anni potranno conoscere le opere conservare a Palazzo Venier dei Leoni, attraverso il quinto senso, approcciandosi così all’arte in un modo nuovo e originale.
Ogni laboratorio, a ingresso gratuito (previa iscrizione ai numeri 041.2405401/444), offrirà, inoltre, lo spunto per introdurre l’alfabeto Braille e la lettura aptica di un testo scritto, passando dall’immagine/segno alla parola e viceversa. I più piccoli potranno, poi, tradurre forme e figure bidimensionali in lavori tattili a tre dimensioni, da poter decifrare non più solo con gli occhi, ma anche con il tatto.
Il primo appuntamento, intitolato «Come ti vedo. Leggere apticamente con le mani», sarà presentato in occasione dell’apertura della mostra dedicata ai collage di Robert Motherwell, nella quale sono raccolti una sessantina di lavori realizzati nel decennio tra il 1941 e il 1951, che documentano come l’artista abbia messo in scena il tumulto e la violenza del mondo moderno tagliando, strappando e assemblando frammenti di carta.
Questo laboratorio, in programma dalle 15 alle 16.30, porterà i bambini alla traduzione tattile di un’opera dell’autore americano, esponente dell’Espressionismo astratto: «Personaggio (Autoritratto)». I partecipanti avranno modo di reinterpretare il quadro con diversi materiali e attribuire alle campiture di colore una valenza tattile e non solo cromatica, rendendo l’opera leggibile con gli occhi e con le mani.
Gli incontri proseguiranno nella giornata di domenica 2 giugno, sempre alle 15, con «Lascia il tuo segno. Disegnare la materia», nel quale i più piccoli si approcceranno all’opera «Foresta Incantata» di Jackson Pollock, un lavoro del 1947 realizzando versando, sgocciolando e spruzzando il colore –prevalentemente tonalità di oro, bianco, nero e rosso- su una tela di grandi dimensioni. E’, invece, dedicato all’arte di Lucio Fontana – maestro dello Spazialismo del quale la collezione Peggy Guggenheim conserva vari lavori, tra i quali quattro «Concetti spaziali» del periodo 1951-1965- il laboratorio di domenica 9 giugno, alle 15, intitolato «Taglia, buca e strappa».
A chiudere la seconda edizione di «Tactile Guggenheim» sarà l’incontro «Segui la forma. Esplorando con le mani», programmato per domenica 16 giugno, sempre alle 15. Si tratta di un laboratorio sulla scomposizione e sulla ricomposizione di forme colorate diversamente trattate, nel quale i partecipanti potranno reinterpretare «La poltrona II» di Jean Dubuffet con diversi materiali e attribuire alle campiture di colore una valenza tattile e non solo cromatica. Un’occasione, questi appuntamenti, per sentirsi tutti dei piccoli artisti e per conoscere un nuovo modo di comunicare.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Un laboratorio del ciclo «Tactile Guggenheim»., tenutosi nel 2012; [fig. 2] Robert Motherwell, «Personaggio (Autoritratto)», 1943. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia; [fig. 3] Jackson Pollock, Foresta incantata, 1947. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

Informazioni utili
«Tactile Guggenheim». Collezione Peggy Guggenteim, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701– Venezia. Orari: 26 maggio, 2, 9 e 16 giugno, dalle ore 15.00 alle ore 16.30. Ingresso gratuito, previa prenotazione ai numeri 041.2405401/444 (a partire dal venerdì precedente l’appuntamento). Da domenica 26 maggio a domenica 26 giugno 2013.

mercoledì 22 maggio 2013

Varese, «Art in nature» a villa Panza

Sarà l’artista inglese Stuart Ian Frost (Bath, 1960) ad inaugurare «Art in nature», progetto triennale che Emanuele Montibeller, direttore artistico di Arte Sella, manifestazione internazionale che si svolge all’aperto in Trentino Alto Adige, ha ideato per il parco di villa Panza, dimora varesina del Fai (Fondo per l’ambiente italiano).
L’iniziativa, che verrà inaugurata sabato 25 maggio, prevede il coinvolgimento di tre artisti internazionali, attivi nel campo della Land art, che presenteranno, tra il 2013 e il 2015, altrettante installazioni site-specific, realizzate dopo un periodo di residenza durante il quale si potranno confrontare con lo scenografico contesto architettonico e naturalistico della residenza sul colle di Biumo, dando vita a un dialogo serrato tra l’opera e l’ambiente.
Ad inaugurare il progetto saranno tre installazioni di Stuart Ian Frost, artista diplomatosi in scultura al Royal College of Art di Londra, con lavori esposti al National Museum of Decorative Arts di Tronheim, all'Hå County Council, il Norwegian Art Council, al West Norway Museum of Decorative art e al Corston Business Park di Bath. Le sue opere, composte da materiali provenienti dal territorio con l’impiego di più di 30mila blocchi di legno di faggio, sono destinate a dissolversi, con il trascorrere del tempo e sotto l'azione degli elementi naturali.
La produzione dell’artista si caratterizza, da sempre, per l'interesse nei confronti della fisicità degli oggetti naturali, il loro luogo specifico all'interno dell’ambiente e il loro rapporto con la cultura, la storia e i miti. Dalla vegetazione verde e rigogliosa del Centro America o dalle pianure arse dal sole, ai ghiacciai e agli innevati paesaggi di montagna della Scandinavia, Stuart Ian Frost ha lavorato, in tutti questi luoghi, con i materiali naturali disponibili. Le sue installazioni si sono avvalse così di sostanze quali la corteccia di abete della Foresta Nera, le felci della Foresta di Dean in Inghilterra, il ghiaccio della Finlandia, i papiri e le piume d'oca del Canada, il salice dalla Danimarca e il sughero dal Portogallo.
La prima tappa del progetto «Art in nature», che continuerà con le installazioni di Bob Verschueren e Peter Randall-Page, sarà inaugurata in contemporanea con il terzo appuntamento del progetto «Un’educazione», piattaforma fondata da Maria Rosa Sossai per avvicinare i giovani al museo e all’arte contemporanea, interpretando le loro esigenze con un linguaggio a loro più diretto come quello del video.
Mia Fryland e Flemming Lyngse, artisti e film maker danesi che hanno dato vita al progetto Aberdabei, presenteranno, fino a domenica 23 giugno, il video «Unfinished Symphonies», un lavoro di ricerca, ma anche un work in progress sulle esperienze degli alunni di una scuola primaria e secondaria danese, ai quali è stato offerto un modello di educazione musicale che li appassiona, senza creare in loro competitività, e che li aiuta a concentrarsi invece sul piacere e la gioia di suonare.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Vista del parco di villa Panza, a Varese; [fig. 2] Stuart Ian Frost al lavoro nel parco di villa Panza, a Varese; [fig. 3] Aberdabei (Mia Fryland e Flemming Lyngse),  «Unfinished Symphonies», work in progress

Informazioni utili
Villa Menafoglio Litta Panza, piazza Litta, 1 - Varese. Orari: ore 10.00-18.00 (ultimo ingresso: ore 17.30). Ingresso: villa e parco - intero € 9,00; ridotto € 5,00; famiglia (2 bambini + 2 adulti) € 24,00; iscritti al Fai e residenti di Varese € 3,00; solo parco - intero € 3,00, ridotto € 1,00, gratuito il martedì per i residenti Vares. Informazioni: tel. 0332.283960. Da sabato 25 maggio 2013. 

martedì 21 maggio 2013

Venezia, «Copertine» d'autore per il debutto della Marignana/arte

Saranno duecentotrenta «Copertine» di Stefano Arienti a tenere a battesimo, nella giornata di sabato 25 maggio, la galleria Marignana/arte.
In attesa che Venezia si animi per la vernice della cinquantacinquesima edizione della Biennale, intitolata «Il palazzo enciclopedico», il sestiere di Dorsoduro si arricchisce di un nuovo spazio espositivo: una finestra sulle più recenti ricerche, ma anche un archivio per la documentazione -attraverso libri, cataloghi e opere grafiche- di quanto accade nel circuito internazionale dell’arte contemporanea.
Dalla seconda guerra mondiale, con l’insediamento della collezione di Peggy Guggenheim a Palazzo Venier dei Leoni, questo angolo della città è stato considerato una vera e propria «officina del contemporaneo». Qui si sono confrontate le migliori espressioni delle avanguardie artistiche lagunari, che hanno avuto per protagonisti personaggi del calibro di Emilio Vedova, Armando Pizzinato, Tancredi Parmeggiani, Edmondo Bacci e Léon Gischia.
La recente apertura al pubblico degli spazi di Punta della Dogana e della Fondazione Vedova hanno completato l’identificazione di questi luoghi come un vero e proprio «cuneo» delle arti contemporanee rivolto verso i Giardini della Biennale.
Ora il sestiere di Dorsoduro ha un nuovo punto di riferimento per chi vuole approfondire la coeva ricerca artistica: la Marignana/arte, che per i primi quattro mesi di apertura proporrà al pubblico un percorso nell’opera di Stefano Arienti (Asola, 1961). La mostra raccoglie, nello specifico, alcuni lavori recenti dell’artista lombardo, che, nei giorni frenetici della vernice ‘biennalesca’, sarà possibile vedere anche a Ca’ Rezzonico, nella collettiva «A very light», dove porterà una piccola foresta di rami di platano, da cui pendono delle candele votive e dei fiori di cartapesta.
Quella alla Marignana/arte è, invece, un’installazione ambientale costituita da duecentotrenta fogli di carta traforata, che vanno a ricreare una collezione di immagini tese a rivelare graficamente, riattivandone geometrie e modalità percettive, le immagini dei volumi di una ideale ‘biblioteca’.
Allo stesso tempo, la mostra veneziana propone il lavoro di foratura su dischi di vinile e nuove esperienze dell’artista su formelle di terracotta -opere in bilico tra pittura, disegno, scultura– che invitano a scoprire, come in una quinta teatrale, i segreti, la complessità, la vitalità di semplici oggetti e immagini che circondano ognuno di noi quotidianamente.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Stefano Arienti, «Copertine», 2012. Argilla e traforatura su fotocopie, 230 fogli cm 42 x 29,7 cad. Foto di Niccolò Gandolfi; [fig. 2] gli spazi della Marignana/arte di Venezia. 

Informazioni utili
Stefano Arienti.  «Copertine». Galleria Marignana /arte, Dorsoduro 141 - 30123 Venezia. Orari: lunedì-sabato, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-19.30. Ingresso libero. Informazioni: cell. 347.1828553 o info@marignanaarte.it. Sito internet: www.marignanaarte.it. Inaugurazione: sabato 25 maggio, ore 18.00. Da lunedì 27 maggio a  sabato 21 settembre 2013.