ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 28 ottobre 2016

Napoli, Giuseppe Morra apre un nuovo museo. Al via con Cage e Duchamp

Napoli si arricchisce di un nuovo spazio espositivo. Ha da poco aperto i battenti, nel Palazzo Ayerbo D’Aragona Cassano, Casa Morra, un museo di quattromiladuecento metri quadrati che sarà gradualmente ristrutturato per accogliere l’ampia collezione di Giuseppe Morra: oltre duemila opere di artisti quali John Cage, Marcel Duchamp, Urs Lüthi o Daniel Spoerri e di movimenti contemporanei come Gutai, Happening, Fluxus, Azionismo viennese, Living Theatre e Poesia visiva.
Casa Morra, nel rione Materdei, si propone da subito non come spazio statico di esposizione di opere, bensì come archivio di arte contemporanea, luogo dinamico in grado di stimolare la riflessione e la ricerca in relazione alla società e la sua evoluzione.
Una fitta attività di conferenze, seminari, incontri porranno, infatti, l’accento anche sull’approfondimento e sulla didattica facendo così del nuovo museo una «casa delle idee».
Lo spazio si propone anche come un luogo aperto al futuro. Non a caso Giuseppe Morra ha progettato cento anni di mostre, attraverso il meccanismo del gioco dell’oca fatto di rimandi, attraversamenti e ritorni.
A inaugurare l’attività espositiva è un inedito dialogo di opere di John Cage, Marcel Duchamp e Allan Kaprow, tre artisti che hanno fatto della casualità la propria pratica creativa, applicando una svolta nel modo di vedere e percepire l’arte.
Il carattere di casualità è, per esempio, il primo tratto distintivo dell’opera «Stockroom» (1961-1992) di Allan Kaprow, come sottolineato nelle parole di Kaprow: «…questa versione di Stockroom deve essere dipinta dal visitatore in un colore diverso ogni giorno: bianco, rosso, arancione, giallo, verde, blu, viola, nero, ripetendo questa sequenza ogni otto giorni. Le persone che hanno piacere di partecipare troveranno pennelli adatti, rulli, una scala e qualche cosa per proteggere i vestiti. Sentitevi liberi di partecipare a questo procedimento».
L’introduzione alla funzione del caso richiama anche l’opera «Not Wanting To Say Anything About Marcel» (1969) di John Cage, costruita sottoponendo un’edizione del dizionario americano al «I Ching» per determinare la parola o la frase, l’immagine, la composizione e il colore.
Evocare l’imprevedibile è una metodologia per pensare l’arte anche secondo Duchamp, di cui Casa Morra propone una costruzione alternativa mostrando le diciotto incisioni realizzate per Arturo Schwarz e contenute nei suoi due volumi «The Large Glass and Related Works» del 1967-68, insieme ad altre sei importanti opere come «Rotoreliefs» e «A l’Infinitif».
L’evento inaugurale, preludio di un vortice di attività che animerà sempre più i nuovi spazi, sarà celebrato da due progetti performativi. Si inizia, alle 19 di venerdì 28 ottobre, con «CAGE 1 - 13» di Daniele Lombardi, con l’esecuzione di tredici pièces di John Cage, insieme con Ana Spasic, Jonathan Faralli, l’ensemble puntOorg, Luigi Esposito, Bruno Persico e Maria Teresa Fico. Segue, alle ore 21, la video installazione/concerto «Decameron» di Emanuel Dimas De Melo Pimenta, un lavoro complesso creato per Morra ed elaborato integralmente in realtà virtuale, un oceano di esperienze aperte alla libera partecipazione del pubblico attraverso tre tracce audio da download are e liberamente diffondere negli spazi di Casa Morra dal proprio dispositivo. Una nuova avventura, dunque, per Giuseppe Morra che ha ancora una volta come propri compagni di viaggio la curiosità e la progettualità di chi ama l’arte e il proprio lavoro.

Informazioni utili 
Casa Morra, salita San Raffaele, 20 c - 80136 Napoli. Orari: da martedì a venerdì, dalle ore 10 alle ore 17 | festivi solo su appuntamento. Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 081.5641655 o casamorra@fondazionemorra.org. Sito internet: www.fondazionemorra.org

giovedì 27 ottobre 2016

«Exil», a Pistoia debutta uno studio fra teatro e musica sul tema dell'esilio

È una riflessione sul tema dell’esilio, questione di scottante attualità eppure da sempre presente nella storia di tanti popoli, a tessere la trama di «Exil», progetto francese fra teatro e musica frutto della residenza artistica della Compagnie Sans Père al Funaro di Pistoia. Lo spettacolo, che verrà presentato in forma di studio il prossimo venerdì 28 ottobre sul palcoscenico toscano, nasce da un’idea della violoncellista francese Sonia Wieder-Atherton, enfant prodige cresciuta fra San Francisco e Parigi, allieva di Rostropovich e a cui la regista belga Chantal Akerman ha dedicato tre film. L’artista, nominata nel 2015 Cavaliere dell'Ordine delle arti e delle lettere, ha una biografia che è già da sè un’esplorazione della condizione di esule: nata a San Francisco da una madre di origine rumena e un padre americano, cresciuta fra New York, Mosca (per studiare con Natalia Chakhovskaïa al Conservatoire Tchaïkovski) e Parigi, si distingue per una ricerca musicale ad ampio spettro, che –per usare le parole del regista belga Chantal Akerman- «cerca, cerca ancora e sempre (...) che cerca la breccia, il suono, il respiro delle origini». Lo spettacolo, in prova al Funaro dal 21 ottobre, vede anche la collaborazione di Sarah Koné della Compagnie Sans Père, il cui nome dichiara l’importanza di costruire un percorso individuale, «senza padri», senza patria intesa come vincolo culturale inamovibile. Con loro contribuisce alla nuova creazione il pianista pluripremiato Laurent Cabasso, allievo di Magaloff e di Sandor, di cui Le Monde dice: «Cabasso cammina sulle orme di Kempff, Haskil, Nat, Schnabel, con un istinto poetico, una libertà di andamento che lo fanno distinguere all’interno di una generazione già ricca di talenti di primo piano».
Completano la formazione sul palco del Funaro otto giovani attori: Anna Gianforcaro, Eliott Appel, Jeanne Pollacchi, Léontine Maurel, Ludmilla Bouakkaz, Manon Iside, Matthieu Louis-Marie, Violette Clapeyron. Loro lavoreranno su un brano per violoncello e pianoforte della compositrice russa, l’intensa allieva di Shostakovitch, Galina Ustvolskaya. Alternando strutture ritmiche violente a lunghi canti di speranza, il brano lascerà spazio ai testi recitati che si intrecceranno ad esso come in un oratorio. Attorno a questa struttura verranno presentate melodie per violoncello e voce. Purcell, Bach, canti ortodossi e siriani, un’elegia di Stravinsky sono alcune delle scelte fatte fino a questo momento della creazione che si completerà nel corso della residenza creativa.
«Scegliere un cast composto da giovani artisti insieme a talenti affermati –raccontano al Funaro- vuol dire da un lato tentare di mantenere un distacco emotivo che permetta di affrontare con rigore e spontaneità questioni delicate (il senso di isolamento, di alterità, del confronto con l’altro), dall’altro creare uno spettacolo che si arricchisca continuamente di diversi sguardi e di nuove spinte emotive».
«In tutti i tempi e in tutti i luoghi, popoli oppressi sono fuggiti. Spinti dalla guerra, la fame, l’estremismo, la follia omicida di altri uomini. Che fossero cacciati, deportati, strappati dalle loro vite. Che venissero dall’Asia, dall’Africa, o dall’Amercia. Che appartengano oggi al mito, alle leggende. Che sembrino sopravvissuti alla Storia o scorticati vivi dalla nostra attualità. In ogni caso sono tornati, ci hanno detto, hanno scritto la storia dell’uomo che da sempre fa male ad altri uomini. Queste parole compaiono, queste lingue sono sopravvissute al tempo e all’oblio. A noi il compito, oggi, di ascoltarle, di impararle», dice Sonia Wieder-Atherton. Dalla Bibbia al genocidio ruandese, che si tratti di un intero popolo in fuga o di una donna cinese perseguitata che scappa nella campagna: le voci di «resistenza» sono le stesse e saranno proprio queste a vivere sul palco del Funaro.

Informazioni utili 
«Exil». Il Funaro Centro Culturale, via del Funaro, 16/18 – Pistoia. Quando: venerdì 28 ottobre 2016, ore 21.00. Ingresso: intero € 12,00, ridotto € 10,00 o € 8,00. Informazioni: tel/fax  +39,0573.977225 | tel  +39.0573.976853 | mail: info@ilfunaro.org. Sito web: www.ilfunaro.org

mercoledì 26 ottobre 2016

«Il Milione», viaggio tra le «meraviglie» di Marco Polo con laReverdie

Uno dei viaggi più avvincenti della storia, destinato a lasciare un segno incancellabile nei rapporti tra Europa e Oriente: viene descritta così da tutti l’avventura di Marco Polo raccontata nel libro «Il Milione».
Dalla lettura di questa straordinaria opera è nata l’idea di realizzare uno spettacolo teatrale, in programma sabato 29 e domenica 30 ottobre alla Fondazione Giorgio Cini, che alla voce narrante di David Riondino affianca la musica del gruppo laReverdie.
Magico è il luogo scelto per questo appuntamento: l’auditorium lo Squero sull’Isola di San Giorgio Maggiore, un nuovo spazio per la musica ricavato da un’antica officina per la riparazione delle imbarcazioni, la cui costruzione risale alla metà dell’Ottocento e la cui struttura si ispira alla grande architettura veneziana, riprendendo il modello dell’Arsenale.
Dall’acustica eccezionale, lo Squero si affaccia direttamente sulla laguna: di fronte alla platea e alle spalle dei musicisti, le pareti di vetro, come quinte naturali, aprono uno straordinario scorcio sulla laguna offrendo allo spettatore la possibilità di vivere l’esperienza unica di un concerto a bordo d’acqua.
«Meraviglioso e quotidiano, storia e leggenda, santi e briganti, re e sudditi si trovavano in un rapporto di prodigiosa contiguità con il viaggiatore che non si confrontava mai con barriere concrete e culturali inaccessibili»: sembrerà di sentir rivivere questo spirito medioevale ben descritto dallo storico d’arte Jurgis Baltrušaitis nell’incontro veneziano.
«Nella descrizione dell’altro, dell’altro mondo e delle altrui usanze e figure, non c’è in Polo nessun sentimento di supremazia, di riduzione alle proprie categorie, se non per quel che serve a rendere comprensibile il racconto -afferma, infatti, David Riondino-. Gli altri sono ancora altri, non domina-ti dalla propria visione. Polo non si sente né superiore né inferiore all’universo inedito che attraversa. Intrecciando la meraviglia all’indifferenza, il veneziano sembra instaurare con l’Oriente un rapporto alla pari. Questo rende il racconto leggero e misterioso, e assolutamente udibile oltre le filologiche curiosità.».
Il tutto viene rivisto attraverso la penna di Rustichello da Pisa, conosciuto nelle prigioni genovesi, al quale Marco Polo affida il resoconto del suo viaggio in un mondo meraviglioso ed esotico descritto con uno stile profondamente medievale. Come medievale è la musica proveniente da ambiente veneto e francese eseguita da laReverdie, uno dei gruppi italiani specializzati nel reperto-rio medievale più noti in campo internazionale, che quest’anno festeggia i suoi trenta anni di attività.
In questo nuovo viaggio -racconta Claudia Caffagni- «ci confrontiamo e dialoghiamo con la tradizione musicale che proviene dall’Oriente, grazie al contributo del Kamancheh di Rana Shieh e del Tabla di Elena Baldassarri». Ne nascerà una combinazione magica che proietta lo spettatore in quel mondo mirabile e remoto, dall’irresistibile fascino.

Informazioni utili 
«Il Milione ovvero il libro delle meraviglie - Viaggio musicale sulle orme di Marco Polo». Auditorium Lo Squero, isola di San Giorgio Maggiore - Venezia. Quando: 29 ottobre 2016, ore 17.30 e 30 otto-bre 2016, ore 16.30. Ingresso: intero € 28,00, ridotto € 18,00, per comitive con più di venticinque persone riduzione del 25%. Link prevendita del 29/10: www.i-ticket.it/prevendita/index.php?cmd=event&event_id=2067. Link prevendita del 30/10: www.i-ticket.it/prevendita/index.php?cmd=event&event_id=2068. Informazioni: contacts@lareverdie.com.