Napoli si arricchisce di un nuovo spazio espositivo. Ha da poco aperto i battenti, nel Palazzo Ayerbo D’Aragona Cassano, Casa Morra, un museo di quattromiladuecento metri quadrati che sarà gradualmente ristrutturato per accogliere l’ampia collezione di Giuseppe Morra: oltre duemila opere di artisti quali John Cage, Marcel Duchamp, Urs Lüthi o Daniel Spoerri e di movimenti contemporanei come Gutai, Happening, Fluxus, Azionismo viennese, Living Theatre e Poesia visiva.
Casa Morra, nel rione Materdei, si propone da subito non come spazio statico di esposizione di opere, bensì come archivio di arte contemporanea, luogo dinamico in grado di stimolare la riflessione e la ricerca in relazione alla società e la sua evoluzione.
Una fitta attività di conferenze, seminari, incontri porranno, infatti, l’accento anche sull’approfondimento e sulla didattica facendo così del nuovo museo una «casa delle idee».
Lo spazio si propone anche come un luogo aperto al futuro. Non a caso Giuseppe Morra ha progettato cento anni di mostre, attraverso il meccanismo del gioco dell’oca fatto di rimandi, attraversamenti e ritorni.
A inaugurare l’attività espositiva è un inedito dialogo di opere di John Cage, Marcel Duchamp e Allan Kaprow, tre artisti che hanno fatto della casualità la propria pratica creativa, applicando una svolta nel modo di vedere e percepire l’arte.
Il carattere di casualità è, per esempio, il primo tratto distintivo dell’opera «Stockroom» (1961-1992) di Allan Kaprow, come sottolineato nelle parole di Kaprow: «…questa versione di Stockroom deve essere dipinta dal visitatore in un colore diverso ogni giorno: bianco, rosso, arancione, giallo, verde, blu, viola, nero, ripetendo questa sequenza ogni otto giorni. Le persone che hanno piacere di partecipare troveranno pennelli adatti, rulli, una scala e qualche cosa per proteggere i vestiti. Sentitevi liberi di partecipare a questo procedimento».
L’introduzione alla funzione del caso richiama anche l’opera «Not Wanting To Say Anything About Marcel» (1969) di John Cage, costruita sottoponendo un’edizione del dizionario americano al «I Ching» per determinare la parola o la frase, l’immagine, la composizione e il colore.
Evocare l’imprevedibile è una metodologia per pensare l’arte anche secondo Duchamp, di cui Casa Morra propone una costruzione alternativa mostrando le diciotto incisioni realizzate per Arturo Schwarz e contenute nei suoi due volumi «The Large Glass and Related Works» del 1967-68, insieme ad altre sei importanti opere come «Rotoreliefs» e «A l’Infinitif».
L’evento inaugurale, preludio di un vortice di attività che animerà sempre più i nuovi spazi, sarà celebrato da due progetti performativi. Si inizia, alle 19 di venerdì 28 ottobre, con «CAGE 1 - 13» di Daniele Lombardi, con l’esecuzione di tredici pièces di John Cage, insieme con Ana Spasic, Jonathan Faralli, l’ensemble puntOorg, Luigi Esposito, Bruno Persico e Maria Teresa Fico. Segue, alle ore 21, la video installazione/concerto «Decameron» di Emanuel Dimas De Melo Pimenta, un lavoro complesso creato per Morra ed elaborato integralmente in realtà virtuale, un oceano di esperienze aperte alla libera partecipazione del pubblico attraverso tre tracce audio da download are e liberamente diffondere negli spazi di Casa Morra dal proprio dispositivo.
Una nuova avventura, dunque, per Giuseppe Morra che ha ancora una volta come propri compagni di viaggio la curiosità e la progettualità di chi ama l’arte e il proprio lavoro.
Informazioni utili
Casa Morra, salita San Raffaele, 20 c - 80136 Napoli. Orari: da martedì a venerdì, dalle ore 10 alle ore 17 | festivi solo su appuntamento. Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 081.5641655 o casamorra@fondazionemorra.org. Sito internet: www.fondazionemorra.org.
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