Pulcinella, Arlecchino, Pantalone, Colombina, il dottor Balanzone, Brighella, ma non solo: l’Italia è un paese ricco di maschere regionali. Alcune sono nate in ambito teatrale, negli anni di maggior diffusione della Commedia dell’arte, altre sono state inventate appositamente per festeggiare il Carnevale. Sarà questo l’argomento al centro del laboratorio ludico-educativo «Tutti in maschera» che «Culturando» promuove per il pomeriggio di venerdì 16 febbraio, dalle ore 16.30, negli spazi del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio.
L’appuntamento, inserito nell’ambito delle attività promosse ai bambini e ai ragazzi dalla scuola multidisciplinare di teatro «Il cantiere delle arti», è una lezione straordinaria dei corsi «I piccoli attori» (dai 5 ai 10 anni) e «Attori in erba» (dagli 11 ai 15 anni), i cui allievi, in questa stagione, stanno approfondendo proprio il magico mondo della Commedia dell’arte, importante patrimonio della tradizione teatrale italiana, attraverso i progetti «Ti conosco, mascherina!» e «Tra maschere, lazzi e canovacci».
In occasione del Carnevale, la festa più colorata e folle dell’anno, i giovani iscritti di «Culturando» -trentasei bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 15 anni- hanno deciso di aprire le porte del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio anche ai loro coetanei per una festa in maschera senza coriandoli e stelle filanti, ma con due ospiti d’eccezione.
Grazie alla preziosa collaborazione della Famiglia Sinaghina, presieduta da Rolando Pizzoli, il palcoscenico di via Calatafimi accenderà, infatti, i riflettori sul Tarlisu (interpretato da Antonio Tosi, detto «Ul pedela») e sulla Bumbasina (impersonata da Jenny Castiglioni), le due maschere tipiche di Busto Arsizio, omaggio alla prestigiosa storia tessile della città.
L’incontro, studiato dalla Famiglia Sinaghina sul modello di quelli in programma in questi giorni nelle scuole cittadine, avrà inizio alle 17.00 e sarà anticipato, a partire dalle ore 16.30, da un allegro e colorato truccabimbi, a cura di «Ci pensa Pippi», servizio di animazione e party planning di Solbiate Olona.
Ai bambini verrà, infine, proposto dagli insegnanti di «Culturando» -ovvero dagli attori Gerry Franceschini e Davide De Mercato, con le colleghe Serena Biagi e Anna De Bernardi- un percorso tra le maschere più rappresentative della Commedia dell’arte, dall’avaro Pantalone al vanaglorioso Capitan Spaventa e al pedante dottor Balanzone.
Dando spazio alla propria fantasia e creatività, i più piccoli avranno così modo di conoscere il fantastico modo del travestimento e l’eterno gioco del teatro attraverso una storia magica e lontana nel tempo, fatta di attori girovaghi, carrozzoni con teatri smontabili, bauli pieni di bellissimi abiti di scena e maschere.
Come camminano gli «zanni» Brighella e Arlecchino? Qual è il chiodo fisso di Pulcinella? Che cosa sono le «tiritere» del dottor Balanzone e le «smargiassate» di Capitan Spaventa? Che cosa direbbe la civettuola e astuta Colombina all’amica-rivale Isabella, la «giovane innamorata» della Commedia dell’arte? Queste alcune delle domande a cui bambini e ragazzi, attraverso l’interazione e il gioco, sapranno rispondere alla fine del pomeriggio, che si chiuderà con un piccolo momento di festa, aperto anche ai genitori e ai nonni.
La seconda parte del laboratorio sarà per «I piccoli attori» e gli «Attori in erba» una sorta di ripasso di quanto imparato in questi mesi, in vista del saggio-spettacolo «In viaggio con le maschere della Commedia dell’arte» (il titolo è ancora provvisorio), in programma venerdì 18 maggio, alle ore 20.45.
Il conto alla rovescia per l’appuntamento è già partito sulla pagina Facebook di «Culturando» (@associazioneculturando), dove nelle prossime settimane verranno diffusi, periodicamente, approfondimenti sulla Commedia dell’arte e sulle maschere della tradizione italiana, oltre ad alcuni canovacci nati in seno al laboratorio di scrittura creativa della scuola «Il cantiere delle arti», condotto da Annamaria Sigalotti.
Sul profilo dell’associazione sono, inoltre, in corso di pubblicazione alcuni video sulla favola musicale «C’era una volta…Gioachino Rossini», che gli «Attori in erba» hanno portato in scena a Busto Arsizio lo scorso maggio, la cui ambientazione era la città di Bologna nei giorni di Carnevale del 1806 e in cui la sezione dedicata all’opera «Il barbiere di Siviglia» era ispirata alla tradizione della Commedia dell’arte.
L’ingresso al laboratorio «Tutti in maschera» è gratuito per i bambini di Busto Arsizio e dei paesi limitrofi; è gradita conferma della propria presenza all’indirizzo info@associazioneculturando.com o al numero 347.5776656.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
giovedì 15 febbraio 2018
martedì 13 febbraio 2018
«Perfetta», Geppi Cucciari e il mondo femminile
Si tinge ancora di rosa il palcoscenico del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio. Dopo la commedia «Queste pazze donne», che lo scorso 25 gennaio ha visto in sala circa seicento spettatori, la stagione «Mettiamo in circolo la cultura», inserita nel cartellone cittadino «BA Teatro», offre nuovamente uno sguardo autentico, divertente e disincantato sul mondo femminile.
Mercoledì 21 febbraio, alle ore 21, la sala di via Calatafimi aprirà le porte a una delle novità più attese del nuovo anno teatrale: l’one woman show «Pefetta», su testo e per la regia di Mattia Torre, noto sceneggiatore, regista e autore teatrale romano, che ha, tra l’altro, scritto per il programma «Parla con me» di Serena Dandini e, dal 2007, per la prima, la seconda e la terza stagione di «Boris», andata in onda su Fox Italia, e per «Boris – il film».
Le musiche originali dello spettacolo, che debutterà il prossimo venerdì 16 febbraio al teatro Moderno di Grosseto, sono di Paolo Fresu e i costumi di Antonio Marras. Il disegno luci porta la firma di Luca Barbati; assistente alla regia è Giulia Dietrich.
Protagonista di «Perfetta» è l’ironica e tagliente Geppi Cucciari, noto volto televisivo che, dopo l’esordio a «Zelig» del 2001, si è destreggiata tra spettacoli teatrali come il musical «La famiglia Addams» e abili conduzioni radiofoniche e televisive, tra cui quelle per i programma «Un giorno da pecora» di Radio2 e per le trasmissioni televisive «Per un pugno di libri» e «Le parole della settimana» di Rai3, che la vedono rispettivamente accanto a Piero Dorfles e Massimo Gramellini.
«Perfetta» si configura come una sorta di «radiografia sociale ed emotiva, fisica, di ventotto comici e disperati giorni» raccontati attraverso le quattro fasi del ciclo femminile. Il monologo teatrale parla, dunque, -si legge nella sinossi- di «una donna che conduce una vita regolare, scandita da abitudini che si ripetono ogni giorno, e che come tutti noi lotta nel mondo. Ma è una donna, e il suo corpo è una macchina faticosa e perfetta che la costringe a dei cicli, di cui gli uomini sanno pochissimo e di cui persino molte donne non sono così consapevoli».
Ha, dunque, tutti gli ingredienti per accontentare l’affezionato pubblico del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio (quasi trecentoquaranta gli abbonati della sala) lo spettacolo «Perfetta», scelto da Maria Ricucci dell’agenzia «InTeatro» di Opera (Milano) per la stagione «Mettiamo in circolo la cultura», ideata con l’intento di offrire al pubblico occasioni di riflessione, ma anche di divertimento leggero, attraverso otto spettacoli di prosa con noti personaggi della scena contemporanea, da Lorella Cuccarini a Giampiero Ingrassia, da Vanessa Gravini a Ivano Marescotti, passando per Debora Caprioglio, Gianfraco Jannuzzo, Valentina Lodovini e Max Pisu.
La stagione teatrale del Manzoni di Busto Arsizio proseguirà nella serata di venerdì 9 marzo, alle ore 21, con la commedia «Alla faccia vostra», pièce leggera e divertente scritta da Pierre Chesnot, autore anche dell'ormai celebre «L’inquilina del piano di sopra», che promette due ore di divertimento e risate. In scena, nei panni dei protagonisti, due attori d’eccezione: l’esilarante Gianfranco Jannuzzo e la splendida Debora Caprioglio, coppia ormai collaudata del teatro brillante italiano, già vista insieme in «È ricca, la sposo e la ammazzo».
Il costo del biglietto per lo spettacolo «Perfetta» è fissato ad € 33,00 per la poltronissima, € 30,00 (intero) o € 27,00 (ridotto) per la poltrona, € 28,00 (intero) o € 25,00 (ridotto) per la galleria. Le riduzioni sono previste per studenti, over 65 e per gruppi (Cral, scuole, biblioteche e associazioni) composti da minimo dieci persone. Il diritto di prevendita è di euro 1,00.
Il botteghino del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio sarà aperto da mercoledì 14 gennaio con i seguenti orari: dal lunedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 19. I biglietti sono già comodamente acquistabili on-line, tramite il circuito Crea Informatica, sui siti www.cinemateatromanzoni.it e www.webtic.it.
Per maggiori informazioni sulla programmazione della sala è possibile contattare il numero 339.7559644 o lo 0331.677961 (negli orari di apertura del botteghino e in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.
Informazioni utili
Cinema teatro Manzoni, via Calatafimi, 5 - Busto Arsizio (Varese), tel. 0331.677961 (dal lunedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19.00, e in orario serale), info@cinemateatromanzoni.it. Sito internet: www.cinemateatromanzoni.it.
Mercoledì 21 febbraio, alle ore 21, la sala di via Calatafimi aprirà le porte a una delle novità più attese del nuovo anno teatrale: l’one woman show «Pefetta», su testo e per la regia di Mattia Torre, noto sceneggiatore, regista e autore teatrale romano, che ha, tra l’altro, scritto per il programma «Parla con me» di Serena Dandini e, dal 2007, per la prima, la seconda e la terza stagione di «Boris», andata in onda su Fox Italia, e per «Boris – il film».
Le musiche originali dello spettacolo, che debutterà il prossimo venerdì 16 febbraio al teatro Moderno di Grosseto, sono di Paolo Fresu e i costumi di Antonio Marras. Il disegno luci porta la firma di Luca Barbati; assistente alla regia è Giulia Dietrich.
Protagonista di «Perfetta» è l’ironica e tagliente Geppi Cucciari, noto volto televisivo che, dopo l’esordio a «Zelig» del 2001, si è destreggiata tra spettacoli teatrali come il musical «La famiglia Addams» e abili conduzioni radiofoniche e televisive, tra cui quelle per i programma «Un giorno da pecora» di Radio2 e per le trasmissioni televisive «Per un pugno di libri» e «Le parole della settimana» di Rai3, che la vedono rispettivamente accanto a Piero Dorfles e Massimo Gramellini.
«Perfetta» si configura come una sorta di «radiografia sociale ed emotiva, fisica, di ventotto comici e disperati giorni» raccontati attraverso le quattro fasi del ciclo femminile. Il monologo teatrale parla, dunque, -si legge nella sinossi- di «una donna che conduce una vita regolare, scandita da abitudini che si ripetono ogni giorno, e che come tutti noi lotta nel mondo. Ma è una donna, e il suo corpo è una macchina faticosa e perfetta che la costringe a dei cicli, di cui gli uomini sanno pochissimo e di cui persino molte donne non sono così consapevoli».
Ha, dunque, tutti gli ingredienti per accontentare l’affezionato pubblico del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio (quasi trecentoquaranta gli abbonati della sala) lo spettacolo «Perfetta», scelto da Maria Ricucci dell’agenzia «InTeatro» di Opera (Milano) per la stagione «Mettiamo in circolo la cultura», ideata con l’intento di offrire al pubblico occasioni di riflessione, ma anche di divertimento leggero, attraverso otto spettacoli di prosa con noti personaggi della scena contemporanea, da Lorella Cuccarini a Giampiero Ingrassia, da Vanessa Gravini a Ivano Marescotti, passando per Debora Caprioglio, Gianfraco Jannuzzo, Valentina Lodovini e Max Pisu.
La stagione teatrale del Manzoni di Busto Arsizio proseguirà nella serata di venerdì 9 marzo, alle ore 21, con la commedia «Alla faccia vostra», pièce leggera e divertente scritta da Pierre Chesnot, autore anche dell'ormai celebre «L’inquilina del piano di sopra», che promette due ore di divertimento e risate. In scena, nei panni dei protagonisti, due attori d’eccezione: l’esilarante Gianfranco Jannuzzo e la splendida Debora Caprioglio, coppia ormai collaudata del teatro brillante italiano, già vista insieme in «È ricca, la sposo e la ammazzo».
Il costo del biglietto per lo spettacolo «Perfetta» è fissato ad € 33,00 per la poltronissima, € 30,00 (intero) o € 27,00 (ridotto) per la poltrona, € 28,00 (intero) o € 25,00 (ridotto) per la galleria. Le riduzioni sono previste per studenti, over 65 e per gruppi (Cral, scuole, biblioteche e associazioni) composti da minimo dieci persone. Il diritto di prevendita è di euro 1,00.
Il botteghino del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio sarà aperto da mercoledì 14 gennaio con i seguenti orari: dal lunedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 19. I biglietti sono già comodamente acquistabili on-line, tramite il circuito Crea Informatica, sui siti www.cinemateatromanzoni.it e www.webtic.it.
Per maggiori informazioni sulla programmazione della sala è possibile contattare il numero 339.7559644 o lo 0331.677961 (negli orari di apertura del botteghino e in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.
Informazioni utili
Cinema teatro Manzoni, via Calatafimi, 5 - Busto Arsizio (Varese), tel. 0331.677961 (dal lunedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19.00, e in orario serale), info@cinemateatromanzoni.it. Sito internet: www.cinemateatromanzoni.it.
domenica 11 febbraio 2018
A Milano una mostra sui disegni di Fausto Melotti per «Linee»
È una mostra importante dal punto di vista storico e filologico quella che presenta in questi giorni la galleria Tonelli di Milano. Fino al prossimo 28 febbraio lo spazio espositivo di via Aurelio Saffi propone «Sul disegno», rassegna curata da Marco Meneguzzo, che allinea venti disegni di Fausto Melotti (1901-1986), di cui ben diciotto esposti per la prima volta assieme. Questi lavori, di recente acquisizione, sono tutti databili ai primi anni Settanta, uno dei periodi più fecondi dell’artista trentino, e sono stati in parte utilizzati per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di «Linee», editi l’uno nel 1975, l’altro nel 1978 per i tipi della casa editrice Adelphi.
Considerato uno dei maggiori scultori del Novecento, Fausto Melotti è noto anche come scrittore e poeta. Suoi sono una serie di aforismi acuti, pungenti, lirici e talvolta amari, raccolti in volume alla vigilia dell’ultima felice stagione artistica.
In questo contesto di rinnovata creatività, la pratica del disegno, come della grafica, diventa fondamentale: non tutti i disegni esposti sono progetti di sculture, ma tutti possiedono quella particolare atmosfera di sottile narratività, e stilisticamente si ricollegano ai lavori dell’anteguerra, molto più di quanto non si possano ricondurre le sculture degli anni Settanta e Ottanta a quelle degli anni Trenta.
«Linee» è un titolo che richiama alla mente «un note-book» o per usare le parole che si trovano nel risvolto di copertina scritto da Giuseppe Zampa, «uno zibaldone d’artista che raccoglie riflessioni, ricordi, moralità, poesie, agudezas, considerazioni tecniche». Si ritrova qui la purezza e la brevità delle forme dell’artista: il timbro aereo delle sculture si fa in queste pagine parola e segno. Le incisioni arricchiscono e completano il volume, conferendole, in ragione della tiratura limitata, un alto pregio bibliografico. A tal proposito Giorgio Manganelli, sulle pagine del quotidiano «Il messaggero», ha parlato per questi aforismi di «frammenti di una storia delicata, inquietante grazia; forse raccontata in una lingua in cui abbiamo accesso nei sogni, nei giochi». In occasione della mostra, di concerto col curatore Marco Meneguzzo, la Galleria Tonelli ha inteso fornire a collezionisti, studiosi e appassionati uno strumento storico-critico, basato sullo studio analitico di questo gruppo di disegni, che si è concretizzato in un ampio volume, per certi aspetti sistematico, sul disegno melottiano, e sui metodi di comparazione tra disegni e sculture, alla ricerca di temi e stilemi sia comuni che peculiari al disegno e alla scultura.
Il risultato è un volume bilingue (italiano-inglese), edito da Silvana Editoriale, di oltre centocinquanta pagine: un lungo saggio introduttivo del curatore sulla pratica del disegno, precede le singole ampie schede, sempre curate da Meneguzzo, che mostrano apparentamenti e temi ricorrenti nella poetica melottiana, attraverso l’accostamento visivo di disegni e sculture concettualmente vicini a quelli esposti; una biografia «raccontata» a cura della storica dell’arte Sarah Boglino e una bibliografia completano il volume.
Il percorso espositivo è arricchito da una ventina di sculture e ceramiche, come il «Vaso Sole» del 1950, i «Bambini» del 1953, il «Cavallino» del 1960, Il grande «Contrappunto Piano», nella versione unica, del 1973, uno dei lavori più famosi e importanti dell’artista, o ancora vasi, ciotole e altre ceramiche degli anni Cinquanta e Sessanta. Un’occasione preziosa, dunque, quella offerta da Milano per accostarsi al mondo lirico, lieve e delicato di Fausto Melotti, grande interprete dell’Astrattismo italiano.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1]Fausto Melotti, Disegno, 1978, matita e tempera su carta pesante con impronta feltro, 41x28 cm; [fig. 2] Fausto Melotti, Disegno, 1970, matita e carboncino su carta pesante con impronta feltro, 33,2x25,3 cm; [fig. 3] Fausto Melotti, Vaso, 1961, ceramica policroma smaltata, h 15 cm
Informazioni utili
Fausto Melotti. Sul disegno. Galleria Tonelli, via Aurelio Saffi, 33 (angolo corso Magenta) – Milano. Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45; sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45. Ingresso libero. Informazioni: tel. 02.4812434; 333.1426971; info@galleriatonelli.it. Fino al 28 febbraio 2018.
Considerato uno dei maggiori scultori del Novecento, Fausto Melotti è noto anche come scrittore e poeta. Suoi sono una serie di aforismi acuti, pungenti, lirici e talvolta amari, raccolti in volume alla vigilia dell’ultima felice stagione artistica.
In questo contesto di rinnovata creatività, la pratica del disegno, come della grafica, diventa fondamentale: non tutti i disegni esposti sono progetti di sculture, ma tutti possiedono quella particolare atmosfera di sottile narratività, e stilisticamente si ricollegano ai lavori dell’anteguerra, molto più di quanto non si possano ricondurre le sculture degli anni Settanta e Ottanta a quelle degli anni Trenta.
«Linee» è un titolo che richiama alla mente «un note-book» o per usare le parole che si trovano nel risvolto di copertina scritto da Giuseppe Zampa, «uno zibaldone d’artista che raccoglie riflessioni, ricordi, moralità, poesie, agudezas, considerazioni tecniche». Si ritrova qui la purezza e la brevità delle forme dell’artista: il timbro aereo delle sculture si fa in queste pagine parola e segno. Le incisioni arricchiscono e completano il volume, conferendole, in ragione della tiratura limitata, un alto pregio bibliografico. A tal proposito Giorgio Manganelli, sulle pagine del quotidiano «Il messaggero», ha parlato per questi aforismi di «frammenti di una storia delicata, inquietante grazia; forse raccontata in una lingua in cui abbiamo accesso nei sogni, nei giochi». In occasione della mostra, di concerto col curatore Marco Meneguzzo, la Galleria Tonelli ha inteso fornire a collezionisti, studiosi e appassionati uno strumento storico-critico, basato sullo studio analitico di questo gruppo di disegni, che si è concretizzato in un ampio volume, per certi aspetti sistematico, sul disegno melottiano, e sui metodi di comparazione tra disegni e sculture, alla ricerca di temi e stilemi sia comuni che peculiari al disegno e alla scultura.
Il risultato è un volume bilingue (italiano-inglese), edito da Silvana Editoriale, di oltre centocinquanta pagine: un lungo saggio introduttivo del curatore sulla pratica del disegno, precede le singole ampie schede, sempre curate da Meneguzzo, che mostrano apparentamenti e temi ricorrenti nella poetica melottiana, attraverso l’accostamento visivo di disegni e sculture concettualmente vicini a quelli esposti; una biografia «raccontata» a cura della storica dell’arte Sarah Boglino e una bibliografia completano il volume.
Il percorso espositivo è arricchito da una ventina di sculture e ceramiche, come il «Vaso Sole» del 1950, i «Bambini» del 1953, il «Cavallino» del 1960, Il grande «Contrappunto Piano», nella versione unica, del 1973, uno dei lavori più famosi e importanti dell’artista, o ancora vasi, ciotole e altre ceramiche degli anni Cinquanta e Sessanta. Un’occasione preziosa, dunque, quella offerta da Milano per accostarsi al mondo lirico, lieve e delicato di Fausto Melotti, grande interprete dell’Astrattismo italiano.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1]Fausto Melotti, Disegno, 1978, matita e tempera su carta pesante con impronta feltro, 41x28 cm; [fig. 2] Fausto Melotti, Disegno, 1970, matita e carboncino su carta pesante con impronta feltro, 33,2x25,3 cm; [fig. 3] Fausto Melotti, Vaso, 1961, ceramica policroma smaltata, h 15 cm
Informazioni utili
Fausto Melotti. Sul disegno. Galleria Tonelli, via Aurelio Saffi, 33 (angolo corso Magenta) – Milano. Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45; sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45. Ingresso libero. Informazioni: tel. 02.4812434; 333.1426971; info@galleriatonelli.it. Fino al 28 febbraio 2018.
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