Mostre, installazioni, eventi, visite guidate caratterizzano il cartellone della rassegna, che vede alla direzione, per il secondo anno consecutivo, Domenico Raimondi di thesignlab, studio di designer attivo tra Lucca e Torino, da sempre al fianco di istituzioni e aziende leader nella realizzazione di soluzioni allestitive e di comunicazione attraverso dirette sinergie con gli uffici marketing, visual e brand promotion.
L'edizione 2025 segna un'evoluzione significativa nel percorso della manifestazione. Se nel 2024 l'attenzione si era concentrata sulla valorizzazione del patrimonio storico del design carrarese, quest'anno l'orizzonte si è aperto verso la creazione ex novo, con l’invito a progettisti di fama internazionale a concepire opere specificamente pensate per «White Carrara».
La rosa dei partecipanti annovera personalità di straordinario calibro come il visionario e prolifico Karim Rashid in mostra con la sua «Kaina», una testa di donna dalle forme fluide e dai volumi vuoti che vuole invitarci a riflettere su un futuro plasmato dall’intelligenza artificiale, o il londinese Ross Lovegrove, che presenta la sua visione pionieristica sulle relazioni tra estetica e tecnologia con «Ridon», uno studio di uomo-macchina con proporzioni anatomiche. A Carrara espone anche l’architetto e urbanista francese Jean-Michel Wilmotte, che da sempre predilige la progettazione di spazi culturali e museografici con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio esistente. Mentre le nuove generazioni trovano voce attraverso Kickie Ciudikova, designer industriale slovacca che da New York sperimenta l'integrazione tra artigianato tradizionale e tecnologie d'avanguardia e che per l’occasione presenta la sua seduta scultorea dalle forme sinuose «Ribbon», e Victor Gingembre, architetto e scultore parigino la cui pratica esplora i confini tra spazio architettonico e forma scultorea, che mostra la sua geometrica «Manhattan Library».
Il panorama italiano è rappresentato da una selezione di progettisti che incarnano diverse sfaccettature del design contemporaneo. La milanese Elena Salmistraro porta la sua ricerca poetica sui materiali e le forme esponendo «Ephelio», un elefante dalle forme astratte; mentre Giulio Iacchetti, due volte insignito del Compasso d'Oro, traduce la sua esperienza industriale in nuove interpretazioni del marmo con «Diunodue», due sedute dalle forme geometriche e piene, che sovrapposte formano un unico blocco. Completano il quadro delle eccellenze nostrane: Massimo Giacon, illustratore e designer per Alessi, con il suo «Cane mangia cane», il Gumdesign, ed Emiliana Martinelli, erede della storica Martinelli Luce, che fa brillare con le sue installazioni luminose il centro storico di Carrara.
Il progetto abbraccia, poi, personalità affermate come Gianfranco Gualtierotti, vicepresidente del MudeTo, insieme al duo creativo formato da Donia Maaoui e Michel Boucquillon.
Il territorio toscano trova particolare rappresentanza negli scultori Cynthia Sah e Nicolas Bertoux, che hanno eletto la regione come base operativa, e nell'architetto Valeria Eva Rossi, che ritorna alle proprie radici carraresi. L'area fiorentina contribuisce con le visioni di Marta Sansoni, Andrea Ponsi, Claudio Nardi e Marco Pisati, Guido Bondielli, Benvenuto Saba e Nicola Maggi. Mentre il tessuto creativo carrarese è rappresentato dai talenti di Natascia Bascherini, Fiammetta V, Antonio Leone, Michele Monfroni, Nadia Sabbioni, insieme agli studi Interni Now, Rima Design, GiPi Soft Arredamenti, al laboratorio Vem Carrara e alla Galleria Valeria Lattanzi.
Sono, inoltre, esposte le opere del progetto «Creatività è Robotica» del 2015, una delle prime esperienze rivolte alle nuove tecniche per la realizzazione di sculture in marmo, avvalendosi di programmi di modellazione 3D, che hanno visto al lavoro Moreno Ratti, Raffaele Galliotto, Filippo Protasoni, Sylvestre Gauvrit, Michel Boucquillon, Paul Bourieau e Nicolas Bertoux.
Per l’occasione il mudaC │museo delle arti Carrara ospita la mostra «Vincenzo Marsiglia. Stars and Dust», che esplora le frontiere della mixed reality e dell'intelligenza artificiale nell'arte contemporanea e, nella project room, «Gianluca Sgherri. Uninverso», installazione che decostruisce le percezioni spaziali attraverso un labirinto dinamico e immersivo.
Una significativa novità di questa edizione della manifestazione è l'istituzione del Premio internazionale White Carrara, concorso aperto a designer under 35 e professionisti affermati per la progettazione di elementi di arredo urbano in marmo. L'approccio richiesto coniuga innovazione e sostenibilità; le tre opere vincitrici entreranno a far parte del patrimonio permanente della città toscana entro il maggio 2026. Un’occasione in più, questo concorso, per celebrare il marmo non come reliquato del passato, ma come medium espressivo per le sfide creative del presente e del futuro.
Didascalie delle immagini
1. White Carrara 2025 - «Cane mangia cane», Massimo Giacon. 2. White Carrara 2025 - «Kaina», Karim Rashid - Foto Enrico Amici; 3. White Carrara 2025 - «Di Uno Due», Giulio Iacchetti - Foto Enrico Amici; 4. White Carrara 2025 - «Ephelio», Elena Salmistraro. Foto Enrico Amici
Per saperne di più
Per informazioni e approfondimenti: https://whitecarrara.it/
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