A creare questo originale spazio espositivo è stata, nel 2016, l’associazione Kaninchen-Haus, che ha dato così vita a un’idea dell’artista Brice Coniglio (parte del duo ConiglioViola).
Cuore del progetto è un innovativo programma di residenza, quest’anno realizzato con il sostegno del Mibact e della Siae nell’ambito dell’iniziativa «Per chi crea», che invita i vincitori di una open call internazionale a realizzare interventi site-specific per gli spazi comuni del palazzo al fine di attivare il dialogo tra le diverse comunità che lo abitano e favorire anche la riqualificazione della maestosa architettura ottocentesca, oggi in stato di trentennale degrado e abbandono. I progetti vincitori dell’ultima edizione sono stati selezionati dagli stessi abitanti del condominio, circa duecento persone di differenti nazionalità, con la mediazione di un comitato scientifico composto da a.titolo, la collezionista Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, il gallerista Guido Costa, gli artisti Emilio Fantin e Beatrice Merz, il professor Pier Luigi Sacco, Anna Pironti del Castello di Rivoli, Catterina Seia della Fondazione FitzCarraldo e Alessandra Pioselli, direttore dell'Accademia di belle arti «G. Carrara» di Bergamo.
È nata così la mostra «Gentilivicini», a cura (o forse sarebbe meglio dire a cova) della pennuta Donna Piera Valentina Gallov, una gallina con un curriculum di tutto rispetto, che -racconta, con ironia, la nota stampa- ha studiato a L’aia, ha un master in chickens development, una lunga militanza per i diritti dei diversamente volatili e un profilo Instagram da vera star (@divapiera).
Nel rispetto delle regole imposte dal nuovo Dpcm per contrastare la pandemia da Coronavirus, la mostra, che avrebbe dovuto aprire le porte il 7 novembre, è chiusa ai torinesi, ma è aperta ai duecento abitanti del condominio che la ospita.
Brice Coniglio, artista e ideatore del progetto viadellafucina16, motiva la scelta di aprire comunque la mostra, anche se ai soli condomini, con queste parole: «pensare una mostra chiusa al pubblico esterno, ma fruibile soltanto da chi abita gli stessi spazi espositivi, è un gesto simbolico che vuole testimoniare quanto l’arte possa creare vicinanza, identità e offrire rifugio nei momenti di maggiore incertezza –. «gentilivicini» è un progetto espositivo innovativo, non a caso il primo a cura di una gallina, che si inserisce in un format artistico come quello del condominio – museo, a sua volta unico e innovativo a livello internazionale». Protagonisti dell’esposizione sono gli artisti Raffaele Cirianni (Torino, 1994), Daniele Costa (Castefranco Veneto, 1992), Genuardi/Ruta (Antonella Genuardi, Sciacca, 1986 e Leonardo Ruta, Ragusa, 1990), Simona Anna Gentile (Taranto, 1993), Diego Miguel Mirabella (Enna, 1988) e Matteo Vettorello (Venezia, 1986). Le loro opere, realizzate durante i mesi di lockdown, o in quelli successivi, caratterizzati comunque dalle restrizioni portate dalla pandemia, mettono in discussione i tradizionali canoni della «produzione artistica» per essere al servizio di una committenza collettiva ed eterogenea, nel nome di sentimenti come gentilezza e vicinanza, capaci di mettere in dialogo percorsi e poetiche diverse.
Un arazzo ricamato con le storie degli abitanti del palazzo, un tappeto dove ci si può sedere per ascoltare storie, pregare o mangiare, una finestra immaginaria sul passato, un percorso visivo nella vita quotidiana del quartiere, un dispositivo per misurare l’energia positiva e un bassorilievo composto dai fregi dei palazzi torinesi sono le opere visibili lungo il percorso espositivo, che coniuga le istanze di rigenerazione sociale con una proposta artistica di alta qualità, dimostrando come l'arte possa essere anche uno strumento efficace per avvicinare le persone.
«Gentilivicini» è anche l’occasione per presentare i primi esiti del lavoro del collettivo SezioneAurora – «comunità di pratica» composta da giovani artisti torinesi, nata grazie al sostegno del Premio Creative Living Lab– che si interroga su come la pratica artistica possa attivare la comunità del quartiere. Agli artisti del collettivo è stato chiesto di progettare nuove forme di utopia locale, di immaginare come trasformare l’habitat di appartenenza a partire dal modello del condominio-museo, esempio felice di trasformazione di un luogo trascurato in contesto di socialità aperta. Perché l’arte unisce le diversità di opinioni e di culture.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Uno spaccato di viadellafucina16 a Torino; [fig. 2] Piera Valentina Gallov e Brice Coniglio, 2020, courtesy Viadellafucina; [fig. 3] Ogni aurora sulla terra di Raffaele Cirianni (Torino, 1994); [fig. 4] Ball Lightining di Antonella Genuardi (Sciacca, 1986) e Leonardo Ruta (Ragusa, 1990); [fig. 5] Dove crollano i condomini di Daniele Costa (Castefranco Veneto, 1992)
Informazioni utili
Viadellafucina16 Condominio - Museo, via S. Giovanni Battista La Salle, 16 – Torino. Sito internet: www.condominiomuseo.it