ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 3 maggio 2011

«Vincere il tempo», una mostra sui collezionisti della Carrara di Bergamo

«La Madonna con bambino» di Giovanni Bellini, il «Rio dei Mendicanti» di Francesco Guardi, Il «Ritratto di gentiluomo ventinovenne» di Giovan Battista Moroni e le «Tre crocifissioni» di Vincenzo Foppa: sono questi quattro dei tanti quadri in mostra per tutto il 2011 a Bergamo, nelle sale del Palazzo della Ragione. In occasione del restauro della monumentale sede neoclassica dell’Accademia Carrara, la Sala delle Capriate accoglie, infatti, la mostra «Vincere il tempo. I collezionisti: la passione per l’arte e il dono alla città»: una selezione di opere della prestigiosa pinacoteca lombarda, selezionate da Maria Cristina Rodeschini ed esposte nel progetto di allestimento di Mario e Tommaso Botta.
La rassegna, realizzata con il sostegno della Camera di Commercio e della Fondazione Credito Bergamasco, ripercorre l’affascinante e ininterrotta storia collezionistica della Carrara, fondata nel 1785 dal conte Giacomo Carrara e arricchita in oltre duecento anni di storia dai lasciti di grandi conoscitori come Guglielmo Lochis (pervenuto nel 1866), Giovanni Morelli (1891), e in tempi più recenti Federico Zeri (1998).
Ad accogliere il visitatore è la sezione «Di collezione in collezione», con una quindicina di dipinti, databili tra il ‘500 e l’800 ed entrati nella raccolta lombarda per legato di Francesco Baglioni, Maria Ricotti Caleppio, Cesare Pisoni e Carlo Ceresa.
Si entra, quindi, nel vivo della mostra con un assaggio della collezione di Giacomo Carrara: una selezione dei più di 1200 quadri raccolti dal mecenate bergamasco tra il 1755 ed il 1796, che offre uno spaccato sulla pittura del Rinascimento (Foppa), rivela la qualità degli artisti di origine bergamasca (Moroni, Salmeggia, Ceresa, Fra’ Galgario), ma si interessa anche all’arte contemporanea (Capella).
E’, poi, la volta della raccolta di Guglielmo Lochis, uomo della Restaurazione, che acquistò oltre 250 quadri per arricchire la propria straordinaria collezione, per la quale fece edificare una sede ad hoc sul modello del Pantheon, la Pinacoteca alle Crocette di Mozzo, aperta a chiunque volesse visitarla, ma destinata soprattutto a riscuotere l’ammirazione di connoisseur, turisti, nobili e reali d’Europa, che la consideravano una tappa obbligatoria nei loro tour. Maestri del Quattro e Cinquecento (Tura, Bellini) e protagonisti della pittura veneta del settecento (Tiepolo, Longhi, Guardi) rendono unico questo lascito, per il quale si fece avanti addirittura l’allora direttore della National Gallery, sir Charles Eastlake.
L’itinerario espositivo procede con un omaggio alla raccolta di Giovanni Morelli, patriota d’ispirazione liberale e senatore del Regno d’Italia, che raccoglie un centinaio di dipinti e sculture, opere tese a documentare in particolare la pittura toscana (Botticelli) e la fiammingo-olandese, ma tra le quali non mancano di accogliere capolavori di Pisanello e di Bellini.
La mostra conduce, infine, all’incontro “a tu per tu” con la sezione «I protagonisti». Dalle personalità molto diverse, e non solo per le differenti epoche in cui sono vissuti, i “primi attori” di questa storia collezionistica si presentano nella loro apparenza fisica, attraverso una sequenza di ritratti eseguiti da Fra’ Galgario, Piccio e Franz von Lenbach.
Una sezione speciale del nuovo allestimento dell’Accademia Carrara è riservata, inoltre, ad un work in progress di presentazione di restauri, donazioni, approfondimenti, scoperte scientifiche, collezioni meno note. ll primo «Focus» è dedicato a Federico Zeri (1921-1998), il grande storico dell’arte che, lasciando in dono la sua collezione di sculture alla Carrara, ha voluto legare il suo nome a quelli dei grandi conoscitori dei secoli passati che hanno formato il patrimonio del museo. Anch’egli, resistendo fino all’ultimo alle lusinghe francesi, consegnò la sua eredità artistica -46 opere, datate tra il '400 e l’800, da Pietro Bernini a Domenico Guidi, da Alessandro Vittoria a Nicolas Cordier, con una predilezione per il barocco romano– all’Accademia Carrara, tramandando al futuro la sua immagine di collezionista.
In occasione della mostra, fino al prossimo novembre, Palazzo della Ragione ospiterà, con cadenza quindicinale e sotto lo slogan «I martedì della Carrara», una serie di incontri di approfondimento sulla raccolta bergamasca. Le iniziative nella sede espositiva di Bergamo Alta non terminano, però, qui. Fino al 5 giugno, è, infatti, possibile visitare anche una mostra dedicata al restauro e allo studio della «Madonna con il Bambino e Santi» (nota come «Madonna Baglioni»), raffinata opera su tavola (cm 86,5 x 118,5) eseguita nel 1511-1513 circa da Andrea Previtali, uno dei principali protagonisti, insieme a Lotto, Cariani e Palma il Vecchio, di quella peculiare “corrente” con cui il territorio bergamasco si inserì e si distinse all’interno della grande scuola pittorica veneziana. La rassegna, sempre curata da Maria Cristina Rodeschini, fa dialogare questa preziosa opera, del cui intervento conservativo si è occupata Roberta Grazioli, con la «Madonna con il Bambino leggente tra San Domenico e Santa Marta di Betania» (cm 83 x 83), recentemente acquisita alle proprie collezioni da Banca Popolare di Bergamo e a sua volta sottoposta a un intervento di restauro e a un’iniziativa di studio, da parte di Delfina Fagnani Sesti e Enrico De Pascale.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Giovan Battista Moroni, «Ritratto di bambina di casa Redetti», olio su tela, Raccolta Guglielmo Lochis (1886); [fig. 2] Fra Galgario, «Ritratto di Giacomo Carrara», olio su tela, Raccolta Giacomo Carrara (1796); [fig. 3] Andrea Previtali, «Madonna Baglioni», 1511-1513 circa, cm 86,5 x 118,5, olio su tavola di pioppo, dopo il restauro. Accademia Carrara, Bergamo; [fig. 4] Andrea Previtali, «Madonna con il Bambino leggente tra San Domenico e Santa Marta di Betania», 1515-20 circa, olio su tela,cm 83 x 83,dopo il restauro. Collezione Banca Popolare di Bergamo

Informazioni utili Vincere il tempo. I collezionisti: la passione per l’arte il dono alla città. Palazzo della Ragione, Sala delle Capriate Piazza Vecchia - Bergamo Alta. Orari: da giugno a settembre, martedì-domenica 10.00-21.00 e sabato 10.00- 23.00; da ottobre a maggio: martedì - venerdì 9,30-17,30 e sabato e domenica 10.00-18.00. Ingresso: intero € 5,00; ridotto e gruppi € 3,00; scuole, giovani card e family card € 1,50. Prenotazioni e visite guidate: tel. +39.035.218041. Informazioni: tel. +39.035.399677. Sito web: www.accademiacarrara.bergamo.it. Fino al 31 dicembre 2011.

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