ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 19 maggio 2011

Ravenna, tutta l’avventura del mosaico in una mostra

Che cos'è il mosaico? Di che cosa è fatto? Come si fa per conservarlo? Sono queste le domande alle quali si propone di rispondere il progetto permanente «Tamo. Tutta l’avventura del mosaico», in programma da sabato 21 maggio a Ravenna, nella splendida cornice del Complesso museale di San Nicolò.
Il percorso espositivo, curato dal professor Carlo Bertelli e allestito dall’architetto Paolo Bolzani, si configura come un avvincente viaggio alla scoperta dell’arte musiva. Un viaggio grazie al quale il visitatore potrà ammirare mosaici di raro pregio, in parte inediti, provenienti dal territorio ravennate. Ma avrà anche l’occasione di confrontarsi con soluzioni tecnologiche multimediali d’avanguardia: ricostruzioni animate e tridimensionali, allestimenti interattivi e tecniche in mix-media, che permetteranno di scoprire, in maniera interattiva e coinvolgente, il processo di realizzazione, la storia e la diffusione geografica del mosaico.
Protagonisti e narratori del percorso espositivo, suddiviso in sei sezioni tematiche, sono la luce, fantastica complice delle tessere, e i contesti nei quali i mosaici venivano utilizzati come la domus, il palatium e l’ecclesia, ma anche le tecniche, gli strumenti e i materiali che hanno reso celebre l'arte musiva nel mondo.
Il pavimento proveniente del secondo sacello della chiesa di San Severo di Classe, i mosaici dello straordinario sito archeologico della Domus dei Tappeti di Pietra e quelli di alcune dimore augustee della vicina città di Faenza, ma anche una significativa testimonianza musiva dal Palazzo di Ravenna, che fu residenza imperiale di Onorio, Teodorico e degli Esarchi (di grande pregio le scene di circo giunte dal portico meridionale), sfilano tra le pareti del Complesso museale di San Nicolò, in apertura della rassegna.
«Tamo» permette, poi, di confrontarsi con le paste vitree della storica Bottega veneziana di Angelo Orsoni, famosa in tutto il mondo per gli smalti e i vetri a foglia d'oro, che sono stati utilizzati, tra l’altro, al Trocadèro e al Teatro de l’Opéra di Parigi, ma anche alla Cattedrale di Saint Paul a Londra e alla Sagrada Familia a Barcellona.
Interessanti sono pure i calchi dei mosaici delle chiese romane di Santa Maria Maggiore e di San Venanzio, provenienti dal laboratorio di restauro dei Musei Vaticani, e alcuni cartoni musivi dell’Istituto d'arte intitolato a «Gino Severini», tra i quali la copia perfetta di un mosaico pavimentale rinvenuto a Pella, la patria di Alessandro Magno, e realizzata nell’insolita tecnica che combina ciottoli, per lo più neri, con fili metallici.
Preziosa si rivela, inoltre, la possibilità di vedere a distanza ravvicinata l’iconografia bizantina della dormitio Virginis, opera di Jacopo Torriti, il grande maestro romano che era succeduto a Cimabue nella decorazione della basilica superiore di Assisi e che poi avrebbe ceduto il lavoro a Giotto.
Il percorso espositivo termina sul soppalco, da dove è possibile ripercorrere l'avventura del mosaico di tutto il bacino del Mediterraneo sul grande tavolo touch screen o attraverso le immagini proiettate sul grande schermo, ma da dove si può anche ammirare lo spazio espositivo: la bellissima chiesa di San Nicolò, risalente al 1364 e composta da un'unica navata con presbiterio e due cappelle laterali, all’interno della quale si trovano importanti affreschi come le «Storie di San Giorgio» del «Maestro di San Nicolò» e i dipinti di Cesare Pronti (XVII secolo), oltre a una Crocifissione di Francesco Longhi, datata alla fine del ‘500.
Il progetto «Tamo. Tutta l’avventura del mosaico», documentato da un volume sull’arte musiva della casa editrice milanese Skira a cura dell’archeologa Giovanna Montevecchi, è nato per iniziativa della Fondazione RavennAntica, del Comune di Ravenna, della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna e del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna e si avvale di un comitato scientifico di altro profilo composto da Giovanna Bucci, Chiara Guarnieri e Paolo Racagni.
Prima dell’inaugurazione della mostra permanente, programmata per le 19.00 di venerdì 20 maggio, il teatro Alighieri di Ravenna ospiterà, alle 17.30, una tavola rotonda sul tema «Perché il mosaico?», alla quale prenderanno parte Carlo Bertelli, Philippe Daverio, Carla Di Francesco e Marco Carminati. Un'ulteriore occasione, questa, per approfondire la secolare storia del mosaico nei suoi multiformi aspetti e per conoscere ancora di più questo policromo e luccicante universo di tessere, della quale Ravenna è capitale, con le sue migliaia di metri quadrati di capolavori paleocristiani e bizantini, oggi riconosciuti «Patrimonio dell’Umanità» da Unesco.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Vista dell'arco trionfale del presbiterio della Chiesa di San Nicolò, Ravenna;[fig. 2]4. Mosaico policromo del sacello meridionale della basilica di San Severo a Classe, fine VI° secolo d. C.; [fig. 3] Calco in mosaico della Dormitio Virginis, da Santa Maria Maggiore, Roma (originale del XII° secolo). Musei Vaticani Roma

Informazioni utili
Tamo. Tutta l'Avventura del Mosaico. Complesso di San Nicolò, Via Rondinelli, 2 - Ravenna. Inaugurazione: venerdì 20 maggio 2011, ore 19.00. Convegno di apertura («Perché il mosaico?»): venerdì 20 maggio, ore 17.30, presso il teatro Alighieri (via Angelo Mariani, 2).Orari: tutti i giorni, 10.00-18.30. Catalogo: Skira editore, Milano. Informazioni: tel. 0544.213371. Sito web: www.tamoravenna.it. Da sabato 21 maggio 2011.

Nessun commento:

Posta un commento