Le opere esposte provenivano principalmente dalle raccolte civiche veneziane e da musei di tutta Italia. Il prestatore più generoso fu, tuttavia, un privato, il conte Marino Nani Mocenigo, una figura emblematica di collezionista che aveva dedicato la propria esistenza a riunire oggetti in porcellana e che, per questa sua ossessione, era stato appellato dai concittadini con l’affettuoso epiteto di «conte cicara».
Alla sua scomparsa, la moglie decise di ricordarne la memoria rendendo accessibile al pubblico la collezione messa insieme con tanta passione. Le porcellane furono così esposte a Ca’ del Duca assieme ad un’altra raccolta - questa volta dedicata all’arte orientale - riunita da un altro membro della famiglia, Hugues Le Gallais. Nelle stanze dell’illustre palazzo veneziano prendeva forma così un minuscolo, ma raffinatissimo museo che purtroppo per necessità contingenti non è più visitabile da lungo tempo.
In occasione della Biennale di architettura, la collezione di Marino Nani Mocenigo torna ad essere visibile al pubblico nei sontuosi ambienti al primo piano del museo di Ca’ Rezzonico.
La rassegna, curata dalla storica dell’arte e restauratrice Marcella Ansaldi, con Alberto Craievich, allinea trecentotrentotto pezzi, riferibili alle più importanti manifatture europee, dove, tuttavia, quelli di provenienza veneziana rappresentano la parte più cospicua e importante. Sono, infatti, più di un centinaio quelle di fattura lagunare, fra le quali si annoverano alcuni splendidi esemplari di Vezzi e due rare caffettiere di Hewelcke, oltre a numerosi gruppi figurati realizzati dalla manifattura di Pasquale Antonibon a Nove e da quella Geminiano Cozzi a Venezia. A quest’ultima appartiene anche il delizioso «Geografo», forse l’opera più nota della collezione.
Nella mostra, della quale rimarrà documentazione in un catalogo pubblicato da Scripta editore di Verona, si potranno, inoltre, ammirare alcuni degli esemplari più celebri usciti dalla manifattura di Meissen, modellati da Johann Joachim Kändler e da Peter Reinicke, come «Il baciamano polacco», «La Cinesina», il «Cacciatore», oltre ad alcuni sfolgoranti esemplari di servizi da tavola prodotti dalla manifattura sassone nella prima metà del Settecento come un servizio a decori d’oro o uno in pasta bianca con nature morte di frutta.
Sono presenti nella rassegna veneziana, allestita fino al 30 novembre, anche altre testimonianze di pregio della produzione di porcellana in area germanica: una rarissima parte di un servizio a cineserie compiuta a Vienna da Claudius Innocentius Du Paquier, ma anche esempi di Ludwigsburg, Frankenthal, Höchst e Berlino.
Chiude la selezione un nutrito gruppo di tazze e piattini della manifattura imperiale di Vienna del periodo Sorgenthal, tutte caratterizzate da una sfolgorante cromia e da un’audace scelta di motivi ornamentali.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Manifattura di Meissen (modello di Johann Joachim Kändler), «Il cacciatore». Venezia, collezione Nani Mocenigo – Le Gallais; [fig. 2] Manifattura di Meissen (modello di Johann Joachim Kändler), «Il baciamano polacco». Venezia, collezione Nani Mocenigo – Le Gallais; [fig. 3] Manifattura Cozzi, «Il geografo», Venezia, collezione Nani Mocenigo – Le Gallais
Informazioni utili
Le porcellane di Marino Nani Mocenigo. Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano, Dorsoduro 3136 -Venezia. Orari: ore 10.00–18.00 (la biglietteria chiude un’ora prima); dal 1° novembre ore 10.00-17.00 biglietteria chiude un’ora prima); chiuso il martedì. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 5,50. Informazioni: call center 848082000 (dall’Italia), +39.041.42730892 (dall’estero), info@fmcvenezia.it. Sito web: carezzonico.visitmuve.it. Fino al 30 novembre 2014.
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