Compie ventinove anni «Modenantiquaria», la più longeva, qualificata e visitata mostra-mercato di arte antica in Italia, che per questa edizione avrà come suo testimonial Philippe Daverio. Da sabato 14 a domenica 22 febbraio, i quindicimila metri quadrati della Fiera cittadina apriranno, infatti, le porte ad oltre centocinquanta prestigiosi operatori del settore, tra i quali si segnalano la galleria Tornabuoni di Firenze, la Fondantico di Bologna, la Hampel Fine Art Auction di Monaco di Baviera e la 900 Art Gallery di Londra.
Qualità sarà ancora una volta la parola chiave della manifestazione modenese, realizzata con il patrocinio dell’Associazione antiquari d’Italia e della Fima-Federazione italiana mercanti d’arte.
Lo documentano bene alcune opere di estremo valore in mostra come la «Natura morta con violino, libro e frutta», dipinto attribuito da Francesca Baldassari all’emiliano Cristoforo Munari (Reggio Emilia, 21 luglio 1667 – Pisa, 3 giugno, 1720), databile tra il 1703 e il 1713, quando l’artista era all’apice della sua fama alla corte dei Medici.
L'opera, presentata al Salone modenese da Moretti Fine Arts (galleria con sedi a Firenze, Londra e New York), rappresenta anche una sorta di ritorno a casa dal momento che il pittore Cristoforo Munari -particolarmente rinomato tra Seicento e Settecento per la sua produzione di nature morte e di trompe l’oeil- iniziò la sua carriera proprio con il patrocinio di Rinaldo d’Este, duca di Modena.
Non meno interessante è il «Genio Rezzonico» di Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822), un busto gigante in gesso (165 centimetri di altezza), calco dell’opera situata sul lato destro del monumento a Clemente XIII Rezzonico in San Pietro, a Roma, inviato nell’estate del 1794 dallo scultore veneto a Girolamo Zulian per la sua dimora padovana e acquistato alla sua morte da Daniele degli Oddi, in mostra nello stand di Carlo Orsi.
La Cantore galleria antiquaria di Modena propone, invece, uno scenografico e imponente dipinto attribuito da Giovanni Papi al Guercino (Cento, 2 febbraio 1591 – Bologna, 22 dicembre 1666) e alla sua scuola, nel quale è raffigurato Francesco I d’Este (cm 224 x 120) e in cui si vede sullo sfondo la Ghirlandina, raramente rappresentata così chiaramente in opere antiche. L'opera, conservata in una collezione nobiliare spagnola, è con ogni probabilità un dono del duca modenese al re Filippo IV di Spagna, in occasione di un suo viaggio a corte nel 1638.
Tra i tanti gioielli in mostra meritano, poi, una segnalazione anche la raffinata coppia di figure femminili in legno intagliato e dorato (h. 180 cm) della seconda metà del Seicento, raffiguranti l’allegoria delle stagioni «Primavera» ed «Estate», riconducibili alla bottega genovese di Filippo Parodi, e un pregevole esemplare dell’ebanisteria romana della metà del Settecento come la «Grande scrivania lastronata» (238 x 120 cm di lunghezza) di Nicola Bargilli con al centro, in madreperla, le ghiande dei della Rovere.
Tante le proposte di qualità per i dipinti dell’Ottocento ai quali è dedicato un focus specifico grazie alla concomitante Excelsior - XIV Rassegna d’arte italiana dell’Ottocento. Tra le molte opere che si potranno ammirare a Modena, meritano una segnalazione un raffinato «Nudo di donna con calze nere», firmato da Giovanni Boldini e datato 1885, una suggestiva «Veduta di Capo Noli» (1905) di Angelo Morbelli e l'opera «Giornata di vento a Chioggia» di Leonardo Bazzaro, presentata nel 1900 alla Triennale di Milano.
Un’attenzione particolare nell’ambito della mostra-mercato sarà riservata anche al design per esterni con la ventiduesima edizione di «Petra», salone di decorazione per parchi e giardini, che analizzerà il tema della biodiversità.
«Modenantiquaria» proporrà, inoltre, una collaborazione di grande interesse con la Galleria estense di Modena, chiusa dal maggio 2012 per i danni subiti dal sisma e la cui riapertura è prevista per il prossimo 29 maggio, presentando la mostra «La vertigine del collezionismo. Tesori nascosti dalla Galleria estense». Una selezione affascinante di bronzi, mirabilia, ceramiche, cammei, acquamanili, avori, terrecotte oltre a disegni e dipinti, di diverse epoche e provenienze, per un totale di trenta opere, ricreeranno una sorta di wunderkammer rappresentativa delle diverse anime delle collezioni dei duchi d’Este.
Nell’ambito della rassegna, nella quale si potrà ammirare lo scrittoio da viaggio di Ferrante Gonzaga, attribuito a Leone Leoni, saranno esposti anche quattro piccoli e preziosi bronzi con le «Allegorie delle quattro stagioni», realizzati da Francesco Bertos (1678–1741), il cui restauro è stato finanziato dall’associazione antiquari d’Italia, che li ha anche dotati di quattro basi.
In occasione del salone ci sarà, poi, l'anteprima della mostra dedicata dal Mef alle affinità che hanno portato al successo due uomini come Enzo Ferrari e Luciano Pavarotti.
Da non perdere è, infine, «Salottino Daverio», una chiacchierata per riflettere sull'andamento del mercato dell'arte antica in Italia e all'estero, sul senso del collezionare oggi, sul ruolo e sul «naso» dei mercanti d'arte, in compagnia di Philippe Daverio appunto, Paolo Manazza, direttore di «Arslife e firma del «Corriere Economia», e Marina Mojana, storica dell'arte, da sempre attenta al settore anche per il «Domenicale» del «Sole24Ore».
Un programma, dunque, ricco quello di questa edizione di «Modenantiquaria», per la cui immagine guida è stato scelto il ritratto che il Bernini fece a Francesco I d’Este, personalità artefice con la sua passione, proprio a Modena, di una delle raccolte d’arte più ammirate del XVII secolo.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Giovanni Giacomo Sementi (Bologna, 1583 - Roma, 1636), «Sacra famiglia con un angelo». Olio su tela, cm 76,3x96,5. Maurizio Nobile – Bologna, Parigi; [Fig. 2] Nicola Bargilli (Fiorentino, attivo a Roma 1750 circa), Grande scrivania lastronata con al centro, in madreperla, le ghiande dei della rovere, cintura tripartita e bocchette bronzee per i cassetti. Bois de rose e bois de violette, noce, cornici di testa in radica di noce, acero e madreperla, cm 238x120x84. Altomani & Sons – Milano; [fig. 3] Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822), «Genio Rezzonico». Gesso, altezza 165 cm ca. (284 cm ca. con la base), firmato in basso a destra: Ant. Canova. Carlo Orsi - Milano; [fig. 4] Cristoforo Munari (Reggio Emilia, 1667 - Pisa, 1720), «Natura morta con violino, libro e frutta». Olio su tela, 113 x 86 cm. Moretti Fine Arts – Firenze, Londra, New York; [fig. 5] Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931), «Nudo di donna con calze nere», c. 1885. Olio su tavola cm 33 x 55. Bottegantica – Bologna, Milano
Informazioni utili
«Modenantiquaria». Quartiere fieristico ModenaFiere, viale Virgilio, 70/90 – Modena. Orari: dal lunedì al venerdì, ore 15.00-20.00; sabato e domenica, ore 10.30-20.00. Ingresso: intero € 15,00. Sito internet: www.modenantiquaria.it. Vernice: 13 febbraio, ore 19.00. Da sabat0 14 a domenica 22 febbraio 2015.
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