Quattordici i film in agenda, tutti dedicati a grandi artisti del XX e XXI secolo, che fino a domenica 8 marzo animeranno la sala lagunare, mille metri quadrati composti da un auditorium con una capacità di duecentoventicinque posti, completo di due spazi di foyer e di aree tecniche -camerini, sala regia, cabina per la traduzione simultanea-, restituito da François Pinault alla città nella tarda primavera del 2013, dopo un progetto di restauro dai tratti minimalisti firmato dall’architetto giapponese Tadao Ando in stretto dialogo con la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Venezia.
A presentare la rassegna, tutta a ingresso gratuito (fino ad esaurimento dei posti disponibili) come era già avvenuto nella prima edizione del 2014, saranno, nella serata di giovedì 5 marzo, Silvia Lucchesi, anima del festival fiorentino, Martin Bethenod, direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana, e Philippe-Alain Michaud, curatore al Musée national d’art moderne Centre Pompidou.
Tra i maestri contemporanei al centro della rassegna filmica veneziana ci saranno Gordon Matta-Clark, icona del movimento Anarchitettura, e Ai Weiwei, artista dissidente cinese che, dal 7 marzo al 6 giugno, presenterà la sua produzione, pregna di rabbia e di impegno civile, nella mostra «Il giardino incantato», curata da Sandro Orlandi Stagl e Mian Bu per la scenografica cornice di Palazzo Te a Mantova. Del primo verrà proposto il film «My Summer 77 with Gordon Matta-Clark» di Cherica Convents, basato sul montaggio dei materiali girati nell’estate 1977, quando l'artista stava lavorando al progetto «Office Baroque» ad Anversa (venerdì 6 marzo, ore 19.30). Il secondo sarà, invece, protagonista del lungometraggio «Ai Weiwei-Evidence» di Grit Lederer, nel quale la regista tedesca ha seguito Gereon Sievernich, direttore della galleria Martin-Gropius Bau, nel suo viaggio a Pechino per scegliere le opere dell’artista cinese che sono state esposte nella sua grande personale tenutasi a Berlino la scorsa primavera (domenica 8 marzo, ore 19.00).
Le Corbusier, il padre del movimento moderno, verrà, invece, omaggiato con «Provenance» di Amie Siegel, un film sugli arredi che il celebre designer svizzero progettò nel 1951 per i palazzi della città indiana di Chandigarh (venerdì 6 marzo, ore 18). Mentre Daniela Schmidt-Langels presenterà il suo film «Meret Oppenheim ou le surréalisme au féminin», che rivela, attraverso interviste ad artisti e amici, la ricca personalità della scultrice, scrittrice, poetessa, disegnatrice di gioielli e femminista degli anni del Surrealismo, divenuta icona per molte generazioni di donne (domenica 8 marzo, ore 18).
Tra i lavori in cartellone dedicati ad artisti contemporanei si segnala anche «Guido van der Werve» di Barbara Makkinga, nel quale si racconta l'ultima produzione dell'artista e compositore olandese, «Mummer veertien, home» del 2012, che lo ha visto percorrere oltre 1700 km a nuoto, in bicicletta e di corsa per portare in Polonia una manciata di terra presa dalla tomba di Frédéric Chopin a Parigi, rispondendo così alla volontà del musicista di essere sepolto nella sua terra natia (sabato 7 marzo, ore 19.30).
Saranno proposti nella rassegna veneziana anche film che documentano la storia di importanti opere d’arte realizzate in anni recenti. È il caso di «Levitated Mass» di Doug Pray, nel quale si racconta il viaggio di un gigantesco masso di trecentoquaranta tonnellate, trasportato nel 2012 da una cava dell’Arizona fino al Lacma di Los Angeles per la realizzazione dell’omonima installazione dell’artista Michael Heizer (giovedì 5 marzo, ore 20.30). Allo stesso filone appartiene «Art4space» dello street artist francese «
Tra i film in agenda, tutti in lingua originale e sottotitolati in italiano, si segnala, inoltre, «Ming of Harlem. Twenty One Storeys in the Air» di Phillip Warnell, vincitore del «Premio Georges de Beauregard» al Fid Marseille 2014, che affronta il tema del rapporto tra uomo e animale indagando le motivazioni che hanno spinto Antoine Yates a condividere per cinque anni un piccolo appartamento di Harlem con una tigre e un alligatore (sabato 7 marzo, ore 18.00).
Chiudono la programmazione «Cutie and the Boxer» di Zachary Heinzerling, candidato all’Oscar 2014 come miglior documentario, nel quale si racconta la storia del matrimonio tra gli artisti Ushio Shinohara e Noriko (sabato 7 marzo, ore 20.00), e «Feuer & Flamme» di Iwan Schumacher, sul lavoro della fonderia St. Gallen Art Foundry, dislocata nelle sue due sedi in Svizzera e in Cina, che ha visto al lavoro artisti quali Urs Fischer, Katharina Fritsch, Fischli/Weiss, e Paul McCarthy (venerdì 6 marzo, ore 20).
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Grit Lederer, «Ai Weiwei – Evidence», Germania, 2014; [fig. 2] Cherica Convents, «My Summer 77 with Gordon Matta-Clark», Belgio, 2012; [fig. 3] Maria Anna Tappeiner, «Blick zurück nach vorn. Künstler über Deutschland», Germania, 2014; Iwan Schumacher, «Feuer & Flamme», Svizzera, 2014, [fig. 5] Invader, «Art4Space», Francia, 2012
Informazioni utili
«Lo schermo dell’arte». Teatrino di Palazzo Grassi, San Marco 3260 – Venezia. Ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Informazioni: www.schermodellarte.org o www.palazzograssi.it. Da giovedì 5 a domenica 8 marzo 2015.
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