A poco più di due anni dal radicale intervento di restyling che ha interessato la sede espositiva lagunare, consentendo di raccontare con rinnovato vigore la straordinaria avventura del vetro dalle origini fino ai giorni nostri, il circuito dei Musei civici di Venezia si arricchisce, dunque, di un nuovo e straordinario corpus di opere grazie alla collaborazione con Venetian Heritage, organizzazione internazionale non-profit che agisce nel quadro del Programma congiunto Unesco-Comitati privati internazionali per la salvaguardia di Venezia.
Tra i centodiciassette manufatti giunti in prestito da Oltreoceano ne sono stati selezionati una cinquantina per un’esposizione temporanea nel museo lagunare, consentendo così di vedere il meglio della preziosa collezione del gallerista newyorkese Barry Friedman, che va implementare la sezione museale dedicata al XX secolo.
È durante il ‘900 infatti che i maestri vetrai, declinando le antiche tecniche mediante nuove soluzioni estetiche che combinavano con estrema originalità stile e design, diedero vita a un oggetto artistico universalmente riconosciuto nel mondo.
Barry Friedman ha sempre amato scoprire importanti opere d’arte. Dal suo primo piccolo vaso della manifattura Loetz nel 1966 fino al lavoro degli artisti di talento che espone oggi. Con quel primo pezzo ha cominciato ad apprezzare l’arte vetraria di grandi artisti quali Emile Gallé e Tiffany. All’inizio degli anni Settanta ha cominciato a collezionare e a trattare i dipinti dei pittori simbolisti e pre-raffaelliti come Gustav Moreau, Fernand Khnopff, Ferdinand Hodler, Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones e altri. Alla fine degli anni Sessanta è stato uno dei primi americani a trattare l’Art Déco, tra cui anche dipinti di Tamara de Lempicka.
La mostra del 1983 «From MackIntosh to Mollino: Fifty Years of Chair Design» ha ricevuto consensi unanimi della critica da New York a Tokyo e ha fatto soprannominare Friedman «The Chair Man», l’«uomo della sedia».
Contemporaneamente il collezionista americano ha iniziato ad interessarsi alla fotografia d’avanguardia, esponendo, in partnership con Edwynn Houk, le opere di Man Ray, Lissitzky, Moholy-Nagy e Rodchenko.
Più recentemente, nel 2009, «Venice: 3 Visions in Glass», mostra presentata sia in Europa che negli Stati Uniti.
Friedman ha iniziato a collezionare oggetti d’arte in vetro di produzione italiana dal 1900 al 1950. «Contemporaneamente, alla Barry Friedman Ltd.», racconta lo stesso collezionista, «ho iniziato a esporre i lavori dei
aperto tutti i giorni, escluso il 25 dicembre, il 1° gennaio e il 1° maggio. Ingresso: intero € 10,00; ridotto € 7,50; biglietto scuole € 4,00. Informazioni: call center 848082000 (dall’Italia); +3904142730892 (dall’estero), info@fmcvenezia.it. Sito internet: www.visitmuve.it.
Nessun commento:
Posta un commento