ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 23 novembre 2021

Danza, musica, commedia e teatro d’autore: al via la nuova stagione del Maggiore di Verbania

È uno spettacolo dal titolo evocativo, che sembra un messaggio di speranza per questo tempo ancora incerto, quello che il teatro Maggiore di Verbania ha scelto per inaugurare la sua nuova stagione teatrale.
Martedì 23 novembre
, alle ore 21, va in scena «A riveder le stelle», un omaggio a Dante Alighieri, a settecento anni dalla morte, nel quale il giornalista Aldo Cazzullo conduce il pubblico tra i personaggi più conosciuti dell’«Inferno», la prima cantica della «Divina Commedia», in un percorso che spazia da Ulisse al conte Ugolino, da Farinata degli Uberti a Brunetto Latini e molti altri ancora.
Nello stesso tempo, lo spettacolo si configura come un viaggio tra le bellezze italiane: il lago di Garda, Scilla e Cariddi, le terre perdute dell'Istria e della Dalmazia, l'Arsenale di Venezia, le acque di Mantova, la «fortunata terra di Puglia», la bellezza e gli scandali di Roma, Genova, Firenze e delle altre città toscane punteggiano il racconto.
Aldo Cazzullo ricorda, inoltre, che lo scrittore toscano, padre della nostra lingua, ha contribuito anche alla nascita della nostra identità nazionale ed è stato un eccellente narratore dei vizi e delle virtù del nostro popolo. Nelle sue pagine c’è, infatti, la denuncia dei politici corrotti, dei papi simoniaci, dei banchieri ladri, degli usurai e di tutti coloro che antepongono l’interesse privato a quello pubblico, ma c’è anche l’esaltazione della capacità, tutta italiana, di resistere e di rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie, sino «a riveder le stelle».
In scena con il giornalista del «Corriere della sera» ci sarà un ospite d’eccezione: il cantante Piero Pelù, fiorentino doc. Mentre la regia e le videoproiezioni sono di Angelo Generali.
La stagione della «città giardino sul lago Maggiore» proseguirà nella serata di mercoledì 1° dicembre, sempre alle ore 21, con il premio Oscar Nicola Piovani e il suo spettacolo «La musica è pericolosa – Concertato», nel quale il pianista racconta alcune tappe della sua carriera, rivelando – si legge nella presentazione - «i frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, Fellini, Magni, registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione e cantanti strumentisti. Alternando brani teatralmente inediti e nuovi arrangiamenti delle sue più note composizioni,» il maestro darà vita a «un racconto fatto non solo di parole e musica, ma anche di immagini» che artisti come Lele Luzzati e Milo Manara hanno dedicato alla sua opera musicale.
Con il pianista saranno in scena: Marina Cesari (sax/clarinetto), Pasquale Filastò (violoncello/chitarra), Ivan Gambini (batteria/percussioni), Marco Loddo (contrabbasso) e Sergio Colicchio (tastiere/fisarmonica).
Il mese di dicembre, e più precisamente il tardo pomeriggio di domenica 12 (alle ore 18), vedrà sul palco del Maggiore di Verbania un classico delle feste di fine anno: il balletto «Lo schiaccianoci», nota favola per bambini scritta da Ernest T.A. Hoffmann, musicata da Pëtr Il'ič Ciajkovskij, nell’interpretazione della compagnia EgriBiancoDanza.
In questa versione, a cura di Raphael Bianco, la Fata confetto sarà il personaggio guida che conduce la giovane Clara in una progressiva maturazione attraverso sorprese non sempre felici ma utili, dove i topi rappresentano l’anima nera, i fantasmi e le inquietudini. Al centro dell’azione rimangono la notte di Natale, la magia, i sogni e il senso di smarrimento della ragazzina in un labirinto speculare fra mondo onirico e realtà, in un caleidoscopico ed elettrizzante gioco di scelte per trovare la strada giusta e riscoprirsi adulta.
La programmazione proseguirà domenica 19 dicembre, alle ore 21, con Maria Amelia Monti e Marina Massironi nella commedia «Il marito invisibile», scritta e diretta da Edoardo Erba. Lo spettacolo mette sotto i riflettori una tematica sempre più attuale: la scomparsa della nostra vita di relazione a favore del mondo virtuale. Al centro della storia – si legge nella presentazione - «una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo». I saluti di rito, qualche chiacchiera e, poi, l’annuncio a sorpresa: «mi sono sposata». La cosa sarebbe già straordinaria di per sé, vista la proverbiale sfortuna di Lorella con gli uomini. Ma tutto assume i contorni dell’incredibile quando si scopre che il nuovo marito non ha difetti, ma una particolarità: è invisibile.
Il mese di dicembre porterà sul palco del Maggiore, nella serata di giovedì 23, anche il gospel, uno dei generi musicali più amati del periodo natalizio, con J. David Bratton e il Virginia Union Gospel Choir, formazione che accoglie i migliori cantanti e musicisti del gospel americano provenienti dalla Virginia e New York, per un totale di venti artisti. L’esibizione del coro, che da anni porta in giro per il mondo il suo messaggio di pace, sarà arricchita dalla solista Brittany Rumph, soprano di fama internazionale la cui tonalità vocale spazia nei più disparati generi, dall’opera lirica al jazz.
Mentre ad aprire il 2022 sarà, nella serata di martedì 4 gennaio, la danza con il Balletto Di Mosca - Russian Classical Ballet e la sua versione di «Giselle», storia classica e romantica di Théophile Gautier, musicata da Adolphe-Charles Adam, che incanta l'immaginario collettivo fin dalla sua prima messa in scena nel 1841nel prestigioso Théâtre de l'Opéra di Parigi.
Toccherà, quindi, salire sul palco a Isa Danieli e Giuliana De Sio, che martedì 18 gennaio proporranno lo spettacolo «Le signorine» di Gianni Clementi, per la regia di Pierpaolo Sepe: la storia di due sorelle zitelle, offese da una natura ingenerosa, che trascorrono la propria esistenza in un continuo e scoppiettante scambio di accuse reciproche. «Un testo irriverente e poetico – si legge nella sinossi - che ci ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti».
Chiuderà la programmazione di gennaio, nella serata di sabato 29, il musical «Ghost», su musiche di Dave Stewart e Glen Ballard, con la regia di Federico Bellone, trasposizione fedele del cult-movie della Paramount, tra i maggiori successi del cinema di tutti i tempi e vincitore dell’Oscar per la sceneggiatura, riscritto per il palcoscenico dallo stesso sceneggiatore della versione cinematografica, Bruce Joel Rubin.
Sabato 5 febbraio la danza farà il suo ritorno sul palco del Maggiore con la MM Contemporary Dance Company e lo spettacolo «Gershwin Suite/Schubert Frames», per le coreografie di Michele Merola ed Enrico Morelli. Nella prima parte un collage di musiche di Franz Schubert faranno da colonna sonora un ritratto delle molte anime dell’uomo contemporaneo, «dove l’amore lascia il posto al disinganno, il distacco alla condivisione, la passione al timore, e viceversa, in un andare e venire fra crescendo e diminuendo, a rivelare interi universi e legami segreti». La seconda parte, invece, fonde i migliori brani di George Gershwin, musicista tra i più rappresentativi del Novecento, con le suggestioni provenienti dalle opere pittoriche di un altro grande artista americano del ‘900, Edward Hopper.
Seguirà, giovedì 10 febbraio (ore 21.00), «Il delitto di via dell’Orsina (L’affaire De La Rue De Lourcine)», spettacolo per l’adattamento e la regia di Andrée Ruth Shammah, con Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni, Andrea Soffiantini e Francesco Brandi. Sarà, poi, la volta, nella serata di venerdì 18 febbraio, di «Party Girl», per la regia e per la coreografia Francesco Marilungo: un’indagine sul concetto di corpo femminile come oggetto del desiderio individuando l’essenza stessa del desiderio nella figura della prostituta.
Il mese di marzo si aprirà con «Servo di scena», una delle commedie più importanti del Novecento, che nella serata di martedì 1 vedrà in scena Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli, sotto la regia di Guglielmo Ferro. Il pubblico verrà trasportato nell’Inghilterra del 1942: un gruppo di attori di una compagnia di giro si prodiga a tenere alto il morale degli inglesi e porta nei teatri il repertorio di Shakespeare. Sir Ronald, capo comico della compagnia, ormai sul viale del tramonto ma capriccioso, dispotico e vanitoso, continua a recitare perché è la sua unica ragione di vita. Insieme a lui il suo «servo di scena», Norman, che in realtà gli fa da segretario, consigliere, suggeritore, amico e molto altro. I due vivono nell’illusione che l’arte possa sconfiggere le forze oscure della guerra, di ciò che rende la nostra vita meno felice.
La scena sarà, quindi, occupata da Ale e Franz, che lunedì 14 marzo metteranno in scena, con la regia di Alberto Ferrari, «Comincium». A seguire, martedì 22, Sebastiano Lo Monaco impersonerà, sotto la guida di Yannis Kokkos, «Enrico IV», uno dei testi più geniali e affascinanti di Luigi Pirandello, studio sul significato della pazzia e sul tema del rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità. Il mese di marzo si chiuderà, quindi, con la comicità di Lillo e Greg, che martedì 29 marzo proporranno il loro nuovo varietà, «Gagmen Upgrade».
Sabato 23 aprile il palco del Maggiore vedrà, dunque, in scena due importanti interpreti del teatro contemporaneo, Umberto Orsini e Franco Branciaroli, con «Pour Un Oui Ou Pour Un Non», commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento, che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano. Lo spettacolo – per la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi - mette al centro della scena la forza delle parole, quelle non dette o quelle pronunciate con accenti ambigui, che possono creare malintesi e guastare anche la migliore delle amicizie.
Mentre a chiudere la stagione sarà la compagnia EgriBiancoDanza con l’anteprima nazionale di «Einstein - The Dark Matter». Quale è il senso del tempo, lo spazio di una azione e la sua logica? La realtà e la logica delle nostre azioni può essere solo apparente? In quale forma, dinamica, in quale tempo e in quale spazio si configurano? Sono queste le domande a cui cerca di rispondere il nuovo lavoro di Raphael Bianco, in cartellone nella serata di sabato 14 maggio. Alla base dell’intero lavoro c'è un processo di cattura del suono generato dai danzatori in tempo reale (corpo, respiro e voce) attraverso specifici sensori curati dell’artista-musicista Andrea Giomi
 Un cartellone, dunque, vario quello della nuova stagione del Maggiore di Verbania, all’insegna della qualità e della «leggerezza, da non intendersi assolutamente – racconta la direttrice artistica Renata Rapetti - come superficialità, ma come cultura, spensieratezza e voglia di stare insieme, per provare ad alleggerire il peso degli ultimi mesi», le ferite del recente passato.

Informazioni utili 
www.ilmaggioreverbania.it

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