Il film -diretto dal poliedrico Pappi Corsicato, che di recente ha firmato anche il documentario su Julian Schnabel- porta il pubblico all’interno del sito archeologico più famoso al mondo, visitato ogni anno da oltre quattro milioni di persone provenienti da tutti gli angoli del globo.
Scena dopo scena, lo spettatore viene guidato indietro nel tempo di duemila anni. Viene condotto all’epoca della drammatica eruzione vulcanica del 79 d.C. per scoprire miti e personaggi di una città perduta e ritrovata, animata nel corso dei secoli da passioni violente e dotata di un estro e una vitalità straordinari.
Dalla storia d'amore tra Bacco e Arianna, nella celebre Villa dei misteri, al rapporto ambiguo tra Leda e il cigno, dalle lotte gladiatorie alla disperata ricerca dell'immortalità di Poppea Sabina, la seconda moglie dell'imperatore Nerone, il docu-film porta gli spettatori tra lacerti di affreschi, rovine e reperti della cittadina campana, sopravvissuti alla furia del Vesuvio, facendo scoprire o riscoprire opere che hanno ammaliato e influenzato artisti come Pablo Picasso e Wolfgang Amadeus Mozart.
Questi miti sono rivisitati da Pappi Corsicato in chiave contemporanea; «indossano -si legge nella sinossi- abiti moderni e sono sospesi in un tempo che appartiene sia al passato che al presente, per mostrare quanto l’eredità di Pompei sia ancor oggi una continua fonte di ispirazione artistica».
Guida d’eccezione tra i ciottoli delle strade di Pompei, sito archeologico che oggi è patrimonio mondiale dell’umanità di Unesco, è Isabella Rossellini.
Il film permette, poi, di ascoltare gli interventi, tra gli altri, di Massimo Osanna (direttore generale del Parco archeologico di Pompei), Andrew Wallace-Hadrill (professore emerito di studi classici all’università di Cambridge), Catharine Edwards, (professore di studi classici e storia antica alla Birkbeck di Londra), Darius Arya (direttore dell'American Institute for Roman Culture) ed Ellen O’Gorman (professore associato di studi classici all’università di Bristol).
La colonna sonora porta, invece, la firma del compositore e pianista Remo Anzovino, che ormai da anni si cimenta raccontando in musica l’arte mondiale, tanto da essere stato premiato ai Nastro d’argento 2019 con una menzione speciale per le colonne sonore originali dei film.
La riscoperta di Pompei porta la data del 1748, quando re Carlo III di Borbone promosse i primi scavi ufficiali a Pompei a seguito dei primi ritrovamenti della vicina Ercolano. Fu da quel momento che cominciarono a riemergere con sempre maggior chiarezza i dettagli della catastrofe del 79 d.C., che seppellì gran parte del territorio intorno al Vesuvio.
Nel corso degli scavi di Pompei sono stati rinvenuti tesori, statue, affreschi, mosaici, reperti di vita quotidiana, ma anche ville e abitazioni private che ancor oggi ci raccontano la vita di una città vivace, con giardini, fontane e imponenti apparati decorativi. I giochi di potere, i legami amorosi, l’ambizione smodata e il genio creativo, che si percepivano allora per le strade e si respiravano nei templi, tornano così a vivere grazie a questo film, che mette sotto i riflettori -afferma Isabella Rossellini sul finale del trailer- «una civiltà mossa dal genio, avvolta da dissolutezze, trasgressione, erotismo e peccato». Una civiltà che affascinò anche Wolfgang von Goethe, per la sua «pittura eseguita alla perfezione», per i suoi «vivaci colori», per i «lievi e leggiadri arabeschi».
La colonna sonora porta, invece, la firma del compositore e pianista Remo Anzovino, che ormai da anni si cimenta raccontando in musica l’arte mondiale, tanto da essere stato premiato ai Nastro d’argento 2019 con una menzione speciale per le colonne sonore originali dei film.
La riscoperta di Pompei porta la data del 1748, quando re Carlo III di Borbone promosse i primi scavi ufficiali a Pompei a seguito dei primi ritrovamenti della vicina Ercolano. Fu da quel momento che cominciarono a riemergere con sempre maggior chiarezza i dettagli della catastrofe del 79 d.C., che seppellì gran parte del territorio intorno al Vesuvio.
Nel corso degli scavi di Pompei sono stati rinvenuti tesori, statue, affreschi, mosaici, reperti di vita quotidiana, ma anche ville e abitazioni private che ancor oggi ci raccontano la vita di una città vivace, con giardini, fontane e imponenti apparati decorativi. I giochi di potere, i legami amorosi, l’ambizione smodata e il genio creativo, che si percepivano allora per le strade e si respiravano nei templi, tornano così a vivere grazie a questo film, che mette sotto i riflettori -afferma Isabella Rossellini sul finale del trailer- «una civiltà mossa dal genio, avvolta da dissolutezze, trasgressione, erotismo e peccato». Una civiltà che affascinò anche Wolfgang von Goethe, per la sua «pittura eseguita alla perfezione», per i suoi «vivaci colori», per i «lievi e leggiadri arabeschi».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Marte e Venere © Museo archeologico nazionale di Napoli; [fig. 2] Isabella Rossellini in Pompei Eros e Mito. Foto di Daniele Cruciani; [fig. 2] Il Mito di Arianna, Teseo e Bacco in Pompei Eros e Mito. Foto di Federica Belli; [fig. 4] Leda e Cigno © Museo archeologico nazionale di Napoli
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