ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 6 dicembre 2021

«Antologia scelta 2022», la Tornabuoni Arte presenta la sua collezione di arte moderna e contemporanea

Da Giovanni Fattori a Fabrizio Plessi, da un quadro dell’Ottocento a un video del 2021: è una retrospettiva ad ampio raggio quella che propone la Tornabuoni Arte con la mostra «Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022». L’esposizione - accompagnata dal saggio «La linea evolutiva dell'arte», a cura della storica dell’arte Sonia Zampini – presenta, nella sede di Firenze (in Lungarno Benvenuto Cellini 3), una selezione di oltre cinquanta dipinti che mettono in luce la molteplicità di movimenti e stili che hanno animato l’arte negli ultimi due secoli.
Al primo piano della galleria sono esposti alcuni grandi maestri dell’arte figurativa italiana della prima metà del Novecento, come Plinio Nomellini. Il suo «Pastore con gregge e pecore» (1900-1910) è un dipinto dall’atmosfera vibrante, data dall’uso di una pennellata a macchie, che testimonia l’attenzione del pittore verso la natura e la rappresentazione del sociale. Sono gli anni in cui l’artista sperimentà il Simbolismo e decise di stabilirsi definitivamente in Versilia, a Torre del Lago, dove nacque l’amicizia con Giacomo Puccini e Giovanni Pascoli.
Tra gli artisti che segnarono in maniera indelebile il periodo a cavallo delle due guerre, non possono mancare figure come Savinio, rappresentato da «Apparition du Printemps» del 1929, o Massimo Campigli, in mostra con un particolarissimo affresco riportato su tela, «Venezia - Gita in barca», del 1941, una raffinata composizione che ricorda gli antichi affreschi di Pompei come anche la pittura del misterioso popolo etrusco, affascinato com’era dalla ricerca di una purezza primordiale, arcaica, ma anche dall’armonia e dal rispetto delle forme.
«Piazza d’Italia», opera nota di Giorgio de Chirico datata 1951, ci introduce alla pittura metafisica: la composizione raffigura le caratteristiche architetture di uno spazio urbano dall’atmosfera rarefatta, carica di lirico silenzio.
Si prosegue al piano terra con un’ampia selezione di opere moderne e contemporanee. Lucio Fontana è stato un artista con cui la Tornabuoni Arte ha sempre avuto un rapporto speciale, e in questa antologia troviamo ben cinque suoi capolavori come, fra tutti, «Concetto spaziale, Attese» (1965-66), dove l’azione solenne di quattro tagli si imprime sulla tela rossa. 
Relativamente al contesto dell’Arte povera, sono in mostra artisti come Alighiero Boetti e Jannis Kounellis. Del primo è esposto «Non resto non parto non parto non resto» (1979), un’opera realizzata con la penna biro, secondo il principio espresso dallo stesso artista, per il quale «si può usare tutto per fare arte senza nessuna gerarchia». Del secondo è visibile «Senza titolo» (2010-2011), un lavoro a parete, composto da una lastra di derivazione industriale sulla quale è sospeso, in una rete metallica, un violino, la dimensione impalpabile della musica evocata dalla memoria emotiva del suono dello strumento musicale si contrappone, qui, alla fredda e solida materia che lo contiene.
Lungo il percorso espositivo si nota la presenza di altri protagonisti di questo periodo storico come Enrico Castellani, con «Superficie» del 1973, un quadro dalla tridimensionalità reale e concreta, che dà alla superficie una consistenza del tutto nuova e rivoluzionaria. Ci sono, poi, lavori Arnaldo Pomodoro, Piero Dorazio, Alberto Biasi, Emilio Isgrò.
Chiude l’esposizione una sezione dedicata agli artisti internazionali. Di Wassily Kandinsky - che Sonia Zampini ricorda nel titolo del suo saggio «La linea evolutiva dell’arte» - si può ammirare «Communiqué» (1936), realizzato durante il suo soggiorno a Neuilly-sur-Seine, vicino Parigi, quando il pittore tornò a dipingere acquerelli. Sempre su carta è lo splendido «Femme dans la nuit» di Joan Mirò (1966), un intimo soliloquio carico di malinconia esistenziale, dove la figura femminile posta a destra del campo visivo, descritta con la sapienza di linee agili e modellanti, si rivolge alla grande stella che domina il cielo. Risalgono, invece, agli anni ’80, le opere «Dinn» (198) e «Tizenne 2» (1986) del fondatore dell’Op art, Victor Vaserely.
Da giovedì 16 dicembre e fino al 26 novembre 2022, un’ulteriore selezione di circa trenta lavori pubblicati nel volume «Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022» sarà in mostra nella sede milanese della Tornabuoni Arte. La galleria conferma così la propria vocazione a essere non solo spazio commerciale, ma anche luogo aperto alla cultura, mettendo a disposizione del grande pubblico la sua collezione. Una raccolta formata nel tempo - grazie anche al rapporto consolidato con critici d’arte, curatori e collezionisti – che mostra tutta la passione e la dedizione di Roberto Casamonti per il suo lavoro e per l’arte.

Didascalie delle immagini
1.Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1965-66, idropittura su tela, cm 54x65; 2. Massimo Campigli, Venezia - Gita in barca, 1941, affresco su intonaco intelato e riportato su tavola, cm 89x118; 3.Alighiero Boetti, Non resto non parto non parto non resto, 1979, penna biro su carta applicata su tela, cm 100x140; 4. Wassily Kandinsky, Communiqué, 1936, acquerello e china su carta montata su cartoncino, cm 48,5x30,5  

Informazioni utili 
«Antologia scelta 2022». Tornabuoni Arte, Lungarno Benvenuto Cellini 3 – Firenze. Informazioni: info@tornabuoniarte.it, +39.055.6812697. Sito internet: www.tornabuoniart.com. Fino al 26 novembre 2022

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